International Edition – Italia ebraica,
la cultura protagonista

Schermata 2016-05-23 alle 14.22.48Ferrara, Milano, Venezia e ancora Milano. Nord Italia protagonista nell’uscita odierna dell’edizione settimanale di Pagine Ebraiche, che offre una panoramica sulle novità nel mondo della cultura ebraica degli ultimi giorni, la cui rilevanza travalica i confini della penisola. Così l’appuntamento per i lettori che in tutto il mondo hanno amato “Il giardino dei Finzi-Contini” è nella città emiliana, per ammirare il manoscritto dell’opera, che l’autore Giorgio Bassani donò alla nobildonna Teresa Foscari Foscolo, colei che qualcuno pensa ispirò allo scrittore la figura della protagonista Micol. Il manoscritto verrà esposto al Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (Meis), non appena l’istituto sarà completato.
È lo storico e docente della Boston University a Padova Gadi Luzzatto Voghera il nuovo direttore del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano (Cdec), uno dei poli essenziali della ricerca storica a proposito del mondo ebraico italiano, nel periodo della seconda guerra mondiale e non solo. Parlando di storia ebraica milanese, la Comunità festeggia quest’anno i suoi 150, e l’occasione verrà celebrata anche attraverso la nuova edizione del grande festival internazionale Jewish in the City, che si svolgerà alla fine di maggio. Mentre proseguono a Venezia le iniziative legate al cinquecentenario dalla nascita del Ghetto: questa settimana su Pagine Ebraiche International Edition viene pubblicata la riflessione del sindaco della città Luigi Brugnaro, tradotta in inglese da Ilaria Modena, una delle studentesse della Scuola traduttori e interpreti di Trieste che ha svolto il suo tirocinio nella redazione. È una sua collega Letizia Anelli, a firmare la versione in lingua spagnola del pensiero di rav Roberto Della Rocca proposto in Bechol Lashon, che sottolinea come il Mishkan rappresenti un modello da prendere a esempio anche nelle istituzioni ebraiche oggi. “Uno dei messaggi più forti che ci trasmette il culto del Santuario è quello della permanenza dei valori nella loro successione temporale e nella loro elevazione. Più si usa una cosa e più questa sale di sacralità, una durata senza usura. Questa permanenza è garantita soprattutto da un certo tipo di rapporti interpersonali, di collaborazione fra tutti gli operatori che sono solidali intorno a un progetto comune. Un modello, quello del Santuario, che dovrebbe costituire, anche ai nostri giorni, il presupposto per la continuità delle nostre istituzioni, imparando a non guardare sempre e solo al proprio orticello”.
Nella sezione pilpul, torna Susanna Calimani, economista errante di stanza a Francoforte, che racconta un’occasione speciale per cui fare uno strappo alla regola di non chiedere eccezioni alle regole per situazioni personali: una conferenza davvero difficile da perdere.
Il direttore della redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Guido Vitale, nel suo appuntamento con It Happened Tomorrow, riprende un passaggio di un articolo pubblicato dal Washington Post sulla “piccola pace” che si inizia a intravedere tra Gerusalemme e Amman, oltre vent’anni dopo quella ufficiale: quella portata dai lavoratori giordani che fanno la spola con Eilat per lavorare negli hotel.
Altrove/Elsewhere, la rubrica del professor Daniel Leisawitz del Muhlenberg College (Allentown, Pennsylvania, USA) approfondisce la figura di Vito Volterra, importante matematico e fiero antifascista. A illustrarne più di ogni altra cosa lo spirito, il suo detto riportato da Leisawitz: “Muoiono gl’imperi, ma i teoremi di Euclide conservano eterna giovinezza”.

Rossella Tercatin

(23 maggio 2016)