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10 gennaio 2016 - 29 Tevet 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
Quando Dio incarica Mosè ed Aron alla guida del popolo, comanda loro – secondo il midrash – di essere tranquilli, pazienti e capaci di sopportare. Altre qualità che, oltre i leader, dovrebbero caratterizzare ogni individuo.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
Molti sono convinti che i fatti di Colonia siano l’espressione propria del rapporto uomo-donna nel mondo islamico. Vero. Con facilità, e forse con una certa punta di sollievo, ci siamo dimenticati che quell’espressione è stata a lungo anche nostra e che con difficoltà e molte reticenze ancora dobbiamo fare i conti con quell’eredità e quella mentalità.
Non solo. Talvolta non ci siamo nemmeno liberati da quel passato, o almeno non ne siamo completamente fuori. Insomma molte cose di quel comportamento ancora ci riguardano. Come ricorda Sta’ zitta e va’ in cucina (Bollati Boringhieri) di Filippo Maria Battaglia un libro che racconta come nell’immaginario del maschio la donna se sta in casa e “si copre”, anziché andare in giro, è meglio. Altrimenti se l’è cercata.
 
 
 
Il reato di clandestinità resta, parla Alfano
Ancora tensione in Germania dopo i fatti di Colonia. Ieri violenze e scontri durante un corteo in cui a farla da protagonisti sono stati neonazisti di Pegida. E mentre la cancelliera Angela Merkel chiede più pene severe per chi commette reati, promettendo l’espulsione, la sinistra non ci sta e durante la contro-manifestazione svoltasi nelle stesse ore esprime le proprie perplessità su un caso che, a suo dire, sembrerebbe creato a tavolino. In Italia intanto, dopo le voci che volevano imminente l’abolizione della legge sul reato di clandestinità, il governo fa marcia indietro. “Non è questo il momento opportuno per andare a modificare quel reato. La gente non capirebbe”, dice il ministro Alfano a Repubblica.
 
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  davar
qui ferrara - dario disegni traccia la via tracci
"Meis, conquistiamoci il futuro"
Si svolgerà domani a Ferrara, alla presenza del ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini e del presidente dell’Unione delle Comunità Italiane Renzo Gattegna, la prima riunione del nuovo Consiglio di amministrazione del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah.
Intervistato dalla Stampa, il nuovo presidente del Meis Dario Disegni afferma: “Ferrara è stato un centro importante della vita e della cultura ebraica e la scelta del Parlamento italiano di collocare il museo in quella città, e in particolare nell’ex carcere, in cui vennero imprigionati antifascisti ed ebrei, tra cui lo scrittore Giorgio Bassani, è emblematica: quello che è stato in passato un centro di segregazione si avvia oggi a diventare un centro di cultura, divulgazione, ricerca e di incontro tra civiltà e religioni diverse”.

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je suis paris - il primo ministro manuel valls
"Non c'è Francia senza ebrei"
“Lo dico con le mie parole, con il mio cuore, dal profondo di me stesso e non smetterò di ripeterlo perché è una convinzione sincera: senza gli ebrei di Francia, la Francia non sarebbe la Francia!”. Così il primo ministro francese Manuel Valls al presidio in memoria delle vittime dell’Hypercacher di Porte de Vincennes organizzato ieri sera dal Conseil représentatif des institutions juives davanti al supermercato teatro dell’attentato dello scorso gennaio.

Valls ha poi aggiunto: “Vedere dei francesi di religione ebraica lasciare sempre più numerosi il loro paese perché non si sentono più al sicuro, ma anche perché non si sentono più compresi, non si sentono più al loro posto, avrebbe dovuto essere, da molto tempo, per tutti noi francesi, un’idea insopportabile”.
Le preoccupazioni di Valls sono però andate di pari passo con le rassicurazioni e la promessa di non abbandonare la comunità ebraica di fronte al pericolo: un pensiero speciale è andato così ai soldati e alle forze dell’ordine che ogni giorno vigilano costantemente le scuole ebraiche e le sinagoghe. “I nostri soldati e i nostri poliziotti – ha dichiarato Valls – dimostrano che la Francia non si arrenderà mai e si leverà sempre contro chi vorrà colpire gli ebrei francesi e dunque tutti i francesi”. È stata ferma infine la conclusione: “L’antisemitismo è da condannare di per sé, sia che provenga dall’estrema destra che dall’estrema sinistra”.
A rendere omaggio alle vittime dell’Hypercacher anche le figure più rappresentative dell’ebraismo d’Oltralpe. Sul palco, il Gran rabbino di Francia Haim Korsia ha mandato un messaggio di speranza spiegando come “nonostante i persistenti sentimenti di dolore derivati dal trauma, la vita sia tornata alla normalità con un rinnovato senso di fratellanza”.Leggi

