
Elia Richetti,
rabbino
|
“Quando uscirai in guerra contro il tuo nemico, lo darà il Signore tuo D.o in mano tua e prenderai il suo bottino”.
Questo primo versetto della Parashà è stato così interpretato dal Bà’al
Shem Tov: quando tu combatti la tua guerra permanente contro il tuo
eterno nemico (la tendenza al male), impara da lui come gestire la
guerra, e quell’impegno e quella caparbietà che lui usa per
sconfiggerti e depredarti, usalo tu per sconfiggere lui.
|
|
Leggi
|
Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
|
L’11
settembre, domenica scorsa, mi sono imbarcato dall’aeroporto di Miami,
Florida, per tornare in Israele dopo aver partecipato a un convegno
negli Stati Uniti. Mi aspettavo eccezionali misure di sicurezza e
controlli meticolosi. Invece con un certo stupore il passaggio
attraverso la sicurezza è stato veloce e quasi sbadato, per esempio
senza doversi levare le scarpe come si usa negli aeroporti americani.
L’aereo, a dire il vero, era mezzo vuoto. Molta gente deve aver
pensato: chissà, non si sa mai. Nei sondaggi americani, una maggioranza
degli Americani riteneva possibile un attacco terroristico nel
quindicesimo anniversario dell’attacco alle torri gemelle e al
Pentagono.
|
|
Leggi
|
 |
Israele-Usa, c'è l'accordo
sugli aiuti militari
|
Israele-Usa,
l’accordo sugli aiuti militari. Il più grande pacchetto di aiuti
militari nella storia degli Stati Uniti: Washington per i prossimi 10
anni (a partire dal 2019 e fino al 2028) stanzierà in tutto 38 miliardi
di dollari a sostegno della sicurezza di Israele, di cui 5 miliardi per
rafforzare il sistema della difesa missilistica contro i razzi lanciati
da Hamas o dagli Hezbollah (La Stampa). L’accordo è stato siglato a
Washington ma non erano presenti il presidente Usa Barack Obama e il
Premier israeliano Benjamin Netanyahu: un segno, sostiene Ugo Tramballi
sul Sole 24 Ore, della “totale sfiducia tra i due” che potrebbero
incontrarsi per l’ultima volta a fine mese a New Yorkall’assemblea
generale Onu.
Peres migliora ma le condizioni restano critiche. Le condizioni di
salute dell’ex presidente israeliano Shimon Peres hanno conosciuto un
certo miglioramento, ma restano critiche. Lo ha dichiarato Yitzhak
Kreiss, direttore dell’ospedale Tel-HaShomer a Ramat Gan (Tel-Aviv),
dove Peres (93 anni) è stato ricoverato martedì sera dopo aver subito
un ictus (Avvenire).
Francia, 15enne fermato per terrorismo. Un adolescente di 15 anni,
sospettato di volere commettere un attentato, è stato arrestato ieri
nel XX arrondissement di Parigi. I servizi segreti (DGSI) sono arrivati
all’aspirante jihadista monitorando la sua attività sui social network,
hanno precisato fonti della polizia (Corriere della Sera).
Parigi, riapre il Bataclan. Sarà il concerto di Pete Doherty il
prossimo 16 novembre a sancire la riapertura del Bataclan, teatro il 13
novembre scorso del sanguinoso attentato terroristico di matrice
islamista (Repubblica).
Da Merano a Palermo, il mondo ebraico apre le porte. Continua sui
quotidiani nazionali e locali il richiamo ai programmi della Giornata
Europea della Cultura ebraica, in programma domenica 18 settembre.
Milano, città capofila, aprirà con l’ospite d’onore, il ministro della
Difesa Roberta Pinotti (Leggo); a Roma, si inizia sabato sera con
l’incontro su linguaggio scientifico e Talmud con l’ebraista Giulio
Busi e rav Riccardo Di Segni (Giornale della provincia); a Bologna la
Giornata coinciderà con la chiusura della rassegna JewishJazz con
l’esibizione dei Minimal Klezmer (Repubblica Bologna); anche a Verona
la musica sarà protagonista con il concerto domenica sera in sinagoga
(L’Arena); a Napoli si parte sabato sera con con gli appuntamenti a
Palazzo Venezia all’insegna del duo Sepharad (violino e violoncello) e
del cibo casher (Il Mattino).
|
|
Leggi
|
|
|
IL SEMINARIO ORGANIZZATO DALL'UCEI
Terremoto, un aiuto a chi soffre
IsraAid racconta la sua sfida
Gestire
una situazione di difficoltà. Mantenere i nervi saldi quanto tutto
attorno diventa estremo. Mettere al servizio di chi ha bisogno la
propria professionalità e il proprio altruismo, aiutando a risolvere
piccoli e grandi problemi.
