David
Sciunnach,
rabbino
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“...
allora il sacerdote ordinerà di prendere per la persona da purificare
due uccelli vivi puri...” (Vaikrà 14, 4). I Maestri ci fanno notare che
la Ghematrià - il valore numerico della parola Tzippòr - uccello è di
376 come la parola Shalòm - pace. Nel portare gli uccelli colui che
viene a purificarsi vuole riconciliarsi con coloro che ha colpito a
causa della lashòn ha rà - la maldicenza.
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Davide
Assael,
ricercatore
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È
morto Gianroberto Casaleggio. Come è anche giusto per il dovuto
rispetto alla famiglia e agli amici, si sentono sui media le solite
generose commemorazioni. Del resto, è noto, sono sempre i migliori
quelli che se ne vanno. Così, in una notte l'ideologo del M5S diventa
da visionario pazzoide e paranoico-complottista, colui che ha intuito
lo spirito del tempo, il grande innovatore politico capace del più
grande miracolo della storia politica italiana. Il profondo interprete
del declino dei partiti e dell'establishment tradizionale, il buon
utopista rivoluzionario col nobile sogno della democrazia diretta.
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Il vertice Rouhani-Renzi
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“Ampio
spazio sui quotidiani italiani alla missione di Matteo Renzi in Iran.
Il Primo ministro italiano ha incontrato a Teheran il presidente
iraniano Rouhani e la Guida Suprema del paese, l'ayatollah Khamenei. In
gioco, spiega Repubblica, una partita che vale 15 miliardi di euro di
appalti: 36 gli accordi firmati tra Roma e Teheran con la Cassa
Depositi e prestiti italiana che ha aperto una linea di credito da 4,8
miliardi di euro per avviare nuovi appalti in terra iraniana ma
l'obiettivo primario è il petrolio (Repubblica). Secondo le cronache,
l'incontro tra Renzi e Rouhani è durato un'ora e mezza e si è parlato
di Afghanistan, Siria, Iraq, Libia e Yemen. Rouhani ha dichiarato che
“l'Islam non ha niente a che fare con il terrorismo”. L'Iran sì, ha più
volte ricordato Israele, visto che Teheran,tra gli altri, finanzia i
gruppi terroristici di Hamas e di Hezbollah. “È sempre pericoloso
investire su Paesi con un passato come l'Iran – scrive la Stampa - e
con un presente di ostilità feroce nei confronti di uno Stato come
Israele, amico dell'Italia (e di Renzi), ma il presidente del Consiglio
ha deciso di puntare su Paesi (l'Iran, l'Argentina) in fase di
'rinascita'”.
Israeliani, Stretti tra Egitto e Arabia Saudita. Gerusalemme era
informata e ha ricevuto rassicurazioni scritte da Riyad: nulla cambierà
sul Mar Rosso dopo il passaggio di mano tra egiziani e sauditi rispetto
al controllo delle isole di Tiran e Sanafir. Qui infatti sorgono gli
Stretti di Tiran, uniche vie di accesso allo strategico porto
israeliano di Eilat. Il ministro della Difesa israeliano Moshe Yaalon,
come ricorda Davide Frattini sul Corriere, ha rassicurato che la
sovranità saudita non intaccherà i viaggi delle navi da e verso Eilat.
Quello che preoccupa il Premier Netanyahu, scrive Frattini, è
l'espansionismo sciita, “più di quei ponti che potrebbero essere
costruiti tra gil isolotti e collegare l'Arabia Saudita all'Egitto
attraverso il Mar Rosso”. Anzi, il giornalista afferma che “in questi
mesi si è rafforzata l'alleanza segreta tra la monarchia sunnita e lo
Stato ebraico” in chiave anti-Iran.
Le accuse dell'Onu. Secondo Robert Piper, inviato Onu per gli Affari
umanitari nei Territori palestinesi, “il drammatico aumento delle
demolizioni di case palestinesi in Cisgiordania” starebbe minando la
possibilità di raggiungere la soluzione dei due Stati per due popoli
tra israeliani e palestinesi. A riferire delle accuse a Israele di
Piper, l'Osservatore Romano. Il quotidiano della Santa Sede riporta
anche la posizione del governo israeliano secondo cui queste pratiche
sono “l'unico metodo efficace per stroncare nuovi attacchi terroristici
e nuove violenze” da parte dei palestinesi.