je suis paris - segnalibro
Sfar, una matita contro l'odio
“Uno zibaldone sconcertante che racconta la ricchezza di un mondo”, in cui si parla di cibo casher, palestra, fidanzate e perfino di metafisica. Tuttolibri, il prestigioso supplemento culturale del quotidiano la Stampa, dedica la sua prima pagina a un articolo di Ada Treves, giornalista della nostra redazione e coordinatrice del giornale ebraico dei bambini DafDaf, sulla nuova straordinaria testimonianza del disegnatore francese Joann Sfar. Ad aprire questo recente Se Dio esiste (ed. Rizzoli Lizard), la terribile ferita inferta al mondo della creatività e della libertà d'espressione e al mondo ebraico dalle aggressioni terroristiche alla redazione di Charlie Hebdo e all'Hypercacher. “Questo libro – spiega Treves – è sì la risposta di Sfar agli attentati del gennaio 2015, ma ha anche un rapporto fortissimo di continuità con Greffier, carnet del 2007 mai tradotto in italiano e concepito durante il processo a Charlie, per la pubblicazione delle vignette danesi su Maometto. Greffier è a sua volta un volume militante che inneggia alla tolleranza e alla comprensione reciproca tra cittadini di tutte le confessioni”.


Appunti frenetici e vorticosi, disegni che si fanno spazio a fatica fra pagine di riflessioni e commenti scritti a mano. Il mondo complesso e sorprendente dei Carnets di Joann Sfar, che giunge in libreria con il titolo Se Dio esiste, è una ridda selvaggia. Non fumetti tradizionali ma neppure graphic novel.
Fra le centinaia di pagine che compongono ogni volume si trova di tutto, in uno zibaldone sconcertante che racconta la ricchezza di un mondo: il mondo dell’autore, tra i più influenti della scena culturale francese. Poco più che quarantenne, nato a Nizza in una famiglia ebraica – sua madre ashkenazita, era di origine ucraina e faceva la cantante pop, suo padre, ebreo algerino era più tradizionalista – Sfar ha due figli, la vita complessa tipica della sua generazione e una capacità creativa inusuale, così inarrestabile e compulsiva da averlo portato a produrre una quantità incredibile di pubblicazioni, e non solo. Libri, fumetti, graphic novel, sceneggiature, diari e cataloghi di mostre, oltre a cartoni animati e film sono parte di una creatività a tutto tondo. Ha raccontato la vita di figure note, da Marc Chagall a Serge Gainsbourg, da Antoine de Saint Exupéry a Georges Brassens, protagonisti di libri disegnati così come di film e animazioni, e creato personaggi indimenticabili come i protagonisti della serie Il gatto del rabbino, la più nota in Italia.
I Carnets di Joann Sfar, arrivati in Francia al dodicesimo volume, sono un esempio di quello che forse si potrebbe chiamare graphic diary. Se Dio esiste è l’undicesimo volume, il primo a essere tradotto in italiano. Inizia come diario delle giornate terribili seguite all’attentato alla redazione di Charlie Hebdo tra la rabbia e il dolore per gli amici e i colleghi uccisi, quando disegnare era impossibile.

