L’iniziativa della Regione Toscana
“Memoria, guida per il nostro presente”
“Discriminare, imprigionare, annientare. L’Italia fascista nell’Europa del Terzo Reich”.
È il titolo del corso online di preparazione per docenti, organizzato dalla Regione Toscana in partnership con l’Ufficio scolastico regionale e l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età Contemporanea. A realizzarlo la Fondazione Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza di Prato – Luoghi della Memoria Toscana.
Sei le lezioni con esperti in programma, più una serie di dialoghi aperti a tutti.
Racconta Ugo Caffaz, storico punto di riferimento delle iniziative toscane per il ricordo consapevole e ideatore tra gli altri del Treno della Memoria: “Sono passati 20 anni dalle prime iniziative per il Giorno della Memoria. La Regione fin dall’inizio ha puntato sulla formazione degli insegnanti e, attraverso di loro, degli studenti. ‘Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario’: questa impostazione ci ha guidato fino ad oggi e, speriamo, anche per il futuro”. Fondamentali, ricorda Caffaz, “i testimoni come Marcello Martini deportato politico a soli 14 anni, Andra e Tatiana Bucci deportate a 4 e 6 anni per la ‘razza’, e così anche la scrittrice Edith Bruck”.
Parlando della prossima edizione del Meeting della Memoria, Caffaz sottolinea: “Non ci ha scoraggiato neppure la pandemia. La creazione di un treno virtuale ha consentito di raggiungere praticamente tutte le scuole della Toscana. Quest’anno seguiremo ancora questa strada e quella che era una Summer school di una settimana prima di ogni viaggio, ora dura quattro mesi da ottobre al 27 gennaio prossimo, al Giorno della Memoria che vedrà una iniziativa ancora in remoto, sperando che sia l’ultima”.
L’iniziativa formativa (al via il 7 ottobre e in modalità gratuita) è promossa da Alessandra Nardini, assessore regionale all’Istruzione e alla cultura della Memoria: “Quest’anno – le sue parole – abbiamo cercato di andare ancora più a fondo, e in particolare di promuovere un’analisi delle ragioni e degli accadimenti che aprirono la strada verso quell’abisso dell’umanità. Nel solco di quanto già compiuto negli anni precedenti, vogliamo che il nostro contributo alla cultura della Memoria fornisca alle studentesse e agli studenti gli strumenti per analizzare appieno la follia dell’ideologia alla base del nazifascismo per far sì che oggi non si abbassi mai la guardia di fronte al riemergere di pericolosi rigurgiti di razzismo, xenofobia, antisemitismo e ogni altra forma di discriminazione”.
A illustrare l’articolazione del corso Camilla Brunelli, direttrice della Fondazione Museo della Deportazione: “Si tratta – spiega – di un percorso di conoscenza e approfondimento che è rivolto ai docenti delle scuole secondarie di secondo grado: questa volta sull’Italia fascista nell’Europa del Terzo Reich con lezioni tenute da alcuni tra i massimi esperti sull’argomento. Le lezioni si alterneranno a ‘Dialoghi tra passato e presente’ nei quali saranno approfonditi alcuni aspetti e affrontate tematiche anche con riferimento all’attualità”.
(Nell’immagine un passato meeting per la Memoria organizzato dalla Regione Toscana)
(3 ottobre 2021)