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19 gennaio 2017 - 21 Tevet 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
Che cosa ha permesso al nostro popolo di resistere alle fatiche della sopravvivenza in mezzo ad una società non ebraica ostile?
Rabbì Menachem Zamba z.tz.l. dà questa risposta. Nella Parashà è scritto che “Gli Egizi amareggiarono le loro vite con l’argilla (chòmer) e i mattoni (levenìm)”.
 
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
Secondo l'anagrafe dell'UCEI, alla fine del 2014 gli iscritti alle comunità ebraiche erano 23.901. Esattamente 50 anni prima, alla fine del 1964, il numero degli iscritti era 29.184. La diminuzione complessiva è stata di 5.283 iscritti, pari al 18%. Vi è chi esprime preoccupazione per queste tendenze demografiche che sono in realtà molto più profonde se si considera che negli ultimi 50 anni sono immigrati in Italia almeno 5.000 ebrei che avrebbero dovuto far crescere la popolazione ebraica. La perdita reale è quindi di oltre 10.000. Nella sola comunità di Roma si è avuto un aumento dell'11%, nel complesso di tutte le altre comunità una perdita del 38%. Ci si chiede dunque: che fare?
Le alternative identitarie possibili oggi per un ebreo impegnato sono diverse e riconducibili a quattro vie principali: l'approfondimento di un'autentica cultura ebraica basata sullo studio delle fonti e tradotta con coerenza nella pratica di vita quotidiana; l'adesione a un'identità ebraica fondata sui presupposti delle correnti moderniste dell'ebraismo (conservatrice o riformata); la scelta di un'identità impegnata nell'arena della società civile alla luce di principi etici secolari ispirati dalle fonti ebraiche; e il trasferimento del centro della propria vita in Israele.
 
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Il 22 gennaio, una corsa nella consapevolezza
Anche il Corriere dello sport dà appuntamento a domenica per Run for Mem, la corsa tra Storia e Memoria organizzata dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane insieme a Maratona di Roma e Maccabi Italia. “Si parte alle 10 dal quartiere ebraico con due percorsi, uno agonistico sui 10 km e uno non competitivo di 3,5 km. Alla partenza – viene sottolineato – ci sarà anche Shaul Ladany, uno degli atleti israeliani scampati all’attentato di Monaco 1972, durante l’Olimpiade tedesca”.
L’iniziativa, viene spiegato sul Trova Roma di Repubblica, nasce con l’obiettivo di celebrare la vita e la capacità che lo sport ha di andare oltre ogni distinzione di religione, di credo, di cultura e di genere per rivolgersi all’insieme della società. Un invito quindi rivolto a tutti “per correre all’andatura preferita, o semplicemente a passo libero, per esplorare e condividere il significato dei più importanti luoghi della memoria capitolina”.

I gioielli di Mussolini e di casa Savoia, ma anche i libretti di risparmio degli ebrei italiani a Salonicco. La Tesoreria dello Stato, a Roma, custodisce dalla fine della guerra un immenso patrimonio storico ed economico. Di cui nessuno però saprebbe nulla, per colpa della burocrazia. All’argomento Panorama dedica un ampio approfondimento. Dichiara al settimanale Giorgia Calò, assessore alla Cultura della Comunità ebraica romana: “Sono certa che dal punto di visto storico e culturale sia un ritrovamento straordinario. Ci organizzeremo con I’UCEI e con le organizzazioni internazionali che si occupano di Shoah per decidere una strategia comune di intervento”. Afferma invece il responsabile del dipartimento culturale Claudio Procaccia: “Nessuno ci ha mai informato di questo materiale, la cui esistenza è completamente sconosciuta anche agli studiosi della Shoah”.
 
