David
Sciunnach,
rabbino
|
“E
le mani di Moshè erano pesanti; Aròn e Chùr presero una pietra, gliela
misero sotto e lui vi si sedette sopra. Aròn e Chùr sostennero le sue
mani, uno da un lato e uno dall’altro…” (Shemòt 17, 12). Il Grande
Admòr Rabbì Israel Alter di Gur, conosciuto come Bet Israel spiega
perché Moshè si mise a sedere. La Ghemarà nel trattato di Shabbàt (92a)
ci dice che l’altezza di Moshè era di 10 ammòt – 10 cubiti.
|
|
Leggi
|
Davide
Assael,
ricercatore
|
Fra
le tante notizie di questi giorni, c'è l'eliminazione di una serie di
sanzioni che attanagliavano l'economia iraniana. Un passo in più nel
percorso di riabilitazione di Teheran voluto dall'amministrazione
Obama. Quale sia l'obiettivo di questo percorso non è ancora molto
chiaro. O meglio, si capisce benissimo l'intenzione obamiana di dare
una scossa a un Medio Oriente impantanato in uno status quo da cui non
si vede via di uscita.
|
|
Leggi
|
|
Onu: “In Iraq è genocidio”
|
““In
ventidue mesi quasi 19mila le vittime di “esecuzioni raccapriccianti e
decapitazioni” compiute come “spettacoli pubblici”. È quanto afferma
l’ultimo rapporto delle Nazioni Unite sull’Iraq e sulle stragi
perpetrate nel Paese dall’Isis. Violenze che, secondo l’Onu, “possono
essere considerati crimini di guerra, contro l’umanità e genocidio”. Il
rapporto parla anche di almeno 3.500 bambini e donne ridotti in
schiavitù dai jihadisti. (Avvenire e La Stampa). E intanto il movimento
del terrore del sedicente califfo chiede ad Al Qaeda di unirsi a lui in
Nord Africa: “È un dovere attaccare i cristiani e gli ebrei nel Maghreb
islamico”, lo slogan di morte dell’Isis, lanciato dopo l’attacco
rivendicato da Al Qaeda in Burkina Faso (La Stampa).
Israele e l’arresto dell’assassino di Dafne Meir. Sarebbe un ragazzo di
sedici anni palestinese il responsabile dell’omicidio di Dafne Meir,
l’infermiera israeliana accoltellata a morte nella sua casa a Otniel,
in Cisgiordania, mentre cercava di difendere i suoi figli. Il colpevole
è stato individuato grazie alle telecamere dell’insediamento e
arrestato dall’esercito israeliano (Avvenire). Sul fronte economico
intanto, continua a preoccupare in Israele la decisione dell’Unione
Europea di etichettare i prodotti provenienti dagli insediamenti
israeliani in Cisgiordania. Un provvedimento che costituisce un vero e
proprio boicottaggio, scrive il Foglio. E contro ai movimenti che
promuovono proprio il boicottaggio di Israele si è espresso il Premier
francese Manuel Valls, denunciando l’antisionismo come nuova forma di
antisemitismo (Il Foglio).
Per il 27 gennaio. Mentre a Bologna prende forma il Memoriale della
Shoah che sarà inaugurato il prossimo 27 gennaio (Repubblica Bologna),
tanti gli appuntamenti in tutta Italia organizzati in vista del Giorno
della Memoria. A Roma, ad esempio, oggi al liceo Giulio Cesare, viene
piantumato un ulivo, donato dal Keren Kayemeth LeIsrael Onlus, in
memoria delle vittime delle persecuzioni razziali. Molte le iniziative
realizzate in Puglia per aprire spazi di riflessione sulla Shoah, sul
pregiudizio e sull’attualità. A darne un quadro, il Corriere del
Mezzogiorno. A Firenze, invece, sarà ricordato con un convegno Sergio
Levi (Repubblica), pediatra a cui le leggi razziste impedirono di
lavorare e a cui i colleghi voltarono le spalle. La sua storia è
raccontata dal figlio nel libro 1938-1945. Una vita sospesa
(Castelvecchi editore).
|
|
Leggi
|
|
|
gattegna, boldrini e giannini in polonia
Al lavoro per la Memoria viva L’atmosfera è solenne, l’emozione corre sui volti dei ragazzi.
