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  23 maggio 2016 - 15 Iyar 5776
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Paolo Sciunnach,
insegnante
Una delle cose su cui dobbiamo concentrarci durante il periodo del conteggio dell’Omer per prepararci al dono della Torah sul Sinai a Shavuot è la Preghiera con Kavvanah. Ma attenzione a non moltiplicare le parole e a non leggere il Siddur velocemente. Una volta il Baalshem si fermò sulla soglia di una sinagoga e rifiutò di mettervi piede. “Non posso entrarvi – disse – da una parete all’altra e dal pavimento al soffitto è così stipata di parole che dove ci sarebbe ancora posto per me?”.
 
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Anna
Foa,
storica
Può essere che dietro la dichiarazione della candidata sindaco Giorgia Meloni ci sia solo una piccola manovra elettorale, ma forse non è il caso di minimizzarla. Non il giorno dopo la manifestazione di Casa Pound a Roma, che ha visto le strade della capitale inondate di simboli assai simili a quelli nazisti, dagli stessi colori, della stessa ideologia che credevamo finita settant’anni fa. No, è il caso di tenere gli occhi ben aperti, anche se verrebbe voglia di chiuderli per non vedere questo scempio.
 
Austria divisa a metà
tra ultradestra e verdi
Arriverà nelle prossime ore il verdetto delle elezioni in Austria quando sarà effettuato lo spoglio degli oltre 800mila voti postali che mancano ancora all’appello. Per il momento, Norbert Hofer, leader dell’ultradestra (Partito della libertà), risulta in testa con 51,9 per cento delle preferenze, contro il 48,1 del verde Alexander Van der Bellen. La differenza di 144mila, sottolinea Repubblica, “non inganni: tradizionalmente il voto postale tende a sinistra, lo spoglio potrebbe dunque azzerare quella forbice, persino rovesciare il risultato”. Le cancellerie guardano con preoccupazione ai risultati di Vienna: “Se un movimento radicale di destra come il Partito della Libertà conquistasse la presidenza a Vienna, – scrive il Corriere – tutta la galassia politica populista ne trarrebbe energia e in più una posizione politica finora ritenuta marginale inizierebbe a diventare mainstream, ufficiale e riconosciuta”. Per rispondere a queste pulsioni estremiste, spiega la filosofa Agnes Heller su La Stampa, l’Europa deve riscoprire la sua vocazione planetaria.

L’Italia e i partigiani. Polemica attorno alle parole del ministro Boschi sul voto per il referendum costituzionale: l’Associazione nazionale partigiani italiani, Anpi, aveva annunciato negli scorsi giorni la sua contrarietà alla riforma. “I veri partigiani voteranno sì”, la risposta del ministro, “un’uscita – scrive Repubblica – che fa seguito a quella di equiparare i sostenitori del No a Casapound”. Per Bersani non si possono fare distinzioni mentre, sottolinea il Corriere, il Presidente emerito della Repubblica Napolitano invita a parlare di contenuti. Sempre sul Corriere Pierluigi Battista si interroga sulle nuove leve che rappresentano l’Anpi: “Se l’Anpi è diventata dei suoi nipoti”.

L’Italia e i fascisti. “Giorgia Meloni – candidata a sindaco di Roma per il centrodestra (per l’ala di destra del centro-destra, a voler essere precisi) – si impegna a dedicare una strada della Capitale a Giorgio Almirante in caso di vittoria: e costringe la comunità ebraica a ricordare il ruolo che egli svolse nel giornale-guida del razzismo italiano, ‘La difesa della razza’”, riporta Guido Craiz su Repubblica. Mai una via ad Almirante, la posizione sottolineata dal Corriere, della Comunità ebraica capitolina mentre il quotidiano il Tempo da spazio alla moglie del fondatore del Msi, che difende il marito.
 