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  davar
LA MISSIONE ad auschwitz MIUR-UCEI
Nuovi impegni per la Memoria
La temperatura in questi giorni oscilla tra i – 6 e i – 15 gradi, e questo freddo terribile e pervasivo è la perfetta metafora del gelo e del groppo alla gola che prova l’intero gruppo di studenti, insegnanti, Testimoni e Autorità in questo Viaggio della Memoria nei luoghi dello sterminio. Una tappa fondamentale per la formazione di tanti ragazzi, organizzata anche quest’anno, a pochi giorni dal Giorno della Memoria, dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Un viaggio iniziato ieri, con una prima giornata nei luoghi ebraici e nel ghetto nazista di Cracovia. Giornata culminata nel pomeriggio nella Sinagoga Tempel, dove la Presidente UCEI Noemi Di Segni e il Ministro Valeria Fedeli hanno siglato il rinnovo del Protocollo d’Intesa per la promozione di percorsi didattici sulla Shoah nelle scuole italiane, ideale prosecuzione degli accordi intercorsi e attuati negli scorsi anni.
“Desidero ringraziare sentitamente il Ministro per il convinto sostengo a queste iniziative e per ribadire assieme a noi l’importanza della trasmissione della Memoria della Shoah alle giovani generazioni”, ha detto Di Segni. “Nel comune scopo di realizzare percorsi e progetti quanto più possibile utili allo studio, all’approfondimento, all’elaborazione creativa e alla trasmissione di una Memoria ‘viva’, non superficiale, non banalizzante”.
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L'INCONTRO AL CENTRO BIBLIOGRAFICO UCEI
La Polonia tra passato e futuro
La Polonia di oggi, tra passato e futuro europeo. È un’occasione davvero speciale quella in programma lunedì 6 febbraio al Centro Bibliografico dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, dove dalle 17 alle 19 sarà ospite l’ambasciatore di Polonia in Italia Tomasz Orlowski (nell’immagine), impegnato in questi giorni assieme alla presidente dell'Unione Noemi Di Segni e il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli nel viaggio della Memoria ad Auschwitz.
Per partecipare all’evento è necessario comunicare la propria adesione all’indirizzo segreteria@ucei.it
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RUN FOR MEM - il 22 GENNAIo a roma
La corsa tra Storia e Memoria
Ladany, testimonianza speciale

Anche il Corriere dello sport dà appuntamento a domenica per Run for Mem, la corsa tra Storia e Memoria organizzata dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane insieme a Maratona di Roma e Maccabi Italia. “Si parte alle 10 dal quartiere ebraico con due percorsi, uno agonistico sui 10 km e uno non competitivo di 3,5 km. Alla partenza – viene sottolineato – ci sarà anche Shaul Ladany, uno degli atleti israeliani scampati all’attentato di Monaco 1972, durante l’Olimpiade tedesca”.
L’iniziativa, viene spiegato sul Trova Roma di Repubblica, nasce con l’obiettivo di celebrare la vita e la capacità che lo sport ha di andare oltre ogni distinzione di religione, di credo, di cultura e di genere per rivolgersi all’insieme della società. Un invito quindi rivolto a tutti “per correre all’andatura preferita, o semplicemente a passo libero, per esplorare e condividere il significato dei più importanti luoghi della memoria capitolina”.
“Due i percorsi, dieci km per gli atleti, tre km e mezzo per tutti gli altri. Due diversi percorsi che con andature diverse consentiranno di passare di fronte ai luoghi più importanti della memoria romana” si legge invece oggi su Corriere Roma.
“Un inno alla vita e al coraggio, una grande iniziativa democratica attraverso lo sport come strumento capace di superare differenze di religione, credo, cultura e genere” presenta l’iniziativa l’agenzia stampa Ansa. “Questa speciale corsa
non competitiva – si legge ancora – si snoderà lungo alcune strade e piazze della Capitale, luoghi storici simbolo di orrore ma anche di salvezza”.
A precedere la corsa, sabato 21 alle 18.30 alla libreria L’angolo dell’Avventura, la presentazione della biografia italiana di Ladany, Cinque cerchi e una stella, scritta dal giornalista padovano Andrea Schiavon e pubblicata da Add editore. Un appuntamento imperdibile per conoscere da vicino un personaggio che è fonte perpetua di ispirazione.
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QUI FERRARA - LA MOSTRA
Touch, la Memoria tangibile
Albertina Bassani Magrini, Silvio Finzi, Silvio Magrini, Amelia Melli, Zaira Melli, Germana Ravenna, Marcello Ravenna, Lindo Saralvo, Maria Zamorani, Renato Castelfranchi.
Sono dieci dei circa 150 ebrei ferraresi che, tra la fine del 1943 e l’inizio del 1944, rimasero vittime della follia nazista, come ricorda la lapide dove i loro nomi sono scolpiti, sulla facciata dell’edificio che, in Via Mazzini, ospita la Comunità ebraica e le sinagoghe.
Identità, volti, storie di donne e uomini, bambini e anziani brutalmente strappati alla vita, che ora il pubblico può conoscere più da vicino grazie all’installazione “TOUCH – Toccare alcune storie di cittadini ferraresi ebrei deportati”, promossa dal Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS e dall’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, con il patrocinio della Comunità ebraica di Ferrara, in occasione del Giorno della Memoria.
Curata dai fotografi Piero Cavagna e Giulio Malfer, TOUCH verrà inaugurata martedì 24 gennaio, alle 18, presso la sede del Museo (Via Piangipane 81, a Ferrara).
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il sindaco sala insieme alla testimone segre 
Sei nomi, sei pietre per Milano
Le prime Stolpersteine in città

