
Elia Richetti,
rabbino
|
Nella
Parashà di questa settimana sono descritte le regole relative alle
possibili impurità rituali che si possono manifestare negli esseri
umani, dopo che nella Parashà precedente si era parlato dell’impurità
degli animali. Il Midràsh, a questo proposito, osserva: “Se l’uomo se
lo merita, gli si dice che lui è il più importante nella storia della
Creazione, altrimenti gli si ricorda che perfino la zanzara è più
antica di lui”.
|
|
Leggi
|
Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
|
Lunedí
4 aprile su Pagine Ebraiche 24, un commento sollevava quattro quesiti
sulla questione del soldato israeliano che a Hebron ha ucciso con un
proiettile alla testa da due metri un terrorista palestinese che aveva
pugnalato una persona, era stato ferito gravemente dai soldati
presenti, e agonizzava steso per terra. Ecco le risposte alle curiosità
lì esposte.
D. Come affrontare la presenza di mezzi di stampa apertamente “anti” in zone di guerra?
R. Il luogo del fatto citato non è una zona di guerra, bensì il
quartiere insediativo ebraico di Tel Rumeida nel pieno centro di
Hebron. Salvo dichiarare tutto lo Stato d’Israele e tutta la
Cisgiordania “zona di guerra” a causa dei ripetuti atti di terrorismo,
nel sistema democratico israeliano i mezzi di stampa hanno libero
accesso dovunque, sia se “pro” sia se “anti”. In zone strettamente di
guerra, invece, i mezzi di stampa, sia “pro” sia “anti”, sono
interdetti.
D. La presenza della stampa pone regole di ingaggio estremamente articolate che spesso pongono la vita dei soldati in pericolo?
R. No, le regole di ingaggio dell’esercito israeliano sono estremamente
precise, sono ben note a tutti i membri delle forze di sicurezza, e
sono state confermate ripetutamente dal ministro della difesa Moshe
Yaalon (del partito Likud) e dal capo di stato maggiore di Tzahal, il
generale Gabi Eisenkot (che proviene dalla divisione di fanteria
d’assalto Golani). È consentito aprire il fuoco contro fonti di fuoco
nemiche che siano in grado di mettere in pericolo l’incolumità delle
nostre forze. Dai risultati dell’autopsia, il palestinese è deceduto in
seguito allo sparo in testa effettuato dal soldato mentre agonizzava
steso a terra. La tesi che il terrorista potesse portare su di sé una
cintura esplosiva è smentita da un controllo che un ufficiale aveva
fatto sul corpo pochi minuti prima. La tesi di un pericolo imminente
per gli astanti è smentita dal fatto che un soldato accovacciato
accanto al palestinese si stava tranquillamente allacciando una scarpa.
Lo sparo al palestinese, se portatore di una cintura esplosiva, è
irresponsabile perché avrebbe potuto innescare l’ordigno causando una
strage fra i molti presenti a brevissima distanza.
|
|
Leggi
|
 |
Vietato l'ingresso in Italia all'imam dell'odio
|
“Suwaidan
non potrà entrare e non entrerà in Italia”. A chiudere la porta del
nostro Paese all'imam kuwaitiano Tareq Suwaidan, a causa dei suoi
messaggi “radicali, antioccidentali e antisemiti”, è stato il ministro
dell'Interno Angelino Alfano. Suwaidan, già bandito da Regno Unito e
Belgio, era stato invitato in Italia dall'Associazione islamica
italiana degli imam dal 7 al 17 maggio (Libero). La sua figura, ha
spiegato il ministro dell'Interno, era ben nota alle forze di polizia.
“Un predicatore d'odio della peggior specie, di cui sono note le
posizioni antisemite e antiisraeliane e che alcuni irresponsabili hanno
invitato a tenere un corso di formazione per guide religiose. - ha
dichiarato il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Renzo Gattegna, che ha voluto ringraziare il ministro Alfano per
l'impegno dimostrato “nella lotta all'odio e all'estremismo
islamista”. L'augurio del presidente UCEI è inoltre che si facciano
ulteriori verifiche su chi abbia deciso di invitare un imam radicale
come Suwaidan in Italia. “Gli ebrei sono legati solo alla corruzione”,
una delle affermazioni deliranti e antisemite dell'imam, la cui
violenta retorica era stata denunciata dall'islamologa Valentina
Colombo (Corriere dell'Alto Adige).
