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15 Settembre 2016 - 12 Elul 5776
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
“Quando uscirai in guerra contro il tuo nemico, lo darà il Signore tuo D.o in mano tua e prenderai il suo bottino”.
Questo primo versetto della Parashà è stato così interpretato dal Bà’al Shem Tov: quando tu combatti la tua guerra permanente contro il tuo eterno nemico (la tendenza al male), impara da lui come gestire la guerra, e quell’impegno e quella caparbietà che lui usa per sconfiggerti e depredarti, usalo tu per sconfiggere lui.
 
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
L’11 settembre, domenica scorsa, mi sono imbarcato dall’aeroporto di Miami, Florida, per tornare in Israele dopo aver partecipato a un convegno negli Stati Uniti. Mi aspettavo eccezionali misure di sicurezza e controlli meticolosi. Invece con un certo stupore il passaggio attraverso la sicurezza è stato veloce e quasi sbadato, per esempio senza doversi levare le scarpe come si usa negli aeroporti americani. L’aereo, a dire il vero, era mezzo vuoto. Molta gente deve aver pensato: chissà, non si sa mai. Nei sondaggi americani, una maggioranza degli Americani riteneva possibile un attacco terroristico nel quindicesimo anniversario dell’attacco alle torri gemelle e al Pentagono.
 
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Israele-Usa, c'è l'accordo
sugli aiuti militari
Israele-Usa, l’accordo sugli aiuti militari. Il più grande pacchetto di aiuti militari nella storia degli Stati Uniti: Washington per i prossimi 10 anni (a partire dal 2019 e fino al 2028) stanzierà in tutto 38 miliardi di dollari a sostegno della sicurezza di Israele, di cui 5 miliardi per rafforzare il sistema della difesa missilistica contro i razzi lanciati da Hamas o dagli Hezbollah (La Stampa). L’accordo è stato siglato a Washington ma non erano presenti il presidente Usa Barack Obama e il Premier israeliano Benjamin Netanyahu: un segno, sostiene Ugo Tramballi sul Sole 24 Ore, della “totale sfiducia tra i due” che potrebbero incontrarsi per l’ultima volta a fine mese a New Yorkall’assemblea generale Onu.

Peres migliora ma le condizioni restano critiche. Le condizioni di salute dell’ex presidente israeliano Shimon Peres hanno conosciuto un certo miglioramento, ma restano critiche. Lo ha dichiarato Yitzhak Kreiss, direttore dell’ospedale Tel-HaShomer a Ramat Gan (Tel-Aviv), dove Peres (93 anni) è stato ricoverato martedì sera dopo aver subito un ictus (Avvenire).

Francia, 15enne fermato per terrorismo. Un adolescente di 15 anni, sospettato di volere commettere un attentato, è stato arrestato ieri nel XX arrondissement di Parigi. I servizi segreti (DGSI) sono arrivati all’aspirante jihadista monitorando la sua attività sui social network, hanno precisato fonti della polizia (Corriere della Sera).

Parigi, riapre il Bataclan. Sarà il concerto di Pete Doherty il prossimo 16 novembre a sancire la riapertura del Bataclan, teatro il 13 novembre scorso del sanguinoso attentato terroristico di matrice islamista (Repubblica).

Da Merano a Palermo, il mondo ebraico apre le porte. Continua sui quotidiani nazionali e locali il richiamo ai programmi della Giornata Europea della Cultura ebraica, in programma domenica 18 settembre. Milano, città capofila, aprirà con l’ospite d’onore, il ministro della Difesa Roberta Pinotti (Leggo); a Roma, si inizia sabato sera con l’incontro su linguaggio scientifico e Talmud con l’ebraista Giulio Busi e rav Riccardo Di Segni (Giornale della provincia); a Bologna la Giornata coinciderà con la chiusura della rassegna JewishJazz con l’esibizione dei Minimal Klezmer (Repubblica Bologna); anche a Verona la musica sarà protagonista con il concerto domenica sera in sinagoga (L’Arena); a Napoli si parte sabato sera con con gli appuntamenti a Palazzo Venezia all’insegna del duo Sepharad (violino e violoncello) e del cibo casher (Il Mattino).
 
