Jonathan Sacks,
rabbino
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Niente è più vicino a Dio di un cuore spezzato. Niente è più forte di un cuore che è stato guarito dal perdono di Dio.
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee
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DDietro
i molti auspici che si fanno per l’anno che sta per iniziare ogni volta
c’è il problema di poter pensare che ci sarà un domani migliore. Quel
domani, tuttavia, è solo in relazione a ciò che si eredita e si fonda
sull’incertezza. Si entra nella terra promessa solo ricordando il
passato, come racconta Mosè al popolo che sta per entrarvi senza di
lui. Un passato fondato su un patto la cui storia è molto tormentata
tra crisi, strappi e ricuciture. È sulle cicatrici che ogni volta si
tenta di dare gambe a un futuro, nell’incertezza. Buon 5775.
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Israele-Hamas, il 24
riprendono i negoziati
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Sembra
vicina la ripresa dei negoziati indiretti per arrivare a una tregua
definitiva tra lo Stato di Israele e i terroristi di Hamas. Fonti
palestinesi ed egiziane hanno infatto indicato la data del 24
settembre, con sede nuovamente al Cairo. L’ultimo accordo, quello che
aveva portato al cessate il fuoco, è stato siglato il 26 agosto. Con le
due parti, si legge sul Corriere della sera, che nell'occasione
avrebbero concordato di rivedersi entro un mese “per affrontare alcuni
temi come la costruzione di un porto, il rinnovamento dell’aeroporto
nell’enclave palestinese e lo scambio tra prigionieri palestinesi e i
resti dei soldati israeliani uccisi nei 50 giorni dell’operazione
Margine protettivo”.
Yoga Kosher: la nuova tendenza è oggi raccontata da Daria Gorodisky
nell’inserto La Lettura del Corriere. Un riferimento è fatto in
particolare all’attività aperta dai coniugi Kolberg, che i nostri
lettori hanno conosciuto sul numero di agosto del mensile dell’ebraismo
italiano. Scrive Gorodisky: “Niente Om o invocazioni a Patanjali, via
ogni riferimento induista, abiti adeguati, classi separate per uomini e
donne. E le loro immagini sono buon strumento di marketing: hanno
attirato parecchi studenti e, come riporta il mensile ‘Pagine
ebraiche’, la curiosità della stampa internazionale”. Per approfondire
questo singolare intreccio si invita inoltre a leggere ‘La meditazione
ebraica’, testo edito da Giuntina “con un capitolo dedicato alla
tecnica mantrica e riferimenti ai contatti nell’antichità fra mistici
ebrei e scuole indiane”.
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qui napoli
Quale futuro per l'Europa
Allo
stato attuale dei processi di integrazione in Europa analizzati in
questi giorni, qual è il ruolo che devono porsi le organizzazioni
europee? Questo l'interrogativo aperto con cui Jonathan Chaloff della
International Migration Division della Organisation for Economic
Co-operation and Development (OECD) ha voluto concludere questa mattina
il seminario J-YES // Jewish Youth European Summit organizzato
dall'Unione Giovani Ebrei d'Italia e dalla European Union of Jewish
Students a Napoli. Dove i partecipanti provenienti da tutta l'Italia e
tutta l'Europa hanno avuto l'occasione di passare un caldo shabbat
accolti dalla Comunità ebraica napoletana, nel quale hanno potuto
avviare un vero e proprio confronto per comprendere a fondo tutte le
realtà europee. Il pomeriggio di sabato è stato infatti denso di scambi
e di dibattiti, con una prima parte dedicata alla relazione da parte di
ognuno dei giovani leader presenti, sulla situazione della vita ebraica
nei diversi paesi e alle iniziative prese dalle unioni giovanili per
contrastare razzismo e xenofoobia. Se in Francia, con il Front National
che ottiene sempre più consenso e mira a una presidenza nel 2017, anche
i più ottimisti si sentono in pericolo e si constata all'interno della
comunità ebraica un forte fenomeno di emigrazione destinato a crescere,
