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14 febbraio 2016 - 5 Adar 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Benedetto
Carucci Viterbi,
rabbino
Il sapiente, come l'aron che conteneva le tavole del patto e che era d'oro all'esterno ed all'interno, deve essere fuori come è dentro. Ma il  cuore portante dell'aron era di legno di acero: il sapiente deve dunque essere degno di onore all'esterno - per l'onore che si deve alla Torah di cui è portatore - e deve essere consapevole delle potenzialità che possiede in sé. Ma se tutto ciò non si fonda sulla modestia e l'umiltà, rischia di diventare un luccichio inconsistente.
 
David Bidussa,
storico sociale
delle idee
La storia non è un destino. È una delle “lezioni di storia” (ma forse anche di vita) che propone Yosef Hayim Yerushalmi intorno all’idea di esilio e di diaspora , che si ricava da Verso una storia della speranza ebraica, libro che Giuntina manda in libreria questa settimana. Yerushalmi propone di rifletterci tenendo a mente i possibili significati di quelle due parole. Esilio potrebbe avvicinarsi al significato di balzare fuori, andare oltre, più semplicemente uscire. Diaspora indica la dispersione di un popolo rispetto alla sua terra di origine, simile alla disseminazione in agricoltura. Come questa può dare origine a un germoglio, a un radicamento, a una crescita. Le parole sono polisemiche. Mai fermarsi al primo significato.
Siria, scontro Nato-Russia
Siamo “caduti in una nuova Guerra fredda” a causa dell’ostilità della Nato contro la Russia. Ad affermarlo, il primo ministro russo Medvdev durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco, in cui si discute soprattutto delle crisi in Siria, Libia ma anche Ucraina (Corriere). Sulla prima gli Stati Uniti mandano un messaggio chiaro a Mosca, sostenitrice di Assad: nel futuro siriano l’attuale dittatore non è contemplato. “Se Assad non rispetterà gli impegni, è possibile che invieremo truppe di terra”, avvisa il segretario Usa John Kerry, incassando l’appoggio di Arabia Saudita e Turchia (Repubblica). Il ventilato accordo tra le forze anti-Isis sembra così lontanissimo seppur l’Altro rappresentante agli Esteri dell’Ue, intervistata dal Corriere, si dica “non del tutto pessimista”, su questo punto. Secondo Mogherini non è l’intervento militare la soluzione per la crisi siriana mentre prioritario è l’impegno umanitario. Per il ministro della Difesa italiano Roberta Pinotti è necessario evitare lo scontro con la Russia e dialogare con Mosca (Repubblica).

Attenzione all’Isis in Europa. Il Premier francese Manuel Valls avverte l’Europa e i suoi cittadini: “Ci saranno altri grandi attentati, è una certezza. La minaccia non diventerà minore”. Lo fa da Monaco mentre è in corso lo scontro tra Russia e paesi Nato sulla Siria, dove l’obiettivo dovrebbe essere sconfiggere l’Isis. “Il premier francese – scrive Repubblica – conferma i timori dell’intelligence francese che negli ultimi rapporti ipotizza un’escalation fino a un 11 Settembre europeo, attacchi simultanei in diverse città del continente”. “Noi dobbiamo dire ai nostri popoli la verità, ha dichiarato Valls, spesso criticato in patria per i suoi discorsi giudicati troppo allarmistici.

Dialogo Ue-Israele. Si riapre il dialogo tra Israele e Unione europea. Dopo il gelo seguito nel novembre scorso alla decisione di Bruxelles di varare le etichette sui prodotti degli insediamenti israeliani, venerdì l’alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza comune, Federica Mogherini, e il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, hanno avuto un colloquio telefonico chiarificatore (Osservatore Romano). Intanto continuano gli episodi di violenza in Cisgiordania, dove una ragazza palestinese è rimasta uccisa dopo aver cercato di colpire con un coltello un soldato israeliano di guardia alla Tomba dei Patriarchi (Avvenire).
 
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  davar
francia - il messaggio di un rav per le banlieu
Il rabbino e il rapper musulmano:
l'antisemitismo preso per le rime

Michel Serfaty, 70 anni, rabbino esperto di linguistica ebraica. Giacca, cravatta e kippah in testa. Julien Cocoa, meglio conosciuto come Coco TKT, 30 anni, rapper convertito all'Islam con precedenti nella criminalità. Felpa, cellulare sempre in mano, in testa il cappuccio. Sono loro l'improbabile duo del momento, insieme nel nuovo video musicale che affronta i temi della lotta al razzismo e all'antisemitismo diffuso su Youtube proprio il giorno del decimo anniversario dall'assassinio di Ilan Halimi. È il secondo della coppia – unita dall'attivismo nell'associazione Amitié Judéo-Musulmane de France, finalizzata al dialogo tra ebrei musulmani – che ha deciso di unire le forze per parlare ai giovani delle banlieue cercando di sensibilizzarli con uno dei linguaggi che più conoscono e apprezzano: il rap. E la scelta della data non è casuale: “Serve a rendere il nostro messaggio ancora più forte – ha sottolineato in un'intervista a Le Parisien Coco TKT - poiché Ilan Halimi è la prova del fatto che dobbiamo agire insieme per lottare contro l'antisemitismo e tutto quello che divide popoli e comunità”.
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l'analisi del fisico massimo bassan
"È una nuova era per la scienza
grazie alle onde gravitazionali”