Il Talmud parla italiano. Ancora molta attenzione sui media italiani e
internazionali per il progetto di traduzione in italiano del Talmud
babilonese, avviato grazie alla firma nel 2011 del protocollo d’intesa
tra Presidenza del Consiglio dei Ministri, Miur, Cnr e UCEI. Il primo
volume (edito da Giuntina), come racconta Elisabetta Povoledo sul New
York Times, è stato presentato il 5 aprile a Roma e donato al
Presidente Sergio Mattarella. “Un'edizione certo non semplice che
rispecchia la straordinaria complessità del Talmud” sottolinea il
direttore dell'Osservatore Romano Giovanni Maria Vian. “Un evento
storico che ha ricucito vecchie ferite”, riporta il Tempo.
Online la mappa delle stragi. L’Atlante degli eccidi compiuti in Italia
dai nazifascisti tra il 1943 e il 1945 è ora consultabile su internet
(www. straginazifasciste.it), grazie alla collaborazione tra Anpi,
Insmli e Repubblica Federale tedesca. A raccontare il progetto,
presentato ieri alla Farnesina, Mario Avagliano sul Messaggero:
“ L’Atlante – spiega Avagliano - è composto da una banca dati
georeferenziata, da schede monografiche su ogni episodio e da testi
contenenti la ricostruzione storica dei fatti, corredati da materiale
fotografico”.
|
|
Leggi
|
|
|
il messaggio al ministro dell'interno alfano
“Nella lotta all’Islam radicale
vediamo un impegno costante”
In
seguito alla decisione delle autorità italiane di vietare l'ingresso
nel Paese all'imam radicale Tareq Suwaidan, il presidente dell'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha rivolto al ministro
degli Interni Angelino Alfano il seguente messaggio:
Desidero esprimere al ministro Alfano le più vive felicitazioni per il
suo impegno nella lotta all’odio e all’estremismo islamista. Un impegno
che si sta rivelando significativo e caratterizzato da molti risultati
concreti. L’ultimo dei quali, poche ore fa, l’aver impedito l’ingresso
in Italia all’imam radicale Tareq Suwaidan. Un predicatore d’odio della
peggior specie, di cui sono note le posizioni antisemite e
antiisraeliane e che alcuni irresponsabili hanno invitato a tenere un
corso di formazione per guide religiose. Un fatto gravissimo, su cui ci
auguriamo possano essere compiute ulteriori verifiche.
Renzo Gattegna,
presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
|
IL PRESIDENTE ANPI A PAGINE EBRAICHE
"Cortei del 25 aprile, al lavoro
per evitare brutte sorprese"
Da
anni c’è chi prova a inquinare lo spirito più autentico del 25 aprile
con iniziative che intendo rigettare chiaramente. Siamo al lavoro per
instaurare anticorpi solidi, che tengano il più possibile al riparo da
brutte sorprese”. Con fermezza, attraverso il nostro notiziario, il
presidente nazionale dell’Anpi Carlo Smuraglia (nell’immagine) risponde
al tentativo di un ampio gruppo di associazioni propal di rovinare
la festa della Resistenza con nuovi slogan e parole d’odio nei
confronti di Israele. “Confido nel commissario straordinario dell’Anpi
Roma, Claudio Maderloni, affinché le iniziative del 25 aprile nella
Capitale possano svolgersi con gioia e serenità” dice Smuraglia,
intervenendo a poche ore da una riunione programmatica organizzata
nelle aule della facoltà di Fisica dell’Università La Sapienza dal
Forum Palestina.Molteplici, come vi abbiamo raccontato negli scorsi
giorni, le sigle coinvolte in questa iniziativa. Tra le altre Comunità
Palestinese di Roma e del Lazio; Comitato per non dimenticare Sabra e
Chatila; Comitato Con la Palestina nel cuore; Forum Palestina; Comitato
per non dimenticare il diritto al ritorno; Fronte Palestina (Roma);
UDAP; Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese; associazione Amici dei
prigionieri palestinesi; Rete Romana di solidarietà con il Popolo
Palestinese.
