Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui       25 Dicembre 2019 - 27 Kislev 5780
MOLTE LE REAZIONI NEL MONDO EBRAICO

Maraini, marcia indietro sul testo antisemita

“Non intendevo parlare della religione ebraica, ma solo riferirmi alla Chiesa cattolica che certamente è stata nella storia misogina e vendicativa. Mi dispiace di avere sollevato questo vespaio. Ma non ho scritto un saggio sulla Bibbia”.
Fa marcia indietro Dacia Maraini, la nota scrittrice che fu moglie di Alberto Moravia e di cui il Corriere della Sera ha pubblicato ieri un testo che, come ha denunciato la presidente UCEI Noemi Di Segni, disseminava pregiudizi antisemiti “che sono stati da lungo tempo rigettati anche dalle ali più retrive dello stesso mondo cattolico”.
Questo scriveva infatti Maraini del Natale: “Un giorno in cui si festeggia la nascita di un bambino straordinario che ha cambiato le sorti di una grande parte del mondo. Un giovane uomo che ha riformato la severa e vendicativa religione dei padri, introducendo per la prima volta nella cultura monoteista il concetto del perdono, del rispetto per le donne, il rifiuto della schiavitù e della guerra”.
Un peccato, rifletteva la presidente UCEI, che Maraini non abbia tenuto conto del fatto che la cultura della Bibbia ebraica “sia alla base della nostra stessa cultura contemporanea di diritti e libertà e di ogni conquista sociale”. Così come non l'aver tenuto conto del fatto che il mondo ebraico “è stato moto di coscienza civile e protagonista nella costruzione delle stesse democrazie evocate e nelle quali vogliamo vivere”. Poche parole ancora e il commento - è stato fatto notare - non avrebbe avuto nulla da invidiare “a un manifesto tratto dall’Inquisizione”. Leggere dalle pagine di un giornale a diffusione nazionale un tale giudizio (anti) storico-teologico di cornice alla riflessione sociale, concludeva Di Segni, “non aiuta i lettori ad impegnarsi nelle loro vite quotidiane con un approccio senza giudizi ma, al contrario, a radicare i pregiudizi antichi evidentemente mai fino in fondo affrontati”.
Molte le reazioni in campo ebraico. Ad intervenire è stato tra gli altri rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, che sul proprio profilo Facebook ha scritto: “Da una parte il vecchio testamento violento e misogino, dall’altra la rivoluzione cristiana pacifica e le sardine. Perché se è innegabile la presenza di violenza e di un atteggiamento maschilista nelle antiche pagine della Bibbia, è anche vero che le stesse pagine parlano di pace, perdòno e amore, esaltando ruoli femminili. E che tutto questo si trascina e cresce nella tradizione successiva. E che la rivoluzione cristiana è tutt’altra cosa. Oggi un cristiano informato sa evitare le banalità e le menzogne di questa antica opposizione (che ha un nome preciso: marcionismo), che è rimasta però in mente e in bocca ai laici più o meno credenti ma quasi sempre ignoranti”. Sui social anche la reazione della presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, che ha commentato: “Ecco come si alimenta il pregiudizio antiebraico. Se questa è la strada qualcuno arriverà a parlare anche di rinchiudere di nuovo gli ebrei nei Ghetti”.
Diversi i collaboratori di questi notiziari intervenuti sulla vicenda. Tra gli altri Dario Calimani, Jonatan Della Rocca e Davide Assael

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QUI MILANO - L'INIZIATIVA DAVANTI AL MEMORIALE DELLA SHOAH

Le religioni insieme per la solidarietà

Un momento di raccoglimento tra diverse confessioni e di solidarietà per i senzatetto di Milano. Ad organizzarlo simbolicamente davanti al Memoriale della Shoah i City Angels, realtà conosciuta in città per il suo impegno nei confronti del prossimo e che da anni collabora con la Comunità ebraica locale. A partecipare al momento di incontro tra rappresentanti di religioni diverse, istituzioni e semplici cittadini, Franco Buzzi, prefetto della Biblioteca Ambrosiana, l’imam Khaled Elhediny, Gadi Schoenheit, assessore alla Cultura della Comunità ebraica milanese, il pope ortodosso Padre Emmanuel Carbonaru, il pastore evangelico Marcel Moro e il monaco buddista tibetano Cesare Milani.

