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4 febbraio 2016 - 25 Shevat 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
Nella Parashà ci viene raccomandato “We-anshe qòdesh tihyùn li” “Siate per Me gente di santità”. Il Rebbe di Kotzk spiegava quest’espressione sottolineando la parola “anshè” (gente): Ha-Qadòsh Barùkh Hu desidera che noi si realizzi la qedushà al livello possibile per esseri umani, senza pensare sempre e soltanto a fare di più e ancora di più, perché è di persone sante che c’è carenza, mentre di angeli ce n’è in abbondanza...
 
Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
Un gruppo di circa 170 ricercatori universitari italiani ha firmato un documento a favore del boicottaggio del Technion di Haifa e contro la collaborazione con i ricercatori israeliani. Le proposte di boicottaggio accademico nei confronti di Israele si stano moltiplicando in Italia e, a costo di ripeterci, dobbiamo ribadire che la vittima di queste iniziative non è tanto Israele, paese teoricamente boicottato, quanto il paese che boicotta. Per tre motivi.
Il primo è la rinuncia all'apporto scientifico dei ricercatori israeliani che – per lo meno secondo l'indicazione del numero di borse assegnate dall'Unione Europea ai ricercatori al di sotto dei 40 anni in rapporto alla popolazione del paese – si classificano al primo posto in Europa. Dunque chi boicotta lo fa nei confronti di un paese maggiormente avanzato rispetto al proprio, e il danno della mancata collaborazione scientifica va soprattutto a suo carico.
 
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Israele, ancora terrorismo
Aveva 19 anni Hadar Cohen, l'agente di polizia uccisa ieri da tre terroristi palestinesi nei pressi della Porta di Damasco a Gerusalemme. Gli attentatori, poi uccisi, hanno aperto il fuoco contro di lei e contro una sua collega di vent'anni. I tre erano armati di pistole, coltelli e armi da fuoco. L’ipotesi delle autorità, riporta La Stampa è che i palestinesi volessero compiere “un attentato su larga scala”.  Ad evitare una possibile strage, proprio l'intervento della giovane Cohen e dei suoi colleghi, come scrive Fiamma Nirenstein sul Giornale riportando le parole del Presidente d'Israele Reuven Rivlin che “ha ringraziato le forze di sicurezza e le ha chiamate 'un muro di difesa' dei cittadini d'Israele”.

Tel Aviv, chi è Mehereta Baruch-Ron. Dall'arrivo a nove anni in Israele grazie all'operazione Mosè a vicesindaco di Tel Aviv, Mehereta Baruch-Ron, in visita in questi giorni a Milano, racconta il suo passato in un'intervista al Corriere della Sera. “Ci chiamano falasha, il nome etiope per chi è forestiero - racconta Mehereta -; non è un bel termine, ma l’idea di essere fuori posto e che ci fosse una terra promessa, la mia vera patria, ad attendermi, mi ha accompagnata fin da bambina”.

Siria, Assad e i jet russi assediano i ribelli. “Con un'offensiva aerea e terrestre senza precedenti l'esercito di Bashar al-Assad e le forze d'élite degli Hezbollah libanesi, appoggiati da decine di cacciabombardieri russi, hanno chiuso una tenaglia attorno ad Aleppo, la più popolosa città della Siria, da 4 anni contesa fra le forze ribelli e quelle del regime”. Lo racconta Alberto Stabile su La Stampa, sottolineando che questo attacco ha fatto saltare il banco a Ginevra, dove si stanno svolgendo i colloqui di pace per la Siria.
 
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  davar
OLTRECONFINE - QUI NIZZA
Angelo Donati, eroe d'Europa
Un eroe di Nizza. Un eroe dell’Europa libera e democratica.
L’amministrazione cittadina rende i più alti onori alla memoria di Angelo Donati (1885-1960), diplomatico modenese e della Repubblica di San Marino cui si deve la messa in sicurezza di molte migliaia di ebrei nella parte di Francia sotto occupazione italiana.
Donati, ebreo egli stesso, visse a Nizza dal 1940 al 1943. Come ricorda la targa apposta questa mattina nella mitica Promenade des anglais, al civico 43, sul palazzo dove trascorse i suoi anni in riviera. Un periodo di impegno e di scelte coraggiose, intraprese insieme al console generale italiano Alberto Calisse, con la collaborazione dei vertici militari, di Padre Marie-Benoit – membro della Delasem – e alla fondamentale attività del Comitato Dubouchage. All’interno di questa rete Donati riuscì infatti ad assicurare protezione a moltissime famiglie fornendo aiuti economici e documenti falsi.
A ricostruire la complessità di questa vicenda è una due giorni di iniziative organizzate in città da Viviane Viterbo Harrosh, grazie a cui è stato possibile organizzare non soltanto l’installazione della targa ma anche un momento di preghiera e raccoglimento in sinagoga e un prestigioso convegno al Centre Universitaire Méditerranéen.
Tra i protagonisti della due giorni il celebre cacciatore di nazisti Serge Klarsfeld e le più alte autorità cittadine insieme al Consigliere dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e presidente della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (Cdec) Giorgio Sacerdoti e al Consigliere UCEI Giorgio Mortara.

