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27 gennaio 2014 - 26 Shevat 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Paolo Sciunnach,
insegnante
Nello Zohar, il Libro dello Splendore, uno dei testi più importanti della Qabbalah, il mondo in cui viviamo viene chiamato "Alma DeShikra", ossia "mondo della menzogna".
 
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Anna
Foa,
storica
Che ci sia una crescita dell’antisemitismo, è indubbio, e i più recenti attacchi antisemiti a Roma, dalle scritte ai pacchi contenenti teste di maiale, ben lo provano e non mancano di suscitare sdegno e preoccupazione. Gli autori di queste provocazioni vogliono metterci all’angolo, farci smettere di pensare per reagire ai loro attacchi. Per questo, per non dargliela vinta, dobbiamo continuare a usare il nostro cervello, senza sentirci obbligati a difendere l’esistente. Guardare avanti, tentare nuove strade, come se i nazisti e i negazionisti non ci fossero. Agire, non solo reagire. Fare la mossa del cavallo. Sembra facile, ma è difficilissimo. Idee, suggerimenti?.
 
ROMA - Si chiude oggi la mostra Last Folio: un viaggio fotografico con Yuri Dojc, esposta alla Biblioteca Nazionale di Roma e portata in Italia grazie alla collaborazione dell'ambasciata della Repubblica Slovacca con l’ambasciata del Canada. Testimonianza fotografica di una comunità ebraica, quella slovacca, spazzata via dalla Shoah, la rassegna si chiude affidandosi alle parole di Dojc e della curatrice e ideatrice di Last Folio Katya Krausová, che racconteranno oggi nel pomeriggio presso la Biblioteca Nazionale, il percorso che li ha portati a realizzare questo progetto di Memoria attraverso le immagini. Ad accompagnarli in questo viaggio, le letture di Francesca Gatto e il flauto di Jana Formaneková, oltre alla proiezione delle foto e del documentario della Krausová sul viaggio di Dojc attraverso la Slovacchia.
 
Memoria, parole in musica
Stasera il concerto “I violini della speranza” organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dall’Associazione BrainCircleItalia. Al significato dell’evento ha rivolto un pensiero anche il pontefice Jorge Bergoglio (il Messaggero). Alle celebrazioni del Giorno della Memoria prenderà parte anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (Stampa).
Prosegue l’indignazione per gli oltraggi antisemiti degli scorsi giorni, con tre pacchi contenenti teste di maiale recapitati al Tempio maggiore di Roma, all’Ambasciata di Israele e al Museo di Roma in Trastevere che ospita la mostra “I giovani ricordano la Shoah”: “un episodio ripugnante, offensivo, con intenti intimidatori” ha sottolineato il presidente UCEI Renzo Gattegna – Sono vigliacchi perché mandare pacchi anonimi è troppo facile” (La Stampa). Fortissimo sdegno è stato espresso dal Ministero degli Esteri israeliano (Repubblica). Preoccupazione è stata espressa anche dall’American Jewish Committee (Lisa Palmieri-Billig su La Stampa).
“La società più civile può scoprirsi all’improvviso crudele, inospitale, aggressiva, può avere leggi democraticissime e protettive ma allo stesso tempo negare i benefici a chi è considerato diverso – il monito che lancia il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni sul Tempo in occasione del Giorno della Memoria – Sono perfettamente convinto della unicità della shoà, ma l’insegnamento che ne deriva non riguarda gli ebrei come vittime e una società scomparsa 70 anni fa, è un discorso attuale in una società che cambia e che si fa fatica e seguire nelle sue evoluzioni tumultuose e nei germi anche micidiali che può covare al suo interno”.
“Aiutare i giovani a non restare indifferenti significa sottrarli un domani dall’accusa di essere stati dei ‘volenterosi carnefici di Hitler’, citando il libro di Daniel Goldhagen. Ma il nostro sforzo sulla Memoria non passa solo attraverso il ricordo delle brutalità e delle violenze fisiche. Il progetto originario, e già prima dell’avvento del nazismo, era annullare e mortificare la nostra identità ebraica" scrive sul Corriere della Sera il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici.
 
