
Elia Richetti,
rabbino
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Rashì
sottolinea che la Terumà di cui si parla in questa Parashà non è il
prelevamento dai prodotti dei campi da destinare al Kohèn, bensì che
ognuno “destini per Me dal proprio denaro un’offerta”. Da queste parole
di Rashì, i Maestri mettono in risalto l’espressione “dal proprio
denaro”: non è ammissibile, ad esempio, che ci sia chi pensi di poter
appropriarsi di qualcosa che non gli spetta e di ripulirsi la coscienza
utilizzandolo per fare beneficenza, perché non sarebbe gradita da
Ha-Qadòsh Barùkh Hu.
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
Di Gerusalemme
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Nella
sua riflessione del 5 febbraio su come meglio ricordare ebrei e Italia
fino al 1943, Sergio Romano rileva giustamente che – al di là della
polemica fra l'apologia degli "italiani brava gente" e
l'auto-denigrazione – andrebbe messo maggiormente in rilievo l'aiuto
che da tanti italiani coraggiosi fu offerto agli ebrei. Questo è stato
appunto uno dei messaggi centrali della commemorazione che si è svolta
nella seduta solenne del Consiglio Comunale di Bologna lo scorso 25
gennaio. I tre esempi scelti da Romano bene dimostrano l'impegno
disinteressato e a volte eroico di probi funzionari italiani a favore
degli ebrei prima del 1943, ma non sono i più adatti a chiarire
l'argomento. Infatti tutti e tre i casi si sono svolti fuori dal
territorio italiano, in zone di occupazione militare.
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Scuola e laicità
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Nel
marzo 2015 un gruppo di insegnanti e genitori delle elementari Carducci
di Bologna si era rivolto al Tar per impugnare una delibera della
scuola in cui si autorizzavano alcuni parroci a dare la benedizione
pasquale all’interno delle aule dell’istituto. Il Tar dell’Emilia
Romagna ha accolto il ricorso, affermando che le funzioni religiose a
scuola non possono entrare. Il principio costituzionale della laicità o
non confessionalità dello Stato, affermano i giudici, “non significa
indifferenza di fronte all’esperienza religiosa, ma comporta piuttosto
equidistanza e imparzialità rispetto a tutte le confessioni religiose”.
E ancora, la scuola non deve “essere coinvolta nella celebrazione di
riti religiosi che sono attinenti unicamente alla sfera individuale di
ciascuno – secondo scelte private di natura incomprimibile – e si
rivelano quindi estranei ad un ambito pubblico che deve di per sé
evitare discriminazioni” (Repubblica e La Stampa).
Primarie Usa: Sander, una prima vittoria. Il candidato Bernie Sanders è
il primo ebreo ad aggiudicarsi il voto in uno stato nel corso delle
primarie del partito democratico che decideranno la scelta del
candidato presidente. In New Hampshire Sanders ha infatti battuto
l’avversaria Hillary Clinton ma la strada è ancora lunga. Sanders
intanto aveva ironizzato sulle sue origini in un duetto televisivo al
Saturday Night Live (Corriere della Sera). Prossimo obiettivo per il
democratico socialista, scrive la Stampa, conquistare il voto degli
afroamericani. Sul fronte Repubblicano, è il miliardario Donald Trump a
festeggiare la vittoria in New Hampshire e lo fa nel suo stile: “sarò
il più grande presidente mai creato da Dio” (La Stampa).
L’accordo Hamas-Fatah. Le due fazioni palestinesi di Fatah e Hamas
hanno raggiunto un accordo a Doha per la creazione di un governo di
unità nazionale. I due movimenti, che controllano rispettivamente
Cisgiordania e Gaza, avevano già cercato di ricucire lo strappo nel
2014 ma il tentativo era fallito. Secondo alcuni commentatori, scrive
l’Osservatore Romano, l’accorda sarebbe “un passo molto importante
verso la riunificazione amministrativa di tutti i territori
palestinesi”.