L’esperienza di IsraAid, la ong israeliana che opera in stretta
sinergia con gli enti ebraici italiani suoi luoghi del terremoto per
portare assistenza alle popolazioni colpite, al centro di un intenso
seminario di formazione in svolgimento nell’aula magna del Collegio
Rabbinico a Roma.
Un’occasione di approfondimento, divisa in due sessioni, che ha portato
molte decine di giovani a confronto con le principali sfide di cui è
investito chi opera sul fronte della risoluzione delle emergenze. In
particolare per quanto concerne la sfera del sostegno psicologico a chi
ha perso tutto o quasi.
Introdotto
dall’assessore UCEI Franca Formiggini Anav, che ha rappresentato
l’Unione nella recente iniziativa di solidarietà ad Amatrice realizzata
assieme alla Comunità ebraica di Roma, il seminario ha affrontato
diverse problematiche. Sia come teoria che come pratica: i ragazzi sono
stati infatti protagonisti di alcune simulazioni che li hanno messi a
confronto con scenari complessi, dove più scelte sono possibili.
Molti i temi trattati durante il seminario. Dall’entità di un trauma
alle sue conseguenze, dalle necessità basilari di chi è colpito alle
diverse risposte comportamentali, emozionali, spirituali, cognitive e
fisiche. Fino ad arrivare, caso estremo, alle cinque fasi
dell’elaborazione del lutto: negazione o rifiuto, rabbia,
contrattazione, depressione, accettazione.
A portare un saluto ai ragazzi anche la presidente UCEI Noemi Di Segni.
Leggi
|
il provvedimento per l'ex calciatore
Sospeso il nostalgico Di Canio,
Sky Sport si scusa per la scelta
"Abbiamo
fatto un errore. Ci scusiamo con tutti quelli di cui abbiamo urtato la
sensibilità". Così Jacques Raynaud, vicepresidente esecutivo Sky Sport
& Sky Media, nell'annunciare la sospensione del contratto di
collaborazione con Paolo Di Canio. Centinaia di post, tweet, commenti
indignati. Il vistoso tatuaggio “dux” sul braccio dell’ex bandiera
biancoceleste, esibito negli studi del programma di cui era
opinionista, e che per primi abbiamo denunciato su questi notiziari in
un commento veicolato dall'Ansa e da altri mezzi di informazione, ha
portato all'inevitabile decisione assunta ieri. Dopo l'iniziale passo
falso, una decisione che conferma l'investimento in professionalità e
qualità dei prodotti editoriali che fa di Sky, da molti anni, un punto
di riferimento per milioni di telespettatori.
|
A Pordenonelegge con Pagine Ebraiche
Banca e ghetto, una storia italiana
da leggere con un unico sguardo
Il
ghetto. La banca come strumento di potere politico e finanziario. Due
storie italiane, che nei cinque secoli alle nostre spalle hanno
profondamente segnato il rapporto fra mondo ebraico e società
occidentale.
O forse, diversamente da quello che si è spesso creduto e si è sempre
insegnato, una storia sola. Una Storia da leggere intersecando gli
elementi in evoluzione dei rapporti e degli attriti fra potere della
cultura dominante e presenza ebraica, fra finanza per tutti e finanza
pilotata dalla politica, fra fattori macroeconomici e microeconomia,
fra classi privilegiate e classi sfavorite, fra diritto alla
cittadinanza e negazione dei diritti, fra accettazione della diversità
e affermazione del pensiero unico.
La banca e il ghetto possono stare in un’unica Storia. E non solo
perché lo sviluppo del modello finanziario che ancora oggi caratterizza
le economie sviluppate nacque in Italia con la strutturazione dei Monti
di pietà precisamente mentre i primi ghetti, anch’essi un’idea
italiana, chiudevano le proprie porte per ingabbiarvi l’esistenza
ebraica. No, non è solo una coincidenza temporale, ma un disegno, un
progetto dotato di una sua coerenza e mirato a politicizzare e
cristianizzare la grande finanza, a marginalizzare la presenza ebraica,
a imporre un ordine e un controllo fatto di pressione e di separazione,
di ideologia e di culto del potere, cui il mondo ebraico non poteva
aderire e cui una minoranza religiosa e culturale non poteva essere
funzionale.
Un modo nuovo di leggere le strutture dell’economia e della politica,
ma anche una nuova maniera di leggere i problemi della società, le
leggi delle istituzioni finanziarie e quelle dell’inclusione e
dell’esclusione, che sono ancora e più che mai i problemi della società
in cui viviamo. Il professor Giacomo Todeschini, storico della società
medievale e storico dell’economia, profondo conoscitore della relazione
fra religioni e fenomeni economici, autore fra l’altro di Visibilmente
crudeli : malviventi, persone sospette e gente qualunque dal Medioevo
all’età moderna, Ricchezza Francescana. Dalla povertà volontaria alla
società di mercato, Come Giuda. La gente comune e i giochi
dell’economia all’inizio dell’epoca moderna, docente di Storia
medievale all’Università di Trieste e di casa nei principali atenei
europei, da Parigi a Berlino, con il suo recente La Banca e il Ghetto.