“Invitiamo
tutti e tutte ad intervenire alle celebrazioni del 25 aprile 2016 a
Roma e a fare altrettanto in tutta Italia in maniera forte e unitaria.
Porteremo con noi la bandiera della Palestina, simbolo della più lunga
e accanita lotta contro l’invasore e l’oppressore dei nostri tempi, e
le bandiere di tutte le Resistenze” l'appello lanciato dagli
organizzatori. Una presenza ai cortei “militante antifascista,
internazionalista, antisionista e antimperialista”, si legge, e da
condurre “sulla scia dei risultati conseguiti lo scorso anno”.
(Nelle immagini, dall'alto al basso, i cortei della Brigata Ebraica
per il 25 aprile a Milano e Roma) Leggi
|
Bologna Children’s Book Fair
DafDaf, scuola d'integrazione
L’incontro
“Integrazione? Tutti presenti!” organizzato dalla redazione di DafDaf
nel terzo giorno della Bologna Children’s Book Fair ha concluso la
programmazione del Caffè degli autori. Pensato come seconda puntata di
un percorso apertosi lo scorso anno con un incontro intitolato
“Raccontare l’indicibile”, l’appuntamento coordinato e moderato da Ada
Treves ha voluto raccogliere e confrontare i punti di vista di coloro
che con i libri per bambini hanno a che fare concretamente,
scrivendoli, illustrandoli, pubblicandoli e, grazie alla partecipazione
di Sonia Brunetti, dirigente della scuola ebraica di Torino,
accompagnando i bambini alla lettura. Anna Forlati, illustratrice nota
sia in Italia che all’estero, ha voluto sottolineare in apertura di
incontro come nonostante sia un argomento complesso sia giusto e
necessario affrontarlo senza timore: “I bambini sono molto più pronti e
aperti di quanto spesso si creda, e si possono far passare anche
concetti difficili, o dolorosi. Io sono per mostrare, per illustrare,
non per nascondere. Ma con attenzione, con rispetto”. Leggi
|
qui livorno - il limmud per rav elio toaff
Il Maestro del Novecento italiano
Un
incontro "per rendere omaggio alla memoria di un grande Maestro, ultimo
allievo eccellente del Collegio rabbinico di Livorno, che unendosi a
quello di Firenze diede origine alla scuola rabbinica italiana", ma
anche un'occasione per "guardare alla nostra Comunità, immaginandola
nel futuro prossimo". Questo il significato del limmud per ricordare, a
un anno dalla sua scomparsa, il rabbino capo emerito di Roma Elio Toaff
, tenutosi nella sua città natale, Livorno. Un modo, come ha dichiarato
il presidente della Comunità ebraica livornese Vittorio Mosseri, per
rendere omaggio a un grande Maestro del Novecento. "Per ogni
epoca, per ogni generazione, per ogni situazione, Dio di volta in volta
manda il rabbino più adatto, poiché il lavoro di un maestro e
l'interpretazione della Torah e del Talmud devono adattarsi al momento
storico. Il rav Toaff è stato mandato dal Signore perché era la persona
più giusta per il momento che l'Italia ebraica stava vivendo". Così il
rabbino capo di Livorno Yair Didi ha aperto la giornata di studio.