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  davar
IL SEMINARIO ORGANIZZATO DALL'UCEI
Terremoto, un aiuto a chi soffre
IsraAid racconta la sua sfida

Gestire una situazione di difficoltà. Mantenere i nervi saldi quanto tutto attorno diventa estremo. Mettere al servizio di chi ha bisogno la propria professionalità e il proprio altruismo, aiutando a risolvere piccoli e grandi problemi.
L’esperienza di IsraAid, la ong israeliana che opera in stretta sinergia con gli enti ebraici italiani suoi luoghi del terremoto per portare assistenza alle popolazioni colpite, al centro di un intenso seminario di formazione in svolgimento nell’aula magna del Collegio Rabbinico a Roma.
Un’occasione di approfondimento, divisa in due sessioni, che ha portato molte decine di giovani a confronto con le principali sfide di cui è investito chi opera sul fronte della risoluzione delle emergenze. In particolare per quanto concerne la sfera del sostegno psicologico a chi ha perso tutto o quasi.
Introdotto dall’assessore UCEI Franca Formiggini Anav, che ha rappresentato l’Unione nella recente iniziativa di solidarietà ad Amatrice realizzata assieme alla Comunità ebraica di Roma, il seminario ha affrontato diverse problematiche. Sia come teoria che come pratica: i ragazzi sono stati infatti protagonisti di alcune simulazioni che li hanno messi a confronto con scenari complessi, dove più scelte sono possibili.
Molti i temi trattati durante il seminario. Dall’entità di un trauma alle sue conseguenze, dalle necessità basilari di chi è colpito alle diverse risposte comportamentali, emozionali, spirituali, cognitive e fisiche. Fino ad arrivare, caso estremo, alle cinque fasi dell’elaborazione del lutto: negazione o rifiuto, rabbia, contrattazione, depressione, accettazione.
A portare un saluto ai ragazzi anche la presidente UCEI Noemi Di Segni.
 
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il provvedimento per l'ex calciatore 
Sospeso il nostalgico Di Canio,
Sky Sport si scusa per la scelta

"Abbiamo fatto un errore. Ci scusiamo con tutti quelli di cui abbiamo urtato la sensibilità". Così Jacques Raynaud, vicepresidente esecutivo Sky Sport & Sky Media, nell'annunciare la sospensione del contratto di collaborazione con Paolo Di Canio. Centinaia di post, tweet, commenti indignati. Il vistoso tatuaggio “dux” sul braccio dell’ex bandiera biancoceleste, esibito negli studi del programma di cui era opinionista, e che per primi abbiamo denunciato su questi notiziari in un commento veicolato dall'Ansa e da altri mezzi di informazione, ha portato all'inevitabile decisione assunta ieri. Dopo l'iniziale passo falso, una decisione che conferma l'investimento in professionalità e qualità dei prodotti editoriali che fa di Sky, da molti anni, un punto di riferimento per milioni di telespettatori.
 

A PORDENONELEGGE CON PAGINE EBRAICHE
La festa del libro con gli autori
al via tra grandi protagonisti

Anche il numero di settembre del giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche è presente ad accogliere le decine di migliaia di visitatori che convergono in queste ore sulla Destra Tagliamento per partecipare alla diciassettesima edizione del festival Pordenonelegge, uno dei più prestigiosi appuntamenti dell’agenda culturale italiana.
La Festa del Libro con gli Autori è in programma fino a questa domenica in oltre 40 punti di incontro del centro storico di Pordenone, con 310 eventi e oltre 500 protagonisti della scena letteraria italiana e internazionale, e con un record assoluto di anteprime: 45 novità di ospiti italiani e stranieri.
L’inaugurazione ha visto contemporaneamente l’appuntamento con “La scrittura e la vita”, una festa di parole e letture con Dacia Maraini e Piera Degli Esposti. L’intervista con Dacia Maraini era condotta dal Direttore Artistico di Pordenonelegge, Gian Mario Villalta. In serata l'omaggio al Premio Campiello con la vincitrice 2016 Simona Vinci nel corso di un incontro condotto dal curatore di Pordenonelegge Alberto Garlini. Sempre in serata l’appuntamento con un inatteso Mauro Corona, in dialogo con l’ex frontman dei Timoria Omar Pedrini per scoprire il cuore rock della montagna e intrecciare la passione per la parola alla vita, il ritmo dei pensieri e la melodia della musica.

