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7 ottobre 2013 - 3 Cheshwan 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Adolfo
Locci,
rabbino capo
di Padova
Il segno di riconciliazione tra il Creatore e il creato è l’arcobaleno (keshet – arco). La scelta di questo simbolo è dovuta al fatto, secondo rav Chyd”à, che il diluvio distruttivo è avvenuto nel mese di Kislew, sotto il segno della costellazione del sagittario (keshet). Inizio e fine si rincorrono sempre, vita e morte si susseguono in un circolo continuo, dopo l’oscurità viene la luce. Le nostre scelte, se conformate sulla via della Torah, sono determinanti per il mantenimento di questo equilibrio…
Lezikhron nefesh haRav Hagaon ‘Ovadyà Yosef z.tz.l
 
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Anna
Foa,
storica
7 ottobre 1943, nella Roma occupata i carabinieri vengono disarmati perché considerati fedeli al re e a Badoglio. 2000 circa sono i carabinieri arrestati e deportati nei campi tedeschi e polacchi, altri seimila riescono a fuggire, molti di loro finiranno per entrare nelle brigate partigiane. La richiesta del disarmo e dell’arresto dei carabinieri parte da Kappler ed obbedisce ad un ordine scritto del maresciallo Graziani, del 6 ottobre, il cui punto tre recitava: “Gli ufficiali resteranno nei rispettivi alloggiamenti, sotto pena in caso di disobbedienza di esecuzione sommaria e di arresto delle rispettive famiglie”. I carabinieri sono disarmati da soldati tedeschi, ma la responsabilità dell’operazione è italiana, del generale Casimiro Delfini. Una vicenda fino a pochi anni fa totalmente dimenticata, rimossa dalla nostra memoria storica. Tolti di mezzo i carabinieri, i tedeschi poterono infine occuparsi degli ebrei. Solo nove giorni dopo, infatti, ci fu la razzia del 16 ottobre.
 
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Cultura a porte aperte
"Non è una Natura senza cuore, non è una Creazione senza Giustizia, quella che siamo venuti a celebrare qui oggi. Ci muove l’antico messaggio che gli ebrei si tramandano nei millenni, secondo il quale tutta la Creazione, e l’essere umano che vi sta al centro, devono essere scrupolosamente tutelati e rispettati".
Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane nel discorso pronunciato a Napoli in occasione della Giornata europea della Cultura ebraica 2013 alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
 
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Voci a confronto
“Era il 7 novembre del 1943. Roma era stata appena occupata dai tedeschi, eravamo dopo l’8 settembre. lo e altri due compagni, Renato Mordenti e Marcello Bollero, avevamo deciso con altri gruppi di antifascisti di fare delle scritte per inneggiare all’anniversario della Rivoluzione d’ottobre, che cadeva appunto in quel giorno. la lotta armata ancora non era nata a Roma”. Repubblica ricorda Carlo Lizzani, scomparso lo scorso 5 ottobre, pubblicando un brano tratto da “Guida alla Roma ribelle” (Voland), inedito che uscirà in novembre, in cui il grande regista racconta come sfuggii ai mitra di una pattuglia nazista.
A Roma, il presidente della Lazio Claudio Lotito critica la scelta dell’Uefa di chiudere lo stadio Olimpico in seguito a cori razzisti (Corriere dello Sport). “Invito i tifosi a rispettare le regole. Ma chiudere lo stadio è un provvedimento abnorme. Il club non ha responsabilità”, afferma il presidente, sottolineando che così vengono puniti i tanti tifosi puliti della squadra.
Terribili le notizie che arrivano dal Medio Oriente: in Iraq un camion bomba è esploso all’interno di un edificio che ospitava una scuola elementare uccidendo quattordici bambini. Solo nel mese di settembre, come racconta Francesco Battistini sul Corriere della Sera, sono state circa mille le vittime di attentati in un paese in cui le stragi e gli attentati sembrano non fare più notizia.
In Egitto il 6 ottobre è un giorno di celebrazioni, si ricorda la Guerra di Yom Kippur del 1973. Anche ieri si sono svolte manifestazioni in ricordo di quella data e gli egiziani avrebbero dovuto celebrare le proprie forze armate. Il caos però l’ha fatta da padrona, però, con i Fratelli musulmani a protestare in piazza proprio contro l’esercito e i soldati a sparare sulla folla. Il bilancio è di almeno 44 morti e decine di feriti (Messaggero e Corriere).
“Israele dice sì alla ferrovia che farà concorrenza al canale di Suez” titola il Secolo XIX riguardo all’approvazione del progetto di costruire una linea ferroviaria che congiungerà Eilat a Tel Aviv, 340 chilometri, in sole due ore di viaggio.
Mentre il best seller Cinquanta sfumature di grigio rimane in testa alle classifiche di libri più venduti, c’è chi in America ne fa una parodia in salsa Yiddish (Fifty Shades of Oy Vey, di E. L. Jamesbergstein) come racconta su la Stampa Elena Leowenthal.
 