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Memoria viva
Ogni anno il Giorno della Memoria riporta l’attenzione dell’opinione pubblica sulla Shoah e sulle sue vittime. Ma la cadenza delle celebrazioni non basta.
 
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  davar
27 gennaio - il discorso del presidente ucei
"Dalla Memoria costruiamo società più libere e progredite"
“Nei giorni scorsi, accompagnando il presidente del Senato Pietro Grasso e il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza e oltre un centinaio di studenti delle scuole italiane in visita nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau ho potuto constatare personalmente che il comportamento dei ragazzi non lasciava spazio a dubbi, non dimenticheranno mai le immagini che si sono presentate davanti ai loro occhi e le parole dei sopravvissuti. Le commemorazioni del 27 gennaio non siano quindi viste come un qualcosa di rituale o scontato. Allontanare questa insidia, scacciare il distruttivo veleno della retorica, è il compito primario di chi, nella Memoria, vede un punto di partenza irrinunciabile per la costruzione di società più libere e progredite”. Così il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna nel corso delle solenni celebrazioni per il Giorno della Memoria al Quirinale. “Come è potuto accadere? E se è accaduto solo 70 anni fa chi può garantirci che non possa ripetersi anche in forme diverse e contro altre collettività? Noi rappresentanti delle comunità ebraiche italiane – ha affermato Gattegna – sentiamo di poter svolgere uno speciale ruolo e di avere un preciso dovere a favore del nostro paese e della società di cui siamo parte integrante”. In conclusione un omaggio al Capo dello Stato per il grande insegnamento di modestia, disinteresse e amore per l'Italia trasmesso nel momento in cui, ha sottolineato il presidente UCEI, si è trovato nella condizione di dover accettare un secondo mandato “ben consapevole delle enormi fatiche e delle difficoltà che avrebbe dovuto affrontare”.
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27 gennaio - qui roma
"La Memoria, il nostro futuro"
“Gli autori di un insulto assimilabile solo alla stessa ripugnante materia usata in quei pacchi non hanno nulla a che vedere con la Roma e i romani che per sentimento umano e civile, consapevolezza democratica, educazione e cultura sono fraternamente accanto agli uomini e alle donne di origine e religione ebraica, stringendosi ad essi in un abbraccio di solidarietà e in un impegno di lotta rigorosa contro ogni forma di antisemitismo”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a proposito degli ultimi episodi di pregiudizio antiebraico accaduti a Roma. Numerosi – nelle parole del capo dello Stato – i riferimenti al valore della Memoria e alla straordinaria attualità della sua lezione, continui gli apprezzamenti per l'amicizia e il lavoro svolto negli anni del suo duplice mandato al fianco del presidente UCEI Renzo Gattegna. Tra i vari spunti una riflessione sul modo più appropriato di vigilare e di intervenire contro ogni forma di antisemitismo, razzismo e violenza. Napolitano ha affermato infatti di aver apprezzato un recente intervento di Gattegna in cui il presidente dell'Unione aveva spiegato che gli ebrei italiani, a proposito del dibattito apertosi nell'opinione pubblica e nella comunità degli storici sull'opportunità di introdurre un reato che punisca il negazionismo della Shoah, “devono vedere con favore ogni contributo di pensiero proveniente da studiosi di valore e devono respingere con decisione le tesi e le azioni di chi vorrebbe approfittare del dibattito per banalizzare e svalutare la Memoria”.
Ad intervenire anche il ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza, a lungo soffermatasi sull'importanza dell'educazione alla Memoria e alla reciproca comprensione tra culture e identità differenti nelle scuole italiane. “L'esperienza di queste ultime giornate ci dimostra quanto sia fondamentale rafforzare questi valori” ha spiegato il ministro riferendosi alle inquietanti minacce che hanno interessato, tra gli altri, anche il Museo di Roma in Trastevere dove ha sede una mostra – “I giovani ricordano la Shoah – che racconta, attraverso le realizzazioni degli studenti italiani, dodici anni di collaborazione su questo specifico fronte tra UCEI e Ministero”.