A Pordenonelegge con Pagine Ebraiche 
Banca e ghetto, una storia italiana
da leggere con un unico sguardo

Il ghetto. La banca come strumento di potere politico e finanziario. Due storie italiane, che nei cinque secoli alle nostre spalle hanno profondamente segnato il rapporto fra mondo ebraico e società occidentale.
O forse, diversamente da quello che si è spesso creduto e si è sempre insegnato, una storia sola. Una Storia da leggere intersecando gli elementi in evoluzione dei rapporti e degli attriti fra potere della cultura dominante e presenza ebraica, fra finanza per tutti e finanza pilotata dalla politica, fra fattori macroeconomici e microeconomia, fra classi privilegiate e classi sfavorite, fra diritto alla cittadinanza e negazione dei diritti, fra accettazione della diversità e affermazione del pensiero unico.
La banca e il ghetto possono stare in un’unica Storia. E non solo perché lo sviluppo del modello finanziario che ancora oggi caratterizza le economie sviluppate nacque in Italia con la strutturazione dei Monti di pietà precisamente mentre i primi ghetti, anch’essi un’idea italiana, chiudevano le proprie porte per ingabbiarvi l’esistenza ebraica. No, non è solo una coincidenza temporale, ma un disegno, un progetto dotato di una sua coerenza e mirato a politicizzare e cristianizzare la grande finanza, a marginalizzare la presenza ebraica, a imporre un ordine e un controllo fatto di pressione e di separazione, di ideologia e di culto del potere, cui il mondo ebraico non poteva aderire e cui una minoranza religiosa e culturale non poteva essere funzionale.
Un modo nuovo di leggere le strutture dell’economia e della politica, ma anche una nuova maniera di leggere i problemi della società, le leggi delle istituzioni finanziarie e quelle dell’inclusione e dell’esclusione, che sono ancora e più che mai i problemi della società in cui viviamo. Il professor Giacomo Todeschini, storico della società medievale e storico dell’economia, profondo conoscitore della relazione fra religioni e fenomeni economici, autore fra l’altro di Visibilmente crudeli : malviventi, persone sospette e gente qualunque dal Medioevo all’età moderna, Ricchezza Francescana. Dalla povertà volontaria alla società di mercato, Come Giuda. La gente comune e i giochi dell’economia all’inizio dell’epoca moderna, docente di Storia medievale all’Università di Trieste e di casa nei principali atenei europei, da Parigi a Berlino, con il suo recente La Banca e il Ghetto. Una storia italiana (Laterza editore) ha voluto aprire una strada nuova.
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LA DIRETTRICE DEL CENTRO DI CULTURa
"Roma, il sapere al centro"
“Un programma ricco e strutturato, che spazia su vari piani. Una prospettiva ampia, di cui andiamo particolarmente orgogliosi”. Direttrice del Centro di Cultura della Comunità ebraica romana, Miriam Haiun ha dato un contributo importante alla stesura e alla realizzazione del programma della Giornata Europea della Cultura Ebraica nella Capitale. Dal suo ufficio, nella storica libreria ebraica del Vecchio Ghetto, nascono infatti e sviluppano le idee che vanno a comporre i tanti tasselli della Giornata ma anche le numerose altre occasioni di incontro organizzate durante l’anno.
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qui milano - la serata organizzata dalla ort
Ebraismo digitale. La scuola
tra radici e sguardo al futuro

