Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui      3 Giugno 2020 - 11 Sivan 5780
IL RABBINO CAPO DI GERUSALEMME E LA TRAGEDIA DELLA FAMIGLIA HALAK

“Cerchiamo pace e riconciliazione”

Un messaggio di cordoglio, di pace e riconciliazione. Questo, ha spiegato il rabbino capo di Gerusalemme Aryeh Stern, il significato della sua visita alla famiglia di Iyad Halak, il trentaduenne palestinese ucciso negli scorsi giorni per errore dalla polizia israeliana nella Città vecchia. “Vorrei sottolineare da un lato l’opera benedetta della polizia di frontiera per la sicurezza dei residenti di Gerusalemme, e allo stesso tempo esprimere il loro dolore e le loro condoglianze per la morte di Iyad, la solidarietà in questo caso è richiesta a ciascuno di noi, insieme a una chiara condanna del terrorismo”, le parole del rav, accolto dalla famiglia Halak nella loro casa di Wadi al-Joz, quartiere di Gerusalemme Est. Accompagnato dalla vicesindaco di Gerusalemme Fleur Hassan-Nahoum, rav Stern ha spiegato di voler portare un messaggio di pace e riconciliazione e ha espresso il suo dolore per la perdita di Iyad, definito un ragazzo speciale. Il giovane era autistico e per questo non avrebbe compreso gli ordini della polizia. Sulla vicenda è stata aperta un’indagine e il ministro della Difesa Benny Gantz ha promesso giustizia. Il rav, riportano i media israeliani, ha espresso la speranza che non debbano più essere usate le armi e che non ci siano più spargimenti di sangue. Dopo aver aspramente criticato la polizia israeliana e le autorità, il padre di Iyad, scrive Arutz 7, era molto emozionato e ha ringraziato il rabbino e i membri della delegazione per essere venuti. “Vogliamo tutti vivere insieme in pace”, il suo messaggio. “Sono venuta a confortare la famiglia – ha spiegato invece la vicesindaco Hassan-Nahoum – e ho ascoltato con il rabbino capo la storia di un bambino speciale e sensibile. Il dolore di una madre che perde il figlio è senza colore e senza religione. Dobbiamo fare di tutto per prevenire eventi così tragici in futuro”.

Leggi

LA MOBILITAZIONE DEL MONDO EBRAICO 

“Ogni vita umana ha un valore immenso,
l’America riparta da questo concetto”

“Siamo al fianco di chi lotta contro l’odio e il razzismo. Crediamo che le opportunità garantite dalle leggi che i fondatori di questa grande terra hanno istituito siano principi inalienabili ispirati alle nostre Sacre Scritture. Gli ebrei saranno sempre con chi difende i diritti”. 
Lo proclama in una nota il Rabbinical Council of America, la più importante organizzazione rabbinica ortodossa statunitense. Una ferma presa di posizione sul tema del razzismo contro la comunità afroamericana che sta infuocando il Paese. Con una importante sottolineatura aggiuntiva: “Condanniamo i comportamenti illegali di chi contamina il ricordo di George Floyd con rivolte e saccheggi. La chiave per attuare un cambiamento positivo nella società è nella dimostrazione pacifica. Non attraverso la distruzione di proprietà e il danneggiamento delle vite altrui”.
Molte le voci e le organizzazioni del mondo ebraico che stanno intervenendo sui fatti americani. Per la Orthodox Union, che pure ha lanciato un appello per la cessazione di ogni violenza, “il razzismo non è una questione del passato o semplicemente una questione politica, ma un pericolo reale e presente che deve essere affrontato”. Il punto di partenza, viene affermato, “è nel riconoscimento che tutte le persone sono state create a immagine e somiglianza di Dio e che ogni vita umana ha un valore immenso”.
Per capire qualcosa di più su quel che sta accadendo ci siamo rivolti allo storico e saggista Massimo Teodori, tra i massimi esperti di vicende statunitensi e autore tra gli altri del saggio di recente pubblicazione Il genio americano. Sconfiggere Trump e la pandemia globale (ed. Rubbettino), che è stato nostro ospite nel videopilpul trasmesso ieri sera. 