Di onde gravitazionali si occupa da una vita. E cioè dalla tesi di laurea, discussa a Tor Vergata. E poi ancora a Stanford, dove ha perfezionato gli studi. Quasi quaranta anni di attività che lo portano ad essere tra le anime di Lisa, progetto di ampio respiro finalizzato al lancio nello spazio di un gruppo di satelliti-osservatorio. Professore associato di fisica generale ed ex consigliere della Comunità ebraica romana, Massimo Bassan (nell’immagine) non nasconde l’emozione per la scoperta annunciata negli scorsi giorni a Washington. E commenta: “La storia dell’astronomia inizia con Galileo che puntava il telescopio sulle stelle. Oggi si apre una nuova era, quella dell’astronomia gravitazionale”.
Tra gli addetti ai lavori l’annuncio era nell’aria da alcuni mesi. E anche se l’ha vissuta “da esterno”, Bassan ha condiviso la soddisfazione dell’intera comunità scientifica internazionale confrontandosi con alcuni protagonisti del grande lavoro di squadra che ha messo insieme scienziati e ricercatori dalle provenienze più disparate.
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qui roma - LO STUDIO DI MANUELA CONSONNI
Antifascismo e questione ebraica
Un serrato confronto a più voci

Crisi ed eclisse dell’antifascismo, Memoria, questione ebraica. Temi della storia recente e banco di prova di un futuro incerto che vede l’identità nazionale in una rapida mutazione di crisi e i valori costituzionali minacciati. Un confronto articolato, serrato, a tratti acceso, sempre appassionato, si è svolto nella sede romana dell’editore Laterza attorno al recente lavoro della professoressa Manuela Consonni dell’Università ebraica di Gerusalemme (“L'eclisse dell'antifascismo. Resistenza, questione ebraica e cultura politica in Italia dal 1943 al 1989”). Fra le numerose voci chiamate dall’editore Giuseppe Laterza a ragionare sullo studio storico, assieme ad Anna Foa, Luciano Canfora e Paolo Mieli, anche Tullio De Mauro, Agostino Giovagnoli, Gad Lerner, Roberto Olla, il direttore della redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Guido Vitale e molti altri studiosi, giornalisti e autori della prestigiosa casa editrice. 


calcio
Di Francesco jr., il saluto romano
che macchia la serie cadetta

La sua rete, in apertura di ripresa, ha permesso al Virtus Lanciano di riprendere in mano le redini della partita e di propiziare il successivo goal del vantaggio con cui la squadra abruzzese non solo ha battuto il Modena, ma l’ha anche superato in classifica. Tre punti d’oro nella lotta salvezza che infiamma la serie cadetta.
Ma Federico Di Francesco, 21 anni, ha pensato bene di macchiare il proprio gesto agonistico nel peggiore dei modi. Corsa verso la curva dei sostenitori della Virtus e braccio teso in un inequivocabile saluto romano, molto simile a quelli dell’icona laziale Paolo Di Canio.
Chissà cosa penserà il padre Eusebio, vecchio cuore giallorosso e attuale allenatore del Sassuolo dei miracoli che in Serie A si è imposto per bel calcio, valori e fair play. “I ragazzi vanno aspettati e accompagnati – ha detto l’allenatore in una recente intervista – nel calcio di oggi c’è troppa fretta. Bisogna cercare di entrare nella loro testa e non tutti vanno approcciati con lo stesso atteggiamento. Insomma, bisogna essere un po’ allenatori e un po’ psicologi”.
Buon lavoro!
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qui ferrara - il convegno internazionale
Gli ebrei d'Europa e la Resistenza
“Bisogna scrivere questi fatti, perché fra qualche decennio una nuova retorica patriottarda o pseudoliberale non venga a esaltare le formazioni dei purissimi eroi: siamo quello che siamo: un complesso di individui in parte disinteressati e in buona fede, in parte arrivisti politici, in parte soldati sbandati che temono la deportazione in Germania, in parte spinti dal desiderio di avventura, in parte da quello di rapina. Gli uomini sono uomini”. Difficile trovare un'analisi più lucida, dura e veritiera di quella scritta dal partigiano ebreo Emanuele Artom nel suo celebre Diario. Come lui, saranno diversi gli ebrei italiani e d'Europa ad imbracciare le armi per combattere contro il nazifascismo. Altri sceglieranno la fuga, altri ancora la resistenza passiva. "Gli uomini sono uomini" e ognuno compie le proprie scelte. E queste ultime saranno al centro del convegno internazionale Resistenza Ebraica in Europa (lunedì 15 febbraio) di scena al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara e promosso dal Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS) assieme all'Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara e al Memorial de la Shoah di Parigi. Il Comitato Scientifico, composto da Anna Quarzi, Laura Fontana e Alberto Cavaglion, "ha inteso porre in evidenza le molte fisionomie che la reazione degli ebrei ha assunto durante i regimi nazista e fascista". Si parlerà di Italia ma anche di Francia, Germania, Polonia con autorevoli studiosi provenienti dai diversi paesi e da Israele. Tra i protagonisti il Consigliere dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Liliana Picciotto, responsabile della ricerca scientifica del CDEC Milano, e Renée Poznanski della Ben Gurion University del Negev.