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(Nell’immagine in alto i figli adottivi di Donati, Marianne e Rolf Spie, assieme ai Consiglieri UCEI Giorgio Sacerdoti e Giorgio Mortara davanti alla targa svelata oggi sulla Promenade des anglais; in basso un momento della cerimonia svoltasi ieri in sinagoga)


israele - dopo l'attentato a gerusalemme  
Terrorismo, la nuova escalation
Un attacco “insolito per la realtà araba di Ramla. La nostra è una città multiculturale, in cui le persone convivono e hanno buone relazioni di vicinato, ebrei a fianco degli arabi”. Le parole del sindaco di Ramla Yoel lavi, città a sud di Tel Aviv, dove nelle scorse ore due tredicenni arabo-israeliane hanno aggredito e ferito con un coltello una guardia di sicurezza. L'attacco ha avuto luogo presso la stazione centrale della città e le due minorenni sono state arrestate e sono ora sotto custodia della polizia israeliana.
L'attacco di Ramla arriva a distanza di ventiquattro ore dall'attentato alla Porta di Damasco a Gerusalemme (nell'immagine), in cui è stata uccisa la diciannovenne agente di polizia Hadar Cohen. Il suo eroismo è stato ricordato dal Presidente d'Israele Reuven Rivlin: Cohen, assieme a una collega anche lei ferita, ha fermato tre terroristi palestinesi armati di coltelli, fucili ed esplosivo. I tre sono stati uccisi dalle forze di sicurezza israeliane ma sono riusciti a colpire le due agenti. A nulla sono valse le cure dei medici e il nome di Cohen si è aggiunto al bilancio delle violenze palestinesi iniziate l'ottobre scorso e definite dai media come “l'intifada dei coltelli”. Secondo le autorità, l'attentato dei tre terroristi a Gerusalemme costituisce una nuova e preoccupante modalità di attacco.
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israele - a 19 anni, un coraggio straordinario
Hadar Cohen (1997-2016)
“Hadar mi ha salvato la vita”. Non ha dubbi Ravit Mirilashvili mentre ricorda dal suo letto d’ospedale la collega Hadar Cohen. È soprattutto per merito di Hadar, diciannovenne con soli due mesi nella guardia di frontiera alle spalle, se l’attentato terroristico alla Porta di Damasco a Gerusalemme non si è trasformato in una strage. Insieme le due agenti si sono avvicinate a tre palestinesi che si aggiravano in modo sospetto nei pressi della Porta. Hanno chiesto loro i documenti e mentre uno mostrava il suo, un altro ha tirato fuori un’arma e ha sparato. Nello scontro entrambe sono rimaste ferite ma Hadar era riuscita a rispondere al fuoco. “Siamo qui per proteggere i cittadini, per questo ci siamo arruolate e per questo siamo qui. Non ho dubbi che Hadar lo sapesse e abbia agito guidata da questa consapevolezza”, ha sottolineato Ravit al Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, venuto in visita in ospedale.
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israele - severe condanne del tribunale
Un minorenne all'ergastolo
per l'omicidio di Abu Khdeir 

Una condanna a vita e una a 21 anni di reclusione. È quanto ha deciso la Corte distrettuale di Gerusalemme per i due minorenni ebrei dichiarati colpevoli dell’assassinio di un ragazzo palestinese, bruciato vivo nella foresta di Gerusalemme nel luglio 2014. Il verdetto del processo per il rapimento e l’assassinio di Mohammad Abu Khdeir, 16 anni, è stato annunciato nelle scorse ore.
Il primo dei due giovani (i loro nomi non sono stati resi pubblici in quanto minorenni) ha ricevuto l'ergastolo in quanto ritenuto responsabile di aver agito attivamente nell'omicidio. Il secondo invece, affermano i giudici, non ha partecipato all'uccisione del sedicenne Abu Khdeir ma alle fasi che l'hanno preceduta. La legge israeliana fa dunque il suo corso è assicura i responsabili alla giustizia.
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LA NUOVA OPERA DI BERNARD-HENRY LEVY
"Avere fiducia nell'intelligenza,
questo lo spirito dell'ebraismo"

