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20 gennaio 2015 - 29 Tevet 5775
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
"... Mi Sono fatto vedere da Abramo, Isacco e Giacobbe, ma con il Mio Nome non Mi Sono fatto conoscere da loro..." (Shemot, 6; 3). I vari Nomi divini rappresentano i diversi modi con cui l'Eterno si rivela all'uomo. Da questo verso si può comprendere la differente e particolare relazione che il Signore stabilisce con Mosè con il quale si impegna a mantenere le promesse fatte ai tre Patriarchi.
 
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Dario
Calimani,
anglista
Ci sono o non ci sono i limiti alla satira? L’argomento è troppo importante per non riprenderne un filo. Forse dipende dalla cultura cui si ‘desidera’ appartenere. Si può scegliere di tollerare la libertà di espressione altrui (anche a rischio che essa ci offenda) o di pretendere il rispetto assoluto delle nostre idee (anche al punto da censurare il pensiero altrui). Fra le due posizioni, e fra i due rischi opposti, non esiste possibilità di conciliazione.
 
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MILANO - Corri ragazzo corri, il film tratto dall'omonimo libro di Uri Orlev, sarà proiettato in anteprima questa sera (ore 20.30) al cinema Orfeo. Nel coso della serata, aperta dal critico televisivo e opinionista del Corriere della Sera, Aldo Grasso, verrà proiettata una intervista col protagonista della storia, Yoram Fridman. Il ricavato dell'evento sarà devoluto al Servizio sociale della Comunità ebraica di Milano
, alla Fondazione Centro di Documentazione ebraica contemporanea CDEC
 e all'Associazione Figli della Shoah.
 
La Memoria contro l'odio
L’importanza della Memoria, la minaccia dell’antisemitismo, il pericolo dell’estremismo islamico. Questi i punti principali toccati nell’intervista al presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna pubblicata da Avvenire. “Il messaggio che emerge dalla visita ad Auschwitz è ancora molto attuale, perché il germe del razzismo e dell’antisemitismo non è ancora morto”, spiega Gattegna da Cracovia nel corso del viaggio della Memoria organizzato dal ministero italiano dell’Istruzione assieme all’UCEI. Viaggio a cui ha partecipato il ministro Stefania Giannini affiancata da duecento studenti da tutta Italia.
 
