Roberto
Della Rocca,
rabbino
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"...
Mi Sono fatto vedere da Abramo, Isacco e Giacobbe, ma con il Mio Nome
non Mi Sono fatto conoscere da loro..." (Shemot, 6; 3). I vari Nomi
divini rappresentano i diversi modi con cui l'Eterno si rivela
all'uomo. Da questo verso si può comprendere la differente e
particolare relazione che il Signore stabilisce con Mosè con il quale
si impegna a mantenere le promesse fatte ai tre Patriarchi.
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Dario
Calimani,
anglista
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Ci
sono o non ci sono i limiti alla satira? L’argomento è troppo
importante per non riprenderne un filo. Forse dipende dalla cultura cui
si ‘desidera’ appartenere. Si può scegliere di tollerare la libertà di
espressione altrui (anche a rischio che essa ci offenda) o di
pretendere il rispetto assoluto delle nostre idee (anche al punto da
censurare il pensiero altrui). Fra le due posizioni, e fra i due rischi
opposti, non esiste possibilità di conciliazione.
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MILANO
- Corri ragazzo corri, il film tratto dall'omonimo libro di Uri Orlev,
sarà proiettato in anteprima questa sera (ore 20.30) al cinema Orfeo.
Nel coso della serata, aperta dal critico televisivo e opinionista del
Corriere della Sera, Aldo Grasso, verrà proiettata una intervista col
protagonista della storia, Yoram Fridman. Il ricavato dell'evento sarà
devoluto al Servizio sociale della Comunità ebraica di Milano
, alla Fondazione Centro di Documentazione ebraica contemporanea CDEC
e all'Associazione Figli della Shoah.
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La Memoria contro l'odio |
L’importanza
della Memoria, la minaccia dell’antisemitismo, il pericolo
dell’estremismo islamico. Questi i punti principali toccati
nell’intervista al presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane Renzo Gattegna pubblicata da Avvenire. “Il messaggio che
emerge dalla visita ad Auschwitz è ancora molto attuale, perché il
germe del razzismo e dell’antisemitismo non è ancora morto”, spiega
Gattegna da Cracovia nel corso del viaggio della Memoria organizzato
dal ministero italiano dell’Istruzione assieme all’UCEI. Viaggio a cui
ha partecipato il ministro Stefania Giannini affiancata da duecento
studenti da tutta Italia.
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polonia - viaggio della memoria
La lezione dei Testimoni
Nel
silenzio di Auschwitz risuonano i ricordi di Sami Modiano e delle
sorelle Tatiana e Andra Bucci. Il dolore e l'emozione si dipingono sui
loro volti. “Tornare qui è sempre difficile”, afferma Tatiana,
deportata nel campo di concentramento polacco a soli quattro anni.
Nell'ascoltare le loro testimonianze, quel ridare forma attraverso le
parole a una sofferenza indicibile, il ritornare con la memoria agli
episodi strazianti di un'infanzia rubata, davanti a tutto ciò, non si
può non ammirare lo straordinario coraggio di Andra, Sami e Tatiana.
Così come di Nando Tagliacozzo, che ad Auschwitz perse parte della sua
famiglia, e di Marika Venezia, moglie del compianto Shlomo, tra le voci
più preziose della Memoria. Attorno a tutti loro si sono raccolti i
duecento studenti che negli scorsi due giorni hanno partecipato,
guidati dal direttore scientifico del Museo della Shoah di Roma
Marcello Pezzetti, al viaggio della Memoria organizzato dal Ministero
dell'Istruzione in collaborazione con l'Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane. “Siete voi i testimoni di domani”, hanno ricordato il
ministro dell'Istruzione Stefania Giannini e il presidente dell'Unione
Renzo Gattegna, mentre firmavano il Protocollo di intesa legato
all'educazione della Shoah nelle scuole. E loro sembrano esserne
consapevoli: “sentiamo la responsabilità di conservare e trasmettere
quanto abbiamo ascoltato qui. Abbiamo il dovere di portare avanti la
Memoria”, afferma Anna, al quarto anno di liceo. “Quando un ragazzo
sente quello che è successo dalla viva voce di chi l'ha vissuto,
diventa esso stesso un testimone – sottolinea il presidente Gattegna
nell'intervista rilasciata ad Avvenire e pubblicata oggi - Arriverà il
giorno in cui i testimoni diretti scompariranno, ma ci sarà un grande
numero di giovani che sarà in grado di testimoniare che questo è
stato”.
Uno dei momenti più emozionanti nella visita al campo di Auschwitz,
affermano diversi ragazzi, il Kaddish recitato in memoria delle vittime
dello sterminio nazista da rav Giuseppe Momigliano, presente al viaggio
assieme al professor Giovanni Maria Flick, presidente onorario del
Museo della Shoah di Roma, l'assessore UCEI al Bilancio Noemi Di Segni
e il presidente della Comunità ebraica di Firenze Sara Cividalli.
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qui trieste
“La Risiera a pagamento,
una proposta da rigettare”
Unico
campo di sterminio sul territorio nazionale, simbolo per antonomasia
delle sofferenze patite dagli ebrei italiani sotto il nazifascismo, la
Risiera di San Sabba accoglie ogni anno molte migliaia di visitatori
attingendo con successo dal mondo della scuola e da chi vede nel valore
della Memoria un patrimonio irrinunciabile. Un flusso significativo che
Paolo Tassinari, assessore alla Cultura del Comune di Trieste, si
propone di monetizzare introducendo un biglietto d’ingresso all’entrata
del lager nella convivizione che, racconta in un’intervista al
quotidiano cittadino Il Piccolo, “chi la visita sia disposto a pagare”.
