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9 settembre 2014 - 14 Elul 5774
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
La grande domanda di questi giorni è come si possa fare una vera Teshuvah. Come si può interiorizzare un comportamento che possa trascendere una struttura abitudinaria?
Il Rebbe di Novardok paragona la Teshuvah a una persona che sta viaggiando e a un certo momento si rende conto che il suo treno si sta dirigendo nella direzione opposta alla sua mèta. La maggior parte delle volte ci limitiamo a cambiare semplicemente di posto sedendoci dall'altro verso, illudendoci di aver risolto il problema nel guardare dalla parte giusta. Se però vogliamo veramente raggiungere la nostra mèta, sempre se l'abbiamo, non ci resta che scendere dal treno e salire su quello diretto nella direzione opposta.

 
Dario
Calimani,
anglista
Ci si aspetterebbe che Kippur, essendo il giorno dell'espiazione, cadesse alla fine dell'anno e non dieci giorni dopo il suo inizio. Così, infatti, espiamo solo dieci giorni. E per il resto dell'anno qual è l'espiazione? Meglio lasciare aperto l'interrogativo, per non apparire troppo cinici. A ciascuno la sua risposta.
 
Da Milano a Roma,
cultura protagonista
Spettacoli, incontri, grandi ospiti, e decine di appuntamenti. Nei prossimi giorni la tradizione ebraica sarà assoluta protagonista dell’agenda culturale nazionale, con l’intrecciarsi della Giornata Europea della Cultura Ebraica (domenica 14 settembre), il Festival Jewish and the City di Milano (13-16 settembre) e il Festival internazionale di cultura ebraica di Roma (13-17 settembre). Questi ultimi sono stati presentati ieri al pubblico: la seconda edizione della rassegna milanese sarà dedicata a Pesach e al tema della libertà con rav Roberto Della Rocca – direttore scientifico del Festival – a chiarire, come riporta il Corriere, che libertà nell’ebraismo “non significa affrancamento dalla schiavitù ma liberarsi dalle false ideologie, affrancarsi dai luoghi comuni, dai pregiudizi”; la famiglia è invece il tema attorno a cui gravita la cinque giorni romana, curata da Ariela Piattelli, Raffaella Spizzichino e Shulim Vogelman. A inaugurare il Festival di Roma (aperto con l’auspicio del presidente della Comunità ebraica della Capitale Riccardo Pacifici di vedere coinvolto nella prossima edizione anche il mondo islamico), la “Notte della Cabbalà, dalle 21 alle 2 del mattino, tra degustazioni, danze, musica e incontri con la possibilità di visitare il Tempio maggiore e il Museo ebraico dalle 22 all’1” (Repubblica) e tra gli appuntamenti più attesi – oltre al Pulitzer Elizabeth Strout -, il dialogo tra rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, e il giornalista Antonio Monda in saranno affrontati temi di estrema attualità come la “fecondazione eterologa e l’adozione da parte delle coppie dello stesso sesso” (Corriere). A Roma come a Milano, inoltre, approderà la musica israeliana: nella Capitale sarà Idan Raichel a presentare in anteprima italiana il suo nuovo progetto musicale (Messaggero) mentre a Milano, invitata dalla Comunità (Repubblica e Il Giorno) arriverà Noa, ospite del confronto sulle donne di domenica al Teatro Perenti.
 
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  davar
giornata della cultura ebraica 2014
La donna nell'ebraismo