e nel Regno Unito gli studenti sono impegnati a lottare contro il
movimento BDS sempre più forte nei campus universitari, la Polonia
negli ultimi hanno ha visto una rinascita della vita ebraica
soprattutto tra i giovani. Preoccupazione anche in Norvegia, dove si
verificano sempre più spesso episodi di violenza contro gli ebrei, e in
Ungheria, dove il partito di estrema destra Jobbik ha sempre più
influenza. Situazione delicata anche in Slovacchia, dove la presenza
ebraica è ridotta a una percentuale estrememente bassa, e in Austria,
vista sempre più dagli ebrei dell'Europa dell'Est come una comunità di
passaggio prima di compiere l'alyah. La seconda parte dei lavori è
stata dedicata a trovare proposte da portare alla OSCE Conference on
Anti-Semitism, che si svolgerà il prossimo novembre a Berlino
nell'ambito del Civil Society Forum, alla quale i partecipanti di J-YES
sono stati invitati per formare una delegazione di studenti ebrei che
avrà la possibilità di indirizzare proposte e istanze direttamente a
leader governativi. Tre i diversi temi affrontati da altrettanti gruppi
di discussione: i fenomeni di negazionismo e revisionismo storico, i
discorsi di incitamento all'odio di stampo razzista in rete, e il
rapporto tra antisemitismo e antisionismo che caratterizza le reazioni
nel mondo in relazione al conflitto mediorientale. Molti spunti di
discussione “che sono sono l'inizio di un lavoro di perfezionamento e
aggiunta per far sì che proprio i giovani, che sono stati molto
incoraggiati a prendere parte attiva alla conferenza, siano giustamente
portatori di proposte innovative”. Queste le parole di Jane
Braden-Golay, presidente della European Union of Jewish Students.
Francesca Matalon twitter @MatalonF
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qui pordenone - molte voci al festival I numeri, la luce, l'amore
Si tratti di pittura o di matematica, l’amore e la passione sono ben presenti in questa quindicesima edizione di Pordenonelegge.
Ecco che un episodio avvenuto nel 1300 in Toscana, dove un pittore
dipinge, nel castello di Sansepolcro, un affresco bellissimo ma
considerato abominevole, è nodo centrale di altre vicende più vicine a
noi: un artista costretto da Stalin a dipingere ciò che il regime
sovietico imponeva, un altro pittore negli Stati Uniti che afferma con
forza l’indipendenza contro l’imposizione economica, uno scrittore che
riceverà il Premio Nobel. Questo, in estrema sintesi, l’argomento di
“La luce è più forte dell’amore” dello scrittore spagnolo Ricardo
Menéndez Salmon, già famoso per aver pubblicato quella che nel suo
paese è nota come “La Trilogia del Male”, di cui il suo nuovo romanzo
sembra essere in qualche modo l’evoluzione: “L’arte e la bellezza
possono opporsi e creare una barriera di contenimento alla malvagità e
all’oppressione” dice Salmon, in questo intenso dialogo con la
giornalista Anna Longo.
Si passa poi ad un campo apparentemente agli antipodi: il mondo della
matematica. Il romanziere, drammaturgo e poeta Tom Petsinis, nato nella
Grecia macedone ed immigrato in Australia bambino, di professione
docente di matematica alla Victoria University, ha presentato il suo
“The French Mathematician”, tradotto in italiano da Dalai, assieme a
Stefania Piazzino, alla sua opera prima con “L’uomo che voleva essere
Riemann”, entrambi moderati dal poeta Luigi Natale. “La passione di chi
abbraccia questa disciplina, quando si tratta di menti geniali, è
assolutamente vicina all’amore, non per un’altra persona, ma
altrettanto travolgente e appagante”, afferma Petsinis. “Che può anche
essere sintetizza così: quando si perde l’amore si danno i numeri”,
dice Piazzino descrivendo con ironia il proprio lavoro.
Paola Pini
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rosh hashanah 5775 - trieste
Un anno per l'identità
Siamo
nel mezzo del periodo del calendario ebraico dedicato all'introspezione
e al processo di Teshuvà, il pentimento che ci riconduce alla retta
via.