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Giornata della Cultura
Ebraismo in piazza
Tradizione, cultura e valori dell’ebraismo. In decine di città italiane questo inizio di autunno ha visto il mondo ebraico protagonista con la celebrazione lo scorso 29 settembre della Giornata europea della cultura ebraica. Da Napoli, città capofila dell’evento, salendo e scendendo lunga la penisola migliaia di persone hanno avuto l’occasione di conoscere e scoprire il legame tra ebraismo e natura, tema di quest’anno dell’iniziativa. Sessantasei le località coinvolte per questa 14esima edizione che ha visto coincidere l’inaugurazione di un altro grande evento: il Festival di Milano Jewish and the city.
 
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  davar
Israele
Rav Ovadia Yosef (1920-2013) 
“Il popolo d’Israele ha perso uno degli uomini più saggi di questa generazione”. Così il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha commentato la scomparsa di rav Ovadia Yosef, leader spirituale dell’ebraismo sefardita, avvenuta all’età di 93 anni questa mattina a Gerusalemme e dovuta alle gravi condizioni di salute nella quali versava da qualche mese. Figura decisiva della politica israeliana, leader del partito ultraortodosso Shas, ex rabbino capo sefardita di Israele, e vincitore del Premio Israele nella categoria degli studi di Torah, rav Ovadia Yosef è considerato una delle voci più autorevoli  del mondo contemporaneo in materia di halakhah.
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israele
"Rav Yosef, una figura centrale"
Tante le voci dell'ebraismo italiano che onorano il ricordo di rav Ovadia Yosef, la figura centrale della rivincita del mondo sefardita in Israele. A dare il loro commento, il rabbino capo di Milano Alfonso Arbiv, il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, rav Gianfranco Di Segni e l'assessore al culto dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Settimio Pavoncello.
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yoel edelstein a roma
Il presidente della Knesset:
“Una lezione di continuità”

Le tipiche ciambellette romane e i canti dei bambini. Così la Roma ebraica ha accolto oggi il presidente della Knesset Yoel Edelstein, che, in Italia per colloqui istituzionali, dal ministro degli Esteri Emma Bonino al presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, ha tenuto a incontrare i ragazzi della scuola ebraica, accolto dal presidente della Comunità Riccardo Pacifici e dagli assessori Ruth Dureghello e Jack Luzon, dall’ambasciatore d’Israele in Italia Naor Gilon, dal preside della scuola rav Benedetto Carucci Viterbi e dal rav Alberto Funaro in rappresentanza del Rabbinato centrale.
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memoria
Il sacrificio dei carabinieri
Forze dell'ordine, ebrei italiani e romani. Insieme per ricordare, nel 70esimo anniversario, la deportazione di oltre 2mila carabinieri verso i campi di sterminio in quello che fu il preludio al rastrellamento nazista del 16 ottobre.
Accanto al comandante generale dell'Arma Leonardo Gallitelli, tra gli altri, il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici, il rabbino capo rav Riccardo Di Segni, il presidente del Keren Kayemeth LeIsrael Italia Rafi Sassun e il presidente della consulta della kehillah romana Elvira Di Cave.
(Nell'immagine il presidente UCEI Renzo Gattegna e il comandante Leonardo Gallitelli mentre depongono una corona commemorativa)