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  davar
polonia - viaggio della memoria
La lezione dei Testimoni
Nel silenzio di Auschwitz risuonano i ricordi di Sami Modiano e delle sorelle Tatiana e Andra Bucci. Il dolore e l'emozione si dipingono sui loro volti. “Tornare qui è sempre difficile”, afferma Tatiana, deportata nel campo di concentramento polacco a soli quattro anni. Nell'ascoltare le loro testimonianze, quel ridare forma attraverso le parole a una sofferenza indicibile, il ritornare con la memoria agli episodi strazianti di un'infanzia rubata, davanti a tutto ciò, non si può non ammirare lo straordinario coraggio di Andra, Sami e Tatiana. Così come di Nando Tagliacozzo, che ad Auschwitz perse parte della sua famiglia, e di Marika Venezia, moglie del compianto Shlomo, tra le voci più preziose della Memoria. Attorno a tutti loro si sono raccolti i duecento studenti che negli scorsi due giorni hanno partecipato, guidati dal direttore scientifico del Museo della Shoah di Roma Marcello Pezzetti, al viaggio della Memoria organizzato dal Ministero dell'Istruzione in collaborazione con l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. “Siete voi i testimoni di domani”, hanno ricordato il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini e il presidente dell'Unione Renzo Gattegna, mentre firmavano il Protocollo di intesa legato all'educazione della Shoah nelle scuole. E loro sembrano esserne consapevoli: “sentiamo la responsabilità di conservare e trasmettere quanto abbiamo ascoltato qui. Abbiamo il dovere di portare avanti la Memoria”, afferma Anna, al quarto anno di liceo. “Quando un ragazzo sente quello che è successo dalla viva voce di chi l'ha vissuto, diventa esso stesso un testimone – sottolinea il presidente Gattegna nell'intervista rilasciata ad Avvenire e pubblicata oggi - Arriverà il giorno in cui i testimoni diretti scompariranno, ma ci sarà un grande numero di giovani che sarà in grado di testimoniare che questo è stato”.
Uno dei momenti più emozionanti nella visita al campo di Auschwitz, affermano diversi ragazzi, il Kaddish recitato in memoria delle vittime dello sterminio nazista da rav Giuseppe Momigliano, presente al viaggio assieme al professor Giovanni Maria Flick, presidente onorario del Museo della Shoah di Roma, l'assessore UCEI al Bilancio Noemi Di Segni e il presidente della Comunità ebraica di Firenze Sara Cividalli.
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qui roma - la conferenza del cdec
La nuova frontiera della Memoria
Un’occasione di confronto sulle nuove avanguardie e le tecnologie fondamentali per il lavoro nei musei, archivi e biblioteche. È la sfida dell’International Workshop “Linked Open Data & The Jewish Cultural Heritage” organizzato dalla Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea con la società regesta.exe (che sviluppa tecnologie al fine di valorizzare i beni culturali) e l’Istituto di Informatica e Telematica del CNR.
 “Grazie alle nuove tecnologie applicate ad archivi e istituzioni culturali che presentiamo oggi alla Camera dei deputati – spiega il direttore del Cdec Michele Sarfatti – le ricerche e gli intrecci di dati che prima avvenivano in diverse settimane saranno possibili con un click: evidente dunque quanto in questo modo il lavoro potrà essere portato molto più in profondità. Mi preme inoltre che, per quanto sia difficile definire in poche parole questo progresso, le persone ne capiscano l’estrema importanza”. Il workshop parte proprio dal progetto portato avanti dal Cdec “Nomi delle vittime della Shoah in Italia” che verrà illustrato nel pomeriggio.
Aprendo i lavori, Sarfatti porta i saluti del presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini: “Voglio mostrare il mio sincero apprezzamento per il progetto che verrà presentato oggi. Lo scopo di tutti noi è quello di valorizzare il patrimonio storico e culturale ebraico italiano aprendolo al maggior numero di fruitori possibili. Una maggiore conoscenza della Shoah rende un servizio prezioso per la nostra democrazia, soprattutto alla luce dei giorni passati nei quali il non rispetto delle differenze è sfociato in derive insensate e violente”. “Quello nel quale si sta impegnando il Cdec – continua Sarfatti – è stato accolto dal Corriere della Sera come una vera e propria rivoluzione in formato digitale. Ci stiamo prodigando per sviluppare la conoscenza e poi diffonderla e devo ringraziare la collega del Cdec Laura Brazzo che ha seguito attentamente il progetto”. Il Linked Open Data è la nuova frontiera per raggruppare più conoscenza possibile nel mondo digitale: incrociando informazioni provenienti da diversi database, integra e rende accessibile la conoscenza aspirando ad essere totale. L’appello lanciato alle diverse istituzioni è quindi quello di lavorare insieme al fine di rendere sempre più aperto l’enorme patrimonio esistente. Liliana Picciotto del Cdec e consigliere UCEI porta i saluti del presidente dell’UCEI Renzo Gattegna: “Rappresento in questo momento, oltre al mio ruolo di storica al Cdec, anche quello dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane che è tra i promotori dell’evento. Il presidente Renzo Gattegna non ha potuto presenziare in quanto appena tornato dal viaggio istituzionale ad Auschwitz ma tiene a sottolineare l’importanza del progetto presentato oggi dal Cdec con l’auspicio di rendere i risultati delle ricerche in ambito ebraico sempre più liberi e condivisibili”.
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qui trieste
“La Risiera a pagamento,

una proposta da rigettare”
Unico campo di sterminio sul territorio nazionale, simbolo per antonomasia delle sofferenze patite dagli ebrei italiani sotto il nazifascismo, la Risiera di San Sabba accoglie ogni anno molte migliaia di visitatori attingendo con successo dal mondo della scuola e da chi vede nel valore della Memoria un patrimonio irrinunciabile. Un flusso significativo che Paolo Tassinari, assessore alla Cultura del Comune di Trieste, si propone di monetizzare introducendo un biglietto d’ingresso all’entrata del lager nella convivizione che, racconta in un’intervista al quotidiano cittadino Il Piccolo, “chi la visita sia disposto a pagare”.
La proposta ha suscitato lo sdegno di molti e la ferma reazione della Comunità ebraica triestina. “Fa venire i brividi” afferma l’assessore alla cultura della kehillah giuliana e consigliere UCEI Mauro Tabor definendola “un’uscita infelice, fatta in un momento di leggerezza” e auspicando un pronto chiarimento da parte del sindaco Roberto Cosolini. “La cosa più assurda – sottolinea Tabor – è che questa proposta sia stata formulata senza prima interpellare le due commissioni, quella nazionale e quella internazionale, che da anni si occupano della Risiera. Davvero un brutto passo falso”. Tanto che, qualora la proposta avesse un seguito, non è esclusa l’istituzione di una commissione parellela in cui siedano, oltre alla Comunità ebraica (rappresentata personalmente dallo stesso Tabor), anche l’Associazione Nazionale Ex Deportati e l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.
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buenos aires e l'attentato al centro ebraico 
Argentina, migliaia nelle piazze
al grido di "Yo soy Nisman"