“La fiducia nell’intelligenza. L’idea che una parola non valga, e non sia eventualmente santa, se non quando è commentata, discussa, ripresa all’infinito, studiata. Il contrario, in altre parole, del dogmatismo. L’inverso del pensiero immobile che ripete stupidamente idee preconfezionate, le rimaneggia senza davvero capire e le riveste, dice il Talmud, ‘degli abiti già indossati da altri'”. Questo è lo spirito dell’ebraismo per Bernard-Henry Lévy, come lo sintetizza in un’intervista per il quotidiano francese Le Figaro. E di tale spirito il filosofo ha deciso di fare l’oggetto del suo nuovo libro, intitolato appunto L’esprit du judaïsme, in uscita oggi per Grasset. Si tratta del trentesimo lavoro di BHL, l’acronimo con cui è soprannominato Oltralpe. 438 pagine che raccontano il legame del filosofo con l’ebraismo, un legame che non consiste in una fede ma piuttosto nella consapevolezza di alcuni valori, e di come tali valori si intreccino con le battaglie politiche e la difesa dei diritti umani. 
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QUI MILANO - DEMENZA DIGITALE
Social network e nuovi media
Navigare sicuri e consapevoli

"Una vita da social”. Questo il nome del progetto di sicurezza nell’uso della rete, ideato e promosso dalla Polizia di Stato, che per il terzo anno consecutivo si rivolge agli utilizzatori dei social network e in particolare agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, ai loro insegnanti e ai loro familiari con l’obiettivo di fornire il maggior numero di informazioni per un uso consapevole dei nuovi media.
Perché, come ha rilevato il capo della Polizia Alessandro Pansa, il divario fra la conoscenza digitale dei giovani e degli adulti è enorme e così per i giovani i genitori non possono essere né modelli né maestri, “perché in rete il più delle volte non sanno andarci”.
Temi che saranno centrali anche nel corso della serata “Sicurezza informatica, istruzioni per l’uso” organizzata da Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Comunità ebraica di Milano e Polizia Postale per rappresentare al meglio le problematiche, i fenomeni e i comportamenti raccomandati e più opportuni per arginare i rischi e limitare l’accesso alle informazioni più delicate.
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qui roma - la vicenda dell'ospedale
L'Israelitico, dalla chiusura
al recupero dell’operatività

Più volte in questi ultimi mesi al centro delle cronache, l’Ospedale Israelitico di Roma attraversa una fase delicatissima di mutazione. La redazione ha invitato il giornalista Fabio Perugia, nominato dalla Comunità ebraica di Roma portavoce della struttura sanitaria, a ricostruire un quadro della situazione.
Ecco qui di seguito il suo resoconto.

L’Ospedale Israelitico è l’unica struttura sanitaria ente di culto ebraico di tutta Europa. È un patrimonio della collettività ebraica e un esempio fondamentale del diritto costituzionale a esprimere la propria libertà religiosa. Non è un caso se l’Israelitico è espressamente citato nell’Intesa tra la Repubblica italiana e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Ma l’Ospedale è anche un punto di riferimento della Sanità del Lazio. Da anni, oltre a offrire servizi in regime privatistico, lavora in sostituzione della sanità pubblica. Il suo successo è dettato dall’alta qualità dei servizi. Il nosocomio gode dell’apprezzamento dei pazienti e ciò si deve in particolare al personale medico e sanitario che da sempre cura con attenzione e cortesia chiunque si rechi in una delle quattro sedi romane (Isola Tiberina, Via Fulda, Via Veronese 53 e via Veronese 59).
L’Ospedale Israelitico, tre mesi fa, è colpito dai provvedimenti della Procura di Roma a seguito di presunti illeciti. Purtroppo i fatti di cronaca giudiziaria sono noti a tutti. Come è noto che la Regione, nelle ore successive agli arresti dell’allora direttore generale Antonio Mastrapasqua e di altre 13 persone, sospende l’autorizzazione sanitaria delle quattro sedi dell’Ospedale e di conseguenza interrompe l’accreditamento per i servizi in convenzione con la sanità pubblica del Lazio. Da quel momento l’Ospedale è di fatto chiuso: non può prendere nuove prenotazioni ma lavorare solo i pazienti già prenotati prima della sospensione.
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qui roma - firmata l'intesa tra miur e mibact
Cinema e teatro nelle scuole,
la svolta culturale dell’Italia