La proposta ha suscitato lo sdegno di molti e la ferma reazione della
Comunità ebraica triestina. “Fa venire i brividi” afferma l’assessore
alla cultura della kehillah giuliana e consigliere UCEI Mauro Tabor
definendola “un’uscita infelice, fatta in un momento di leggerezza” e
auspicando un pronto chiarimento da parte del sindaco Roberto Cosolini.
“La cosa più assurda – sottolinea Tabor – è che questa proposta sia
stata formulata senza prima interpellare le due commissioni, quella
nazionale e quella internazionale, che da anni si occupano della
Risiera. Davvero un brutto passo falso”. Tanto che, qualora la proposta
avesse un seguito, non è esclusa l’istituzione di una commissione
parellela in cui siedano, oltre alla Comunità ebraica (rappresentata
personalmente dallo stesso Tabor), anche l’Associazione Nazionale Ex
Deportati e l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Leggi
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qui vercelli
Il perdono e il sacrificio
Caino
e Abele, antitesi di estrema attualità, figure retoriche che rimandano
al binomio del bene e del male e a dibattute letture. Questo il tema
affrontato domenica da rav Elia Enrico Richetti, rabbino della Comunità
Ebraica di Milano, ospite della Comunità Ebraica di Vercelli. Il valore
del sacrificio, il significato del termine “peccato”, la consapevolezza
del male interiore: sono molti gli spunti di riflessione che rav
Richetti ha saputo trasmettere ad un interessato pubblico. Dalle parole
del rav sono emersi principi quantomai fondamentali per l'uomo moderno,
come la tendenza a proiettare sul prossimo la nostra componente
negativa e la tendenza, esemplare in Caino, di compiere atti di
generosità frutto di una religiosità formale più che interiore per la
cui espressione conta lo spirito con cui si offre il sacrificio.
Presente alla lezione, il presidente della Comunità ebraica vercellese
Rossella Bottini Treves. Leggi
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memoria - strumentalizzazione inaccettabile
Il Comune di Magenta si scusa
“Raccogliendo
il profondo disagio che l’iniziativa ha suscitato in molti e
assumendosi la propria responsabilità per quanto accaduto,
l’amministrazione formula le proprie scuse verso tutti coloro che hanno
sofferto per la vicenda”.
Così in una nota l’amministrazione comunale di Magenta dopo le molte
segnalazioni e le voci di protesta levatesi a seguito dal patrocinio
concesso alle iniziative organizzate dalla libreria Il Segnalibro per
il Giorno della Memoria tra cui, in un fitto calendario di incontri,
una mostra in programma il 26 gennaio con esposizione di disegni di
bambini del campo profughi di Jenin sotto il titolo di “Il sogno della
libertà” e deliranti riferimenti alla Shoah “di ieri e di oggi”.
Un accostamento impossibile che, si legge nella nota, ha alimentato una
confusione storica “all’interno del ricco e significativo programma di
eventi culturali e di riflessione promosso in collaborazione con
associazioni e mondi vitali della città”.
Ma come si è potuti arrivare a un patrocinio così inopportuno? Il
vicesindaco Paolo Razzano, interpellato per i nostri lettori, ammette
una certa leggerezza nella consultazione del programma e si dice
“amareggiato” per le conseguenze che questo ha generato. Numerose
infatti, si apprende dal vicesindaco, le segnalazioni che sono arrivate
nella giornata di ieri: privati cittadini, esponenti della comunità
ebraica milanese, il parlamentare Emanuele Fiano. “Abbiamo raccolto il
disagio di molti, che è poi il nostro stesso disagio”, sottolinea
Razzano.
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Far finta di essere sani |
Diario
della settimana. Titolo: “Fare finta di essere sani” (Giorgio Gaber
dixit). Riaffermare concetti semplici che, in un dibattito impazzito,
rischiano di soccombere.
Prima questione: le vignette di Charlie Hebdo erano offensive e non
sempre divertenti, ma non è tollerabile che una persona venga uccisa
per quello che scrive o disegna. #JesuisCharlie significa solidarizzare
con le vittime di un orrore. Un atteggiamento giusto e necessario.
Anche se non si apprezzano quelle vignette. Dove sta la contraddizione?
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie
- Bombe su Auschwitz |
L’ex
deportata Ida Marcheria, come ha raccontato Roberto Olla nel suo libro
“La ragazza che sognava il cioccolato”, si chiedeva spesso perché gli
aerei degli Alleati, sempre pronti a colpire le città nemiche, non
avessero bombardato Auschwitz per fermare o quanto meno ostacolare lo
sterminio degli ebrei.
È un tema che anche la storiografia si è posto più volte e che è di
estrema attualità in Italia. Sono in uscita due libri sull’argomento,
dal titolo molto simile: uno è in libreria da oggi, “Bombardare
Auschwitz” (Mondadori, pp. 120), di Umberto Gentiloni; l’altro,
“Bombardate Auschwitz” (Il Saggiatore, pp. 288), di Arcangelo Ferri,
sarà disponibile a partire dal 22 gennaio.
Mario Avagliano
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