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27 gennaio - musica
Il suono dei violini sopravvissuti
La musica è una vittoria sul silenzio, sull’oblio. I violini restaurati dal liutaio israeliano Amnon Weinstein, che da circa vent'anni gira per l'Europa cercando gli strumenti confiscati agli ebrei e ridona loro la voce, saranno i veri protagonisti del concerto “I violini della speranza” che questa sera a Roma all’Auditorium Parco della Musica al valore musicale - grazie anche ai solisti Shlomo Mintz e Francesca Dego - aggiunge il valore simbolico. Organizzata dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane insieme all’Università Ebraica di Gerusalemme e all’Associazione BrainCircleItalia, sotto l’egida della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il concerto oltre agli eccezionali solisti vedrà sul palcoscenico i componenti della JuniOrchestra, la formazione giovanile dell’Accademia di Santa Cecilia, parte di quella generazione che deve ora prendere in mano il testimone, e tenere alta la Memoria, per non dimenticare il passato, per poter pensare al futuro. Riprendiamo un approfondimento sul concerto, pubblicato nel dossier Memoria viva, parte del numero di Pagine Ebraiche in distribuzione in questi giorni.
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27 gennaio - qui milano
La città abbraccia il Memoriale
Quattromila persone visitatori, guide che hanno fatto i doppi turni e orario prolungato oltre il previsto. Questo il bilancio della prima giornata di apertura pubblica del Memoriale della Shoah nei sotterranei della Stazione centrale di Milano (che prosegue oggi).
Questa sera l’Auditorium del Conservatorio ospiterà il concerto “La musica della Memoria”, organizzato da Comunità ebraica di Milano, Associazione Figli della Shoah, Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea, Fondazione Memoriale della Shoah.
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27 gennaio - qui trieste
Scolpitelo nei cuori
È stato presentato al Caffè San Marco, locale storico da poco ristrutturato che sta offrendo con la nuova gestione importanti iniziative, il volume “Scolpitelo nei cuori: l’Olocausto nella cultura italiana (1944-2010)”, di Robert S. C. Gordon, responsabile del Dipartimento di Italianistica presso l’Università di Cambridge. Tristano Matta, dell’Istituto L. Saranz e Tullia Catalan, ricercatrice di Storia Contemporanea all’Università di Trieste si sono alternati nell’analisi di come in Italia sia vissuta e affrontata la rielaborazione della Memoria rispetto alla Shoah.
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27 gennaio - qui torino
Note per non dimenticare
Come nel resto d’Italia, anche a Torino il programma del Giorno della Memoria prevede incontri, concerti, appuntamenti che riempiono il calendario per più di una settimana. La programmazione è da anni elaborata insieme da Comune, Provincia e Regione, con la partecipazione e il sostegno delle tante organizzazioni che propongono moltissime occasioni di conoscenza e approfondimento. Dopo il grande successo di pubblico dei due incontri di ieri oggi il Giorno della Memoria offre altre occasioni per non dimenticare.
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27 gennaio - qui roma
"Don Gregorini entri tra i Giusti"
“Don Gregorini è stato un uomo burbero in apparenza, ma in realtà dolcissimo. Una persona straordinaria cui devo la vita”. È commossa fino alle lacrime Costanza Fatucci (nella foto) nel ripercorrere, all’interno della parrocchia di San Benedetto a Testaccio, le tappe del coraggio e della determinazione che portarono il giovane parroco del quartiere, don Giovanni Gregorini, ad aprire le porte della comunità a lei e ai suoi cari. Una testimonianza che, sommata all’intervista rilasciata da Rosina Di Veroli alla Shoah Foundation, ha avuto un peso fondamentale nel volume – Portico d’Ottavia 13 (ed. Laterza) – che la storica Anna Foa ha dedicato agli ebrei di Roma e al drammatico prezzo pagato alle persecuzioni. Già destinatario in passato di un riconoscimento della Comunità ebraica romana don Gregorini potrebbe essere prossimamente insignito del titolo di Giusto tra le Nazioni.
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27 gennaio - qui firenze
Matite razziste, odio e fumetto
Fumetto come valvola di sfogo ai peggiori istinti, fumetto come strumento di propaganda antisemita. A ricostruire il ruolo che vignettisti e illustratori ebbero nel cementificare nell'opinione pubblica un sentimento antiebraico è una giornata di studi dal titolo "Matite razziste" appositamente organizzata dalla Fondazione Ambron Castiglioni con il supporto dell'Archivio di Stato di Firenze e della Biblioteca Marucelliana.
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sorgente di vita
Viaggi di Memoria
Il viaggio della memoria ad Auschwitz-Birkenau di studenti e insegnanti delle scuole italiane insieme ad alcuni testimoni, al ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza e al presidente del Senato Pietro Grasso. La visita piena di emozioni e di riflessioni nel ghetto nazista di Cracovia, nelle baracche del campo, davanti alle rovine del crematorio, nei padiglioni del museo è il tema del servizio che apre la puntata di Sorgente di vita della settimana.
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pilpul
Il ruolo di un rav
C'è umiltà nell'invito di un rav, un maestro in italiano, ai lettori di Pagine Ebraiche di dire quello che i rabbini dovrebbero fare. Azzardo una risposta: dare esempio di vita (in Italia e in Israele), piuttosto che interrogarsi sul ruolo del capo culto. Se non erro, Rashi non si è mai fatto pagare per l'esempio e l'insegnamento che impartiva. E non credo del resto che cercasse pagamenti di certificati di kasherut, o per il vino che produceva. Gli bastava l'apprezzamento dei suoi clienti, ebrei e francesi.