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il tavolo ucei per il meridione
Il Sud e il laboratorio ebraico,
al lavoro per i nuovi progetti
È
un confronto vibrante e appassionato, quello che da questa mattina al
Centro Bibliografico dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
riunisce i rappresentanti di quell'ebraismo che nel Meridione d'Italia
sta avendo negli ultimi anni una rinascita sempre più forte. Dopo il
saluto del presidente UCEI Renzo Gattegna, sono stati il rav Roberto
Della Rocca e Gadi Piperno, Coordinatore del progetto Meridione, a fare
il punto della situazione per poi aggiornare i presenti sulle diverse
novità che andranno ad aggiungersi alle tante attività che da anni
vanno moltiplicandosi sul territorio. È la comunità ebraica di Napoli,
rappresentata da Lidia Shapirer, attuale presidente e dal suo
predecessore Pier Luigi Campagnano, ad avere l'onore e l'onere di
rappresentare le molteplici istanze dei diversi gruppi ebraici presenti
su un territorio che si configura come il più vasto d'Italia afferente
a una singola comunità. Un contesto variegato e non sempre semplice,
portatore di una enorme ricchezza che ha bisogno di riappropriarsi
della propria storia, come ha ricordato nella sua relazione sul nuovo
progetto per l'informazione destinato al Meridione Guido Vitale,
direttore dell’area Comunicazione e della redazione giornalistica
dell’Unione. Complessità che possono e devono diventare punti di forza
in un contesto in cui è fortissimo l'interesse nei confronti della
presenza ebraica e sempre più forte è la richiesta di creare occasioni
di conoscenza, incontro e anche di formazione. È stato poi rav
Pierpaolo Pinhas Punturello, rappresentante di Shavei Israel, a
rileggere in chiave moderna il viaggio fatto in Sud Italia (e non solo)
da Benjamin de Tudela nel XXII secolo, riuscendo così a dare a tutti i
presenti - responsabili dei tanti aspetti del progetto meridione - il
senso chiaro e vivido della situazione attuale, con le sue diversità e
con la sua grande ricchezza.
A seguire, prima della discussione sulle tre macroaree su cui ci
concentrerà il lavoro del pomeriggio - ossia i servizi religiosi e
cultuali, la partecipazione agli eventi nazionali e del Progetto
Meridione UCEI e le relazioni istituzionali e comunicazione –
protagonisti sono stati i delegati di San Nicandro, Grazia Gualano,
Calabria, Roque Pugliese, Mimmo Pagliara per la Puglia e Luciana Pepi
per la Sicilia. Posizioni differenti e uno scambio a volte vivace ma
sempre improntato alla volontà lavorare insieme per raccogliere e far
crescere al meglio una minoranza piccolissima nei numeri ma grande e
forte per cultura, storia e tradizioni millenarie..
a.t. twitter @atrevesmoked
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una delegazione della knesset a pechino
Pechino-Gerusalemme, insieme
per crescere negli scambi
Gli
scambi tra Cina e Israele continuano ad intensificarsi. Una delle
ultime notizie, era l'acquisizione multimilionaria da parte di un fondo
di investimenti cinese, Fosun Liang Xinjun, dell'azienda di
cosmetici israeliana Ahava, famosa nel mondo per i suoi prodotti
provenienti dal Mar Morto. A pochi giorni dall'acquisizione che apre ad
Ahava le porte dell'Estremo Oriente, un altro segno del mutuo interesse
che si sta consolidando tra i due Paesi è stata la visita a Pechino
dello speaker della Knesset Yuli Edelstein. Nella capitale cinese,
Edelstein, accompagnato da una delegazione israeliana, ha incontrato
prima il suo omologo Zhang Dejiang e poi il Primo ministro Li Keqiang.
Sul tavolo la cooperazione tra i due paesi su diversi settori tra cui
l'ambiente, le energie rinnovabili e l'agricoltura. Leggi
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L'INTESA FIRMATA TRA KKL E CORPO FORESTALE
Israele e Italia, impegno comune
per la protezione dell'ambiente
È
una “stretta di mano tra amici” il Protocollo d’Intesa tra Keren
Kayemeth LeIsrael e Corpo forestale dello Stato, come l’ha definita il
presidente del KKL Italia Raffaele Sassun, che ha siglato oggi
l’accordo insieme a Cesare Anselmo Patrone, a capo della Forestale.
