NEL TERZO GIORNO DELL'OPERAZIONE ISRAELIANA "SCUDO E FRECCIA"
Israele-Jihad islamica, tregua lontana
Si lavora a un cessate il fuoco tra Israele e il movimento terroristico di Gaza Jihad islamica. Ma la trattativa appare ancora lontana dal trovare una svolta positiva. Le sirene antimissile continuano infatti a risuonare in queste ore in diverse aree d'Israele e l'operazione Scudo e Freccia dell'esercito è ancora in piedi. Una missione pianificata per decapitare i vertici del gruppo Jihad islamica, finanziato dall'Iran e responsabile del lancio di centinaia di razzi. E in 72 ore diversi obiettivi sono stati raggiunti con l'eliminazione di quattro capi dell'organizzazione terroristica, che ha risposto sparando missili contro città e aree abitate. Una escalation la cui fine non sembra prossima, nonostante in queste ore si sia parlato di un possibile cessate il fuoco. A mediarlo, gli inviati egiziani, che sono a colloquio con entrambe le parti. Una delle principali richieste della Jihad islamica per una tregua è la cessazione degli omicidi mirati. “In Israele, invece, hanno fatto capire di essere contrari a questa eventualità”, spiega l'emittente pubblica Kan. Per Gerusalemme solo quando non sarà sparato neanche un missile da Gaza si potrà arrivare al cessate il fuoco, la ricostruzione di Kan sulla base delle dichiarazioni di alcune fonti di sicurezza. Nel mentre il ministro della Difesa Yoav Gallant ha dato istruzioni alle forze armate di preparare “una serie di operazioni aggiuntive” contro la Striscia di Gaza e di essere pronti ad affrontare una maggiore portata del lancio di razzi.
LA MOSTRA ALLA CASA LUZZATI DI GENOVA DEL FOTOGRAFO MARIO TROIANI
Dal Mar Morto alle spiagge di Tel Aviv,
scatti di luce su Israele
Gli scatti di una Israele intensa, carica di colori e di fascino. Un racconto per immagini della bellezza di un territorio che raccoglie in sé luoghi e città profondamente diverse: dalle spiagge di Tel Aviv alle pietre di Gerusalemme, dal silenzio del Mar Morto ai rumori del mercato della Città Vecchia della capitale. A ritrarli, il fotografo Mario Troiani nel corso di un progetto fotografico avviato dieci anni fa in concomitanza con la decisione di trasferirsi in Israele. Un percorso in parte raccolto nell'esposizione “The Light makes my life - 50 fotografie di Tel Aviv e Israele”, che sarà inaugurata il prossimo 14 maggio alla Casa Luzzati di Palazzo Ducale, a Genova.
Un'esposizione promossa dall'Associazione Italia-Israele di Genova in collaborazione con la Lele Luzzati Foundation, con il patrocinio, tra gli altri, della Comunità ebraica locale e dell'ambasciata israeliana a Roma. “Sono scatti molto belli che ritraggono la diversità d'Israele - sottolinea il presidente della Federazione delle Associazioni Italia-Israele e della sezione genovese Bruno Gazzo - Abbiamo deciso di inaugurarla simbolicamente il 14 maggio, data dell'anniversario civile in cui David Ben Gurion annunciò l'indipendenza d'Israele”. All'inaugurazione sarà presente il fotografo Troiani arrivato da Tel Aviv in queste ore complicate, mentre le sirene antimissile sono tornate a suonare a causa dei missili dei terroristi di Gaza.
“Ci ha mandato un'immagine dall'aeroporto del cartello delle indicazioni che spiegano come trovare rifugio - racconta Gazzo - È un momento delicato, ma la mostra alla Casa Luzzati serve anche a ricordarci che Israele è molto altro rispetto al conflitto. È una superpotenza tecnologica capace di far fiorire il deserto e piena di cultura e fascino”.