Vittorio Dan Segre, pensionato

Il silenzio di Pio XII
Subito dopo il 16 ottobre 1943, mia madre venne a sapere da Guido Coen che aveva messo al sicuro i suoi due figli, Alvaro e Luciano, alla scuola-internato San Leone Magno. Guido le consigliò di andare a parlare col Procuratore dei Fratelli Maristi, che era anche il preside dell’istituto. Mia madre ottenne dal preside Alessandro Di Pietro, il consenso a ricevermi. Qualche giorno dopo verso sera, quando il coprifuoco era prossimo, mia madre mi prelevò dalla padrona dell’azienda farmaceutica presso cui ero nascosto, e mi portò alla scuola.

Sergio Minerbi, diplomatico
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 Oltremare - Il grigio
Il grigio è lontano da qui, oltre il mare e in mezzo alla terra, quella terra che era casa, e che ha prodotto il mostro peggiore degli ultimi 100 anni.
Il grigio è onnipresente, nella memoria che non è ricordo, perché noi che siamo nati dopo, noi giovani o quasi, il ricordo del vissuto non l'abbiamo. Ma abbiamo la memoria, che abbraccia anche l'assenza. Fotografie in bianco e nero, nomi di famigliari che hanno solo passato e nessun presente
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Daniela Fubini, Tel Aviv
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Tea for two - Ansie di giornata
Esistono momenti di meravigliosa calma piatta e momenti come questi. Momenti nei quali l'identità ebraica diventa angosciante. Un ebreo italiano in media in queste ultime settimane avrà pensato: "Oddio c'è una frattura interna pazzesca, litighiamo troppo, l'Italia è a conoscenza del fatto che litighiamo troppo, la comunità è in deficit, Gad Lerner scrive sulle teste di maiale mandate per posta, Scarlett Johansson è criticata per aver prestato il volto in una campagna israeliana e quindi non si esporrà più...".

Rachel Silvera, studentessa
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