Il punto d’incontro privilegiato è stato a Plaza de Mayo, nel cuore di Buenos Aires, uno dei luoghi simbolo della storia del Novecento argentino. Ma ci si è ritrovati anche in altre città come Cordoba, Santa Fe, Mendoza. Migliaia di persone in piazza, molti al grido di “Yo soy Nisman” che ricorda l’ormai celeberrimo “Je Suis Charlie” per chi ha pagato con la propria vita l’odio dei nemici della libertà e dei diritti fondamentali. Gettonatissimo anche l’hashtag #19E a sottolineare una data, il 19 di Enero (gennaio), che non potrà essere facilmente dimenticata. È un’Argentina sotto shock quella che chiede verità sulla morte di Alberto Nisman, il pubblico ministero che aveva accusato il presidente Cristina Fernández de Kirchner di aver insabbiato le indagini sull’attentato del 1994 al Centro Ebraico di Buenos Aires nel quale persero la vita 85 persone.
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qui roma - il concerto del 26 GENNAIO
Ute, una voce per la Memoria
Cresce l’attesa per il progetto artistico “Tutto ciò che mi resta” che l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane promuove in un grande concerto che avrà luogo il 26 gennaio all’Auditorium Parco della Musica sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, l’egida della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con il coinvolgimento di artisti di fama internazionale che hanno accettato l’invito a far rivivere la musica scritta nei lager in tutti i suoi generi: classica, sinfonica, jazz, klezmer, cabaret. Tra le grandi protagoniste dell’evento, organizzato dall’UCEI e dalle Associazioni BrainCircleItalia e MusaDoc in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e la Fondazione Musica per Roma, l’artista tedesca Ute Lemper.
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qui roma - il libro di claude lanzmann
L'ultimo degli ingiusti
Verrà presentato oggi alle 18 e 30 alla Casa del Cinema di Roma il nuovo volume del regista Claude Lanzmann dedicato al suo film “L’ultimo degli ingiusti” (ed. Skira).
Il libro e il film (presentato fuori concorso nel 2013 al Festival di Cannes) ricostruiscono la complessa vicenda legata al personaggio di Benjamin Murmelstein e del suo ruolo durante la Shoah. Murmelstein, rabbino della Comunità ebraica di Vienna, fu l’ultimo Decano del Consiglio degli Ebrei di Theresienstadt, l’agghiacciante finto ghetto modello nazista, ed entrò in stretto contatto con Adolf Eichmann.
Dopo il celebre documentario Shoah (1985) e Sobibor, 14 octobre 1943, 16 heures, Lanzmann torna dunque sul doloroso tema della persecuzione attraverso una lunga intervista con uno dei protagonisti della storia: a discuterne oggi i giornalisti e scrittori Gad Lerner e Sergio Luzzatto (che ha firmato sull’argomento anche un articolo sulla Domenica del Sole 24 Ore) nell’incontro moderato da Stefania Di Lellis, caporedattore Esteri de la Repubblica.
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israele - giappone - la visita del premier abe
Sinergie con l'Estremo Oriente
Una visita storica per rafforzare i legami tra Israele e il Giappone. Questo il significato della presenza a Gerusalemme del primo ministro giapponese Shino Abe, che ha incontrato i vertici della politica israeliana tra domenica e lunedì. Una visita preceduta lo scorso anno dall'incontro a Tokyo tra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il premier Abe.
Shinzo Abe, leader del partito conservatore LDP (Partito Liberal Democratico), è il primo capo di stato giapponese a visitare Israele dal 2006. Impegnato in un viaggio in Medioriente che l’ha già portato in Egitto e Giordania, Abe è stato accolto domenica da Netanyahu, insieme al quale ha comunicato durante la conferenza stampa di benvenuto che Israele e Giappone “stanno approfondendo i loro rapporti in numerosi ambiti”.
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qui torino
A scuola con Shemot
“Questo nostro piccolo tour promozionale si sta dimostrando un utilissimo strumento di verifica: confrontarsi direttamente con i genitori, gli insegnanti e soprattutto con i ragazzi cui il libro è destinato ci permette di ragionare sul lavoro svolto.” Questo il primo commento di Anna Coen e Mirna Dell’Ariccia, che stanno in questi giorni portando nelle scuole ebraiche e nei Talmud Torah il risultato del loro ultimo sforzo. Si tratta di Shemot, il secondo volume della collana La mia Torah, la pubblicazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, seguita in particolare da Odelia Liberanome del Dipartimento Educazione e Cultura, che porta come sottotitolo “Lettura dinamica con cenni al Midrash, approfondimenti, giochi e attività”. Ed è questa la spiegazione della scelta di impostare il testo mantenendo la suddivisione in Parashot, raccontandole con l’aggiunta di molte citazioni e modulando per ognuna di esse una serie di attività e spunti didattici utilizzabili da alunni di diverse fasce di età e diversi livelli di conoscenza.
