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6 Novembre 2015 - 24 Cheshvan 5776
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
Con la tremenda eppur affettuosa immediatezza di un messaggio via social network sono stato informato della scomparsa del professor Vincenzo Gaudiello, un maestro per almeno cinque generazioni di studenti del liceo classico Giambattista Vico di Napoli. Un professore di italiano e latino, un uomo limpido ma non buono, trasparente, ma non permissivo. Un uomo che sapeva indicare la strada, un uomo che sapeva trasmettere l’emozione dello studio, la curiosità della scoperta, l’amore per un sapere che non era nozione, bensì cultura, identità, essenza.
 
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Gadi
Luzzatto
Voghera,
storico
La riscrittura della storia in Medio Oriente segue strade complicate, sulle quali vale la pena ragionare. Nessuno si può dire esente da colpe, anche perché la storia stessa è un terreno scivoloso, che prevede diverse possibilità interpretative e pochi punti fermi. Se poi – come nel caso di quell’area geografica – la storia viene utilizzata per giustificare e legittimare l’azione politica, è evidente che non si può permettere che certe cose vengano dette o scritte senza rispondere con adeguata documentazione e con una altrettanto adeguata capacità di incidere sugli organi di divulgazione.
 
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Egitto nel caso,
turisti bloccati
Trova conferme la pista del terrorismo dietro lo schianto dell’aereo russo nel Sinai (“Il sospetto è diventato convinzione”, scrive il Giornale). Decine di migliaia intanto i turisti bloccati a Sharm el Sheikh dopo la sospensione dei voli decretata dalle compagnie aeree inglesi come misura cautelativa. Una strada seguita anche dalla Lufthansa. “Dai dirottatori alle bombe, maledizione in volo”: sul Fatto Quotidiano Leonardo Coen ricorda i casi più eclatanti di terrorismo ad alta quota.
La scelta di Oz. In polemica aperta con Netanyahu, lo scrittore Amos Oz ha annunciato l’intenzione di non accettare più inviti per eventi da parte delle diverse ambasciate israeliane nel mondo. Come riporta Repubblica, Oz ha motivato la sua decisione con “la radicalizzazione della politica dell’attuale governo”.
Il veleno della propaganda. “Goebbels? Un dilettante”. È quanto scrive Fiamma Nirenstein (Il Giornale) a proposito dell’uscita del capo della delegazione palestinese all’Onu Riyad Mansour, che ha scritto al presidente del consiglio di sicurezza Matthew Rycroft per affermare che organi dei terroristi uccisi in questo periodo “sono stati asportati dagli israeliani”.


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  davar
iSRAELE - a vent'anni dall'assassinio 
Yitzhak Rabin, la notte più lunga
Eytan Haber, stretto collaboratore e portavoce del Primo ministro Yitzhak Rabin, presente al suo fianco nel momento del tragico assassinio, sarà a Roma per ricordare la figura dello statista israeliano caduto sotto i colpi di un terrorista ebreo, nel corso di una serata organizzata dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dall'ambasciata d'Israele in Italia.
Haber parteciperà a un colloquio insieme ai giornalisti Antonio Polito (Corriere della sera) e Anna Momigliano (Rivista Studio) che si svolgerà giovedì 12 novembre alle 20.30 al Centro Ebraico Il Pitigliani (Via dell'Arco de' Tolomei, 1).
La figura di Haber emerge in tutta la drammatica umanità di quei momenti anche nel memoriale della giornalista Simonetta Della Seta, che pubblichiamo qui integralmente.

Sono in piedi in mezzo a via Weizmann, di fronte a Ichilov, l’ospedale di Tel Aviv. Le auto mi schivano ai due lati, ma non ho paura di essere investita. Mi accorgo di indossare due orecchini scintillanti con un pendaglio di vetro che brilla alla luce dei fari. Sono le dieci di sera. Il mio vestito è sicuramente troppo scollato, e anche aderente, per starmene così al centro di una strada cittadina, nella notte. Ma nulla importa. Perché sto lavorando come un automa da quasi un’ora e perché, tanto, tutti intorno a me, stanotte, sono sotto shock. Continuo a parlare alla telecamera, come se guardassi il conduttore della trasmissione seduto a Roma, o come se vedessi i milioni di spettatori italiani che mi stanno ascoltando, chissà seduti dove. “Il primo ministro è proprio dentro questo ospedale. Lo hanno portato in pochi minuti, ma la prognosi è riservata, stanno cercando di salvarlo”. Mentre spiego, però, compare dietro di me il portavoce del governo israeliano, Eytan Haber (nella foto). Anche la mia telecamera si gira verso di lui. “Il primo ministro Yitzhak Rabin è deceduto poco fa dopo essere stato colpito a morte poche ore prima da due colpi di pistola sparati da un terrorista…ebreo”.

Simonetta Della Seta
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ISRAELE
Il portavoce di Bibi è già un caso Offese a Obama, Kerry, Rivlin
Obama è un “moderno antisemita” mentre Kerry è “un comico da cabaret” con un'intelligenza inferiore a un bambino di dodici anni. A postare questi commenti su Facebook qualche mese fa è stato Ran Baratz, fresco di nomina a portavoce del Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Una scelta che, alla luce di questi attacchi, ha ricevuto dure critiche in Israele e una presa di posizione ufficiale della Casa Bianca: “Ci aspettiamo da ogni Paese, e specialmente dai nostri alleati più stretti - ha affermato John Kirby, portavoce del Dipartimento di Stato Usa - di parlare con rispetto e onestà dei rappresentanti degli Stati Uniti”. Il caso è di fatto esploso nelle mani di Netanyahu - che ha preso le distanze dal suo nuovo portavoce, confermandone però la nomina - nel momento peggiore possibile: lunedì prossimo, infatti, è previsto il suo incontro a Washington con il presidente Usa Barack Obama.
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QUI ROMA - PRESENTATO L'ULTIMO NUMERO DI LIMES
Israele e il libro, nuove pagine per sfogliare la complessità

