Elia Richetti,
rabbino
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Parlando
dei sacrifici che il Kohèn Gadòl portava personalmente nel giorno di
Kippùr, la Torà utilizza una parola che sembra pleonastica: “Be-zò’th
yavò’ Aharòn el ha-qòdesh”, “con questo verrà Aharòn nel luogo santo”,
laddove bastava indicare con che cosa. Da qui si ricava che Aharòn
portava non solo il manzo e il montone indicati nel versetto, ma
qualcosa in più. I Maestri hanno osservato che la parola “zò’th”
(questo) ha come valore numerico 408; esistono tre parole di uguale
valore numerico (136), che sommate fra loro darebbero appunto 408:
“tzom” (digiuno), “qol” (voce) e “mamòn” (denaro). Questo indicherebbe
che oltre ai sacrifici il Kohèn Gadòl doveva presentarsi “portando” con
sé pentimento (“digiuno”), preghiera (“voce”) e beneficenza (“denaro”).
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
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Dn
uomo molto avanti negli anni, di grande impatto mediatico.
Portabandiera in Italia di una stampa innovatrice, democratica,
anticlericale. Per un semplice controllo di qualità cito da Aldo
Cazzullo del Corriere: Infatuazione giovanile per il regime. La notte
della proclamazione dell’impero, i tripodi di bronzo accesi, la voce
del duce. I suoi primi articoli compaiono su Roma fascista, la rivista
del Guf. Nascosto dai gesuiti, assunto in Vaticano come operaio
verniciatore, la notte del 2 giugno 1944 presidia con una squadra ponte
Sant’Angelo. Al referendum del 2 giugno 1946 vota monarchia.
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Temi e immagini
del pensiero ebraico |
"Temi
e immagini del pensiero ebraico”. Questo il titolo del ciclo di
incontri ospitato presso la nuova sede della Biblioteca Universitaria
di Genova, l’ex Hotel Colombia (luogo storico della città, che ospitò e
fece cantare grandi nomi tra cui anche i Beatles). Protagonista del
primo incontro Roberto Della Rocca, direttore del Dipartimento
Educazione e Cultura UCEI.
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Fecondazione eterologa
Consulta elimina il divieto
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Con
la sentenza della Corte Costituzionale, cade in Italia il divieto di
fecondazione assistita eterologa. La Consulta ha infatti smantellato,
nell'arco di 32 sentenze (ultima quella di ieri), la legge 40 del
2004, che regolamentava la procreazione medicalmente assistita nel
nostro paese, tema ampiamente dibattuto in ambito ebraico. Come
spiegano Corriere della Sera e Repubblica, l'ultima decisione ha
introdotto la possibilità per le coppie sterili di fare ricorso a un
donatore esterno. Due divieti rimangono in piedi “la fecondazione
eterologa in caso di partner dello stesso sesso e di single, la
donazione degli embrioni a fini di ricerca. Ma anche quest'ultimo punto
è sub iudice: l'udienza alla Consulta su ricorso era fissata per
l'altro ieri ma è stata rinviata in ragione del giudizio pendente sulla
stessa questione davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo”
(Corriere). Per il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin, “serve una
legge per evitare il caos” (intervista su Repubblica). Duecento
ragazzi sosterranno oggi, nelle aule delle scuole ebraiche di Milano e
Roma, il test psicometrico per accedere alle università israeliane.
