Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui    1 Dicembre 2021 - 27 Kislev 5782

L'APPELLO UCEI

"Risoluzioni Onu contro Israele, al governo
chiediamo fermezza e coerenza"

Nelle prossime ore l'Assemblea generale delle Nazioni Unite tornerà a confrontarsi nel merito di alcune risoluzioni ricorrenti ed ostili ad Israele e al suo diritto ad esistere e prosperare in sicurezza. L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane si è rivolta al governo italiano chiedendo, in questa come in ogni altra sede internazionale, "la massima fermezza e coerenza con principi più volte affermati nel corso degli incontri e negli impegni presi anche in materia di contrasto all'antisemitismo in ogni sua forma compresa quella, particolarmente subdola, dall'antisraelianismo". Rivolto al ministro degli Esteri Luigi Di Maio e al segretario generale della Farnesina Ettore Francesco Sequi, l'invito è a prendere pertanto "una posizione chiara, al riparo da ogni ambiguità e che soprattutto non presti il fianco a governi che hanno fatto della propaganda all'odio la cifra della loro azione diplomatica".
Significativa l'iniziativa assunta da un gruppo di parlamentari espressione di tutte le forze politiche di questa legislatura: in una nota congiunta in cui si evidenzia come nessun Paese al mondo sia stato colpito da risoluzioni quanto Israele si chiede al ministro Di Maio di tener conto "della necessità di non ampliare questa grave anomalia che, oltre a danneggiare Israele, rischia di minare l'autorevolezza della stessa Organizzazione delle Nazioni Unite". 

 

UNA SENTENZA CHE POTREBBE FARE SCUOLA

No Vax e distorsioni della Memoria,
la Germania sceglie la linea dura

Il paragone tra restrizioni anti-Covid e Shoah è costato caro a un cittadino tedesco No Vax che si è visto infliggere, da un tribunale di Amburgo, una sanzione di 1800 euro. Una linea dura che sta suscitando vari apprezzamenti nel Paese e potrebbe essere adottata presto anche altrove, ad esempio in Baviera: i tribunali di quel länder si sono infatti detti pronti a perseguire penalmente abusi e oltraggi della Memoria che anche in Germania hanno preso da tempo una piega inquietante. Un tema sollevato di recente da Felix Klein, il commissario nazionale per la lotta contro l’antisemitismo: “Chi indossa le stelle gialle relativizza la Shoah. La legge dovrebbe fornirci i mezzi per intervenire”, aveva auspicato in un momento di particolare proliferazione di tali simboli e follie. La sua voce, finalmente, sembra essere stata ascoltata.

(Nell’immagine: il tribunale di Amburgo)

DEDICATO ALLE FESTE, RAV GIANFRANCO DI SEGNI IL CURATORE

Chanukkah accende la sfida del Talmud:
nelle librerie il trattato Betzà

Un trattato dedicato alle feste non poteva trovare miglior momento per uscire di una celebrazione in pieno svolgimento, per quanto dal differente grado di solennità rispetto a quelle affrontate nelle sue pagine. È il caso di Betzà (Giorno festivo), il sesto tassello del grande mosaico che va componendosi attorno al progetto di traduzione del Talmud nel segno del protocollo firmato nel 2011 tra governo, CNR ed ebraismo italiano.
Curato dal rav Gianfranco Di Segni, Betzà è in arrivo nelle librerie e nei canali distributivi in queste ore. Nel pieno quindi di Chanukkah, la festa della luce simbolo di un’identità viva che si trasmette da millenni. Uno degli appuntamenti che con maggiore evidenza ricordano, alla società nel suo insieme, la proiezione sia particolare che universale dell’ebraismo.
Betzà fa parte dell’Ordine delle Feste e, ricorda rav Di Segni in un testo introduttivo che ci guida alla sua lettura, è denominato in due modi: “Quello più diffusa deriva, come spesso capita per i libri ebraici, dalla prima parola del testo, Betzà (‘uovo’). L’altro titolo, quello più comune fra gli antichi commentatori, è Yom Tov (letteralmente ‘Giorno buono’, nel senso di ‘Giorno festivo’), che non solo deriva anch’esso dalle prime parole del testo ma rappresenta l’argomento del trattato, le modalità dell’osservanza dei giorni festivi e le differenze rispetto allo Shabbàt”.



Cinque i capitoli in cui il trattato, pubblicato come i precedenti dall’editore Giuntina, è suddiviso. Il primo “tratta delle differenze di opinione tra la Scuola di Shammài e la Scuola di Hillèl riguardo alle regole dello Yom Tov, su che cosa sia permesso o vietato fare, in buona parte sul muqtzè, ma non solo”. Il secondo continua con le discussioni fra le due Scuole “relative alle feste e in particolare affronta il problema su come preparare il cibo necessario per lo Shabbàt quando il venerdì è un giorno festivo”. Il terzo si occupa del problema “se sia lecito nel giorno di Yom Tov catturare un animale (quadrupedi e pesci) per la necessità della festa e di altre regole inerenti all’approvvigionamento di cibo”. Il quarto “tratta del trasporto di cibo e bevande e dell’uso di legna per fuoco o altri utilizzi”. Il quinto infine “discute la norma per cui è proibito di Shabbàt e Yom Tov oltrepassare il limite della città e come si possa estendere questo limite in casi di necessità”.