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qui vercelli
Il perdono e il sacrificio
Caino e Abele, antitesi di estrema attualità, figure retoriche che rimandano al binomio del bene e del male e a dibattute letture. Questo il tema affrontato domenica da rav Elia Enrico Richetti, rabbino della Comunità Ebraica di Milano, ospite della Comunità Ebraica di Vercelli. Il valore del sacrificio, il significato del termine “peccato”, la consapevolezza del male interiore: sono molti gli spunti di riflessione che rav Richetti ha saputo trasmettere ad un interessato pubblico. Dalle parole del rav sono emersi principi quantomai fondamentali per l'uomo moderno, come la tendenza a proiettare sul prossimo la nostra componente negativa e la tendenza, esemplare in Caino, di compiere atti di generosità frutto di una religiosità formale più che interiore per la cui espressione conta lo spirito con cui si offre il sacrificio. Presente alla lezione, il presidente della Comunità ebraica vercellese Rossella Bottini Treves.
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memoria -  strumentalizzazione inaccettabile
Il Comune di Magenta si scusa
“Raccogliendo il profondo disagio che l’iniziativa ha suscitato in molti e assumendosi la propria responsabilità per quanto accaduto, l’amministrazione formula le proprie scuse verso tutti coloro che hanno sofferto per la vicenda”.
Così in una nota l’amministrazione comunale di Magenta dopo le molte segnalazioni e le voci di protesta levatesi a seguito dal patrocinio concesso alle iniziative organizzate dalla libreria Il Segnalibro per il Giorno della Memoria tra cui, in un fitto calendario di incontri, una mostra in programma il 26 gennaio con esposizione di disegni di bambini del campo profughi di Jenin sotto il titolo di “Il sogno della libertà” e deliranti riferimenti alla Shoah “di ieri e di oggi”.
Un accostamento impossibile che, si legge nella nota, ha alimentato una confusione storica “all’interno del ricco e significativo programma di eventi culturali e di riflessione promosso in collaborazione con associazioni e mondi vitali della città”.
Ma come si è potuti arrivare a un patrocinio così inopportuno? Il vicesindaco Paolo Razzano, interpellato per i nostri lettori, ammette una certa leggerezza nella consultazione del programma e si dice “amareggiato” per le conseguenze che questo ha generato. Numerose infatti, si apprende dal vicesindaco, le segnalazioni che sono arrivate nella giornata di ieri: privati cittadini, esponenti della comunità ebraica milanese, il parlamentare Emanuele Fiano. “Abbiamo raccolto il disagio di molti, che è poi il nostro stesso disagio”, sottolinea Razzano.
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pilpul
Far finta di essere sani
Diario della settimana. Titolo: “Fare finta di essere sani” (Giorgio Gaber dixit). Riaffermare concetti semplici che, in un dibattito impazzito, rischiano di soccombere.
Prima questione: le vignette di Charlie Hebdo erano offensive e non sempre divertenti, ma non è tollerabile che una persona venga uccisa per quello che scrive o disegna. #JesuisCharlie significa solidarizzare con le vittime di un orrore. Un atteggiamento giusto e necessario. Anche se non si apprezzano quelle vignette. Dove sta la contraddizione?


Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie - Bombe su Auschwitz
L’ex deportata Ida Marcheria, come ha raccontato Roberto Olla nel suo libro “La ragazza che sognava il cioccolato”, si chiedeva spesso perché gli aerei degli Alleati, sempre pronti a colpire le città nemiche, non avessero bombardato Auschwitz per fermare o quanto meno ostacolare lo sterminio degli ebrei.
È un tema che anche la storiografia si è posto più volte e che è di estrema attualità in Italia. Sono in uscita due libri sull’argomento, dal titolo molto simile: uno è in libreria da oggi, “Bombardare Auschwitz” (Mondadori, pp. 120), di Umberto Gentiloni; l’altro, “Bombardate Auschwitz” (Il Saggiatore, pp. 288), di Arcangelo Ferri, sarà disponibile a partire dal 22 gennaio.


Mario Avagliano
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