L'assoluta novità è che potranno farlo in italiano. Grazie infatti a un
progetto portato avanti dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane,
il temibile esame d'ammissione è stato tradotto per la prima volta
quest'anno anche in italiano. A riportare la notizia sul Corriere della
Sera, la giornalista di Pagine Ebraiche Rossella Tercatin. “Gli
italiani sono stati finora svantaggiati rispetto ai “colleghi” di
madrelingua ebraica o araba (le due ufficiali dello Stato) ma anche ai
russi, inglesi, francesi e spagnoli – sottolinea la giornalista -
Perciò l’Ucei ha deciso lo scorso anno di avviare un progetto per la
traduzione del test con il National institute for Testing and
Evaluation israeliano”. Per agevolare la preparazione degli studenti
alla prova, l'Ucei “ha offerto un ciclo di lezioni organizzate tra
Roma, Milano e Gerusalemme, con la possibilità di partecipare dal vivo
o collegarsi in video conferenza”. Ha preso provvedimenti il
primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu contro la decisione
dell'Autorità nazionale palestinese, in contrasto con gli accordi, di
chiedere ai vari enti dell'Onu e convenzioni l''adesione come entità
statale. Netanyahu ha bloccato tutti i contatti tra i ministri del suo
governo e le autorità palestinesi. Come sottolinea il Corriere, “Sono
previste due eccezioni: i colloqui in materia militare e di sicurezza e
gli interventi della ministra della Giustizia Tzipi Livrai, capo della
delegazione negoziale dello Stato ebraico”. Apre oggi pomeriggio
la due giorni di convegno “Shoah e negazionismo nel web: una sfida per
gli storici”, promosso dalla Società Italiana per lo Studio della
Storia Contemporanea (Sissco), dall’Università degli studi di Roma Tre
e dal Dipartimento di Filosofia comunicazione e spettacolo dell’ateneo
romano. Tra i protagonisti anche lo storico Claudio Vercelli che
traccia, sulle pagine del Manifesto, un quadro della preoccupante
situazione che vede il diffondersi di tesi antisemite e negazioniste
attraverso il web. “ll negazionismo, oggi si presenta come
un'affabulazione isterica sul cosiddetto contropotere che deriverebbe
dal mettere alla berlina il sapere condiviso”, scrive Vercelli che
sottolinea come questa velenosa finzione di richiamo alla libertà
d'opinione trovi ampio spazio nel mondo on-line. “Gli ebrei
d'Europa stanno morendo. Di assimilazione e laicità”. Nel titolo tutto
il riassunto dell'articolo di Giulio Meotti sul Foglio che racconta la
preoccupazione espressa da diverse personalità del rabbinato europeo
durante la riunione organizzata dal Rabbinical Center of Europe a
Budapest.
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BIOETICA - L'INTERVENTO DEL RAV DI SEGNI
Fecondazione eterologa,
perplessità sul fronte ebraico
“L'Halakhah,
la Legge ebraica, nella grande maggioranza dei casi guarda con favore
alle procedure che riguardano la fecondazione assistita nella coppia
quando questa è impossibilitata ad avere figli. Per quanto concerne la
fecondazione eterologa c'è invece, in ambito rabbinico, una letteratura
unanime nel considerarla un'iniziativa da evitare. È una procedura
sconsigliata anche per motivi etici e psicologici e, nel caso in cui
questa avvenga, è imprescindibile porsi alcune domande. Ci si deve ad
esempio interrogare sull'identità del donatore, sulle possibilità che
vengano trasgrediti alcuni divieti, tra cui quello gravissimo
dell'incesto (sui figli del donatore), e sui problemi che possono
sorgere nei rapporti padre-figlio e madre-figlio. È un tema sul quale i
rabbini tendono a confrontarsi soprattutto a posteriori”. Così il
rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni nel commentare, per i lettori di
Pagine Ebraiche 24 e del portale dell'ebraismo italiano www.moked.it,
la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato
l'illegittimità della norma della legge 40 (introdotta nel 2004 dal
governo Berlusconi, ndr) che vieta il ricorso a un donatore esterno di
ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta.
Non di rado, rileva il rav, possono sorgere conflittualità tra le leggi
dello Stato e l'Halakhah stessa. “Ad esempio – spiega Di Segni – quando
una legge dello Stato impedisce di fare una cosa consentita
dall'Halakhah”. Uno dei casi più evidenti lo si ha proprio nella legge
40 dove, in una specifica norma, viene proibita la diagnosi
pre-impianto altrimenti consentita in ambito ebraico. A tal proposito
il rav parla di norma “che limita in qualche modo la nostra libertà”.