"Oltre che per quell'abbraccio con il papa Wojtyla, diventato un
momento fondamentale nel ricordo di tutti, – ha sottolineato il rabbino
capo di Roma Riccardo Di Segni (nell'immagine, nel corso del suo
intervento. Alla sua sinistra rav Didi, alla sua destra, il presidente
Mosseri) – ricordo il rav Toaff come guida dal pugno deciso contro la
disgregazione della Comunità e soprattutto come insegnante, da cui ho
imparato anche molte cose pratiche, come a fare le matzot". Oltre a
Didi e Di Segni, che di Toaff è stato allievo e successore, nel corso
della mattinata sono intervenuti il rabbino capo di Napoli Umberto
Piperno, il professor Gabriel Levy e l'ex presidente della Comunità
livornese Samuel Zarrugh. Nel corso del pomeriggio seguiranno le
riflessioni del presidente dell'Assemblea Rabbinica Italiana Giuseppe
Momigliano, del rabbino capo di Venezia Scialom Bahbout, del rabbino
capo di Bologna Alberto Sermoneta, del rabbino capo di Modena Beniamino
Goldstein, e del preside delle scuole ebraiche di Roma Benedetto
Carucci Viterbi. Leggi
|
qui Bologna Dall’università al museo ebraico,
i laureati ridiscutono la tesi
Offrire
ai giovani laureati dell’Alma Mater in materie inerenti alla cultura
ebraica la possibilità di ridiscutere le proprie tesi di laurea,
esponendo i contenuti della propria ricerca, davanti a un pubblico
formato da studenti universitari, studiosi di cultura ebraica, abituali
frequentatori del museo. È la finalità dell’iniziativa “Oggi mi laureo
al Meb” lanciata dalla direzione del Museo ebraico di Bologna in
collaborazione con la Scuola di Lettere e Beni Culturali della locale
Università degli Studi.
Il primo appuntamento ha avuto come protagonista Cesare Barbieri,
laureato in lettere classiche, che ha “ridiscusso” la sua tesi su “Il
nascondere nell’ebraismo: il Nome di Dio e la sua rivelazione a Mosè”
insieme al relatore, la professoressa Francesca Sofia.
Pubblico particolarmente qualificato per la presenza in sala, tra gli
altri, dei docenti Costantino Marmo, direttore della Scuola di Lettere
dell’Università di Bologna e sostenitore convinto dell’iniziativa,
Antonella Salomoni, sempre dell’Università di Bologna, e Piero Capelli
dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Leggi
|
qui roma - segnalibro
"Yoni, un eroe di Israele"
Aveva
appena 30 anni quando perse la vita, comandante d’assalto in una delle
iniziative più spettacolari ed efficaci mai condotte dall’esercito
israeliano: l’Operazione Entebbe. In luglio ricorrerà il 40esimo
anniversario di quell’azione destinata a lasciare il segno, raccontata
anche in un celebre film di Irvin Kershner. È passato quindi molto
tempo. Ma il ricordo di Yonathan Netanyahu, il fratello dell’attuale
primo ministro Bibi, non è una memoria lontana.
A ricordarlo è una preziosa raccolta di lettere, curata da Michele
Silenzi e pubblicata da Liberilibri, in cui emergono con forza le
passioni di Yoni, i suoi slanci ideali, i sani e profondi legami con la
famiglia, gli amori, i propri cari. Nato a New York, una forte
vocazione intellettuale, Yoni abbandona gli studi ad Harvard per
Israele. E la difende da protagonista, fino al tragico epilogo. Leggi
|
jciak
Shylock secondo Al Pacino
In
attesa della prima messinscena de Il Mercante di Venezia nel ghetto
dov’è idealmente ambientato, per assaggiare quell’atmosfera vale la
pena di affidarsi ad Al Pacino e alla sua meravigliosa interpretazione
di Shylock ne Il Mercante di Venezia (2004) di Michael Radford. Diretto
dal regista inglese che dieci anni prima aveva meritato l’Oscar con Il
Postino, il film schiera Jeremy Irons nel ruolo di Antonio e, in quello
di Bassanio, Joseph Fiennes, da Shakespeare in Love sempre a perfetto
agio nei panni storici, ma qui un po’ incolore
Proiettato per la prima volta al Festival del cinema di Venezia e
girato in parte a Vicenza e al castello di Thiene, il film mette in
scena il conflitto tra Antonio, uomo d’affari sull’orlo della rovina, e
Shylock, l’usuraio ebreo che gli chiede di garantire il prestito con
una libbra di carne del suo corpo. Sospetti e pregiudizi si addensano
fino al processo finale, che vede Shylock perorare la sua causa con
un’eloquenza avvincente.
