Roberto
Della Rocca,
rabbino
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La
grande domanda di questi giorni è come si possa fare una vera Teshuvah.
Come si può interiorizzare un comportamento che possa trascendere una
struttura abitudinaria?
Il Rebbe di Novardok paragona la Teshuvah a una persona che sta
viaggiando e a un certo momento si rende conto che il suo treno si sta
dirigendo nella direzione opposta alla sua mèta. La maggior parte delle
volte ci limitiamo a cambiare semplicemente di posto sedendoci
dall'altro verso, illudendoci di aver risolto il problema nel guardare
dalla parte giusta. Se però vogliamo veramente raggiungere la nostra
mèta, sempre se l'abbiamo, non ci resta che scendere dal treno e salire
su quello diretto nella direzione opposta.
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Dario
Calimani,
anglista
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Ci
si aspetterebbe che Kippur, essendo il giorno dell'espiazione, cadesse
alla fine dell'anno e non dieci giorni dopo il suo inizio. Così,
infatti, espiamo solo dieci giorni. E per il resto dell'anno qual è
l'espiazione? Meglio lasciare aperto l'interrogativo, per non apparire
troppo cinici. A ciascuno la sua risposta.
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Da Milano a Roma,
cultura protagonista
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Spettacoli,
incontri, grandi ospiti, e decine di appuntamenti. Nei prossimi giorni
la tradizione ebraica sarà assoluta protagonista dell’agenda culturale
nazionale, con l’intrecciarsi della Giornata Europea della Cultura
Ebraica (domenica 14 settembre), il Festival Jewish and the City di
Milano (13-16 settembre) e il Festival internazionale di cultura
ebraica di Roma (13-17 settembre). Questi ultimi sono stati presentati
ieri al pubblico: la seconda edizione della rassegna milanese sarà
dedicata a Pesach e al tema della libertà con rav Roberto Della Rocca –
direttore scientifico del Festival – a chiarire, come riporta il
Corriere, che libertà nell’ebraismo “non significa affrancamento dalla
schiavitù ma liberarsi dalle false ideologie, affrancarsi dai luoghi
comuni, dai pregiudizi”; la famiglia è invece il tema attorno a cui
gravita la cinque giorni romana, curata da Ariela Piattelli, Raffaella
Spizzichino e Shulim Vogelman. A inaugurare il Festival di Roma (aperto
con l’auspicio del presidente della Comunità ebraica della Capitale
Riccardo Pacifici di vedere coinvolto nella prossima edizione anche il
mondo islamico), la “Notte della Cabbalà, dalle 21 alle 2 del mattino,
tra degustazioni, danze, musica e incontri con la possibilità di
visitare il Tempio maggiore e il Museo ebraico dalle 22 all’1”
(Repubblica) e tra gli appuntamenti più attesi – oltre al Pulitzer
Elizabeth Strout -, il dialogo tra rav Riccardo Di Segni, rabbino capo
di Roma, e il giornalista Antonio Monda in saranno affrontati temi di
estrema attualità come la “fecondazione eterologa e l’adozione da parte
delle coppie dello stesso sesso” (Corriere). A Roma come a Milano,
inoltre, approderà la musica israeliana: nella Capitale sarà Idan
Raichel a presentare in anteprima italiana il suo nuovo progetto
musicale (Messaggero) mentre a Milano, invitata dalla Comunità
(Repubblica e Il Giorno) arriverà Noa, ospite del confronto sulle donne
di domenica al Teatro Perenti.
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giornata della cultura ebraica 2014
La donna nell'ebraismo
fra tradizione e modernità
Inizia
il conto alla rovescia: domenica 14 settembre tornerà l'annuale
appuntamento con la Giornata Europea della Cultura Ebraica. Ben 77
località italiane si animeranno, celebrando il tema di questa edizione:
Donna Sapiens, la figura femminile nell'ebraismo. Una domenica che si
tinge di rosa e che vedrà Ferrara come città capofila.
Pagine Ebraiche e il giornale Italia Ebraica di settembre hanno dato
ampio spazio all'iniziativa. "La Giornata invita a riflettere, da un
punto di vista ebraico e non solo, sul ruolo della donna, sulla
'questione di genere' e quindi anche sui diritti, sull'uguaglianza,
sulle discriminazioni" spiega il presidente dell'Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane Renzo Gattegna.
Calcando le vie nelle quali lo scrittore Giorgio Bassani passeggiava
rimuginando sulla storia dei Finzi-Contini, scoprendo gli angoli nei
quali ci si strugge ancora per il tragico idillio tra Micòl e Giorgio,
visitando l'antico ghetto e respirando la quotidianità delle donne
ebree di qualche secolo fa, Ferrara si prepara all'accoglienza.