(nell'immagine la fotografa e partigiana polacca Faye Schulman assieme ad altri ebrei membri della Resistenza).
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qui firenze
Dalla Puglia a Gerusalemme
Il viaggio della speranza

Shores of Light”. Speranze di una nuova vita, da ricostruire e condurre verso nuovi lidi. La Regione Toscana presenta domani a Palazzo Panciatichi, nella sala del Gonfalone, il documentario che la regista Yael Katzir ha dedicato ai campi di transito nel Salento, dove trovarono rifugio i profughi ebrei superstiti dei campi di sterminio nella lunga attesa per raggiungere quello che di lì a poco sarebbe diventato lo Stato di Israele. Una grande storia di amicizia e solidarietà tra profughi e popolazione locale che getta una luce su vicende ancora poco conosciute dall’opinione pubblica.
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sheva-melamed
Laicità non significa indifferenza
ma rispetto per tutte le religioni

Apre con uno stralcio della sentenza 166/2016 del Tribunale Amministrativo Regionale per la Emilia Romagna il notiziario settimanale
sheva-melamed dedicato al mondo della scuola e dell’educazione. La sentenza, che accoglie il ricorso presentato da un gruppo di insegnanti e genitori contro un rito autorizzato la scorsa primavera in tre istituti scolastici bolognesi, riporta che “il principio costituzionale della laicità o non-confessionalità dello Stato, secondo una costante lettura della Corte costituzionale, non significa indifferenza di fronte all’esperienza religiosa ma comporta piuttosto equidistanza e imparzialità rispetto a tutte le confessioni religiose.
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pilpul
La memoria e l’identità
Ci sono cose sulle quali è necessario ritornare, non risolvendosi in un’unica soluzione ma costituendo un processo in corso, un percorso in via di realizzandone. Forse si possono rivelare prive di una meta precisa ma hanno senz’altro una serie di passaggi intermedi. L’oggetto è, ancora una volta, la memoria. Macerarsi su di essa, sui suoi significati, sulle tante accezioni che le si possono attribuire non è necessariamente un buon esercizio. Si rischia di rimanere letteralmente ‘accartocciati’ su se stessi, alla ricerca di qualcosa che, alla fine dei conti, può rivelarsi esclusivamente una proiezione delle proprie idee in materia e nulla di più.  Dopo di che, alla fine di un ciclo di attività, soprattutto di natura didattica, qualche richiamo ad essa può ancora servire. 

Claudio Vercelli
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Il settimanAle - L’ultimo sionista
È morto a 101 anni Dov Yirmiya, e ci racconta in breve la sua lunga vita Ofer Aderet, in un bell’articolo su Ha’aretz l’8 febbraio. Nato in Galilea nel 1914, Dov era cresciuto con Moshe Dayan, di un anno più giovane, da quando i genitori di entrambi si erano trasferiti a Nahalal, il primo moshav fondato in Eretz Israel. Con Moshe, ancora ragazzini, erano entrati nell’Haganà e avevano partecipato alla difesa di Nahalal durante i disordini del 1929. Prendendo quella come data d’inizio della loro carriera militare, se quella di Dayan si concluse come capo di stato maggiore nel 1958, prima del passaggio alla politica, quella di Dov Yirmiya ebbe una durata quasi doppia, fino a quando nel 1982 si offrì volontario, a 68 anni, per andare a combattere nella prima guerra del Libano. Rimase sconvolto da quello che vide e ne scrisse un diario, che venne pubblicato, causando la sua espulsione dall’esercito. “Siamo diventati dei selvaggi criminali” scrisse Yirmiya; “parole che sembrano scritte dalla propaganda dell’OLP” replicò il suo comandante.

Alessandro Treves
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