L'auspicio è quindi quello che si arrivi, in futuro, a un'impostazione
che garantisca un minimo livello di indipendenza rispettoso delle
sensibilità religiose di ciascun individuo e in base al quale, tenendo
presenti le normative fissate dallo Stato, “ci si possa adoperare per
applicare le nostre regole in materia”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
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qui torino - internet e demenza digitale
J-net, l'Ordine dei giornalisti valorizza il progetto
“The
Jewish State of the Net - Le minoranze, le opportunità della rete e le
minacce della demenza digitale”: il seminario organizzato dalla
redazione del Portale dell’ebraismo italiano moked.it e del giornale
dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche ha ricevuto il patrocinio
dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte ed è stato preso in esame nel
quadro dell’impegno delle istituzioni dei giornalisti italiani per la
formazione e la riqualificazione. La sessione di
lavoro e di formazione, che giunge quest’anno alla seconda edizione, si
terrà a Torino nel mese di maggio e sarà dedicata ai temi della demenza
digitale e alle deviazioni, manipolazioni e minacce alla democrazia
rappresentate da un uso distorto della rete e dei social network.base di
partenza per il riconoscimento del valore formativo delle prossime
iniziative.
Ada Treves @atrevesmoked Leggi
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sport
Maccabi in campo per l’amicizia
Milan,
Roma, Lazio, Fiorentina. Sono le tappe della tournee italiana dei
giovani under 18 del Maccabi Haifa, la migliore scuola calcio
d’Israele. Una serie di incontri amichevoli di prestigio per rafforzare
un asse che potrebbe portare a risultati sorprendenti. Intanto, una
prima sorpresa c’è già: domenica infatti, al termine dei quattro
incontri, i ragazzi in maglia e calzettoni bianco-verdi sfideranno una
selezione del Maccabi composta da giovani delle Comunità ebraiche
italiane. Scenario di questa inedita sfida i campi romani del Villa
York Sporting Club (via Affogalasino 40). Il calcio d’inizio alle 11.
“I giovani leoni del Maccabi Italia, terzi nel mondo, contro la squadra
più blasonata di Israele. Un’occasione di confronto, di sfida, di
amicizia, di condivisione. Una mattinata all’insegna dello Sport per
accogliere i nostri fratelli israeliani”, commenta il presidente del
Maccabi Italia Vittorio Pavoncello (Nell’immagine l’ingresso in campo a
Trigoria della Primavera della Roma e del Maccabi Haifa. L’incontro è
stato vinto dai padroni di casa con il risultato di 2 a 0. La foto è di
Michael Mike Nazarov).
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Setirot
- Una ferita a sinistra |
Gad
Lerner, Stefano Levi Della Torre, Moni Ovadia, tre persone che conosco
da moltissimo tempo, tre amici con cui a volte ho condiviso opinioni e
campagne, altre volte ho dissentito nella maniera più profonda, di cui
sempre ho difeso il diritto ad esprimere la propria opinione, per
quanto lontana potesse essere dalla mia. Ed è proprio per questa nostra
“storia” a tratti comune che adesso mi sento in dovere – con me stesso
e con loro più ancora che con il mondo ebraico – di esprimere la mia
amarezza, anzi la mia dolorosa rabbia per la lettera che hanno scritto
nei giorni scorsi. Delusione e fastidio che nascono da motivazioni di
carattere oggettivo, politico, personale.
Stefano Jesurum, giornalista
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Time out - Appelli |
In
fondo si sa, gli intellettuali in Italia per mestiere scrivono appelli.
Che sia per la legge elettorale, per la riforma del Senato o per fare
pulizia nelle comunità ebraiche cambia poco, gli intellettuali in
Italia scrivono appelli. Non fanno proposte, non si confrontano, ma
lanciano accuse e dalla loro torre d’avorio pregano affinché le anime
dei corrotti che non condividono le loro idee possano essere illuminate
dalla luce delle loro critiche. Questo fanno i professionisti
dell’appello.
Daniel Funaro
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