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qui roma
Kyenge: "Destini incrociati,
tra Ferramonti e Lampedusa" 

“Guardando il documentario, alla storia del campo di internamento di Ferramonti, alla storia della nave Petcho non possono non tornarmi alla mente le immagini delle salme di Lampedusa”. Così il ministro all’Integrazione Cecile Kyenge intervenendo alla presentazione in Campidoglio del documentario “Ferramonti il campo sospeso” del regista Cristian Calabretta. L’intreccio tra passato e presente, tra responsabilità storiche e attuali è stato richiamato anche, tra gli altri, dal presidente del Museo della Shoah Leone Paserman.
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Qui Trieste
Risiera, immagini dal silenzio
Si è aperta al Civico Museo della Risiera di San Sabba, unico campo di sterminio presente in Italia, la mostra “Immagini dal Silenzio”, che ne riprende un’altra, importantissima: a Carpi, il Comune in cui si trovava il campo di concentramento di Fossoli, venne allestita nel 1955 la prima esposizione su base nazionale dedicata interamente alla deportazione.
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qui ferrara
Foer, il campione di memoria
Allegria, sincerità, e molte storie interessanti da raccontare, oltre all’avventura che lo ha portato a scrivere “Moonwalking with Einstein”, il libro in cui racconta come è diventato Campione americano di memoria, e che lo ha portato alla fama. Joshua Foer, uno dei protagonisti di Internazionale a Ferrara, il festival dedicato al giornalismo che ha appena chiuso la sua settima edizione, è il classico personaggio che sforna idee a getto continuo. Poi le porta a compimento.
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qui ferrara
Una settimana di informazione
La settima edizione di Internazionale a Ferrara, il “weekend con i giornalisti di tutto il mondo” organizzato da Internazionale, il settimanale di informazione che pubblica, in italiano, una selezione di articoli comparsi sulla stampa straniera ha avuto grande successo.  Nei quattro giorni di incontri la città si è trasformata in una sorta di grande redazione internazionale, ed ha visti coinvolti giornalisti di quarantacinque testate, provenienti da quattro continenti.
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qui biella
Tra Torah e scienza
Sala di culto e matroneo gremiti in sinagoga a Biella per la lezione che il presidente dell'Assemblea rabbinica italiana rav Elia Richetti ha voluto dedicare al tema “Tra Torah e scienza”. Domenica 3 novembre un nuovo appuntamento con rav Richetti per parlare di Shabbat.
 