Numerosi i collaboratori dei nostri notiziari quotidiani e del giornale dell'ebraismo italiano Pagine Ebraiche che hanno contribuito alla realizzazione dell'ultimo numero di Limes, prestigiosa rivista geopolitica diretta da Lucio Caracciolo, dedicato a "Israele e il Libro".
Davide Assael, il suo curatore. E ancora Sergio Della Pergola, rav Pierpaolo Pinhas Punturello e Daniela Fubini.
La pubblicazione è stata presentata questa mattina a Roma, nella sede della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale. “Una guida preziosa, realizzata con rigore e serietà” ha affermato l’ambasciatore israeliano Naor Gilon.
Il titolo, spiega Caracciolo, è volutamente polisemico. “Israele e il libro” ha infatti un duplice significato: vuol richiamare l’indissolubile legame nella tradizione tra il moderno Stato di Israele e la Torah, il libro per antonomasia; ma anche riferirsi alla prolificità letteraria che segna da millenni i destini del popolo ebraico, oltre alle nuove generazioni di intellettuali israeliani.

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l'omaggio di milano. guardando a israele
Pina Bausch, arte e solidarietà
Un cortocircuito tra arti diverse: la danza incontra la fotografia, la moda si sposa con la musica. Tutto nel nome di Pina Bausch, l’immortale coreografa e ballerina tedesca che ha rielaborato il mondo della danza facendolo incontrare e drammatizzandolo attraverso il teatro e alla quale Wim Wenders ha dedicato il celebre film-documentario Pina. “Pina Bausch: una interpretazione della danza” sbarca a Milano attraverso una serie di eventi nati per far conoscere diversi lati dell’eclettica artista e la sua inedita affiliazione con le innovative tecniche israeliane. L’iniziativa è prima di tutto una mostra di fotografie scattate da Marteen Vanden Abeele che ritraggono la ballerina in pose intense e in movimento e saranno esposte fino al 12 novembre presso lo Spazio HC ArtFactory (ore 11/18) ma non solo: il 7 novembre alle 18.30 l’ArtFactory si animerà per una serata speciale con un’asta di alcuni scatti di Vanden Abeele il cui ricavato andrà alla onlus Federica Sharon Biazzi.
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il corteo di sant'egidio
Firenze, incontro di Memorie
Grande partecipazione e incontro tra diverse memorie al tradizionale corteo in ricordo della deportazione degli ebrei di Firenze svoltosi su impulso della Comunità di Sant'Egidio. Numerose le rappresentanze religiose e significativa tra le altre la presenza alla fiaccolata della comunità armena, a sottolineare il comune impegno per la pace e la fratellanza universale contro ogni odio, violenza, negazione dell'Altro.
Molteplici gli interventi che si sono succeduti: dalla presidente della Comunità ebraica fiorentina Sara Cividalli al portavoce di Sant'Egidio Michele Brancale, dall'esponente armena Fimi Arakelian all'editore Daniel Vogelmann.
A parlare anche Gregory, un giovane ucraino che ha raccontato di aver preso coscienza della Shoah proprio grazie al lavoro didattico e di sensibilizzazione sul tema svolto da Sant'Egidio.
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qui roma
I social network e l'etica ebraica
“La lashon harà e i social media”.  Questo il titolo della serata organizzata a Roma dal Bené Berith Giovani e dall’assessorato ai giovani della Comunità ebraica, nei locali del Tempio Beth Michael, per affrontare il tema della maldicenza all’interno delle dinamiche del mondo virtuale dei social network. Protagonista il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni con una lezione di Torah. A introdurre la serata la presidente della Comunità Ruth Dureghello e il presidente del Bené Berith Giovani Angelo Di Nepi.
pilpul
Proprietà privata
Chi ha almeno un po’ di dimestichezza con l’halakhah non si sorprende più di tanto scoprendo che i danni causati da un animale che mangia un cibo inconsueto o la raccolta delle olive cadute in terra possono essere utilizzati per stabilire le regole relative ai diritti d’autore. Ma è comunque sempre affascinante il modo in cui l’ebraismo riesce ad affrontare temi assai complessi e di strettissima attualità basandosi sulle fonti tradizionali: un metodo che ci costringe a inquadrare i problemi con chiarezza e mettere a fuoco gli elementi essenziali delle questioni discusse e i valori in gioco (il divieto di rubare, il dovere di retribuire adeguatamente chi ha svolto un lavoro, ecc.). Il tema dei diritti d’autore secondo l’halakhah è stato trattato da rav Ariel Di Porto nell’ambito dello Shabbat Project torinese e l’ho trovato particolarmente affascinante per le innumerevoli sfaccettature e possibili applicazioni nell’ambito della vita quotidiana, dai software ai libri che riproducono parti di altri libri senza il consenso dell’autore.

Anna Segre, insegnante
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Yitzhak Rabin
A vent’anni dalla morte di Yitzhak Rabin, viene spontaneo domandarsi non tanto quale sia lo stato di salute della democrazia in Israele, ma in generale, quale invece sia lo stesso nel resto d’Europa. Di fronte a governi e partiti fin troppo equilibrati e poco rappresentativi che si collocano in un’area politica moderata e “liberale”, sembra contrapporsi ovunque un’alternativa populista e conservatrice dominata dall’uomo di stato forte ed autorevole che non cede a nessun compromesso e disposto ad avanzare ostinatamente contro il resto del mondo e delle genti.

Francesco Moises Bassano, studente
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