Paolo Sciunnach,
insegnante | Una
delle cose su cui dobbiamo concentrarci durante il periodo del
conteggio dell’Omer per prepararci al dono della Torah sul Sinai a
Shavuot è la Preghiera con Kavvanah. Ma attenzione a non moltiplicare
le parole e a non leggere il Siddur velocemente. Una volta il Baalshem
si fermò sulla soglia di una sinagoga e rifiutò di mettervi piede. “Non
posso entrarvi – disse – da una parete all’altra e dal pavimento al
soffitto è così stipata di parole che dove ci sarebbe ancora posto per
me?”.
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Anna
Foa,
storica | Può
essere che dietro la dichiarazione della candidata sindaco Giorgia
Meloni ci sia solo una piccola manovra elettorale, ma forse non è il
caso di minimizzarla. Non il giorno dopo la manifestazione di Casa
Pound a Roma, che ha visto le strade della capitale inondate di simboli
assai simili a quelli nazisti, dagli stessi colori, della stessa
ideologia che credevamo finita settant’anni fa. No, è il caso di tenere
gli occhi ben aperti, anche se verrebbe voglia di chiuderli per non
vedere questo scempio.
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Austria divisa a metà
tra ultradestra e verdi
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Arriverà
nelle prossime ore il verdetto delle elezioni in Austria quando sarà
effettuato lo spoglio degli oltre 800mila voti postali che mancano
ancora all’appello. Per il momento, Norbert Hofer, leader
dell’ultradestra (Partito della libertà), risulta in testa con 51,9 per
cento delle preferenze, contro il 48,1 del verde Alexander Van der
Bellen. La differenza di 144mila, sottolinea Repubblica, “non inganni:
tradizionalmente il voto postale tende a sinistra, lo spoglio potrebbe
dunque azzerare quella forbice, persino rovesciare il risultato”. Le
cancellerie guardano con preoccupazione ai risultati di Vienna: “Se un
movimento radicale di destra come il Partito della Libertà conquistasse
la presidenza a Vienna, – scrive il Corriere – tutta la galassia
politica populista ne trarrebbe energia e in più una posizione politica
finora ritenuta marginale inizierebbe a diventare mainstream, ufficiale
e riconosciuta”. Per rispondere a queste pulsioni estremiste, spiega la
filosofa Agnes Heller su La Stampa, l’Europa deve riscoprire la sua
vocazione planetaria.
L’Italia e i partigiani. Polemica attorno alle parole del ministro
Boschi sul voto per il referendum costituzionale: l’Associazione
nazionale partigiani italiani, Anpi, aveva annunciato negli scorsi
giorni la sua contrarietà alla riforma. “I veri partigiani voteranno
sì”, la risposta del ministro, “un’uscita – scrive Repubblica – che fa
seguito a quella di equiparare i sostenitori del No a Casapound”. Per
Bersani non si possono fare distinzioni mentre, sottolinea il Corriere,
il Presidente emerito della Repubblica Napolitano invita a parlare di
contenuti. Sempre sul Corriere Pierluigi Battista si interroga sulle
nuove leve che rappresentano l’Anpi: “Se l’Anpi è diventata dei suoi
nipoti”.
L’Italia e i fascisti. “Giorgia Meloni – candidata a sindaco di Roma
per il centrodestra (per l’ala di destra del centro-destra, a voler
essere precisi) – si impegna a dedicare una strada della Capitale a
Giorgio Almirante in caso di vittoria: e costringe la comunità ebraica
a ricordare il ruolo che egli svolse nel giornale-guida del razzismo
italiano, ‘La difesa della razza’”, riporta Guido Craiz su Repubblica.
Mai una via ad Almirante, la posizione sottolineata dal Corriere, della
Comunità ebraica capitolina mentre il quotidiano il Tempo da spazio
alla moglie del fondatore del Msi, che difende il marito.
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qui roma - la cerimonia
Il Premio Exodus a Napolitano
"Più forte il legame con Israele"
È
stato assegnato al presidente emerito della Repubblica Giorgio
Napolitano il Premio Exodus per il 2016, conferito dalla città della
Spezia in ricordo del ruolo svolto dalla stessa come porta verso la
speranza per i profughi ebrei sopravvissuti alla Shoah che, nel maggio
del 1946, dalle coste liguri partirono alla volta dell’allora Palestina
mandataria, il futuro Stato di Israele.
Il Premio Exodus, che ha ricevuto l’alto patronato del presidente della
Repubblica e si svolge sotto il patrocinio dell’Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane, sarà consegnato a Napolitano dal sindaco della
Spezia Massimo Federici e dal presidente UCEI Renzo Gattegna in
occasione di una cerimonia in programma giovedì 26 maggio alle 12 a
Palazzo Giustiniani.
“Nei miei anni da presidente dell’Unione, in molteplici occasioni di
incontro – afferma Gattegna – ho potuto testimoniare lo straordinario
impegno profuso dal presidente Napolitano per la pacificazione in Medio
Oriente, il rafforzamento del dialogo, la lotta a ogni forma di
estremismo, intolleranza, razzismo. Un grande amico di Israele e del
popolo ebraico, cui va tutta la nostra riconoscenza e gratitudine”.
“Quest’edizione del Premio Exodus – dichiara Federici – è un doppio
riconoscimento che fonde un fuggevole, ma importante momento della
storia d’Italia con la figura politica che per quasi nove anni è stato
non solo capo dello Stato, ma il volto di cui l’Italia andava
orgogliosa nel mondo. Settant’anni fa la mano tesa della nostra città
agli esuli dall’Europa delle persecuzioni e dei campi di sterminio
rappresentò il primo gesto di riparazione e di amicizia verso il popolo
ebraico”.