Auschwitz, spiazzo delle esecuzioni: ultima tappa del Viaggio della
Memoria organizzato dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e
della Ricerca con il supporto dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane. La deposizione di una corona in ricordo delle vittime
dell’abominio nazifascista conclude una intensa due giorni di
appuntamenti e di confronto con i Testimoni della Shoah.
Accanto al presidente dell’Unione, Renzo Gattegna, marciano il ministro
Stefania Giannini e la presidente della Camera Laura Boldrini, che
insieme evocano le diverse tappe dell’abisso concentrazionario ma anche
lo straordinario esempio di coraggio e umanità offerto dai
sopravvissuti.
“L’obiettivo che ci siamo posti è quello di rafforzare una generazione
di studenti consapevoli di ciò che accadde non molto tempo fa in
Europa. Una sfida che richiede pazienza, ma che ha una solida base
nella collaborazione instaurata in questi anni col ministero. Questa –
sottolinea il presidente Gattegna – è una prova tangibile del lavoro
che è stato svolto”.
Parole che arrivano a suggello del nuovo protocollo siglato il primo
giorno nella sinagoga Tempel di Cracovia attraverso cui UCEI e
ministero confermano l’impegno di formazione del recente passato lo
arricchiscono con nuove iniziative, nuovi stimoli, nuovi obiettivi.
Le commoventi testimonianze di Sami Modiano e delle sorelle Tatiana e
Andra Bucci accompagnano oltre un centinaio di studenti da tutto il
paese in questo viaggio. Con loro anche l’assessore UCEI Victor Magiar;
gli ambasciatori Sandro De Bernardin e Alessandro De Pedys; lo storico
Alberto Melloni; Anna Nardini, coordinatrice per le attività sulla
Memoria di Palazzo Chigi; Marika Venezia, per una vita compagna dell’ex
sonderkommando Shlomo. Leggi
|
Qui Torino – segnalibro
Il Salone riparte dalle identità
È
stato innanzitutto il numero di partecipanti – così alto da costringere
gli organizzatori a cambiare sede all’ultimo momento – a caratterizzare
la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2016 del Salone
Internazionale del Libro di Torino, e se le premesse saranno rispettate
allora questa ventinovesima edizione, che si terrà al Lingotto dal 12
al 16 maggio prossimi e il cui tema è “Visioni” non potrà non essere un
successo.
Pagine Ebraiche, il cui numero zero è stato distribuito in decine di
migliaia di copie proprio al Salone del Libro, a maggio 2009, sta già
lavorando con l’organizzazione per ripetere i risultati degli scorsi
anni e, nello spirito che la redazione applica a ogni suo progetto,
crescere un poco. Incontri nel programma ufficiale e nell’ambito del
SaloneOff, presentazioni e la distribuzione del giornale che ogni anno
grazie alla disponibilità e all’ospitalità del Salone raggiunge
migliaia di nuovi lettori.