Leggi

LA NUOVA RUBRICA AUDIO "PAGINE E SVOLTE" CON DAVID BIDUSSA

"Il valore del tempo: la lezione di Le Goff"

Un testo scelto per il suo valore ma anche come ringraziamento simbolico all'insegnante di liceo che all'epoca glielo consigliò. Per la nuova rubrica audio “pagine e svolte” - appuntamento che si propone di aprire nuove strade e spazi di riflessione in merito alla nostra società e alla sua evoluzione - lo storico sociale delle idee David Bidussa ha attinto alla propria storia personale e ripreso in mano il volume di Jacques Le Goff, Tempo della chiesa e tempo del mercante, che anni fa gli suggerì il suo professore di storia e filosofia Alessandro Marinari. “Mi prese da parte e mi disse: io e te non andiamo d'accordo su nulla ma penso che tu abbia anche tanta voglia di studiare storia, allora leggiamo questa cosa insieme e vediamo cosa ne ricavi”. Nel leggere Le Goff, racconta Bidussa, “sono rimasto annichilito dall'idea che studiare la storia non riguardasse solamente studiare fatti storici ma anche capire come le persone improvvisamente fanno una cosa e il mondo cambia. Senza la percezione di essere onnipotenti, al contrario, avendo una misura di se stessi molto debole, pensando che hanno un problema davanti e devono tentare di mettere insieme le cose. E Le Goff all'inizio di questo saggio spiega come il tempo è una dimensione su cui le persone si misurano perché fanno cose”.

Ascolta qui questa prima riflessione di Bidussa e segui la rubrica “pagine e svolte” per ascoltare le prossime puntate.

 

"PAGINE DI STORIA" CON ANNA FOA

"Zakhor, la mia finestra sul mondo"

Che cosa gli ebrei hanno scelto di ricordare del loro passato e in che modo lo hanno, di volta in volta, preservato, trasmesso e rivissuto. È la domanda cui si propone di rispondere Yosef H. Yerushalmi nel suo fondamentale testo Zakhor, ripubblicato nel 2011 dalla casa editrice Giuntina. È questo il libro con cui Anna Foa ha scelto di esordire nel nuovo spazio “pagine di storia” curato dalla redazione di Pagine Ebraiche in cui gli storici di oggi raccontano chi sono stati i loro maestri e quali testi ne hanno segnato la formazione. 
“Un libro – sottolinea Foa – che ha un effetto non soltanto sulla storia ebraica. Lo dice lo stesso Yerushalmi: la storia degli ebrei ha delle possibilità perché è nuova, non ha tante barriere dietro di sé ed è la storia di una minoranza che agisce dentro una maggioranza”.
Tra i meriti da riconoscere a Yerushalmi, aggiunge Foa, quello di aver riportato l’esperienza ebraica nel cuore della storia. Un nuovo modo di guardare al rapporto tra le vicende della maggioranza e delle minoranze che ha lasciato un segno in più di una generazione di studiosi. “Zakhor – afferma la storica – è uno di quei libri che spalancano una finestra sul mondo”.

 

QUESTA SERA IL NUOVO APPUNTAMENTO CON "DIRITTI E LIBERTÀ"

Il '38 e le cittadinanze revocate,
cosa dice la giurisprudenza

Nel videopilpul in onda stasera, nel quadro degli appuntamenti del ciclo di incontri “Diritti e libertà”, si parlerà dei problemi connessi alla cittadinanza italiana revocata a chi, a causa delle Leggi razziste promulgate nel ’38 dal regime fascista e subito dopo la guerra, si è trasferito nell’allora Palestina mandataria (il futuro Stato di Israele). Un tema che, in questo nuovo appuntamento della serie organizzata dall’Associazione Italiana dei Giuristi ebrei in collaborazione con l’UCEI, sarà affrontato nelle sue molte complessità dagli avvocati Roberto Coen (in rappresentanza dell’Age) e Filippo Biolè. A moderare l’incontro il direttore della redazione giornalistica Guido Vitale. 
Il videopilpul sarà trasmesso alle 22.30 sui canali social Pagine Ebraiche e UCEI e, in versione audio, nella sezione Pagine Ebraiche da ascoltare del portale www.moked.it.

