Israele-Jihad islamica, tregua lontana

Si lavora a un cessate il fuoco tra Israele e il movimento terroristico di Gaza Jihad islamica. Ma la trattativa appare ancora lontana dal trovare una svolta positiva. Le sirene antimissile continuano infatti a risuonare in queste ore in diverse aree d’Israele e l’operazione Scudo e Freccia dell’esercito è ancora in piedi. Una missione pianificata per decapitare i vertici del gruppo Jihad islamica, finanziato dall’Iran e responsabile del lancio di centinaia di razzi. E in 72 ore diversi obiettivi sono stati raggiunti con l’eliminazione di quattro capi dell’organizzazione terroristica, che ha risposto sparando missili contro città e aree abitate. Una escalation la cui fine non sembra prossima, nonostante in queste ore si sia parlato di un possibile cessate il fuoco. A mediarlo, gli inviati egiziani, che sono a colloquio con entrambe le parti. Una delle principali richieste della Jihad islamica per una tregua è la cessazione degli omicidi mirati. “In Israele, invece, hanno fatto capire di essere contrari a questa eventualità”, spiega l’emittente pubblica Kan. Per Gerusalemme solo quando non sarà sparato neanche un missile da Gaza si potrà arrivare al cessate il fuoco, la ricostruzione di Kan sulla base delle dichiarazioni di alcune fonti di sicurezza. Nel mentre il ministro della Difesa Yoav Gallant ha dato istruzioni alle forze armate di preparare “una serie di operazioni aggiuntive” contro la Striscia di Gaza e di essere pronti ad affrontare una maggiore portata del lancio di razzi.
Intanto dalla diplomazia internazionale arrivano richieste per una de-escalation. In un colloquio con il consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi, il suo omologo americano Jake Sullivan “ha riaffermato il sostegno incrollabile dell’Amministrazione alla sicurezza di Israele e al suo diritto di difendere il suo popolo da attacchi missilistici indiscriminati”. Allo stesso tempo, ha fatto sapere la Casa Bianca, Sullivan “ha sottolineato la necessità di arrivare a una de-escalation delle tensioni e prevenire ulteriori perdite di vite umane”. Secondo il ministero della Salute palestinese, riporta l’emittente israeliana Kan, dall’inizio dell’operazione Scudo e Freccia a Gaza sono rimaste uccise venticinque persone. Da Berlino è intanto arrivato un appello congiunto dei ministri degli Esteri di Francia, Germania, Giordania ed Egitto alla fine delle violenze tra Israele e i terroristi di Gaza.