LE INIZIATIVE DEL PROGETTO "ARCHITECTURE AND REMEMBRANCE"
Architetti e il 1938, vite da riscoprire
Il 15 marzo 1944 l'architetto Alessandro Rimini veniva arrestato mentre si trovata sul cantiere del Cinema Colosseo. Uno dei tanti che continuava a sovrintendere. Aveva scelto di continuare, sotto falso nome, a lavorare. Questo nonostante per un ebreo fosse vietato a causa delle leggi razziste e poi soprattutto pericoloso alla luce delle persecuzioni. Rimini scelse in ogni caso di verificare i lavori del Colosseo, danneggiato da uno dei numerosi bombardamenti che dalla fine del ‘42 colpirono la città. Del resto il cinema era uno dei suoi progetti, inaugurato nel 1927. Mentre controllava i danni di una bomba incendiaria le SS lo arrestarono su delazione di un collega. All’architetto non bastò essere stato un eroe della Grande Guerra per essere considerato un italiano da onorare. Come lui altri colleghi ebrei furono segnati da destini simili: espulsi dall'ordine degli architetti e perseguitati per la loro identità ebraica. Figure come Daniele Calabi, Angelo Di Castro, Romeo Di Castro, Enrico De Angeli, Vito Latis, Gino Levi Montalcini, Ernesto Nathan Rogers, Nina Livia Viterbo. Alla loro memoria e al loro lavoro sono dedicate alcune iniziative portate avanti nell'arco del progetto “Architecture and Remembrance. The discrimination of architects in nazifascist regimes” che vede coinvolti gli Ordini degli architetti di Milano, Bologna, Roma, Ferrara, insieme a Fondazione Cdec, Fondazione Maxxi e all'Università Comenius di Bratislava. Primo appuntamento, questa sera al Cinema Arlecchino di Milano con un incontro dedicato alla figura di Alessandro Rimini e la proiezione di un documentario, firmato dal regista Davide Rizzo, a lui dedicato. Il 17 maggio invece al Maxxi di Roma sarà inaugurata la mostra “Il tempo ritrovato. Storie di architetti ebrei” e per l'occasione sarà presentato il progetto “Architecture and Remembrance”.
Or La Mishpachot è un’organizzazione israeliana che si rivolge ai genitori dei soldati uccisi in guerra o di vittime di attentati terroristici. Una realtà con un legame forte con l’Italia, rinnovato nelle scorse ore da una visita a Venezia e da un incontro con la Comunità ebraica cittadina. Ospiti della Comunità, i 58 genitori presenti hanno visitato l’area dell’antico ghetto e le sue sinagoghe, sotto la guida dello staff del Museo ebraico. Per poi visitare l’isola di Murano e il suo Museo del vetro. Assistendo inoltre, alla scuola Abate Zanetti, a una dimostrazione di lavoro del vetro in fornace.
Le scuole e l’impegno di Memoria,
un nuovo incontro con gli studenti
I PCTO, i Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento, sono uno dei pilastri dell’azione educativa promossa dalla Fondazione Museo della Shoah di Roma. Agli studenti e agli istituti coinvolti si rivolge un nuovo appuntamento in programma nella giornata di domani presso il Teatro Vittoria, alla presenza di circa 500 studenti da tutta Italia e con il coordinamento del responsabile della didattica con le scuole Marco Caviglia. Un’occasione preziosa di incontro e confronto.
“Gli eventi in presenza con le scuole sono diventati appuntamenti cruciali e immancabili nella programmazione della Fondazione” sottolinea Mario Venezia, che ne è il presidente, il cui saluto aprirà l’iniziativa.
Le cronache quotidiane, i dati Istat e i rapporti dell’Oms delineano purtroppo un aumento di forme di violenza e abusi su ragazze e donne.
Violenze verbali, fisiche, sessuali, intimidazioni, minacce e aggressioni in famiglia, sui luoghi di lavoro. Ma soprattutto in strada a scopo di stupro o rapina.
Cresce la preoccupazione e la necessità di conoscere queste gravi realtà per prevenirle e nasce da questa esigenza l’avvio di corsi di autodifesa mirati alla protezione personale con lezioni su misura anche per un pubblico femminile. Ed è proprio dalla sua lunga esperienza nelle arti marziali e nel Krav Maga, il sistema ufficiale di difesa personale e combattimento dell’esercito israeliano, che Daniele Rossi, uno dei primi istruttori certificati in Israele, ha tratto il suo programma specifico “Securdan sicurezza donna”.