parole…

Una delle cose su cui dobbiamo concentrarci durante il periodo del conteggio dell’Omer per prepararci al dono della Torah sul Sinai a Shavuot è la Preghiera con Kavvanah. Ma attenzione a non moltiplicare le parole e a non leggere il Siddur velocemente. Una volta il Baalshem si fermò sulla soglia di una sinagoga e rifiutò di mettervi piede. “Non posso entrarvi – disse – da una parete all’altra e dal pavimento al soffitto è così stipata di parole che dove ci sarebbe ancora posto per me?”. E notando come coloro che lo circondavano lo guardassero stupefatti, aggiunse: “Le parole che escono dalle labbra dei maestri e di coloro che pregano, ma non da un cuore rivolto al cielo, non salgono in alto, ma riempiono la casa da una parete all’altra e dal pavimento al soffitto”.
Disse Rav Huna a nome di Rav a nome di Rabbi Meir: le parole dell’uomo davanti al Santo e Benedetto Egli Sia siano poche, perché fu detto: “Non essere precipitoso con la bocca e il tuo cuore non si affretti a proferir parola davanti a D-o, perché D-o è in cielo e tu sei sulla terra; perciò le tue parole siano parche” (Berachot 61a).

Paolo Sciunnach, insegnante

(23 maggio 2016)