pilpul
Immigrazione - Occorre agire
Apprezzo l’articolo di David Bidussa, che nella reazione collettiva alla tragedia di Lampedusa coglie uno scatto di identità forte nel richiamo ai valori di dignità e di responsabilità, nella partecipazione di chi l’ha vissuta, di chi l’ha comunicata al mondo attraverso immagini e scritti, di chi l’ha solo ascoltata e vista “da lontano”, come la maggior parte di noi.
“Ma - scrive David Bidussa - c’e’ un passaggio che non mi pare di aver colto anche in coloro che richiamano alla dignità” e questo è il percorso che porta al pentimento, di cui spiega la forza e la profondità del sentire. Mi scuserà Bidussa, ma nelle sue parole non mi pare di aver colto una nota per me altrettanto importante, che dalla responsabilità guarda al futuro, alla partecipazione attiva, individuale e collettiva, che fa di un insieme di persone un popolo civile. E’ il passaggio che dalla memoria porta al cambiamento. Che fare ora, perché non si ripeta questa tragedia ? Il dramma che si sta consumando in questo nostro paese, guidato da élite politiche che si sono mostrate in questi anni troppo spesso inadeguate e incivili di fronte ai problemi, alle difficoltà e alle tragedie della popolazione, è che il senso di partecipazione attiva sembra essersi affievolito fino a scomparire in un senso di impotenza collettiva. L’osservazione della realtà sembra avvenire sempre piu’ attraverso le lenti di una televisione che fa confondere in chi la guarda le immagini di un reality show con quelle di realtà che si consumano a fianco della nostra casa, nel nostro territorio. Fino a far scomparire quella straordinaria umanità che ha da sempre contraddistinto i nostri connazionali, facendoli emergere tra le popolazioni per generosità, per la capacità di immedesimarsi nei drammi di altri, di condividere pane e tetto con perseguitati, ebrei, resistenti, anche a rischio della propria incolumità nelle tragedie del secolo scorso. E la Costituzione di questo ha dato conto, nel bellissimo articolo 10, dove l’accoglienza dei rifugiati è trattata ancora una volta con la maestria dei Padri costituenti. Vedo due binari per poter rispondere con responsabilità e dignità alla terribile ferita che ci ha colpito a Lampedusa: il primo è collettivo, è un richiamo a rivedere quelle norme tristemente note come “legge Bossi-Fini” che antepongono una barriera di burocrazia alla possibilità di salvare rifugiati politici scaricati sulle nostre coste da mercanti di uomini della peggior specie: questa impostazione non appartiene ad alcun paese civile dell’Unione Europea, che come l’Italia si sia confrontato con problemi di drammatiche ondate migratorie. Prima la vita e l’organizzazione per un’accoglienza civile, questa la regole condivisa, poi il controllo di polizia. Il secondo binario investe la sfera individuale e familiare: è la possibilità data a tutti noi, che abbiamo una casa e un reddito di qualsiasi tipo, di accogliere temporaneamente una di queste persone, cui per un caso della storia è toccato in sorte di trovarsi oggi dalla parte del mare. Perché lo Stato si accinga a ristrutturare i campi di accoglienza e la popolazione italiana ritrovi l’umanità solidale che le appartiene.

Valeria Termini, Università Roma Tre, Autorità per l'Energia

(nell'immagine la professoressa Termini con la redazione del Portale dell'ebraismo italiano www.moked.it e di Pagine Ebraiche al seminario Mercati e Valori - Firenze, giugno 2013)
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Oltremare - Suoni italiani
Ascolto molto la radio, qui in Israele: ottima abitudine tutta merito della maestra dell’ulpan, che consiglió nell’ormai lontano 2008 l’ascolto quotidiano del giornale radio, per abituare l’orecchio all’ebraico corretto (e sporcarlo poi liberamente, ma dopo, con quello parlato fuori da Reshet Bet). Non può sapere che sono diventata una ascoltatrice sistematica, da allora.

Daniela Fubini, Tel Aviv
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In cornice - Figure di sabbia
Perchè Ilana Yahav riscuote tanto successo – come abbiamo visto anche a Jewish&the city? Anche grazie a una strana combinazione di superantico e ultramoderno. Creare figure sulla sabbia e con la sabbia e’ quanto di più primitivo e naturale possiamo pensare – chiunque l’ha fatto; Yahav utilizza a fondo Internet, Youtube i Social network per pubblicizzare il suo lavoro, come solo nelle ultime generazioni.

Daniele Liberanome, critico d'arte


Tea for two - Caffè
Se c’è una cosa che caratterizza il jewish mood, quella è la smodata passione per i caffè, luoghi dal fascino tostato. La cultura ebraica da sempre nasce davanti a tazze fumanti e banchi di legno, da Odessa a Parigi passando per Berlino.Tanto che Israele è diventata una delle patrie incontrastate di tavolini e sedie di ferro battuto.

Rachel Silvera, studentessa
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