Le strade di Giorgio verranno dunque addobbate a festa: alle 10.30 il
presidente UCEI inaugurerà la Giornata con il sindaco di Ferrara
Tiziano Tagliani, il rabbino capo Luciano Meir Caro, il presidente
della Comunità ebraica Michele Sacerdoti, il presidente nazionale Adei
Wizo Ester Silvana Israel e il ministro dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca Stefania Giannini. A seguire visite
guidate al cantiere del MEIS, Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e
della Shoah per sbirciare l'andamento dei lavori e danze ebraiche in
piazza (alle 15.00 nella Piazzetta Isacco Lampronti). Il pomeriggio,
oltre la possibilità di visitare il cimitero ebraico, appuntamento
teatrale con Micòl e le altre, un susseguirsi di letture e messe in
scena su Micòl Finzi Contini, uno dei personaggi femminili più
affascinanti della letteratura italiana (ore 16.15, Ferrara Off
Teatro). Nella Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea, convegno di
studi dal titolo Eshet Chàil. Una donna di valore chi la può trovare?
Al quale parteciperanno tra gli altri la scrittrice e traduttrice Elena
Loewenthal e rav Gianfranco Di Segni (a partire dalle 16.15). La serata
si concluderà in musica alle 20.30 presso la Piazza Municipale (Sala
Estense) con il concerto di Ashira Ensemble. “Le figure femminili
contenute nella Torah, a cominciare dalle matriarche, vengono indicate
come un esempio per le donne ebree in tutte le generazioni. Molti sono
i racconti che le riguardano, e talvolta anche i loro silenzi sono
eloquenti. Sapienza, sensibilità, senso pratico e saggezza sono alcune
doti riconosciute alla donna nella cultura ebraica, fino all'elevazione
e glorificazione come 'donna di valore', la 'eshet chàil' dei Proverbi”
scrive Sira Fatucci, coordinatrice della Giornata per l'UCEI, in una
riflessione che appare sull'ultimo numero di Pagine Ebraiche. Niente
paura però per chi non riuscisse a raggiungere Ferrara, la regina di
quest'anno: da Roma a Milano, da Parma a Napoli, da Siracusa a
Vercelli, tutta l'Italia ebraica dalle mille sfumature renderà omaggio
alla donna.
Rachel Silvera
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giornata della cultura ebraica 2014
"Momento di festa e incontro"L
In
trenta Paesi europei domenica 14 settembre si apriranno come ogni anno
le porte di sinagoghe, musei e altri luoghi ebraici, invitando a
concerti, mostre, spettacoli e occasioni di approfondimento: è giunta
alla quindicesima edizione la Giornata Europea della Cultura Ebraica,
manifestazione coordinata e promossa in Italia dall’Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane. Un momento di condivisione e conoscenza, al
quale aderiscono in Italia ben settantasette località che, dal piccolo
borgo alle grandi città, si animano di tante iniziative. Con
leggerezza, perché riteniamo che la cultura debba essere innanzitutto
un piacere fruibile e accessibile; e che, soprattutto, essa sia da
classificare tra i “beni primari”, nutrimento e linfa per la società
che da essa trae indiscutibili benefici. La Giornata 2014 ha per filo
conduttore un tema, “La figura femminile nell’ebraismo”, che invita a
riflettere, da un punto di vista ebraico e non solo, sul ruolo della
donna, sulla “questione di genere” e quindi anche sui diritti,
sull’uguaglianza, sulle discriminazioni. Sono sempre presenti, in
Italia e nel mondo, preoccupanti manifestazioni di discriminazione e
pregiudizio, e recrudescenze di antisemitismo, che ci hanno lasciati
costernati, e ci hanno riconfermato nella fermezza di voler contrastare
ogni forma di razzismo, di xenofobia e di intolleranza contro chiunque.
In particolare in una giornata che ha come tema “la donna”, vogliamo
manifestare la nostra solidarietà a tutte le donne vittime di
discriminazioni e soprusi, e denunciare le inaccettabili condizioni in
cui ancora oggi le donne vivono in molte parti del mondo. È con questi
pensieri e sentimenti che ci apprestiamo a vivere una giornata di festa
che è, principalmente, un appuntamento dedicato allo svago e alla
conoscenza. Riteniamo infatti che la cultura sia il principale
strumento per combattere il pregiudizio, per mostrarne l’infondatezza,
per far crescere e progredire la società. Lavoriamo tutti insieme per
un futuro di inclusione, in cui si possa convivere pacificamente,
ognuno con il bagaglio della propria storia e della propria esperienza.
Renzo Gattegna,
presidente Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
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qui roma
Arte al femminile
Donne
emancipate, armate delle propria arte per sfidare i pregiudizi dei
contemporanei, e unite da un legame identitario comune, la tradizione
ebraica. Le quindici “Artiste del Novecento” della mostra della
Galleria d'Arte Moderna curata da Marina Bakos, Olga Melasecchi e
Federica Pirani sono un articolato esempio della complessità del tema
scelto quest'anno per la Giornata Europea della Cultura ebraica: Donna
sapiens, la figura femminile nell'ebraismo. Proprio attorno a questo
binomio, donne ed ebraismo, gravita la mostra della Gam, inaugurata lo
scorso giugno e aperta al pubblico fino al prossimo 19 ottobre (la data
è stata recentemente prorogata). Attraverso le 150 opere di
artiste come Antonietta Raphael Mafai, Paola Levi Montalcini, Eva
Fischer, o ancora le sorelle Modigliani e Nathan, è possibile
incamminarsi in un percorso espositivo che parla di ebraismo, di arte,
di “questioni di genere” così come della storia recente della cultura
di questo paese. “Artiste del Novecento” - realizzata dalla Fondazione
Beni Culturali Ebraici in Italia assieme a Roma Capitale,
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Museo ebraico di Roma e
aperta domenica 14 settembre con prezzi ridotti - costituisce una
rappresentazione in chiave artistica del tema della Giornata della
Cultura, seppur in essa non vi si esaurisca come dimostrano i tanti
appuntamenti proposti al fianco dell'esposizione della Gam. Come quello
di domani, in cui la professoressa Dora Liscia Bemporad, docente di
Arti Applicate all’Università di Firenze, racconterà il ruolo di "Leone
Ambron, un collezionista ebreo del ‘900".