Ada Treves

Tuttolibri, La Stampa 9 gennaio 2016
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je suis paris - appuntamento domani in senato
Blasfemia, diritti e libertà

Un confronto a più voci
Blasfemia, diritti e libertà. Temi al centro della riflessione dell’omonima ricerca collettiva coordinata dal professor Alberto Melloni e pubblicata a un anno di distanza dai massacri nella redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo e dell’Hypercacher di Parigi. Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, il presidente della Rai Monica Maggioni, la giurista Barbara Randazzo, la teologa battista Lidia Maggi e il direttore della redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Guido Vitale saranno domani al Senato della Repubblica (Sala Zuccari, ore 17) per presentare l’opera, di cui appare oggi una positiva recensione sul
domenicale del Sole 24 Ore.
melamed - sheva
Nasce il nuovo settimanale
Continua a crescere, in quello che è solo un ulteriore passo avanti, la newsletter settimanale di melamed, dedicata all’educazione e al mondo della scuola. Parte dell’offerta informativa della redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, la testata melamed da più di tre anni identifica soprattutto una sezione specifica della rassegna stampa Ucei.
Ogni settimana una selezione degli articoli più significativi è stata inviata a docenti, leader ebraici e ai molti altri che hanno responsabilità sul fronte dell’educazione e della scuola e nell’ultimo anno alla selezione della rassegna stampa si è aggiunto un commento, ripreso anche nella newsletter quotidiana paginebraiche24. Nell’ottica di crescita graduale che da sempre caratterizza la modalità lavorativa della redazione nasce ora la nuova newsletter settimanale sheva – melamed che al lavoro sulla rassegna stampa aggiunge un editoriale e alcune notizie.
Per il primo numero abbiamo scelto un testo di rav Gianfranco Di Segni, intitolato “Riforme scolastiche” che spiega la centralità che da sempre l’ebraismo attribuisce allo studio e all’educazione, mentre le prime due notizie arrivano dall’estero e sono all’insegna dell’apertura.

Rav Ephraim Mirvis, rabbino capo del Regno Unito raccomanda l’insegnamento dell’Islam nelle scuole, in un segnale di collaborazione e disponibilità simmetrico a quello di Ashfaque Chowdhury, presidente dell’Associazione britannica delle scuole musulmane, che oltre all’insegnamento dell’ebraismo e del cristianesimo ha auspicato che ci siano esperienze di scambio e collaborazione fra i diversi istituti scolastici. In Israele invece, a marzo aprirà il primo college per studenti affetti da autismo, sindrome di Asperger e altre disabilità complesse legate all’apprendimento, con l’obiettivo di rendere possibile l’apprendimento grazie ad un sostegno mirato per le esigenze specifiche dei suoi studenti. A chiudere il primo numero di sheva – melamed l’usuale commento alla selezione settimanale della rassegna stampa di melamed, tutto dedicato ai libri, vietati, pubblicati, proibiti.

Libri: vietati, pubblicati, proibiti

“Fino alla settimana scorsa era inutile cercarlo in libreria, almeno in Germania. Ma è bastato che dal 2015 si passasse al 2016 ed ecco che Mein Kampf di Adolf Hitler è tornato disponibile per i lettori tedeschi. Non è un libro qualunque, lo avrete capito. “La mia battaglia” (questo il significato del titolo) è il testo nel quale il dittatore nazista descrive i presupposti del regime che ha portato alla Seconda guerra mondiale e allo sterminio di sei milioni di ebrei. Un libro maledetto, insomma, che non era più stato ristampato legalmente dal 1945, anno della morte di Hitler.” Così Popotus, l’inserto settimanale per bambini dell’Avvenire inizia la spiegazione del problema che – paradossalmente – accomuna il Mein Kampf ai Diari di Anna Frank.

Ada Treves
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qui roma - le nuove stolpersteine
Inciampare nella Memoria
Per ricordare, a volte, è necessario inciampare letteralmente nella Memoria. Creare uno spazio quotidiano nel quale confrontarsi con l’eredità dei sommersi e dei salvati, dei milioni di innocenti che vennero prelevati dalle loro case e deportati verso un viaggio drammatico e, in troppi casi, senza un ritorno.

