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 1 aprile 2015 - 12 Nissan 5775
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
David
Sciunnach,
rabbino
“… non berrete vino o liquore né tu né i tuoi figli con te …” (Vaìkrà 10, 9). I Maestri si domandano: “Per quale motivo un Cohen non può servire Dio nel Santuario se questi ha bevuto del vino o degli alcolici?”
La Torah e i suoi comandamenti sono stati dati per dare uno scopo preciso alla vita, così come dice il Salmo 19. Hashem vorrebbe che noi trovassimo la nostra gioia nella Torah e nelle mitzvòt, e non in stimoli esterni.
 
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David
Assael,
ricercatore
Sembra ormai certo l’accordo Iran-Usa sul nucleare, che sia firmato in queste ore oppure a giugno non ha molta importanza. Si può sottolineare il fallimento di Netanyahu, tanto capace di recuperi casalinghi quanto privo di intelligenza strategica, ma è giusto ammettere che, in questo caso, i dubbi del Premier israeliano sono quelli della stragrande maggioranza della popolazione dello Stato ebraico.
 
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Nucleare a Teheran,
si continua a trattare
Scadevano ieri a mezzanotte i negoziati per decidere la sorte del nucleare in Iran. Una scadenza complicata e non priva di nodi da risolvere e dunque rimandata di un altro giorno. Le discussioni tra le potenze della 5+1 (la delegazione composta da Usa, Russia, Cina, Regno Unito e Germania) si sono protratte fino a tarda notte a Losanna, racconta il Corriere della Sera, ma “l’intesa sul nucleare dell’Iran, vicina come mai prima non è ancora così completa da poter essere accettata da tutti i partecipanti”. La decisione di prendersi un altro giorno per definire meglio la questione proviene sia dall’America che dall’Iran stesso. “Non vogliamo un accordo qualsiasi. Continueremo a trattare fin quando non raggiungeremo un’intesa sui temi ancora irrisolti”, dice la delegazione di Teheran.
 
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Leggere per crescere
Si intitola “Leggere per crescere” il dossier di aprile - scaricabile cliccando qui - , che ogni anno Pagine Ebraiche dedica alla letteratura per bambini e ragazzi in occasione della Bologna Childen’s Book Fair, la più importante fiera sulla letteratura per l’infanzia, dove il giornale, insieme a DafDaf, sarà distribuito in tutti i padiglioni. E nel programma della BCBF compaiono diversi incontri organizzati e promossi dalla redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane: martedì 31, al Caffè degli Autori, Anna Castagnoli, Nadia Terranova, Paolo Cesari e Luisa Valenti si confronteranno sulla difficoltà di raccontare ai bambini “ciò che non si deve dire”, in una tavola rotonda promossa e coordinata dalla redazione di DafDaf. Nel programma “fuori salone” sono invece inseriti il laboratorio dedicato alla versione per bambini di “Portico d’Ottavia”, la suggestiva storia di un palazzo nel cuore del ghetto di Roma condotto dall’autrice, la storica Anna Foa, e con l’illustratore Matteo Berton, al Museo Ebraico della città, e la mostra su Rutu Modan, che aprirà negli stessi giorni sempre al MEB. Tra le pagine del dossier spunti per tante letture, fra grandi classici e alcune novità: dall’autobiografia di Leo Lionni “Tra i miei mondi” all’intramontabile “I ragazzi della via Pal”, raccontato da Franco Palmieri. Esistono libri per bambini anche piccoli che siano senza immagini? Ebbene sì, e la provocazione è firmata dall’americano B.J. Novak, autore di “The Book with No Pictures”, a riprova del valore della parola, fonte prima di intelligenza e di incanto. Si parla poi di Patrick Modiano, recente premio Nobel per la letteratura autore di “Caterina Certezza” illustrato da Sempé, e non mancano storie dedicate a identità e libertà, per leggere, per crescere.
 
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  davar
con dafdaf alla children's book fair
La Storia e il Portico d'Ottavia

I bimbi ascoltano Anna Foa
Molte sono state le domande che gli allievi di quarta della scuola elementare Padre Marella hanno fatto alla storica Anna Foa, protagonista di un laboratorio su “Portico d’Ottavia” in occasione della Bologna Children’s Book Fair, al Museo Ebraico. Il libro, pubblicato da Laterza, racconta ai giovani lettori la storia di un vecchio palazzo del ghetto di Roma, e il laboratorio ha offerto ai bambini la possibilità di interrogare direttamente l’autrice e l’illustratore del volume, Matteo Berton. Guidati dalle idee e dalla bravura della responsabile dell’aula didattica del museo, Patrizia Panigali, hanno disegnato, con l’aiuto dell’illustratore, una serie di personaggi che sono andati man mano a popolare la grande mappa del ghetto di Roma che, srotolata ai piedi di Anna Foa, ha permesso di far rivivere le vicende dell’ottobre 1943.
Promosso dalla redazione di DafDaf in collaborazione sia con il Museo che con la casa editrice Laterza, il laboratorio è parte di una serie di appuntamenti che il giornale ebraico dei bambini ha organizzato nell’ambito del programma della Bologna Children’s Book Fair, la più grande fiera internazionale dedicata ai libri per bambini e ragazzi, che ha portato ieri al Caffè degli Autori un incontro proprio sulla difficoltà e insieme sulla necessità di raccontare ai bambini argomenti difficili e importanti.