L'INIZIATIVA DELLA COMUNITÀ EBRAICA PIEMONTESE

Sinagoga e musei ebraici riaperti,
a Casale festa con le istituzioni

È importante il segnale che arriva dalla riapertura al pubblico della sinagoga di Casale Monferrato e dei suoi musei ebraici nel giorno della festa della Repubblica, operazione associata a un significativo intervento artistico. Un messaggio sottolineato dalle tante istituzioni e dai rappresentanti della Comunità casalese intervenuti, che si può riassumere anche nell’importanza di superare insieme le difficoltà per portare a risultati capaci di valorizzare ulteriormente la bellezza.

Leggi


Rassegna stampa

Due piazze a confronto
Leggi

 

 


 

Ticketless – La voce di Chaplin
Usciamo da settimane di ipnosi, di questo fenomeno regressivo ho già parlato. La pubblicità televisiva, poi, un vero bombardamento. Una sera però, come d’incanto, a reclamizzare non ricordo cosa, uno spezzone del discorso di Chaplin dal Grande dittatore. Originale inglese, un invito alla tolleranza, musica per le nostre orecchie: tutti abbiamo amato quella scena, un toccasana per chi in questi giorni tendeva a spaventarsi. Il genio dei pubblicitari sorprende sempre.
Alberto Cavaglion
Leggi
Negazionismo virale
I selfie senza mascherina di ieri (ma anche con non sarebbe stato molto diverso ai fini del contagio), le parole deliranti del folkloristico Pappalardo (incredibile che possa essere stato un generale dei carabinieri) sono solo l’ultimo atto di un negazionismo virale che ha coinvolto l’estrema destra di ogni latitudine.
Davide Assael
Leggi
Periscopio - La memoria di Masada
Nel corso di un convegno organizzato a Napoli lo scorso 25 gennaio, in occasione del XXV anniversario della fondazione dell’Istituto Italiano di Bioetica della Campania (i cui atti stanno per essere pubblicati, in un volume a cura di Raffaele Prodomo), ho avuto modo di svolgere alcune brevi considerazioni prendendo spunto da tre distinti episodi: la morte di Saul, il supplizio di Rav Chaninà e il suicidio collettivo degli zeloti a Masada.
Francesco Lucrezi
Leggi
Ascoltare
Nel giorno di Ferragosto 1941 il Reich istituì un Ghetto presso il quartiere Slobodka della città lituana di Kaunas [Kovno], rinomato centro di cultura ebraica e yiddish dell’Europa orientale, polo di studi biblici e talmudici nonché sede della prestigiosa Yeshiva Slobodka; il Ghetto arrivò a ospitare 40mila ebrei, centinaia di essi fuggirono dal Ghetto unendosi ai partigiani sovietici presso le foreste limitrofe. Gran parte della popolazione del Ghetto idonea al lavoro fu impiegata nella costruzione di una base aerea militare a sud di Kaunas; lo Judenrat creò nel Ghetto laboratori e attività lavorative adatte a donne, bambini e anziani (esclusi dal lavoro coatto) avviando altresì un’opera conservativa di trascrizioni e arrangiamenti di canti popolari e tradizionali ebraici, poesie, mappe, diari, fotografie.
Francesco Lotoro
Leggi
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo comunicazione@ucei.it Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: comunicazione@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.
Twitter
Facebook
Website