Daniela Gross
Leggi
|
Setirot
- Noi per primi |
È
tutto un fiorire di convegni, dichiarazioni, incontri incentrati sulla
campagna europea contro l’hate speech on line ovvero le parole di odio
che riempiono la rete internet, i social network, i blog. Con lo slogan
“Silence hate – Changing words changes the world” e l’hashtag
#silencehate, l’Europa cerca di frenare la mostruosa e pericolosissima
deriva che alimenta ormai quotidianamente xenofobia, antisemitismo,
islamofobia, razzismi vecchi e nuovi, cyberbullismo e nefandezze
varie.
Stefano Jesurum, giornalista
Leggi
|
|
In ascolto - Bobby Mc Ferrin |
Questo
mese ha compiuto 66 anni ma non ci pensa affatto ad andare in pensione.
Sto parlando di Bobby Mc Ferrin, uno dei musicisti più interessanti e
originali degli ultimi 30 anni.
Newyorchese, figlio di due cantanti d’opera, inizia a studiare
pianoforte ma sviluppa fin da ragazzo la passione per il canto. Il suo
primo mentore è Jon Hendricks, il re dello scat e poco alla volta
arrivano le collaborazioni prestigiose, tra cui George Benson e Herbie
Hancock.
Il suo primo disco esce nel 1984, è un album dedicato esclusivamente
allo strumento voce, che Bobby sa esplorare in tutte le sue
possibilità. La sua voce si estende su 4 ottave, ha l’orecchio assoluto
e dunque un’intonazione perfetta e sa produrre suoni incredibili, con
centinaia di sfumature diverse.
Maria Teresa Milano
Leggi
|
|
Time Out - Quali moschee |
Sull’apertura
di nuove moschee si dibatte molto, spesso in maniera errata. La
discussione non dovrebbe riguardare la possibilità di creare nuovi
luoghi di culto e spazi di preghiera, ma le forme di tutela per la
sicurezza pubblica. Da un lato serve perciò evitare estremismi e
isterie, dall’altro bisogna abbandonare il politicaly correct e dire
che costruire una moschea non è come costruire una chiesa, una sinagoga
o un tempio valdese. I bandi, che in punta di diritto possono essere la
forma più corretta, possono poi nascondere spiacevoli sorprese, specie
se a vincere sono organizzazioni con rapporti controversi.
Daniel Funaro
Leggi
|
Nutella o salmone |
Il
problema, con gli autori che ami, è sempre lo stesso: attesa e
disattesa. Nabokov, che era e resta uno dei più grandi scrittori del
900, diceva “I go by books, not by authors”, che lui non andava ad
autori, ma a libri. E credo abbia, ancora una volta, ragione. Fra
parentesi: la ragione per cui metto il russo americano francese più
inglese che ci sia mai stato in letteratura fra i miei preferiti in
assoluto, è proprio perché con lui, la massima appena citata, non vale.
Non ho ancora trovato un solo libro di Vladimir che non sia buono, e
potrei citarne almeno quattro ottimi, sia in narrativa sia in
saggistica, per non parlar delle lettere, straordinarie! Ma è una
eccezione.
Valerio Fiandra
Leggi
|
L'esperienza più atroce |
Vedevo,
in una foto apparsa negli ultimi giorni sulla stampa italiana, quel che
resta della famiglia Regeni: se gli sguardi di padre e sorella mi
sembravano mostrare una certa fierezza e reattività dietro l'immensa
mestizia, nonostante l'incisività dei messaggi che ha inviato alle
istituzioni italiane ed egiziane, la madre serbava in quegli occhi
tutta la mestizia portata dal dolore più grande ed innaturale che una
donna possa provare: quello per la morte di un figlio.
Sara Valentina Di Palma
Leggi
|
|
|
|