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4 aprile 2017 - 8 nissan 5777
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Saggistica

"Contro la violenza nel nome di Dio"
Il monito di rav Jonathan Sacks

img headerimg headerJonathan Sacks / NON NEL NOME DI DIO / Giuntina

“Quando la religione trasforma gli uomini in assassini, Dio piange”. Si apre con queste parole, ispirate dal libro della Genesi, l’ultimo libro di Rav Jonathan Sacks, dedicato alla violenza commessa in nome della religione.
“Non nel nome di Dio – Confrontarsi con la violenza religiosa”, edito in Italia da Giuntina, ripercorre ed esplora in profondità le radici dell’odio religioso. Concentrandosi su ebraismo, cristianesimo e islam, Sacks, per più di vent’anni e fino al 2013 Rabbino Capo del Commonwealth, pensatore e autorità morale riconosciuta a livello internazionale, indaga le ragioni per cui anche la più compassionevole delle fedi possa essere corrotta dalla violenza, quando la lettura dei testi si cristallizza e cessa di rinnovarsi nel tempo.
Questo libro – si legge nella presentazione - è un richiamo accorato e severo per tutti coloro che hanno smarrito la via e uccidono nel nome del Dio della vita, fanno la guerra nel nome del Dio della pace e praticano la crudeltà nel nome del Dio della compassione.
Il testo di Sacks confuta le tesi che vorrebbero assegnare alle religioni le colpe per tutti i mali del mondo. Piuttosto, vuole indagare le modalità con le quali il radicalismo agisce, irretendo le giovani generazioni, per lanciare un monito.

Marco Di Porto

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SAGGISTICA

Joseph Ratzinger e il percorso del Dialogo

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Giovan Battista Brunori / BENEDETTO XVI. FEDE E PROFEZIA DEL PRIMO PAPA EMERITO DELLA STORIA / Edizioni Paoline

A pochi giorni dal suo novantesimo compleanno, esce nelle librerie un importante lavoro sulla figura di Joseph Ratzinger: Benedetto XVI Fede e profezia del primo Papa emerito della storia, pubblicato dalle Edizioni Paoline.
Un lavoro denso e appassionato, in cui l'autore – Giovan Battista Brunori, giornalista del TG2 esperto di vicende vaticane e religiose – abbraccia la figura di Benedetto XVI in una molteplicità di sfumature. Compresa l'intensa relazione con il mondo ebraico. Diverse le tappe su cui Brunori si sofferma, mettendo in luce quello che appare un “legame speciale” tra il papa tedesco e il popolo dell'imprescindibile radice che spesso richiamerà con gratitudine nei suoi studi, nei suoi libri e nelle sue omelie.
Diverse pagine del libro di Brunori sono dedicate alla visita nella sinagoga di Roma compiuta da Ratzinger sulla scia di Karol Wojtyla, primo pontefice a varcarne la soglia, ma anche al precedente viaggio effettuato in Israele e Medio Oriente. Non vengono comunque tralasciate alcune questioni laceranti, come il complesso caso della revoca della scomunica dei “lefebvriani”. Tensione ancora aperta, tema che ancora oggi fa discutere e non può essere ignorato nel cammino, positivo, ma non sgombro da ostacoli, del Dialogo.

Adam Smulevich

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NARRATIVA

Un lessico familiare,
ma più complicato 

narrativa

Che talento, questo Oz

Elena Lappin / IN CHE LINGUA SOGNO? / Einaudi

Da consigliare come libro di testo nelle scuole. Con In che lingua sogno? Elena Lappin ha scritto un memoir che fa bene a chi lo legge. Non che il testo abbia esplicite pretese didascalico-educative, tutt' altro. La protagonista ci raccontale difficoltà di una vita fatta di una successione di dolorosi espatri, da Mosca alla Praga della primavera di Dubcek, dalla Praga della repressione del Patto di Varsavia a una Amburgo con sgradevoli accenti antisemiti, alla Tel Aviv della guerra del Kippur, da Ottawa ad Haifa e poi a New York e a Londra. Ogni tappa porta con sé difficoltà di adattamento, una nuova lingua da imparare e nella quale imparare a riconoscersi, nuovi costumi fra i quali destreggiarsi. Insomma, ci racconta le tante asperità di una vita complicata.

Antonio Steffenoni
Il Venerdì
31 marzo 201
7

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Amos Oz / TOCCA L'ACQUA, TOCCA IL VENTO / Feltrinelli

Un romanzo dice parecchio di chi l'ha scritto, certo, ma anche di chi l'ha letto, di chi si accinge a farlo, e persino di chi non lo leggerà mai. Ce ne sono alcuni di cui non ricordiamo niente se non quando e dove li abbiamo divorati; di altri sappiamo solo che non ci piacquero ma abbiamo scordato il perché. Mi scuserete allora se stavolta, a rischio di auto-compiacermi, mi soffermerò, almeno di primo acchito, su questo aspetto della faccenda. Come tutti quelli che fanno il mio mestiere mi capita di ricevere libri. Il che è solo in apparenza un vantaggio. Preferisco comprarli. L'acquisto stabilisce tra te e un romanzo una relazione più leale: allo stesso tempo intima e impegnativa.






Alessandro Piperno
Corriere La Lettura
2 aprile 201
7

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NARRATIVa

Le domande di Jonathan Safran Foer

img headerJonathan Safran Foer / ECCOMI / Guanda

Una crisi coniugale, un terremoto che con i suoi effetti devastanti destabilizzerà il destino del Medio Oriente e di Israele. Sono i due piani narrativi che si intersecano nell’ultimo romanzo Eccomi di Jonathan Safran Foer (Guanda, 2016). “Eccomi” risponde Abramo prontamente a D-o, quando gli viene chiesto di sacrificare il proprio figlio Isacco. Ma cosa è disposto a sacrificare Jacob, il protagonista, per la sua famiglia e per la salvezza di Israele? Cosa saremmo disposti a sacrificare noi in un’eventuale chiamata?
Jacob è un antieroe tipico della postmodernità, un everyman che potrebbe ricordare A Serious Man dei fratelli Cohen ma anche un qualunque personaggio rothiano, il suo dramma è radicato all’interno di una questione identitaria che coinvolge il suo essere uomo, marito, padre ed ebreo. La sua appartenenza all’ebraismo come quella degli altri protagonisti del libro vacilla, è sfumata e areligiosa, ridotta a dei rituali ormai privi del proprio significato originario o completamente liquidi e reinventati
.

Francesco Moises Bassano

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