Nonostante le complesse vicende che hanno turbato i mesi scorsi e reso
un po’ burrascoso il lavoro della Fondazione per il Libro, la Musica e
la Cultura, la prima edizione guidata dalla nuova presidente, Giovanna
Milella, si annuncia in crescita, e nel nome del rinnovamento. Saranno
innovativi – ha spiegato Milella – sia l’assetto editoriale che i
contenuti, anche grazie al rinnovato appoggio della Regione e delle
Città e ad alcuni nuovi ingressi nella compagine del Salone. Insieme a
lei il presidente della Regione Sergio Chiamparino, il sindaco, Piero
Fassino ed Ernesto Ferrero, il direttore editoriale del Salone che ha
confermato il focus sulla cultura araba come occasione di scambi
internazionali. Leggi
|
qui roma - collegio rabbinico
Insieme per studiare Torah
Domenica
scorsa, mentre fervevano i preparativi per la visita del papa nella
Sinagoga, due importanti eventi di studio di Torah hanno avuto luogo a
Roma, uno dall’altra parte del Tevere, al Collegio rabbinico italiano,
e l’altro al Kollel, di fronte al Tempio Maggiore. Nell’Aula magna del
Collegio rabbinico, stracolma di gente, rav Riccardo Di Segni ha svolto
il siyùm (conclusione) dello studio di un trattato del Talmud, Sotah,
iniziato circa tre anni fa e portato avanti regolarmente, domenica dopo
domenica, pagina dopo pagina, in un corso che vede una frequentazione
sempre più numerosa, fino a raggiungere circa 40 presenze a
lezione. Un corso di Talmud che è destinato a tutti, uomini e donne,
giovani e meno giovani, che sappiano l’ebraico o che non lo sappiano.
Gianfranco Di Segni, rabbino Leggi
|
qui roma - spotlight
La lezione di Simon Wiesenthal
"Quella
di Simon Wiesenthal è la figura di un umanista, e grazie a lui non solo
si può andare a fondo di quella che è stata la tragedia della Shoah ma
si possono anche trarre delle vere e proprie lezioni di umanità”.
Questo il motivo per cui la regista austriaca Inna Rogatchi, che con
suo marito Michael è stata personalmente amica di Wiesenthal, ha deciso
di dedicargli un documentario, una conversazione intima e profonda
sulla sua deportazione nel lager di Mauthausen e sulla sua attività di
“cacciatore di nazisti” intitolata The Lessons of Survival,
proiettato a Roma nella sede Rai di via Mazzini. A presentarlo insieme
alla regista e autrice, il presidente del Maccabi Italia Vittorio
Pavoncello e il presidente dell’Associazione di cultura ebraica Hans
Jonas Tobia Zevi, ai quali si deve l’iniziativa, con i giornalisti
Pierluigi Battista e Roberto Olla, moderati dal collega Luigi
Coldagelli. A chiudere l’evento, la toccante testimonianza del
sopravvissuto alla Shoah Alberto Mieli, definito nel suo saluto dalla
presidente Rai Monica Maggioni come la “personificazione del fatto che
la vita va avanti”. Leggi
|
qui firenze
Nissim, al servizio del bene
Grande
protagonista di un’epoca segnata da scelte difficili, uomo coraggioso e
disinteressato, Giorgio Nissim è tra quanti contribuirono nel modo più
determinante alla salvezza di molte centinaia di ebrei perseguitati dal
nazifascismo. Ebreo lui stesso, nei mesi più bui tenne da solo le
redini dell’organizzazione di assistenza clandestina Delasem in Toscana
e si prodigò personalmente, esponendosi a rischi enormi, alla messa in
sicurezza di molti individui e di molte famiglie braccate. A ricordarne
i meriti è un’opera breve pubblicata da Giuntina, Giorgio Nissim. Una vita al servizio del bene,
che la casa editrice ebraica manda in distribuzione per questo Giorno
della Memoria avvalendosi del supporto del quotidiano fiorentino La
Nazione (domani alle 10.30, nell’auditorium del quotidiano, la
presentazione) Autore è Alfredo De Girolamo, manager pubblico,
scrittore e pubblicista, che consegna al lettore un libro attraversato
da molte emozioni e da molti simbolici snodi. Leggi
|
qui venezia - memoria
La Laguna inciampa nel ricordo
Quindici
pietre d'inciampo per non dimenticare odio e intolleranza. Sono le
Stolpersteine, piccole targhe d'ottone della dimensione di un
sampietrino realizzate dall’artista tedesco Gunter Demnig a ricordo dei
cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti. Anche quest'anno la
Città di Venezia in collaborazione con la Comunità ebraica, Iveser e il
Centro tedesco di Studi veneziani con il Patrocinio del Consiglio
d'Europa ha voluto dedicare quindici “Pietre d’inciampo” in memoria
delle cittadine e dei cittadini veneziani deportati nei campi di
sterminio nazisti.