israele - hackerati i social del premier
Scherzo d'aprile a Netanyahu
Formare un governo il prima possibile. È l'appello ribadito ieri dal presidente di Israele Reuven Rivlin al primo ministro Benjamin Netanyahu durante il giuramento dei nuovi membri della Knesset, il parlamento israeliano, eletti lo scorso 17 marzo. Da allora, Netanyahu sta negoziando con i suoi alleati per formare l'esecutivo. L'auspicio era di arrivare con una squadra pronta prima di Pesach ma le trattative con la destra nazionalista di Naftali Bennett (HaBayt HaYehudì) e l'ex Likud Moshe Kahlon (Kulanu) hanno complicato il percorso. “Il Paese soffre per questa paralisi - ha dichiarato ieri il presidente Rivlin - per favore completate velocemente i negoziati perché i cittadini stanno pagando a caro prezzo questa situazione. Fate tornare in funzione il governo". “Non ci sono più grandi distanze – ha affermato Yariv Levin in merito ai negoziati con i partiti della coalizione – ma dovremo essere creativi” per dare a ognuno ciò che chiede.

E creativi sono stati gli hacker che hanno voluto fare uno scherzo al primo ministro Netanyahu in onore del primo di aprile. Ieri infatti qualcuno ha pubblicato sul suo profilo Facebook un falso post: “Ho deciso di nominare il leader della Lista unita (il partito arabo) Ayman Odeh prossimo ministro dell'Istruzione”, si leggeva nel testo, quasi subito eliminato dall'entourage del premier. Un pesce d'aprile che non pare sia piaciuto a Netanyahu.

(Nell'immagine la pagina Facebook 'hackerata' di Benjamin Netanyahu).
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pesach 5775 5775
La magia delle Haggadot
Sono opere d’arte, ma anche testimonianze di un rito che non si è mai interrotto nel tempo. Si tratta delle haggadot antiche in mostra da lunedì alla Biblioteca Nazionale d’Israele, che fanno parte della collezione di circa 10mila esemplari, la più vasta al mondo. La selezione è esposta in una stanza a temperatura controllata del campus Givat Ram dell’Università Ebraica di Gerusalemme, ma è disponibile anche online, sul catalogo digitale della biblioteca.

(Nell'immagine due pagine della Wolff Haggadah, del 14esimo secolo).
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qui roma
Formazione, il modello Wizo
Un confronto sulle diverse esperienze in ambito educativo e formativo ad animare l’incontro promosso dalla Lobby Europea Femminile nella sede romana del Parlamento Europeo. Tra le protagoniste Ziva Modiano Fischer (nell’immagine), storica figura dell’Associazione Donne Ebree d’Italia, intervenuta per illustrare sfide e obiettivi sia per quanto concerne la realtà italiana sia con riferimento alla sede centrale israeliana (Wizo).
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pilpul
Ticketless - Danni di guerra 
Due domande secche. Una ai greci di Tsipras, una ai nemici italiani dell’euro. Per i greci: in modo storicamente più corretto, non andavano chiesti forse a Renzi - e non solo alla Merkel - i danni di guerra? Per i nemici della BCE e per chi vuole uscire dall’euro la domanda è invece la seguente. Se un domani ci trovassimo nella situazione economica in cui si trova la Grecia, a chi chiederemo i danni prodotti in Italia dalla catastrofe dell’8 settembre?

Alberto Cavaglion

Periscopio - Diritto e cultura
La Corte Suprema, com’è noto, rappresenta, da sempre, il più alto simbolo della democrazia israeliana, il luogo ove tutte le innumerevoli dispute – intorno a grandi e minuscole questioni, di ogni tipo, dai diritti civili alla bioetica, dalla tutela delle minoranze alla sicurezza, dall’istruzione al welfare, dalla religione alla privacy, alle regole militari ecc. – trovano il loro spazio di pubblica discussione e di soluzione legale, al quale tutti, al di là di ogni appartenenza etnica, nazionale e religiosa, possono guardare con assoluta fiducia, sulla base di una diffusa persuasione riguardo alla facilità di accesso al giudizio, alla trasparenza delle decisioni, al rigore morale, l’imparzialità e l’alta professionalità dei giudici che la compongono.

Francesco Lucrezi, storico
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