La scuola ebraica di Milano guarda al futuro, al digitale, alle possibilità che offre la tecnologia, ma non dimentica le sue radici, fondando la sua educazione sui principi dell'ebraismo. Un intreccio, quello tra futuro e tradizione, emerso con chiarezza ieri sera in occasione della serata organizzata dalla Ort Italia – ente no-profit impegnato nella promozione dell'educazione ebraica nel mondo – nell'aula magna della scuola ebraica milanese. Un appuntamento che ha visto tra i protagonisti la dirigente del ministero dell'Istruzione Anna Brancaccio, intervenuta per parlare di “Competenze digitale nella scuola e nella vita: quali prospettive e spazi in Italia”. “Siamo qui anche per sottolineare quanto la Ort può fare per i nostri ragazzi”, ha spiegato in apertura Roberto Jarach, presidente ORT Italia, presentando la serata, durante la quale sono stati premiati, direttamente dal direttore generale di World Ort Shmuel Sisso, i sette ragazzi che hanno partecipato e vinto il World ORT stem Communication Awards, concorso internazionale dedicato a comunicazione e nuove tecnologie. Ad aprire l'evento, i saluti di Milo Hasbani, presidente della Comunità ebraica di Milano assieme a Raffaele Besso (presente in sala) e dell'assessore alla Scuola Davide Hazan. Tra i presenti anche l'assessore Scuola, formazione e giovani dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Livia Ottolenghi, che in chiusura, dopo l'intervento del rabbino capo di Milano rav Alfonso Arbib, si è detta colpita dalla “passione per la scienza e per lo studio che hanno trasmesso questa sera i ragazzi”. In sala, tra gli altri, anche i vicepresidenti della Comunità ebraica di Roma Claudia Fellus e il consigliere Maurizio Tagliacozzo.
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qui mantova 
Architettura, linguaggio comune
In svolgimento a Mantova un seminario internazionale su rilievo architettonico e progettazione promosso dal Politecnico di Milano – Polo di Mantova e dal Shenkar College di Ramat Gan (Israele). Curato da Andrea Adami e David Palterer, responsabili scientifici dell’iniziativa, il seminario vede impegnati gli studenti dei due atenei in una serie di incontri e di approfondimenti.
Tra le tappe più significative una visita alla sinagoga di Mantova, sotto la guida del presidente Emanuele Colorni e della moglie Loredana. In occasione dell’inaugurazione dei lavori lo stesso Colorni e Aldo Norsa, presidente della Fondazione Istituto Giuseppe Franchetti, hanno espresso il proprio benvenuto e saluto a nome delle due istituzioni ebraiche che seguono con attenzione questa preziosa esperienza di studio.
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40 FORMATORI DA TUTTA EUROPA
Maccabi, leader a confronto
Formare la leadership del futuro. Gettare le basi affinché le prossime occasioni di incontro, in Europa e in Israele, continuino ad aggregare, insegnare e divertire nel segno dell’identità ebraica. Questo lo spirito con cui 40 formatori della grande famiglia del Maccabi, arrivati da 20 paesi diversi, si stanno ritrovando in queste ore in Toscana, in bassa Maremma, per condividere progetti e proposte per il futuro.
“Un’esperienza fortemente voluta dal Maccabi Europa, che punta sempre di più a rafforzare sinergie e collaborazioni internazionali. Con un valore aggiunto: la presenza di molti volti nuovi tra i partecipanti, desiderosi di spendersi per questa causa comune. Un bacino di idee e di energie molto prezioso” spiega la vicepresidente del board continentale Claudia De Benedetti.
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QUI PESARO
Volumi ebraici del Cinquecento 
Due testimonianze in mostra

Nell’ambito delle iniziative per la Giornata Europea della Cultura Ebraica, il rabbinato di Ancona e delle Marche e l’arcidiocesi di Pesaro, insieme alla Biblioteca Oliveriana, promuovono per questo pomeriggio alle 18.30, presso la sinagoga pesarese, un incontro di presentazione di due antichi volumi ebraici stampati in città nel Cinquecento. Da Giosuè al secondo libro dei Re ai libri dei Profeti: le suggestive testimonianze del passato, conservato proprio presso la biblioteca, saranno raccontate e contestualizzate da Vittorio Robiati Bendaud assieme a David Meghnagi, assessore alla Cultura dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane; Riccardo Paolo Uguccioni, presidente dell’Ente Olivieri; don Giorgio Giorgetti dell’Arcidiocesi di Pesaro.
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jciak
L’ineffabile magia di Mr. Gaga
Uscirete dalla sala accennando un passo di danza, un saltello o una melodia a fior di labbra. Mr. Gaga di Tomer Heymann – da oggi nei cinema italiani – è un film contagioso. Ti prende e ti porta via, tuffandoti in un flusso di bellezza lungo cento minuti. Il film, presentato due anni fa al Jerusalem Film Festival, ha tutte le carte in regola per sfondare, incluso un soffio di glamour patinato. Il protagonista è Ohad Naharim, coreografo e direttore artistico della celebre Batsheva Dance Company, uno dei danzatori più affascinanti della scena contemporanea. E la sua storia personale e professionale, iniziata nel kibbutz di Mizra, s’intreccia qui con la dimensione pubblica del suo lavoro, nella contraddizione feroce che vede la Batsheva Dance Company, spesso apertamente schierata contro i governi israeliani, contestata all’estero solo perché israeliana.
Mr. Gaga, finanziato in fase di post-produzione grazie a un crownfunding di Kickstarter presentato da Natalie Portman, ci immerge nel vivo del processo creativo di uno dei grandi innovatori della danza contemporanea attraverso materiali d’archivio, prove, sequenze spettacolari di danza.