Presenti alla cerimonia oltre all'artista, il sindaco di Venezia, Luigi
Brugnaro, la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano,
l'assessore alla Toponomastica, Paola Mar, il Rabbino Capo di Venezia,
i consiglieri della Comunità Ebraica di Venezia, Sandra Levis e Paolo
Navarro Dina, Rav Scialom Bahbout e i rappresentanti di Iveser, del
Centro Tedesco di Studi Veneziani e delle associazioni che partecipano
al coordinamento per il Giorno della Memoria.
Michael Calimani Leggi
|
spotlight
Ettore Scola (1931-2016)
Nell’inverno del 2000 ricoprivo l’incarico di assessore alla Cultura della Comunità di Roma. Fui
invitato da Ettore Scola agli studi di Cinecittà insieme a Massimo
Caviglia, allora direttore di Shalom, che era stato in passato suo
alunno alla scuola cinematografica. Aveva chiesto a Caviglia di
visionare per una consulenza i copioni del film Concorrenza sleale che
stava girando in quelle settimane, e aveva piacere che noi assistessimo
alle riprese. L’opera rappresentava sullo schermo le tragiche
conseguenze delle leggi razziali su una famiglia ebraica di
commercianti. Per me, cinefilo sin da piccolo, che avevo conosciuto il
Maestro Scola nel 1974 con la visione insieme a mio padre al cinema
Savoia di C’eravamo tanto amati, quell’invito era un meraviglioso
regalo inaspettato, da sempre sperato. Stavo realizzando il sogno di
seguire da vicino un set cinematografico, assistendo e cogliendo i
segreti del dietro le quinte e gli artifici scenografici.
Jonatan Della Rocca Leggi
Ticketless - Riso umanitario
|
Buoni
studi documentano l’estensione della filantropia ebraica nel tardo
Ottocento italiano. Scuole per l’infanzia abbandonata (Mariuccine a
Milano), biblioteche circolanti, lotta all’analfabetismo, scuole
nell’agro pontino o nella valle del Tevere (Franchetti). Un po’
dovunque in Italia portano ancora oggi nomi ebraici scuole per
l’avviamento al lavoro, orfanotrofi, case per anziani; lapidi o vie
sono dedicate a medici che vagavano per le campagne senza farsi pagare
oppure fondavano in città luoghi dove raccogliere risorse per una
seria campagna contro l’alcolismo (David Levi Morenos). Positivismo e
socialismo turatiano raccoglievano i frutti migliori della
assimilazione ebraica (il cui lato positivo tendiamo quasi sempre a
dimenticare).
Alberto Cavaglion
Leggi
|
Periscopio - Vivian Maier
|
Lo
straordinario successo postumo della fotografa Vivian Maier (1926-2009)
– fatta oggetto in tutto il mondo di mostre (tra cui, la grande
esposizione in corso a Milano), cataloghi, pubblicazioni, filmati,
saggi critici, tutti all’insegna della più profonda ammirazione –
solleva diverse considerazioni. Certamente, alla base di questo
diffuso interesse c’è l’enigmatica personalità dell’artista, a
proposito della quale, nonostante il suo eccezionale talento, c’è da
chiedersi innanzitutto se si sia mai considerata tale, dal momento che,
in tutta la vita, trascorsa in solitudine e nel più totale anonimato
lavorando come babysitter, non si è mai premurata, a quanto pare, di
esibire neanche una sola delle sue immagini. Può un artista lavorare
soltanto per se stesso, senza curarsi minimamente di mostrare a nessuno
i propri lavori?
Francesco Lucrezi, storico
Leggi
|
|
|