Bologna Children’s Book Fair
DafDaf, scuola d’integrazione

DD BCBFL’incontro “Integrazione? Tutti presenti!” organizzato dalla redazione di DafDaf nel terzo giorno della Bologna Children’s Book Fair ha concluso la programmazione del Caffè degli autori. Pensato come seconda puntata di un percorso apertosi lo scorso anno con un incontro intitolato “Raccontare l’indicibile”, l’appuntamento coordinato e moderato da Ada Treves ha voluto raccogliere e confrontare i punti di vista di coloro che con i libri per bambini hanno a che fare concretamente, scrivendoli, illustrandoli, pubblicandoli e, grazie alla partecipazione di Sonia Brunetti, dirigente della scuola ebraica di Torino, accompagnando i bambini alla lettura. Anna Forlati, illustratrice nota sia in Italia che all’estero, ha voluto sottolineare in apertura di incontro come nonostante sia un argomento complesso sia giusto e necessario affrontarlo senza timore: “I bambini sono molto più pronti e aperti di quanto spesso si creda, e si possono far passare anche concetti difficili, o dolorosi. Io sono per mostrare, per illustrare, non per nascondere. Ma con attenzione, con rispetto”. La Germania, paese ospite della cinquantatreesima edizione della maggiore fiera internazionale dedicata al libro per bambini e ragazzi ha saputo mostrare la strada, e i più di sessanta libri dedicati all’integrazione, al multiculturalismo e a quella che è da tempo una realtà ineludibile presenti a Bologna hanno riscosso moltissimo interesse. In Italia, come ha mostrato Luisa Valenti, da lungo tempo autrice delle copertine di DafDaf, sono stati pubblicati molti libri in cui i bambini si confrontano con le differenze, con l’imperfezione, con l’accoglienza di chi è diverso da sé, ma le scelte compiute sono molto meno dirette, e gli esempi di albi illustrati mostrati hanno mostrato come il mercato italiano abbia sino ad ora scelto prevalentemente una strada diversa, in cui i lettori arrivano a ragionare di differenza e inclusione attraverso le storie, quasi come argomento suggerito, in cui poi è la sensibilità personale a condurre al confronto con la realtà. “Del resto – ha commentato Paolo Cesari, di orecchio acerbo – i problemi stanno prevalentemente nella testa degli adulti: i bambini non le vedono, le differenze, non colgono le cose nello stesso modo” Ed ha continuato suggerendo di seguire quanto Bruno Schulz scrisse nel 1936 ad Andrzej Pleśniewicz: “Il mio ideale è di “maturare” verso l’infanzia, per poterne avere ancora una volta la sua pienezza e la sua immensità”. Un punto di vista condiviso da Sonia Brunetti, che nella scuola da lei diretta ha portato gli allievi ad avere un rapporto positivo con i libri, passando dalla consuetudine. “Non ha senso avere una posizione che impone dall’esterno la lettura, o temi importanti, credo sia molto meglio, e sicuramente molto più proficuo essere pronti ad accogliere le domande vere che vengono dai bambini. Saper ascoltare, essere aperti e provare sempre a rispondere a quello che stanno chiedendo. Portarli a vedere i libri, la lettura, le storie che proponiamo come una strada per trovare risposte è una scelta che negli anni paga. Ma servono tempo, pazienza, e pagine di grande qualità, che li sappiano coinvolgere ed emozionare”.

(7 aprile 2016)