fra tradizione e modernità
Inizia il conto alla rovescia: domenica 14 settembre tornerà l'annuale appuntamento con la Giornata Europea della Cultura Ebraica. Ben 77 località italiane si animeranno, celebrando il tema di questa edizione: Donna Sapiens, la figura femminile nell'ebraismo. Una domenica che si tinge di rosa e che vedrà Ferrara come città capofila.
Pagine Ebraiche e il giornale Italia Ebraica di settembre hanno dato ampio spazio all'iniziativa. "La Giornata invita a riflettere, da un punto di vista ebraico e non solo, sul ruolo della donna, sulla 'questione di genere' e quindi anche sui diritti, sull'uguaglianza, sulle discriminazioni" spiega il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.
Calcando le vie nelle quali lo scrittore Giorgio Bassani passeggiava rimuginando sulla storia dei Finzi-Contini, scoprendo gli angoli nei quali ci si strugge ancora per il tragico idillio tra Micòl e Giorgio, visitando l'antico ghetto e respirando la quotidianità delle donne ebree di qualche secolo fa, Ferrara si prepara all'accoglienza.
Le strade di Giorgio verranno dunque addobbate a festa: alle 10.30 il presidente UCEI inaugurerà la Giornata con il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, il rabbino capo Luciano Meir Caro, il presidente della Comunità ebraica Michele Sacerdoti, il presidente nazionale Adei Wizo Ester Silvana Israel e il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Stefania Giannini. A seguire visite guidate al cantiere del MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah per sbirciare l'andamento dei lavori e danze ebraiche in piazza (alle 15.00 nella Piazzetta Isacco Lampronti). Il pomeriggio, oltre la possibilità di visitare il cimitero ebraico, appuntamento teatrale con Micòl e le altre, un susseguirsi di letture e messe in scena su Micòl Finzi Contini, uno dei personaggi femminili più affascinanti della letteratura italiana (ore 16.15, Ferrara Off Teatro). Nella Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea, convegno di studi dal titolo Eshet Chàil. Una donna di valore chi la può trovare? Al quale parteciperanno tra gli altri la scrittrice e traduttrice Elena Loewenthal e rav Gianfranco Di Segni (a partire dalle 16.15). La serata si concluderà in musica alle 20.30 presso la Piazza Municipale (Sala Estense) con il concerto di Ashira Ensemble. “Le figure femminili contenute nella Torah, a cominciare dalle matriarche, vengono indicate come un esempio per le donne ebree in tutte le generazioni. Molti sono i racconti che le riguardano, e talvolta anche i loro silenzi sono eloquenti. Sapienza, sensibilità, senso pratico e saggezza sono alcune doti riconosciute alla donna nella cultura ebraica, fino all'elevazione e glorificazione come 'donna di valore', la 'eshet chàil' dei Proverbi” scrive Sira Fatucci, coordinatrice della Giornata per l'UCEI, in una riflessione che appare sull'ultimo numero di Pagine Ebraiche. Niente paura però per chi non riuscisse a raggiungere Ferrara, la regina di quest'anno: da Roma a Milano, da Parma a Napoli, da Siracusa a Vercelli, tutta l'Italia ebraica dalle mille sfumature renderà omaggio alla donna.


Rachel Silvera
giornata della cultura ebraica 2014
"Momento di festa e incontro"L
In trenta Paesi europei domenica 14 settembre si apriranno come ogni anno le porte di sinagoghe, musei e altri luoghi ebraici, invitando a concerti, mostre, spettacoli e occasioni di approfondimento: è giunta alla quindicesima edizione la Giornata Europea della Cultura Ebraica, manifestazione coordinata e promossa in Italia dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Un momento di condivisione e conoscenza, al quale aderiscono in Italia ben settantasette località che, dal piccolo borgo alle grandi città, si animano di tante iniziative. Con leggerezza, perché riteniamo che la cultura debba essere innanzitutto un piacere fruibile e accessibile; e che, soprattutto, essa sia da classificare tra i “beni primari”, nutrimento e linfa per la società che da essa trae indiscutibili benefici. La Giornata 2014 ha per filo conduttore un tema, “La figura femminile nell’ebraismo”, che invita a riflettere, da un punto di vista ebraico e non solo, sul ruolo della donna, sulla “questione di genere” e quindi anche sui diritti, sull’uguaglianza, sulle discriminazioni. Sono sempre presenti, in Italia e nel mondo, preoccupanti manifestazioni di discriminazione e pregiudizio, e recrudescenze di antisemitismo, che ci hanno lasciati costernati, e ci hanno riconfermato nella fermezza di voler contrastare ogni forma di razzismo, di xenofobia e di intolleranza contro chiunque. In particolare in una giornata che ha come tema “la donna”, vogliamo manifestare la nostra solidarietà a tutte le donne vittime di discriminazioni e soprusi, e denunciare le inaccettabili condizioni in cui ancora oggi le donne vivono in molte parti del mondo. È con questi pensieri e sentimenti che ci apprestiamo a vivere una giornata di festa che è, principalmente, un appuntamento dedicato allo svago e alla conoscenza. Riteniamo infatti che la cultura sia il principale strumento per combattere il pregiudizio, per mostrarne l’infondatezza, per far crescere e progredire la società. Lavoriamo tutti insieme per un futuro di inclusione, in cui si possa convivere pacificamente, ognuno con il bagaglio della propria storia e della propria esperienza.