È questa la filosofia dietro l’idea dell’artista tedesco Gunter Demnig, creatore, nel 1995 a Colonia, delle prime Stolpersteine, le pietre di inciampo che vengono apposte di fronte alle abitazioni dei deportati vittime delle persecuzioni nazifasciste e sulle quali sono incisi i loro nomi, l’età, la data e il luogo di deportazione e, si si conosce, l’anno della morte.
E, dopo diversi appuntamenti in Europa, Demnig tornerà domani a Roma per installare 11 nuove stolpersteine d’ottone che si vanno ad aggiungere alle altre 226 già disseminate per la città. Un’iniziativa giunta al suo settimo anno, curata dall’animatrice del progetto Arte in Memoria Adachiara Zevi e patrocinata da Municipio Roma I Centro, Municipio II, Municipio VII e Municipio XIII, con il sostegno dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania e con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, del patrocinio del Comitato di Coordinamento per le Celebrazioni in Ricordo della Shoah della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità Ebraica di Roma.
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sorgente di vita
Un nuovo incontro per il Dialogo
Bergoglio sarà al Tempio Maggiore di Roma il prossimo 17 gennaio: l’incontro è il tema di apertura della puntata di Sorgente di vita di domenica 10 gennaio. Vista come un gesto di continuità sulla scia dei predecessori, in un momento di guerre e tensioni in tutto il mondo, la visita rappresenta un’ulteriore tappa nel cammino del dialogo tra ebrei e cattolici iniziato 50 anni fa con la Dichiarazione Nostra Aetate. A questa si ispira, alla vigilia dell’incontro e nell’anno giubilare, un nuovo documento su temi teologici rivolto al mondo cattolico. Ne parlano il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, e il cardinale Kurt Koch, presidente della Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo.


p.d.s.
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qui tel aviv - una protesta di piazza
"
Da Matteo Renzi solo silenzio"
Where is the world? Questo l’interrogativo che si poteva leggere sugli striscioni esposti ieri a Tel Aviv dai manifestanti che hanno aderito alla marcia organizzata dall’associazione Progetto Dreyfus, che ha sede a Roma, dopo il recente episodio di terrorismo avvenuto nella città israeliana.
Ad essere esposti anche alcuni manichini raffiguranti i principali leader mondiali, tra cui il primo ministro italiano Matteo Renzi, accompagnati dalla scritta “Assente”.

(Nell’immagine un momento della manifestazione)

pilpul
Le bufale e i bisonti
Ci sono molte considerazioni da fare rispetto all’informazione e, più in generale, alla comunicazione online. La questione della distinzione tra realtà e rappresentazione, in sé comunque molto complicata a prescindere dallo stesso web, costituisce un tema capitale. Poiché la virtualità si basa sulla sistematica rappresentazione dell’ordine delle cose e non sulla loro esperienza concreta. Non di meno, induce in non pochi fruitori l’impressione (decisamente errata) di dominare la conoscenza del mondo per il tramite stesso di averlo a portata di un click del mouse. Si ha una rappresentazione, in questo caso, quando si raffigura un oggetto, una situazione qualsiasi, una persona, una o più relazioni sempre e comunque in loro assenza. Si ricorderà il celeberrimo quadro di René Magritte, Ceci n’est pas une pipe. Si tratta di una sfida cognitiva e sensoriale: il quadro, in effetti, raffigura una pipa. La raffigura, per l’appunto.

Claudio Vercelli
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Il SettimanAle - Meglio gioventù
“Difficile esagerare il successo di Arisa – scrive Shachar Atwan su Ha’aretz il 5 gennaio – da quando a Tel Aviv, 5 anni e mezzo fa, ha cominciato con le sue feste gay a tema medio-orientale. Ogni mese ci trovi circa 1500 persone a queste stravaganze, prevalentemente gay, lesbiche e transgender, ma anche etero. Soprattutto mizrachim – ebrei di famiglie originarie dei paesi islamici – e di destra, ma anche gente di sinistra e palestinesi, che vengono da Tel Aviv come anche dalla periferia. Ballano felici nell’aria satura di fumo, al suono di ruggente musica orientale, cantando insieme ogni canzone”. Per paura di travisare qualcosa ho tradotto parola per parola il primo paragrafo dell’articolo, che connette anche ai video di Arisa su Youtube.

Alessandro Treves, neuroscienziato
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