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  davar
qui roma - la cerimonia
Il Premio Exodus a Napolitano 
"Più forte il legame con Israele"

È stato assegnato al presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano il Premio Exodus per il 2016, conferito dalla città della Spezia in ricordo del ruolo svolto dalla stessa come porta verso la speranza per i profughi ebrei sopravvissuti alla Shoah che, nel maggio del 1946, dalle coste liguri partirono alla volta dell’allora Palestina mandataria, il futuro Stato di Israele.
Il Premio Exodus, che ha ricevuto l’alto patronato del presidente della Repubblica e si svolge sotto il patrocinio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, sarà consegnato a Napolitano dal sindaco della Spezia Massimo Federici e dal presidente UCEI Renzo Gattegna in occasione di una cerimonia in programma giovedì 26 maggio alle 12 a Palazzo Giustiniani.
“Nei miei anni da presidente dell’Unione, in molteplici occasioni di incontro – afferma Gattegna – ho potuto testimoniare lo straordinario impegno profuso dal presidente Napolitano per la pacificazione in Medio Oriente, il rafforzamento del dialogo, la lotta a ogni forma di estremismo, intolleranza, razzismo. Un grande amico di Israele e del popolo ebraico, cui va tutta la nostra riconoscenza e gratitudine”.
“Quest’edizione del Premio Exodus – dichiara Federici – è un doppio riconoscimento che fonde un fuggevole, ma importante momento della storia d’Italia con la figura politica che per quasi nove anni è stato non solo capo dello Stato, ma il volto di cui l’Italia andava orgogliosa nel mondo. Settant’anni fa la mano tesa della nostra città agli esuli dall’Europa delle persecuzioni e dei campi di sterminio rappresentò il primo gesto di riparazione e di amicizia verso il popolo ebraico”.

(Nell’immagine l'incontro a Roma nel 2014 tra Giorgio Napolitano e Shimon Peres, allora in carica come presidenti dei rispettivi paesi)
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israele - valls incontra rivlin e netanyahu
"Grazie Francia, la via della pace
però è solo nei negoziati diretti"

In Medio Oriente non esistono scorciatoie, l’unica strada per risolvere la situazione tra israeliani e palestinesi sono i negoziati diretti. A ribadirlo al Primo ministro francese Manuel Valls, in questi giorni in visita in Israele, sia il Presidente israeliano Reuven Rivlin sia il Premier Benjamin Netanyahu. “Non dimenticheremo mai l’aiuto che abbiamo ricevuto dalla Francia – ha affermato Rivlin dopo il vertice con Valls, parlando del sostegno di Parigi a Israele – Ho spiegato al primo ministro di Francia perché apprezziamo l’attenzione francese sul tema del conflitto israelo-palestinese, tuttavia, credo che la strada giusta sia la negoziazione diretta sulla base della fiducia reciproca. In Medio Oriente non esistono scorciatoie”. Nelle stesse ore il Primo ministro Netanyahu ha ribadito il concetto, rifiutando la proposta di Parigi di una conferenza internazionale riguardo alla questione israelo-palestinese ma aprendo a un incontro vis-a-vis con il leader palestinese Mahmoud Abbas.
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QUI GORIZIA - LA REDAZIONE UCEI PROTAGONISTa
Pagine Ebraiche saluta èStoria,
dodicesima edizione da record

Nel 2005, quando è nato, il Festival internazionale èStoria si chiamava “La storia in testa” e aveva come missione esplicita avvicinare ai grandi temi della storiografia un pubblico il più ampio e composito possibile. E la storia, vista come occasione di dialogo e di incontro, ha avuto un successo crescente fino ad arrivare, con la dodicesima edizione che si è chiusa ieri, a superare ogni previsione con oltre 60 mila visitatori, registrati proprio nell’anno in cui la scelta del direttore e curatore Adriano Ossola è stata di puntare su nomi di grande valore ma meno noti al grande pubblico. Eppure la formula si è dimostrata vincente, con le sale che hanno registrato costantemente il tutto esaurito per gli oltre 150 appuntamenti. E tra i protagonisti di questa edizione, anche Pagine Ebraiche con il giornale dell'ebraismo italiano distribuito alle migliaia di visitatori e due affollati appuntamenti organizzati dalla redazione dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in collaborazione con l'Associazione degli Studenti di Scienze Internazionali e Diplomatiche di Gorizia.
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spotlight - la nuova serie argentina
Il regista Burman racconta Once,
quartiere ebraico di Buenos Aires