Renzo Gattegna,
presidente Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
memoria
Museo della Shoah di Roma,

si studiano nuove soluzioni
“La richiesta degli ex deportati di un Museo attivo subito può essere accolta in una sede provvisoria, in attesa dell’ultimazione dei lavori dell’edificio definitivo nell’area di Villa Torlonia. Questa soluzione è perfettamente compatibile con la necessità dell’amministrazione comunale di aggiudicare una gara d’appalto che avrebbe dovuto essere conclusa da mesi e con l’aspettativa di un Museo della Shoah degno di questo nome da parte della cittadinanza”.
È quanto afferma Luca Zevi, progettista a Villa Torlonia, relativamente alle voci e ai nuovi scenari apertisi nelle ultime settimane sulla costruzione del luogo che a Roma raccoglierà le memoria della deportazione e dello sterminio degli ebrei italiani. Una soluzione che Zevi sviluppa, più approfonditamente, in una lettera inviata ai membri del cda della Fondazione Museo della Shoah.
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qui roma
Arte al femminile
Donne emancipate, armate delle propria arte per sfidare i pregiudizi dei contemporanei, e unite da un legame identitario comune, la tradizione ebraica. Le quindici “Artiste del Novecento” della mostra della Galleria d'Arte Moderna curata da Marina Bakos, Olga Melasecchi e Federica Pirani sono un articolato esempio della complessità del tema scelto quest'anno per la Giornata Europea della Cultura ebraica: Donna sapiens, la figura femminile nell'ebraismo. Proprio attorno a questo binomio, donne ed ebraismo, gravita la mostra della Gam, inaugurata lo scorso giugno e aperta al pubblico fino al prossimo 19 ottobre (la data è stata recentemente prorogata).  Attraverso le 150 opere di artiste come Antonietta Raphael Mafai, Paola Levi Montalcini, Eva Fischer, o ancora le sorelle Modigliani e Nathan, è possibile incamminarsi in un percorso espositivo che parla di ebraismo, di arte, di “questioni di genere” così come della storia recente della cultura di questo paese. “Artiste del Novecento” - realizzata dalla Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia assieme a Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Museo ebraico di Roma e aperta domenica 14 settembre con prezzi ridotti - costituisce una rappresentazione in chiave artistica del tema della Giornata della Cultura, seppur in essa non vi si esaurisca come dimostrano i tanti appuntamenti proposti al fianco dell'esposizione della Gam. Come quello di domani, in cui la professoressa Dora Liscia Bemporad, docente di Arti Applicate all’Università di Firenze, racconterà il ruolo di "Leone Ambron, un collezionista ebreo del ‘900".
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israele
Il canto di Alicia per la pace
Con poche ore di preavviso, lunedì sera la cantautrice newyorchese Alicia Keys ha rilasciato “We Are Here”, una toccante ballata dedicata alla pace nel mondo, il cui testo fa riferimento al conflitto israelo-palestinese. Alicia Keys, 33 anni, sposata col produttore musicale Swizz Beatz, con cui ha avuto il figlio Egypt, è una delle artiste soul più apprezzate al mondo: ne sono prova evidente i 35 milioni di dischi venduti e i 15 Grammy Award vinti in soli dieci anni di carriera. Con un secondo figlio e un nuovo disco in arrivo, la Keys ha deciso di unire due delle sue più grandi passioni, la musica e la filantropia, in “We Are Here”. Il pezzo è un utopico grido alla pace, in cui la Keys invita gli ascoltatori a unirsi per un domani più sereno, senza terrorismo, violenza e oppressione.