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Setirot
- L'Islam italiano |
Islam
europeo, ancora. Perché a mio avviso questo è un tema dirimente che non
va lasciato “raffreddare” nel modo più assoluto. Una questione, se così
si può dire, vitale. Piccoli passi, importanti, ce ne sono stati e ce
ne sono. Non bastano. Innanzitutto serve più coraggio, maggiore impegno
da parte della galassia musulmana europea e italiana in particolare.
Maggiore impegno da parte nostra ad affrontare il problema (dove
“nostra” è detto in senso generale: anche ebraica, certamente non
soltanto ebraica). Sì, c’è la serata torinese organizzata dal Gruppo di
Studi ebraici con la Fondazione East West Diwan in ricordo dei Giusti
dell’Islam, uomini e donne che rischiarono la vita per salvare gli
ebrei perseguitati nella Francia e nel Maghreb occupati dai nazisti e
che sono stati riconosciuti dallo Yad Vashem.
Stefano Jesurum, giornalista
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In ascolto - Gabi Shoshan |
È
di questa settimana la notizia della morte di Gabi Shoshan, cantante
israeliano di origine marocchina, entrato nel mondo della musica ancora
giovanissimo grazie alla collaborazione con Zvika Pik e Shuki Levy.
Negli anni ’70 produce il primo album come solista, ma è soprattutto
grazie al ruolo nella versione israeliana del musical Hair che inizia
la sua carriera, peraltro poco felice. Gabi lavora per un po’ anche
come attore e ottiene una parte nel film commedia musicale Kazablan,
che viene messo in scena per la prima volta a teatro nel 1954, negli
anni si trasforma in musical e poi in film. A detta di alcuni è una
interessante combinazione di “Romeo e Giulietta” con la portata
musicale di “West Side Story” e oggi è ritenuto un classico della
cultura israeliana.
Maria Teresa Milano
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Time Out - Scuola |
Bisognerà
leggere nel dettaglio le motivazioni del Tar di Bologna, ma se, da come
raccontano i giornali, si è deciso di vietare le benedizioni pasquali
nelle scuole pubbliche fuori dall’orario scolastico, forse non si è
fatta la scelta più saggia. È sacrosanto il principio per cui durante
le lezioni nessuna celebrazione religiosa può avere luogo anche e
soprattutto per rispetto agli studenti che non credono o sono di altre
religioni.
Daniel Funaro
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Madri d’Israele – Rivka |
Se
passeggiaste per le vie di Bnei Barak o in qualche antico quartiere di
Gerusalemme, probabilmente non la riconoscereste. Rivka Ravitz si
confonderebbe alla perfezione con le altre parrucche e le lunghe gonne
nere. Abiti semplici, il viso pulito, al collo una semplice catenina
d’oro.
Tuttavia, la mia Madre d’Israele riserva per noi grandi sorprese ed inaspettati colpi di scena.
Alla soglia dei quarant’anni e con undici figli ad aspettarla in casa,
Rivka è il braccio destro del presidente israeliano, Reuven Rivlin.
David Zebuloni
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Shoah e identità |
Giornata
di studio di ampio respiro, quella organizzata dalla famiglia di rav
Joseph Levi a Firenze per celebrarne il settantesimo compleanno, e di
questo è meritevole soprattutto la moglie, Shulamit Furstenberg.
La Shoah non era argomento di discussione, ma è stata sfiorata in
diversi momenti, da Joseph Weiler a proposito della vandalizzazione
nazista dei cimiteri ebraici nell'est Europa, a Moshe Halbertal sul
rischio di un universalismo volto a obliterare le differenze
uniformando gli individui, con un monopolio sulla vita e sul destino
degli uomini che immediatamente ricorda i totalitarismi novecenteschi.
Per concludere con il riferimento di rav Levi stesso, in chiusura, al
pensiero omologante nazista.
Sara Valentina Di Palma
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