fotografiA
Gerda Taro: il coraggio della libertà
Helena Janeczek / LA RAGAZZA CON LA LEICA / Guanda
Un rimpianto e un mistero. Una donna, affascinante, vitale e
soprattutto sfacciatamente libera, in un'epoca in cui la libertà era
fatta di grandi ideali, di sogni, di pericolo. Un racconto corale, che
esalta la già non comune vicenda di una fotografa, Gerda Taro, che per
molto tempo è stata nota solo come compagna del ben più famoso Robert
Capa. Questo e molto altro è La ragazza con la Leica, terzo romanzo di
Helena Janeczek, autrice nota per la sua capacità di raccontare tempi
oscuri scavando nelle storie dei singoli. Recentemente pubblicato da
Guanda, il libro è cresciuto lentamente, con la stessa forza indomita
di fiume sotterraneo che caratterizza la sua autrice. Voce pacata,
eloquio lento che si permette pause e ripensamenti, parole che si
allineano e si susseguono in maniera ipnotica, Helena è inarrestabile,
determinata e aperta, decisa e generosa nel condividere dubbi, domande,
e storie: "Ero andata a vedere una mostra, una retrospettiva del suo
lavoro. che accompagnava una esposizione più grande dedicata a Capa,
una decina di anni fa. Mi era rimasta la sensazione che mi sarebbe
piaciuto trasformare la sua storia in un racconto, che doveva essere
parte di un trittico, composto da storie di donne forti". Come già
successo altre volte l'autrice - nata a Monaco di Baviera da una
famiglia ebreo-polacca, in Italia da oltre trent'anni - ha iniziato ad
approfondire, studiare, pensare. "Sto iniziando a convincermi che la
narrazione lineare che meglio si adatta alla misura del racconto forse
non è la mia cifra, anche Le rondini di Montecassino, in cui ho cercato
di scavare nel portato della Seconda Guerra Mondiale attraverso le
storie dei reduci e dei loro discendenti sarebbe dovuto essere un
racconto".
Ada Treves, Pagine Ebraiche, gennaio 2018
Leggi
tutto