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israele Il canto di Alicia per la pace
Con
poche ore di preavviso, lunedì sera la cantautrice newyorchese Alicia
Keys ha rilasciato “We Are Here”, una toccante ballata dedicata alla
pace nel mondo, il cui testo fa riferimento al conflitto
israelo-palestinese. Alicia Keys, 33 anni, sposata col produttore
musicale Swizz Beatz, con cui ha avuto il figlio Egypt, è una delle
artiste soul più apprezzate al mondo: ne sono prova evidente i 35
milioni di dischi venduti e i 15 Grammy Award vinti in soli dieci anni
di carriera. Con un secondo figlio e un nuovo disco in arrivo, la Keys
ha deciso di unire due delle sue più grandi passioni, la musica e la
filantropia, in “We Are Here”. Il pezzo è un utopico grido alla pace,
in cui la Keys invita gli ascoltatori a unirsi per un domani più
sereno, senza terrorismo, violenza e oppressione.
Simone Somekh
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qui roma
Claudia Ottolenghi (1941 - 2014)
Consigliera
dell'Associazione Donne Ebree d'Italia, già vicepresidente nazionale,
capo raccolta fondi e presidente della sezione di Roma, Claudia Di
Castro Ottolenghi è scomparsa ieri a 72 anni.
Colonna portante dell'Adei così come di tutta la Comunità ebraica,
Ottolenghi era stata ispiratrice di numerose iniziative e aveva
ricoperto, tra i vari incarichi, la presidenza degli asili infantili.
“Claudia ci lascia l’esempio del suo impegno per Israele, per
l'Adei-Wizo e per il popolo ebraico e un vuoto incolmabile per l’Adei
tutta e in particolare la sezione di Roma. Al marito e alle figlie i
sentimenti del nostro più profondo cordoglio”, afferma in una nota la
presidente nazionale Ester Silvana Israel.
I funerali si sono svolti questa mattina al cimitero di Prima Porta.
Claudia Ottolenghi lascia il marito Enzo e le tre figlie Livia, Silvia
e Ghila cui, unitamente al consorte, ha trasmesso il profondo amore per
i valori ebraici e la capacità di tradurre questo amore in un impegno
concreto a beneficio di tutta la Comunità.
Che il suo ricordo sia di benedizione.
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Schiavitù |
Nei
prossimi giorni l’Italia ebraica mostrerà tutta la sua vitalità e
capacità di apertura tra Giornata della Cultura ebraica, Festival
internazionale della letteratura ebraica di Roma e “Jewish and the
City” a Milano. Si tratta di iniziative ormai consolidate, cresciute
negli anni, che testimoniano la validità di un vecchio adagio:
l’offerta crea la domanda (e la concorrenza migliora il prodotto). La
kermesse di Milano è dedicata quest’anno al tema della Pesach, la
Pasqua ebraica, con il corollario di significati relativi all’esodo
biblico: schiavitù, liberazione, difficoltà dell’affrancamento,
alleanza, terra promessa.
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie
- Il Male non banale |
A
mezzo secolo dalla pubblicazione del libro di Hannah Arendt “La
banalità del male”, un saggio importante mette in discussione le tesi
della studiosa tedesca naturalizzata americana, che nel 1961 seguì per
la rivista New Yorker il processo in Israele al criminale di guerra
nazista, condannato a morte e impiccato l’anno dopo.
Il saggio, uscito la scorsa settimana negli Stati Uniti, è firmato
dalla filosofa tedesca Bettina Stangneth e s’intitola “Eichmann prima
di Gerusalemme. La vita non verificata di un assassino di massa” e
ribalta la rappresentazione di Eichmann come un burocrate che si
limitava ad eseguire gli ordini.
Mario Avagliano
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Allontare il lupo
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Attraversiamo
tempi molto difficili per il dialogo interreligioso. Però qui, tra noi,
abbiamo stabilito forti legami di amicizia, di valori comuni e di
obiettivi identici riguardanti il vivere insieme in un’armonia di
differenze. Dobbiamo continuare a lavorare uniti per sconfiggere le
orrende forze di distruzione che vanno affiorando in diverse parti del
pianeta. La sfida è grande. Una famosa favola per bambini potrebbe
servire come metafora per il mio messaggio di oggi.
Lisa Billig, AJC
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