Una storia italiana (Laterza editore) ha voluto aprire una strada
nuova.
Leggi
|
qui milano - la serata organizzata dalla ort
Ebraismo digitale. La scuola
tra radici e sguardo al futuro
La
scuola ebraica di Milano guarda al futuro, al digitale, alle
possibilità che offre la tecnologia, ma non dimentica le sue radici,
fondando la sua educazione sui principi dell'ebraismo. Un intreccio,
quello tra futuro e tradizione, emerso con chiarezza ieri sera in
occasione della serata organizzata dalla Ort Italia – ente no-profit
impegnato nella promozione dell'educazione ebraica nel mondo –
nell'aula magna della scuola ebraica milanese. Un appuntamento che ha
visto tra i protagonisti la dirigente del ministero dell'Istruzione
Anna Brancaccio, intervenuta per parlare di “Competenze digitale nella
scuola e nella vita: quali prospettive e spazi in Italia”. “Siamo qui
anche per sottolineare quanto la Ort può fare per i nostri ragazzi”, ha
spiegato in apertura Roberto Jarach, presidente ORT Italia, presentando
la serata, durante la quale sono stati premiati, direttamente dal
direttore generale di World Ort Shmuel Sisso, i sette ragazzi che hanno
partecipato e vinto il World ORT stem Communication Awards, concorso
internazionale dedicato a comunicazione e nuove tecnologie. Ad aprire
l'evento, i saluti di Milo Hasbani, presidente della Comunità ebraica
di Milano assieme a Raffaele Besso (presente in sala) e dell'assessore
alla Scuola Davide Hazan. Tra i presenti anche l'assessore Scuola,
formazione e giovani dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Livia
Ottolenghi, che in chiusura, dopo l'intervento del rabbino capo di
Milano rav Alfonso Arbib, si è detta colpita dalla “passione per la
scienza e per lo studio che hanno trasmesso questa sera i ragazzi”. In
sala, tra gli altri, anche i vicepresidenti della Comunità ebraica di
Roma Claudia Fellus e il consigliere Maurizio Tagliacozzo.
Leggi
|
40 FORMATORI DA TUTTA EUROPA
Maccabi, leader a confronto
Formare
la leadership del futuro. Gettare le basi affinché le prossime
occasioni di incontro, in Europa e in Israele, continuino ad aggregare,
insegnare e divertire nel segno dell’identità ebraica. Questo lo
spirito con cui 40 formatori della grande famiglia del Maccabi,
arrivati da 20 paesi diversi, si stanno ritrovando in queste ore in
Toscana, in bassa Maremma, per condividere progetti e proposte per il
futuro.
“Un’esperienza fortemente voluta dal Maccabi Europa, che punta sempre
di più a rafforzare sinergie e collaborazioni internazionali. Con un
valore aggiunto: la presenza di molti volti nuovi tra i partecipanti,
desiderosi di spendersi per questa causa comune. Un bacino di idee e di
energie molto prezioso” spiega la vicepresidente del board continentale
Claudia De Benedetti.
Leggi
|
jciak
L’ineffabile magia di Mr. Gaga
Uscirete
dalla sala accennando un passo di danza, un saltello o una melodia a
fior di labbra. Mr. Gaga di Tomer Heymann – da oggi nei cinema italiani
– è un film contagioso. Ti prende e ti porta via, tuffandoti in un
flusso di bellezza lungo cento minuti. Il film, presentato due anni fa
al Jerusalem Film Festival, ha tutte le carte in regola per sfondare,
incluso un soffio di glamour patinato. Il protagonista è Ohad Naharim,
coreografo e direttore artistico della celebre Batsheva Dance Company,
uno dei danzatori più affascinanti della scena contemporanea. E la sua
storia personale e professionale, iniziata nel kibbutz di Mizra,
s’intreccia qui con la dimensione pubblica del suo lavoro, nella
contraddizione feroce che vede la Batsheva Dance Company, spesso
apertamente schierata contro i governi israeliani, contestata
all’estero solo perché israeliana.
Mr. Gaga, finanziato in fase di post-produzione grazie a un
crownfunding di Kickstarter presentato da Natalie Portman, ci immerge
nel vivo del processo creativo di uno dei grandi innovatori della danza
contemporanea attraverso materiali d’archivio, prove, sequenze
spettacolari di danza.