Daniela Gross
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  pilpul
Setirot - Cinquant’anni
Il 2017 è alle porte: cinquant’anni dalla Guerra dei Sei Giorni e cento dalla Dichiarazione Balfour. In vista di questi anniversari, da aprile scorso, svariate centinaia di israeliani stanno mettendo in piedi un movimento – Siso, ovvero “Save Israel, Stop the Occupation” – che si appella “agli ebrei nel mondo intero perché si uniscano a noi in un’azione coordinata per porre fine all’occupazione e costruire un futuro nuovo per la salvezza dello Stato di Israele e delle generazioni a venire”. A fare spesso da portavoce del Siso è stato finora il professor Daniel Bar-Tal, 70 anni, docente emerito di Psicologia politica all’Università di Tel Aviv. Tra i fondatori ci sono uomini e donne che contano qualcosa nella storia politica, diplomatica, culturale e accademica di Israele (tra i molti, lo storico e ambasciatore Eli Barnavi, l’ex direttore generale del ministero degli Esteri Alon Liel, il politologo Menachem Klein, e poi David Grossman, Amos Oz, David Broza, Avishai Margalit, Alice Shalvi, diplomatici, militari, educatori, storici eccetera).

Stefano Jesurum, giornalista
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In ascolto - Noa
In un anno credo di non aver mai parlato di Achinoam Nini, al secolo Noa, se non di sfuggita. Non certo perché non la apprezzi, anzi, credo sia un’artista straordinaria, oltre che una persona dotata di grande umanità. Forse non ne ho mai parlato perché mi ci vorrebbe un libro intero per descrivere le sue doti tecniche, la capacità interpretativa e l’originalità della sua musica. Noa è cresciuta a New York, ascoltando i grandi del pop e del folk americano e cantando con la nonna le antiche melodie ebraiche yemenite e questa doppia identità musicale l’ha accompagnata per tutta la vita, dalla scelta di musicare, nel suo primo album, la poesia Ilanot di Leah Goldberg (in cui cantava “my roots are on both sides of the sea”) fino all’album Genes and Jeans, in cui l’inglese e e le sonorità del pop si intrecciano con le note del tradizionale “Sei Yona”, un gioiellino che ogni cantante di origine yemenita da Ofra Haza fino a Timna Brauer, tanto per citare due opposti dal punto di vista interpretativo, non può mancare di eseguire.

Maria Teresa Milano
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Time out - Classifiche
Sembra che anche una parte di noi sia stata colpita dal benaltrismo. Che in Italia questo pericoloso virus avesse già colpito lo sapevamo già e ne avevo parlato qualche tempo fa sempre su questa rubrica, ma ora nella sua nuova declinazione sembra che abbia assunto una forma tipicamente ebraica. Le conseguenze sono che se i nostri rabbanim o altri si azzardano a dire che un certo comportamento non è lecito, la reazione è che nell’ebraismo esistono cose decisamente più importanti. Quali non si è capito e neanche perché se giudicare certe situazioni è sbagliato, è corretto invece ergersi a giudici morali dei nostri precetti stilandone una classifica. Il fatto è che ogni regola, piccola, grande o insignificante che appaia è un punto che lega l’ebraismo nel suo complesso.

Daniel Funaro
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Il rumore del tempo
Un uomo passa le notti sul pianerottolo, in piedi accanto alla porta – le orecchie e i sensi tesi al minimo rumore. Sua moglie e la bimba di un anno sono nella sua stanza da letto, a pochi passi. Aspetta. Gira voce che con chi è già pronto la polizia è meno brusca, e poi vuole evitare scene difficili da dimenticare alle sue due donne. Nella sua piccola valigia, insieme a pochi vestiti e il necessario per l’igiene, ha messo tre pacchetti di sigarette; gli serviranno, pensa, durante la prima notte di veglia, per gli interrogatori e quando sarà recluso. O no? Sarà ucciso subito dopo essere stato portato alla Grande Casa? Alla terza notte di ricordi e terrori, fumerà.

Valerio Fiandra
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Imparare da tutti
In questi giorni ho avuto il piacere di avere visita da moltissime persone, la gran parte delle quali non vedevo da tanto, e nonostante non abbia potuto dedicare ad ognuna il tempo che meritava, è stato un dono prezioso.
Con un’amica è stata occasione di chiarimento e di ricongiungimento dopo un dissidio causato da futili malintesi, mentre un’altra si è confidata sulla comprensione del valore del tempo e mi ha suscitato alcune riflessioni.


Sara Valentina Di Palma
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