Le scuole sono andate spesso al cinema e a teatro, ma adesso portiamo il cinema e il teatro nelle scuole”. Così il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha sintetizzato la svolta intrapresa insieme al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, che questa mattina hanno firmato al cinema Trevi di Roma il protocollo d’intesa “Teatro e cinema per la scuola”, il cui fine è creare occasioni di approfondimento e promozione del linguaggio e della cultura cinematografica e teatrale nelle scuole. Un’iniziativa congiunta del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, in collaborazione con le principali associazioni e organismi operanti nel settore cinematografico, dello spettacolo e dell’arte contemporanea, che tra le altre cose promuoverà due bandi di concorso per gli studenti lanciati nell’occasione della firma.
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jciak
Gianni Rondolino (1932-2016)
Da oltre trent’anni la Storia del cinema di Gianni Rondolino è uno dei testi di riferimento nelle università italiane. La sua Storia del cinema di animazione, acute viaggio alle origini dei cartoni animati, ha fatto a lungo discutere (anche per le critiche al lavoro di Walt Disney). E le sue lezioni appassionate e ironiche hanno formato generazioni di cinefili, trasmettendo loro il gusto e l’amore per il grande schermo.
Scomparso di recente nella sua Torino, Gianni Rondolino è stato docente di Storia e critica del cinema dal 1971 al 1997 e tra volumi, saggi e recensioni per decenni ha esercitato con rigore il difficile mestiere di critico cinematografico (memorabili certi suoi interventi sulla Stampa). Di origine ebraica da parte di madre (la famiglia materna era Foa) si è dedicato con particolare sensibilità al cinema ebraico, di cui amava soprattutto la vena comica e ironica: primi fra tutti i fratelli Marx e Woody Alllen.

Daniela Gross
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  pilpul
Setirot - L’asinello di Elisha
L’asinello di Elisha: curiosa e affascinante l’idea di intitolare un saggio su “la solitudine degli ebrei di sinistra in Italia, dal dopoguerra all’attentato a Rabin” riferendosi a un famoso e commentatissimo midràsh del Talmùd che tratta di ortodossia ed eresia, ovvero la storia del santo Rabbi Meir che andava a studiare da Elisha ben Abuyah – detto Asher, lo straniero, proprio perché Elisha ereticamente aveva “varcato i confini”. Curiosa e tuttavia più che appropriata visto l’argomento e lo svolgimento del tema. Che in realtà altro non è se non la tesi di laurea che discusse nel 2009 il compianto Roberto Delera, allora 56enne, giornalista di valore, amico prematuramente scomparso nel maggio scorso.
Pubblicarla, seppur per un circuito ristretto, è stato un bellissimo gesto di memoria da parte di Betti Guetta, la moglie di Roberto, la madre di suo figlio, e a lei va il mio grazie. 


Stefano Jesurum, giornalista
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In ascolto - "Don't you weep"
Ogni canzone ha una storia e non solo per quel che racconta. Dietro ogni canzone c’è il mondo di chi l’ha scritta e di chi l’ha eseguita, c’è la varietà dei valori che ha assunto nel tempo. È un genere musicale affascinante perché mette in relazione epoche e persone, in contesti anche assai diversi fra loro. “Oh Mary don’t you weep” è uno degli spiritual più noti; non si conosce l’autore né la data precisa di composizione, ma secondo alcuni studiosi potrebbe far parte di quel corpus che conta un centinaio di brani e che nacque nelle comunità di schiavi del sud nella prima metà del 1800.

Maria Teresa Milano
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Madri d'Israele - Caitlin
La conobbi esattamente un anno fa, quando decisi di improvvisarmi soccorritore sulle ambulanze israeliane.
Lunghi capelli biondi, un paio di angelici occhi celesti, un sorriso imperdibile.
Caitlin era una delle coordinatrici del programma di volontariato di cui feci parte per due memorabili mesi.
Fatta eccezione per un paio di audaci rianimazioni e qualche bendaggio poco riuscito, la nostra conoscenza si limitò ad una formale amicizia su Facebook, una barriera virtuale assolutamente insopportabile
.

David Zebuloni
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Una sola vita non basta
“Una Storia Vera”. Se il trailer cinematografico, o la fascetta del libro ha quelle tre parole, io storco il naso e dico ‘Mah’. Capisco le ragioni pubblicitarie – e talvolta perfino quelle pseudo etiche -, ma la mia perplessità rimane. Ci sono eccezioni, come in Steve Jobs, di Danny Boyle, scritto da Aaron Sorkin con Fassbender e la Winslet: la scelta di raccontare attraverso tre soli momenti la vita del genio che ha inventato la Apple mi è sembrata opportuna, così come quella di far vedere che bastardo sia stato, più di qualche volta.

Valerio Fiandra
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Educazione fascista
Il 26 gennaio è stata inaugurata presso la Comunità Ebraica di Firenze la mostra A lezione di razzismo. Scuola e libri durante la persecuzione antisemita, curata da Pamela Giorgi e Giovanna Lamborni e aperta sino al 4 aprile. Lo stesso giorno sono stati presentati gli atti del convegno dedicato alla giornata di studi sull'omonimo argomento svoltosi a Firenze due anni fa per il Giorno della Memoria: Matite razziste. L'antisemitismo nell'illustrazione del periodo fascista, a cura di Giovanna Lambroni e Dora Liscia Bemporad, pubblicato come primo quaderno della Fondazione Ambron Castiglioni da Edifir nel 2015.

Sara Valentina Di Palma
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