Daniela Gross
Leggi
|
Setirot
- Cinquant’anni |
Il
2017 è alle porte: cinquant’anni dalla Guerra dei Sei Giorni e cento
dalla Dichiarazione Balfour. In vista di questi anniversari, da aprile
scorso, svariate centinaia di israeliani stanno mettendo in piedi un
movimento – Siso, ovvero “Save Israel, Stop the Occupation” – che si
appella “agli ebrei nel mondo intero perché si uniscano a noi in
un’azione coordinata per porre fine all’occupazione e costruire un
futuro nuovo per la salvezza dello Stato di Israele e delle generazioni
a venire”. A fare spesso da portavoce del Siso è stato finora il
professor Daniel Bar-Tal, 70 anni, docente emerito di Psicologia
politica all’Università di Tel Aviv. Tra i fondatori ci sono uomini e
donne che contano qualcosa nella storia politica, diplomatica,
culturale e accademica di Israele (tra i molti, lo storico e
ambasciatore Eli Barnavi, l’ex direttore generale del ministero degli
Esteri Alon Liel, il politologo Menachem Klein, e poi David Grossman,
Amos Oz, David Broza, Avishai Margalit, Alice Shalvi, diplomatici,
militari, educatori, storici eccetera).
Stefano Jesurum, giornalista
Leggi
|
|
In ascolto - Noa |
In
un anno credo di non aver mai parlato di Achinoam Nini, al secolo Noa,
se non di sfuggita. Non certo perché non la apprezzi, anzi, credo sia
un’artista straordinaria, oltre che una persona dotata di grande
umanità. Forse non ne ho mai parlato perché mi ci vorrebbe un libro
intero per descrivere le sue doti tecniche, la capacità interpretativa
e l’originalità della sua musica. Noa è cresciuta a New York,
ascoltando i grandi del pop e del folk americano e cantando con la
nonna le antiche melodie ebraiche yemenite e questa doppia identità
musicale l’ha accompagnata per tutta la vita, dalla scelta di musicare,
nel suo primo album, la poesia Ilanot di Leah Goldberg (in cui cantava
“my roots are on both sides of the sea”) fino all’album Genes and
Jeans, in cui l’inglese e e le sonorità del pop si intrecciano con le
note del tradizionale “Sei Yona”, un gioiellino che ogni cantante di
origine yemenita da Ofra Haza fino a Timna Brauer, tanto per citare due
opposti dal punto di vista interpretativo, non può mancare di eseguire.
Maria Teresa Milano
Leggi
|
Time
out - Classifiche |
Sembra
che anche una parte di noi sia stata colpita dal benaltrismo. Che in
Italia questo pericoloso virus avesse già colpito lo sapevamo già e ne
avevo parlato qualche tempo fa sempre su questa rubrica, ma ora nella
sua nuova declinazione sembra che abbia assunto una forma tipicamente
ebraica. Le conseguenze sono che se i nostri rabbanim o altri si
azzardano a dire che un certo comportamento non è lecito, la reazione è
che nell’ebraismo esistono cose decisamente più importanti. Quali non
si è capito e neanche perché se giudicare certe situazioni è sbagliato,
è corretto invece ergersi a giudici morali dei nostri precetti
stilandone una classifica. Il fatto è che ogni regola, piccola, grande
o insignificante che appaia è un punto che lega l’ebraismo nel suo
complesso.
Daniel Funaro
Leggi
|
|
Il rumore del tempo |
Un
uomo passa le notti sul pianerottolo, in piedi accanto alla porta – le
orecchie e i sensi tesi al minimo rumore. Sua moglie e la bimba di un
anno sono nella sua stanza da letto, a pochi passi. Aspetta. Gira voce
che con chi è già pronto la polizia è meno brusca, e poi vuole evitare
scene difficili da dimenticare alle sue due donne. Nella sua piccola
valigia, insieme a pochi vestiti e il necessario per l’igiene, ha messo
tre pacchetti di sigarette; gli serviranno, pensa, durante la prima
notte di veglia, per gli interrogatori e quando sarà recluso. O no?
Sarà ucciso subito dopo essere stato portato alla Grande Casa? Alla
terza notte di ricordi e terrori, fumerà.
Valerio Fiandra
Leggi
|
Imparare da tutti |
In
questi giorni ho avuto il piacere di avere visita da moltissime
persone, la gran parte delle quali non vedevo da tanto, e nonostante
non abbia potuto dedicare ad ognuna il tempo che meritava, è stato un
dono prezioso.
Con un’amica è stata occasione di chiarimento e di ricongiungimento
dopo un dissidio causato da futili malintesi, mentre un’altra si è
confidata sulla comprensione del valore del tempo e mi ha suscitato
alcune riflessioni.
Sara Valentina Di Palma
Leggi
|
|
|