Simone Somekh
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israele
Investire sulla scuola
Qualche mese fa Mooly Eden, presidente di Intel Israele, lanciava un appello perché si investisse di più nell'educazione dei giovani israeliani. La sua preoccupazione riguardava in particolare l'ambito scientifico-matematico: “I fatti parlano da soli – scriveva Eden sul Globes, sito di informazione economica israeliano – Negli indici del programma per la valutazione internazionale dell'allievo, Israele nei test di matematica e scienze è al 40esimo posto su 64 paesi”. Un campanello d'allarme, secondo l'uomo di Intel. E ora un altro sembra suonare, dopo la pubblicazione dei dati del rapporto internazionale Ocse sull'Efficienza della spesa per l'educazione.
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qui roma
Claudia Ottolenghi (1941 - 2014)
Consigliera dell'Associazione Donne Ebree d'Italia, già vicepresidente nazionale, capo raccolta fondi e presidente della sezione di Roma, Claudia Di Castro Ottolenghi è scomparsa ieri a 72 anni.
Colonna portante dell'Adei così come di tutta la Comunità ebraica, Ottolenghi era stata ispiratrice di numerose iniziative e aveva ricoperto, tra i vari incarichi, la presidenza degli asili infantili.
“Claudia ci lascia l’esempio del suo impegno per Israele, per l'Adei-Wizo e per il popolo ebraico e un vuoto incolmabile per l’Adei tutta e in particolare la sezione di Roma. Al marito e alle figlie i sentimenti del nostro più profondo cordoglio”, afferma in una nota la presidente nazionale Ester Silvana Israel.
I funerali si sono svolti questa mattina al cimitero di Prima Porta. Claudia Ottolenghi lascia il marito Enzo e le tre figlie Livia, Silvia e Ghila cui, unitamente al consorte, ha trasmesso il profondo amore per i valori ebraici e la capacità di tradurre questo amore in un impegno concreto a beneficio di tutta la Comunità.

Che il suo ricordo sia di benedizione.
pilpul
Schiavitù
Nei prossimi giorni l’Italia ebraica mostrerà tutta la sua vitalità e capacità di apertura tra Giornata della Cultura ebraica, Festival internazionale della letteratura ebraica di Roma e “Jewish and the City” a Milano. Si tratta di iniziative ormai consolidate, cresciute negli anni, che testimoniano la validità di un vecchio adagio: l’offerta crea la domanda (e la concorrenza migliora il prodotto). La kermesse di Milano è dedicata quest’anno al tema della Pesach, la Pasqua ebraica, con il corollario di significati relativi all’esodo biblico: schiavitù, liberazione, difficoltà dell’affrancamento, alleanza, terra promessa.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie - Il Male non banale
A mezzo secolo dalla pubblicazione del libro di Hannah Arendt “La banalità del male”, un saggio importante mette in discussione le tesi della studiosa tedesca naturalizzata americana, che nel 1961 seguì per la rivista New Yorker il processo in Israele al criminale di guerra nazista, condannato a morte e impiccato l’anno dopo.
Il saggio, uscito la scorsa settimana negli Stati Uniti, è firmato dalla filosofa tedesca Bettina Stangneth e s’intitola “Eichmann prima di Gerusalemme. La vita non verificata di un assassino di massa” e ribalta la rappresentazione di Eichmann come un burocrate che si limitava ad eseguire gli ordini.


Mario Avagliano
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Allontare il lupo
Attraversiamo tempi molto difficili per il dialogo interreligioso. Però qui, tra noi, abbiamo stabilito forti legami di amicizia, di valori comuni e di obiettivi identici riguardanti il vivere insieme in un’armonia di differenze. Dobbiamo continuare a lavorare uniti per sconfiggere le orrende forze di distruzione che vanno affiorando in diverse parti del pianeta. La sfida è grande. Una famosa favola per bambini potrebbe servire come metafora per il mio messaggio di oggi.

Lisa Billig, AJC
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