L’accordo, siglato all’Ispettorato del Corpo Forestale a Roma, ha lo
scopo di promuovere nuove forme di raccordo e cooperazione nel campo
della gestione e valorizzazione di aree naturali protette, delle
risorse ambientali e dell’applicazione delle convenzioni
internazionali. Alla cerimonia, condotta da Nazario Palmieri, dirigente
del Corpo forestale, ha partecipato anche il direttore generale del KKL
Meir Spiegler, e hanno portato i loro saluti l’ambasciatore israeliano
a Roma Naor Gilon, il presidente della Commissione Ambiente del Senato
Francesco Marinello e il sottosegretario all’Ambiente Barbara Degani. Leggi
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qui roma - il progetto di traduzione in italiano
"Il Talmud è sinonimo di futuro
per gli ebrei e per tutta la società"
“Mostrare
e parlare del contributo valoriale e culturale dell’ebraismo nella
società del nostro paese deve essere il nostro obiettivo oggi, e il
Progetto di traduzione in italiano del Talmud Babilonese rappresenta la
miglior risposta che si possa dare a questa esigenza”. Così la
presidente della Comunità ebraica della Capitale Ruth Dureghello ha
aperto la serata di presentazione alla sinagoga di via Balbo a Roma del
primo volume del Talmud in italiano, edito da Giuntina, dedicato al
trattato di Rosh HaShanà. Un’impresa resa possibile grazie alla sigla
di un protocollo d’Intesa tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri,
il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il
Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane, che ha finanziato la creazione di un software all’avanguardia
in grado di perfezionare e velocizzare la traduzione dell’imponente
opera. A presentarla il presidente del Progetto di traduzione e rabbino
capo di Roma Riccardo Di Segni, la direttrice Clelia Piperno e il rav
Gianfranco Di Segni,
coordinatore del Collegio Rabbinico Italiano. A porgere i suoi saluti
anche Miriam Haiun, direttrice del Centro di Cultura ebraica della
Comunità, promotore dell’iniziativa che ha raccolto un foltissimo
pubblico. Un risultato importante perché il Talmud, ha sottolineato,
“tratta dei temi più svariati che riguardano l’umanità, e incoraggia i
dubbi e la discussione che sono alla base dell’ebraismo”. Leggi
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Ticketless
- Non esageriamo |
Il
paese è piccolo, la gente mormora a Torino. Il microcosmo
ebraico-sabaudo – si sa – è irascibile come gli scacchisti omonimi del
racconto di Levi. Esageruma nen. Raccolgo in treno le rimostranze di un
amico, che non vedevo da tempo, stupito dal giubilo veneziano per il
mezzo millennio del Ghetto. Teatro, Mahler in concerto, lectio
magistralis, mostre, libri, paginate di quotidiani, Shylock in piazza
(a proposito, perché non recuperare la bella recensione
ebraico-shakespeariana di Svevo?), interviste, trasmissioni
radifoniche: una insostenibile ascesa mediatica per un isolamento,
dorato fin che si vuole, ma a ben guardare pur sempre un isolamento.
Non ci sarà, in tanto rumore, un pizzico di quella “nostalgia del
ghetto” che nell’Ottocento condizionò non poco il nostro processo
d’integrazione nell’Italia unita?
Alberto Cavaglion
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Periscopio - La strada della pace
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Apprendiamo
dalla stampa che ieri, 12 aprile, sarebbe stato in calendario a Sassari
un evento, sponsorizzato ufficialmente dalla CGIL, dall’ARCI e dalla
Comunità Palestinese della Sardegna, per la presentazione del grazioso
libretto di Alan Hart intitolato Sionismo, il vero nemico degli ebrei.
Pare poi che l’evento sia stato saggiamente messo da un canto da chi
aveva imprudentemente messo a disposizione la sala, anche se non ho
notizie precise di risposte arrivate a una nota del consigliere
regionale Marcello Orrù, il quale, avendo ricordato le pubbliche
posizioni prese dall’autore del libello (l’11 settembre opera del
Mossad e altre amenità del genere), si è detto indignato
dell’iniziativa, e ha chiesto “con urgenza al sindaco Sanna che
intervenga sugli organizzatori, in qualità di massimo responsabile
dell’ordine e della sicurezza in città, al fine di ottenere
l’annullamento di questa indecente manifestazione”, in quanto “Sassari
non merita di essere lo scenario di un evento antisemita”.
Francesco Lucrezi, storico
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