La Teshuvà, tuttavia, deve essere una decisione sincera e dovrebbe
essere un ritorno e non un ritiro o una fase nella nostra vita. Deve
diventare un movimento di integrità.
La Teshuvà può essere vista come un grande miracolo: nella dimensione
del tempo non si può tornare indietro - la macchina del tempo esiste
solo nella fantascienza. Ma nel mondo della Teshuvà il tempo è creato
al contrario, permette la ricreazione del passato, di trasformare il
passato in qualcosa di migliore di ciò che era. Quindi è un dono divino
che allude a una dimensione dell'ebraismo che supera l'uomo.
Ciò che è in ballo oggi non è solo il destino della nostra generazione.
Siamo un anello della catena che collega il patriarca Abraham con i
futuri giorni del Mashìah. Siamo l'unico canale di tradizione ebraica,
e non dobbiamo solo salvare l'ebraismo dall'oblio, ma anche assicurare
che l'ebraismo sia l'amore delle generazioni future. Possiamo scegliere
di essere gli ultimi ebrei o i nuovi portatori dell'ebraismo.
Raramente nella storia, l'ebraismo è dipeso tanto da una generazione.
Noi possiamo o finire definitivamente con o arricchire profondamente il
patrimonio ebraico.
Questa conoscenza e consapevolezza richiedono un nuovo atteggiamento.
Dobbiamo renderci conto che l'ebraismo non dovrebbe mai essere un
traguardo, ma sempre un percorso dinamico nella nostra vita. Dobbiamo
trasformare il passato nel presente affinché diventi in futuro. Quando
ci torneremo coscienti di questo, l'ebraismo invocherà una benedizione
su di noi e sui nostri figli diventando così la prima priorità nella
nostra vita.
Tizcú leShanim Rabbot, Tobot veNeimot!
Eliezer Di Martino, rabbino capo di Trieste
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qui roma - LIBRI
Superman? È nato in Egitto
Nella
suggestiva Bibliotheca Angelica, covo ideale per ogni bibliomane che si
rispetti, la giornalista Lisa Billig, Claudia Pagan e Loredana Dattilo
hanno presentato l'ultimo libro di Franco Palmieri: Superman è nato in
Egitto (ed. Bietti). Superman è nato in Egitto si configura come un
sorprendente pastiche che mescola tragedia e comicità, un omaggio
dedicato, come si legge: “Ad Angelo Calò -Botto- e alla memoria di Er
Patucchio, Ognuno, Abramone, Celestino, Pellegrino, Snatino, Paciocco,
Boccione, Mugnetta, Lupone, Angelone, Zi' Pallino, Er Quaranta e tanti
altri che hanno animato la pop-comedy del Ghetto di Roma, un luogo dove
satira e tragedia fanno parte della vita”. Leggi
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Pensare il radicalismo islamico/1 |
Poniamo
da subito una questione di natura terminologica, che è in sé assai più
complessa di quanto non possa apparire, poiché denominando qualcosa lo
si genera o comunque, vi si concorre a dargli un senso e una posizione
nell'ordine delle cose del mondo. Si tratta del significato da
attribuire a certe parole, il cui uso inflazionato fa sì che esse
rischino di perdere di coerenza, congruenza e performatività. Ci stiamo
occupando dell'insieme dei fenomeni che rinviano alle turbolenze in
atto nel Medio Oriente e in parte dell'Africa, soprattutto quella
mediterranea e subsahariana. Ma non solo. Entriamo quindi nel merito
dei termini in oggetto.
Claudio Vercelli
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Nugae
- Sognatori |
Il
mondo si regge sul fiato degli appassionati di diritti umani. Tra tutti
i fanatici che esistono nell'universo loro sono favolosi, e sebbene
tutti in teoria siano fan dei diritti dell'uomo o quanto meno
dovrebbero esserlo nel loro interesse, la verità è che quelli veri
costituiscono proprio un mondo a parte. Fatto di organizzazioni non
governative dalle sigle altisonanti, studenti di diritto internazionale
che sperano di diventare presidenti delle Nazioni Unite, e di valigie
mai disfatte perché tanto c'è sempre qualche conferenza da qualche
parte.
Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche
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