(Nell’immagine l'incontro a Roma nel 2014 tra Giorgio Napolitano e
Shimon Peres, allora in carica come presidenti dei rispettivi paesi) Leggi
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QUI GORIZIA - LA REDAZIONE UCEI PROTAGONISTa
Pagine Ebraiche saluta èStoria,
dodicesima edizione da record
Nel
2005, quando è nato, il Festival internazionale èStoria si chiamava “La
storia in testa” e aveva come missione esplicita avvicinare ai grandi
temi della storiografia un pubblico il più ampio e composito possibile.
E la storia, vista come occasione di dialogo e di incontro, ha avuto un
successo crescente fino ad arrivare, con la dodicesima edizione che si
è chiusa ieri, a superare ogni previsione con oltre 60 mila visitatori,
registrati proprio nell’anno in cui la scelta del direttore e curatore
Adriano Ossola è stata di puntare su nomi di grande valore ma meno noti
al grande pubblico. Eppure la formula si è dimostrata vincente, con le
sale che hanno registrato costantemente il tutto esaurito per gli oltre
150 appuntamenti. E tra i protagonisti di questa edizione, anche Pagine
Ebraiche con il giornale dell'ebraismo italiano distribuito alle
migliaia di visitatori e due affollati appuntamenti organizzati dalla
redazione dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in
collaborazione con l'Associazione degli Studenti di Scienze
Internazionali e Diplomatiche di Gorizia. Leggi
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spotlight - la nuova serie argentina
Il regista Burman racconta Once,
quartiere ebraico di Buenos Aires
La
vita frenetica nel mondo luccicante della moda, le luci della ribalta
di Buenos Aires, gli equilibri precari di una madre single in carriera
e le sue nuove avventure, lo sguardo ironico del “Woody Allen
argentino”. Si tratta del regista Daniel Burman, che sarà l’autore per
Netflix della prima serie argentina del celebre portale statunitense,
intitolata Edha – dal nome della sua protagonista – e in arrivo nel
2017. Lui non si ritrova molto in questa definizione che nel tempo in
molti gli hanno conferito – secondo lui Allen non è qualcuno con cui si
possano fare paragoni, però si è detto piuttosto felice, dal momento
che “lo ammiro più di chiunque altro al mondo”, come ha detto in
un’intervista del 2007 – sta di fatto che attraverso i suoi film si
entra nella vita e nell’antropologia del quartiere ebraico Once di
Buenos Aires, guardandolo attraverso le lenti eccentriche di personaggi
che fanno riflettere e spesso anche ridere.
Della serie Edha, Burman è regista ma anche autore, insieme a Mario Segade e la sua squadra della società Oficina. Leggi
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informazione - international edition
Da Bassani alla guida del Cdec, cultura ebraica protagonista
Ferrara,
Milano, Venezia e ancora Milano. Nord Italia protagonista nell’uscita
odierna dell’edizione settimanale di Pagine Ebraiche, che offre una
panoramica sulle novità nel mondo della cultura ebraica degli ultimi
giorni, la cui rilevanza travalica i confini della penisola. Così
l’appuntamento per i lettori che in tutto il mondo hanno amato “Il
giardino dei Finzi-Contini” è nella città emiliana, per ammirare il
manoscritto dell’opera, che l’autore Giorgio Bassani donò alla
nobildonna Teresa Foscari Foscolo, colei che qualcuno pensa ispirò allo
scrittore la figura della protagonista Micol. Il manoscritto verrà
esposto al Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (Meis), non
appena l’istituto sarà completato.
È lo storico e docente della Boston University a Padova Gadi Luzzatto
Voghera il nuovo direttore del Centro di Documentazione Ebraica
Contemporanea di Milano (Cdec), uno dei poli essenziali della ricerca
storica a proposito del mondo ebraico italiano, nel periodo della
seconda guerra mondiale e non solo. Parlando di storia ebraica
milanese, la Comunità festeggia quest’anno i suoi 150, e l’occasione
verrà celebrata anche attraverso la nuova edizione del grande festival
internazionale Jewish in the City, che si svolgerà alla fine di maggio.
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Oltremare
- 78 giri |
Quando
racconto che qui in Israele si vive a velocità doppia, come un vecchio
45 giri girato a 78 giri, spesso temo che non si capisca che cosa
intendo. Ecco, come esempio possa bastare il fatto che la settimana
scorsa ero in viaggio e distrattamente ho notato sui giornali online
che il primo ministro e il ministro della difesa litigavano. Nel giro
di tre giorni, si sono prodotti i seguenti avvenimenti: primo, Bibi e
Boogie hanno divorziato e a tutt’oggi non è del tutto chiaro chi dei
due abbia messo il get nella mano dell’altro, ma non è comunque stato
un bello spettacolo.
Secondo, il Machane HaZioni, ennesima reincarnazione di un
centro-sinistra ammaccato, incerto, litigioso, è stato sull’orlo del
disfacimento e poi si è congelato nella solita attesa del salvatore, e
qualcuno dovrà spiegar loro un giorno che è una cosa poco ebraica, che
noi al massimo aspettiamo il Messia, ma come dice la canzone
“hamashiach lo ba, hamaschiach gam lo mitkasher” (il Messia non viene,
e non fa nemmeno una telefonata). Forse rimboccarsi invece le maniche
potrebbe anche servire.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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