La vita frenetica nel mondo luccicante della moda, le luci della ribalta di Buenos Aires, gli equilibri precari di una madre single in carriera e le sue nuove avventure, lo sguardo ironico del “Woody Allen argentino”. Si tratta del regista Daniel Burman, che sarà l’autore per Netflix della prima serie argentina del celebre portale statunitense, intitolata Edha – dal nome della sua protagonista – e in arrivo nel 2017. Lui non si ritrova molto in questa definizione che nel tempo in molti gli hanno conferito – secondo lui Allen non è qualcuno con cui si possano fare paragoni, però si è detto piuttosto felice, dal momento che “lo ammiro più di chiunque altro al mondo”, come ha detto in un’intervista del 2007 – sta di fatto che attraverso i suoi film si entra nella vita e nell’antropologia del quartiere ebraico Once di Buenos Aires, guardandolo attraverso le lenti eccentriche di personaggi che fanno riflettere e spesso anche ridere.
Della serie Edha, Burman è regista ma anche autore, insieme a Mario Segade e la sua squadra della società Oficina.
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informazione - international edition
Da Bassani alla guida del Cdec, cultura ebraica protagonista
Ferrara, Milano, Venezia e ancora Milano. Nord Italia protagonista nell’uscita odierna dell’edizione settimanale di Pagine Ebraiche, che offre una panoramica sulle novità nel mondo della cultura ebraica degli ultimi giorni, la cui rilevanza travalica i confini della penisola. Così l’appuntamento per i lettori che in tutto il mondo hanno amato “Il giardino dei Finzi-Contini” è nella città emiliana, per ammirare il manoscritto dell’opera, che l’autore Giorgio Bassani donò alla nobildonna Teresa Foscari Foscolo, colei che qualcuno pensa ispirò allo scrittore la figura della protagonista Micol. Il manoscritto verrà esposto al Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (Meis), non appena l’istituto sarà completato.
È lo storico e docente della Boston University a Padova Gadi Luzzatto Voghera il nuovo direttore del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano (Cdec), uno dei poli essenziali della ricerca storica a proposito del mondo ebraico italiano, nel periodo della seconda guerra mondiale e non solo. Parlando di storia ebraica milanese, la Comunità festeggia quest’anno i suoi 150, e l’occasione verrà celebrata anche attraverso la nuova edizione del grande festival internazionale Jewish in the City, che si svolgerà alla fine di maggio.
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pilpul
 Oltremare - 78 giri
Quando racconto che qui in Israele si vive a velocità doppia, come un vecchio 45 giri girato a 78 giri, spesso temo che non si capisca che cosa intendo. Ecco, come esempio possa bastare il fatto che la settimana scorsa ero in viaggio e distrattamente ho notato sui giornali online che il primo ministro e il ministro della difesa litigavano. Nel giro di tre giorni, si sono prodotti i seguenti avvenimenti: primo, Bibi e Boogie hanno divorziato e a tutt’oggi non è del tutto chiaro chi dei due abbia messo il get nella mano dell’altro, ma non è comunque stato un bello spettacolo.
Secondo, il Machane HaZioni, ennesima reincarnazione di un centro-sinistra ammaccato, incerto, litigioso, è stato sull’orlo del disfacimento e poi si è congelato nella solita attesa del salvatore, e qualcuno dovrà spiegar loro un giorno che è una cosa poco ebraica, che noi al massimo aspettiamo il Messia, ma come dice la canzone “hamashiach lo ba, hamaschiach gam lo mitkasher” (il Messia non viene, e non fa nemmeno una telefonata). Forse rimboccarsi invece le maniche potrebbe anche servire.


Daniela Fubini, Tel Aviv
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