(Nelle immagini: la copertina di Betzà, il rav Gianfranco Di Segni)

IL CONCERTO 

La luce della festa al Meis, tra klezmer e anniversari

Energia e ritmi vibranti hanno caratterizzato un concerto di Chanukkah della Israel Klezmer Orchestra nelle sale del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara. Sold out dopo due giorni dall’apertura delle prenotazioni, l’evento è stato preceduto dall’accensione della Chanukkiah da parte del presidente del Museo Dario Disegni e del direttore Amedeo Spagnoletto. “Questa è una bellissima occasione per celebrare il compleanno del Meis, inaugurato proprio in una sera di Chanukkah di quattro anni fa alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella”, ha affermato Disegni. La band, proveniente da Gerusalemme, si è esibita nella sua seconda performance in Italia dopo quella tenutasi il giorno precedente nella Capitale presso il Centro di Cultura Ebraica Il Pitigliani della Comunità di Roma.

I CAMPIONI D'ARGENTINA E QUELL'AUGURIO SPECIALE PRIMA DELLA PARTITA

River Plate, uno scudetto nel segno di Chanukkah

Negli scorsi giorni il River Plate si è laureato campione d'Argentina per la 37esima volta. Quasi una consuetudine per uno dei club più gloriosi e titolati al mondo, anche se l'alloro mancava in realtà da ben sette anni. Festa in campo e sugli spalti come da copione. Ma anche il pensiero, ad un'altra, di festa. Prima del calcio d'inizio l'undici titolare del River ha infatti posato con uno striscione di auguri per Chanukkah, la festa ebraica della luce.

OTTO GIORNI, OTTO LUMI / 4

Studiare, valore e impegno costante

Nelle Massime dei Padri (2:16) è riportato a nome di Rabbì Tarfon che “non spetta a te portare a termine l’opera ma non ti puoi esimere dall’iniziarla”. Questa massima si può collegare al valore dello studio come impegno costante per il quale non si lesina tempo e facoltà. Come insegnato dal Chafetz Chaym (Yisrael Meir Kagan 1839-1933) colui che si affatica nello studio della Torà in questo mondo, anche se non arriva a capire tutto ciò che studia, nel mondo a venire meriterà di comprendere le parole dell’Eterno nella misura degli sforzi da lui profusi nello studio fatto in vita. I lumi di Chanukkà rappresentano la fatica e l’impegno di una famiglia, quella degli asmonei, di portare fino a noi una cultura e una tradizione da studiare ancora e ancora…

Rav Adolfo Locci, rabbino capo di Padova

CINQUECENTO LE GIURATE CHIAMATE AD ESPRIMERSI

Premio letterario Adei Wizo, in corsa Almagor ed Elon

Selezionati i titoli in corsa per la vittoria del premio della sezione principale della nuova edizione del concorso letterario Adei Wizo intitolato alla memoria di Adelina Della Pergola. Due le opere scelte dalla giuria: L’estate di Aviha di Gila Almagor (ed. Acquario) e La casa sull’acqua di Emuna Elon (ed. Guanda). Sarà ora la giuria popolare, formata da 500 donne, ad esprimersi.
Così Susanna Sciaky, presidente nazionale Adei Wizo, nell’introdurre le candidate e le loro opere: “Sono due autrici che hanno raccontato, da due punti di vista differenti, quanto le vicende connesse con la Shoah siano state determinanti per formare la coscienza civile della società in cui viviamo. Storie che scavano nel passato, in cui i figli si confrontano con i genitori per recuperare frammenti delle loro vite e delle loro radici che hanno rischiato di essere distrutti irrimediabilmente”. La funzione del premio, ricorda Sciaky, è anche questa: “Ricordare quanto storia, tradizioni e cultura ebraica siano state importanti per l’Europa di oggi e quanto non possiamo permetterci che vengano di nuovo dimenticate.”

Ticketless - Cyrano e gli ebrei
“Gli ebrei” di Natalia Ginzburg uscì su La Stampa del 14 febbraio 1972. Pochi articoli sono stati altrettanto contrastivi. La Guerra dei sei giorni aveva già scosso le coscienze, ma quanto accadde a Monaco durante i giochi olimpici agitò ulteriormente le acque. A seguito dell’attacco terroristico nel villaggio degli atleti e del successivo blitz delle forze israeliane e tedesche, l’intervento della Ginzburg e la sua presa di posizione crearono scandalo. L’intera vicenda è ora ricostruita, con dovizia di particolari, da Domenico Scarpa nell’apparato documentario e nel saggio che accompagna la nuova edizione del libro dove l’articolo venne raccolto (N. Ginzburg, “La vita immaginaria”, Einaudi). Scarpa ha il merito di riportare lunghe sequenze di lettere importanti: un piccolo dossier sui riflessi della questione medio-orientale nella cultura italiana che verrà molto utile agli studiosi. 
Alberto Cavaglion
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La spiegazione di Beatrice 
Come abbiamo ricordato nel sesto Canto del Paradiso Dante ascolta, dalla viva voce di Giustiniano, il racconto del cammino salvifico dell’aquila di Roma al cui interno è anche illustrata “la vendetta de la vendetta del peccato antico”, ossia la punizione del popolo ebraico per quella che – secondo una certa ottica cristiana – sarebbe la sua responsabilità storica di avere provocato la morte del “figlio di Dio”.
Francesco Lucrezi
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Concerto del Negev 
Ogni ricerca ha paternità ed ereditarietà; non nasce dal nulla e diviene fondamentale quando conferisce il continuum spazio-temporale a quanto precedentemente maturato.
La ricerca musicale concentrazionaria si distingue da altre ricerche per il suo elevato tasso di condivisione; quanto scoperto va prioritariamente messo in sharing.
Francesco Lotoro
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