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QUI PADOVA - IL CONCERTO DI CHANUKKAH

Da Maoz Tzur ad Hava Narima,
quando la musica è luce

Una meravigliosa luce ha diradato l’oscurità al Museo della Padova Ebraica. La sala affollata, più di cento persone, ad assistere al terzo concerto di Chanukkah. Un appuntamento oramai irrinunciabile nella programmazione del Museo.
Si sono esibiti gli Shirè Miqdash, un gruppo di musicisti professionisti che da dieci anni condividono con il rabbino capo di Padova rav Adolfo Locci, con passione e sentimento, il progetto di presentare e far conoscere i canti della liturgia sinagogale, soprattutto quella italiana, accompagnati da strumenti d’orchestra.

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CHANUKKAH 5780 - OTTO GIORNI, OTTO LUCI

Le componenti della saggezza

Nel trattato di Sukkà (53a) è riportato che nella grande festa che si faceva al Tempio di Gerusalemme all’uscita del primo giorno di Sukkot, Rabbì Shimon ben Gamliel esprimeva la sua gioia esibendosi come un giocoliere. “Prendeva in una sola mano otto torce accese e le lanciava in alto…”. Enoch Zundel ben Yosef (XIX sec.) nel suo commento all’opera “En Yaakov” dal titolo “Anaf Yosef”, scrive che Rabbì Shimon prese otto torce accese perché la saggezza della Torà si compone di otto parti.

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L'uso della forza
“Non con ardimento e non con la forza, ma con il Mio spirito ha detto il Signore Tzev-ot” (Zaccaria 4,6). Con queste parole l’Eterno spiega al profeta Zaccaria il senso della visione apparsagli in spirito profetico: un candelabro d’oro, una Menorah, i cui lumi erano alimentati dall’olio che vi giungeva in modo sovrannaturale da due alberi di olivo.
 
Rav Giuseppe Momigliano
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Ticketless - Venti Venti
Il 2002 era un anno palindromo, dava il capogiro a guardarlo. Nel gioco dei numeri (e del calendario) che piaceva a Svevo, osserviamo che il 2020 è iterativo come lo era il 1919, anno di nascita di chi nell’anno che ora volge al termine ha compiuto o avrebbe compiuto cent’anni. Venti venti, in inglese suona come un invito a resistere, a tener duro di fronte alle asprezze della vita. Tempo di coincidenze.
Alberto Cavaglion
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Spazio ai giovani
Il Natale in cui tutti dovrebbero essere più buoni non ci ha risparmiato la lettura dei peggiori pregiudizi antigiudaici. Che a formularli, dalle pagine del Corriere della Sera (!), sia un’intellettuale di valore come Dacia Maraini è cosa che non può che allarmare ulteriormente. Ma quale l’antidoto al permanere di questi argomenti? Come tracciare un percorso per uscirne? Beh, non ci sono che la cultura e la divulgazione.
Davide Assael
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Periscopio - Sardine
Vedere le piazze riempirsi di gente, di tutte le età, che manifesta pacificamente, senza lasciarsi andare a intemperanze e senza pronunciare parole aggressive e violente, è una cosa che, in linea di principio, dovrebbe essere vista con favore. Il modo, poi, del tutto spontaneo e inatteso, in cui si è andato formando il movimento delle cosiddette sardine, dovrebbe essere atto a suscitare una istintiva simpatia, così dovrebbero ispirare fiducia e speranza le facce giovani e pulite dei suoi ideatori, nonché l’esibizione, ironica e allegra, delle tante sagome colorate del piccolo, astuto pesce eletto a simbolo del movimento.
Francesco Lucrezi
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