"Con l'Italia una amicizia solida,
può essere d'esempio in Europa"
In visita a Roma a marzo, il Premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva auspicato un “salto di qualità” nei rapporti già eccellenti tra Italia e Israele. Un concetto ribadito dal ministro degli Esteri di Gerusalemme, Eli Cohen, sbarcato nella capitale italiana per una visita di alcune ore e dopo una missione a Belgrado. “L’Italia è uno dei più grandi amici di Israele in Europa e ha una notevole influenza sulla scena internazionale”, le parole del capo della diplomazia israeliana al suo arrivo. Ad accoglierlo, l’ambasciatore a Roma Alon Bar (nell’immagine) e l’ambasciatore in Vaticano Raphael Schutz. In programma un vertice con l’omologo Antonio Tajani e con il ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini. Cohen vedrà anche il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin. Tra gli obiettivi, ribaditi anche in un’intervista con il Corriere della Sera, promuovere la cooperazione bilaterale in settori come l’energia, l’innovazione, la sicurezza informatica, la gestione delle risorse idriche, anche alla luce del vertice intergovernativo previsto per fine ottobre. Collaborazioni, spiega il ministro, che possono aprire a sinergie con altre realtà del Medio Oriente.
Pio XII e gli archivi vaticani,
storici e teologi a confronto
Storici e teologi si ritroveranno a Roma, dal 9 all’11 ottobre, per confrontarsi attorno ai documenti sul pontificato di Pio XII resi accessibili da Bergoglio a partire dal marzo del 2020. L’occasione sarà data dal convegno “I nuovi documenti del Pontificato di Pio XII e il loro significato per le relazioni ebraico-cristiane”, che si terrà presso la Pontificia Università Gregoriana.
Il convegno, annuncia l’ateneo, “si concentrerà sulla modalità con cui questi archivi fanno luce sulle controversie storiche e teologiche riguardanti papa Pio XII e il Vaticano durante il periodo dell’Olocausto, e sulle relazioni ebraico-cristiane a più livelli: dai non specialisti a quanti ricoprono incarichi di autorità negli ambienti decisionali e nelle istituzioni ebraiche e cattoliche”.
Numerosi riconoscimenti hanno premiato il percorso intellettuale e di testimonianza di Milan Kundera, il grande scrittore di origine ceca appena scomparso. Risale a quasi quarant’anni fa il Jerusalem Prize for the Freedom of the Individual in Society, vinto nel 1985, che fu per Kundera l’occasione di un discorso molto alto in cui definì il genere del romanzo “il paradiso immaginario degli individui” e un territorio “in cui nessuno possiede la verità”, ma tutti “hanno il diritto di essere compresi”. Kundera, nel ricevere il riconoscimento, volle citare un proverbio ebraico: “L’uomo pensa, Dio ride”. Nessuna pace è possibile tra il romanziere e chi non sa ridere, sosteneva lo scrittore. “Non avendo mai sentito il riso di Dio, coloro che sono privi di senso dell’umorismo sono convinti che la verità sia ovvia, che tutti gli uomini pensino la stessa cosa. Ma è proprio perdendo la certezza della verità e il consenso unanime degli altri che l’uomo diventa un individuo”.
Sono settimane che Marco Bellocchio percorre l’Italia in lungo e largo per parlare del suo nuovo film “Rapito”. Ieri sera il pluripremiato regista, fresco vincitore del Globo d’Oro della Stampa Estera, è stato al Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara per un incontro dal particolare significato, nell’ambito del nuovo ciclo di proiezioni estive dell’ArenaMeis. L’appuntamento, sold out, è stato preceduto da un dialogo con il direttore del Museo Amedeo Spagnoletto, tra i consulenti scientifici del film. Al loro fianco il produttore Simone Gattoni.
“Ho fatto questo film per amore, perché questa storia mi ha appassionato. Non avevo l’intenzione di ‘fare giustizia’, il resto è venuto in un momento successivo” le parole del regista, nel raccontare cosa l’ha spinto ad occuparsi della vicenda del piccolo Edgardo Mortara e del suo rapimento, in uno Stato Pontificio sempre più vicino al crepuscolo e isolato sulla scena internazionale.
LA RISTAMPA DEL VOLUME E IL DIBATTITO NELLA SEDE DELL'ARCI
"Antisemitismo in Italia, problema in crescita"
Era il 1993 quando l’Arci di Tom Benetollo e l’associazione Martin Buber – Ebrei per la pace realizzavano il pamphlet L’Italia e l’antisemitismo, con l’intento di promuovere un dibattito su questo argomento “con voci diverse”. Pagine dal taglio divulgativo che tornano a disposizione del lettore, trent’anni dopo, in una edizione in cui ai testi originali si affiancano due ulteriori contributi volti ad evidenziare, tra i tanti aspetti, cosa da allora è stato fatto e cosa invece resta da fare. Ancora lunga, si evince, la strada da percorrere.
“L’antisemitismo riaffiora, malcelato o esplicito: come antico pregiudizio mai risolto dalle nuove destre scioviniste e sovraniste, o come riproposizione di teorie complottiste o negazioniste, o, infine, con le sue interpretazioni antiebraiche sul sionismo, su Israele e sul conflitto mediorientale”, scrivono nella premessa il presidente dell’Arci Walter Massa e l’ex Consigliere UCEI Victor Magiar.
Il libro è stato al centro di un evento tenutosi nella sede nazionale dell’associazione. Tra gli intervenuti, moderati dalla giornalista Paola Severini Melograni, anche l’assessore comunale alla Cultura Miguel Gotor, lo psicanalista David Meghnagi, direttore del Master in Didattica della Shoah dell’Università Roma Tre, la vicepresidente nazionale dell’Arci Raffaella Bolini.
Prosegue la partnership tra la Regione Friuli-Venezia Giulia e la città israeliana di Modi’in. Una collaborazione avviata nel 2019 con un progetto pilota incentrato su ricerca, alta formazione e innovazione tecnologica per aumentare la qualità dei servizi erogati ai cittadini, avendo come modello le smart cities. Seguendo questo percorso, nel 2022 si era arrivati alla firma di un memorandum tra Regione e municipalità israeliana. E in queste ore è stato compiuto un ulteriore passo con il lancio del progetto “Start learning cities up”.
L’edizione odierna esce grazie alla disponibilità del direttore responsabile uscente, che in attesa del compimento dell’iter predisposto dall’Ente editore per riassegnare l’incarico e su richiesta dell’Ente stesso, si è reso disponibile a garantire provvisoriamente i requisiti di legge. La redazione esprime la propria gratitudine per questo suo gesto.