In corso Magenta 55 da oggi i milanesi “inciamperanno” sul sampietrino d'ottone dedicato ad Alberto Segre, deportato il 30 gennaio 1944 insieme alla figlia Liliana ad Auschwitz. Liliana, allora 13enne, riuscirà a sopravvivere all'orrore, non così il padre morto il 27 aprile 1944. Una data che oggi è scolpita nella pietra d'inciampo – il piccolo monumento alle vittime della Shoah ideato dall'artista tedesco Gunter Demning - di corso Magenta, assieme al nome di Alberto e alla sua data di nascita (12 dicembre 1899). Lì dove un tempo viveva con la figlia.
Ad apporre la pietra, l'artista assieme a Liliana Segre, voce fondamentale tra i Testimoni della Shoah, e al sindaco di Milano Giuseppe Sala. Durante la breve cerimonia il sindaco ha sottolineato l'impegno della città per la Memoria e nel corso della giornata sono state apposte altre pietre in ricordo di Gianluigi Banfi, Adele Basevi Lombroso, Dante Coen, Melchiorre De Giuli e Giuseppe Lenzi. L'obiettivo del comitato per le pietre d'inciampo di cui fanno tra gli altri la Comunità ebraica di Milano, la Fondazione Memoriale della Shoah – rappresentata oggi dal vicepresidente Roberto Jarach - e il Centro di Documentazione ebraica contemporanea è quello di  di posare da 12 a 24 pietre ogni anno per i prossimi cinque anni. 
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la giornata per la lingua ebraica
Anche le canzoni fanno l'Aliyah
Le canzoni che hanno fatto l'Aliyah (שירים שעשו עלייה). È una delle interessanti iniziative che gravitano attorno al Giorno della lingua ebraica, che si celebra oggi – 21 di Tevet – in Israele e nel mondo. La data ricorda uno dei padri dell'ebraico moderno, Eliezer Ben Yehuda, filologo e giornalista vissuto a cavallo dell'Ottocento. A suo nome in Israele è stato anche ideato un premio che verrà conferito sabato sera a Samson Hofman, per 35 anni alla guida della commissione per l'ebraico di Tsahal (l'esercito israeliano).
Alla celebrazione della Giornata dedicata all'ebraico, il cui intento è promuovere la conoscenza della lingua in Israele così come nella Diaspora, la presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni ha invitato recentemente a partecipare. Un invito rivolto sia alle realtà ebraiche italiane sia a tutti coloro che amano l'ebraico a organizzare un momento di studio, per ogni età, collettivo o personale, di alcune ore o anche breve.
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jciak
Nebbia in agosto attorno a Ernst
Ernst Lossa ha 13 anni quando lo internano nella clinica di Irsee. Orfano di madre, è un ragazzino zingaro così ribelle da essere giudicato “ineducabile” e rinchiuso in un reparto psichiatrico. Attraverso la sua storia vera, Nebbia in agosto di Kai Wessel – da oggi nelle sale – porta al cinema l’orribile storia dell’Aktion T4, l’operazione che nella Germania del Terzo Reich conduce allo sterminio di oltre 200 mila disabili fisici e psichici.
Basato sull’omonimo libro di Robert Domes, Nebbia in agosto filtra uno spaccato storico inquietante attraverso la prospettiva di un ragazzino intelligente e pieno di vita. Una volta internato, Ernst (Ivo Pietzcker) si rende conto alla svelta che le cose non vanno come dovrebbero: l’ospedale è una fabbrica di morte e il buon dottor Veithausen (Sebastian Koch) fa tutto tranne che aiutare i malati.

Daniela Gross
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  pilpul
Setirot - Futuro
Leggo su Moked i resoconti dei lavori del Consiglio UCEI di pochi giorni fa.
"Ad aprire la sessione un inquadramento generale del professor Sergio Della Pergola, tra i massimi esperti di demografia al mondo, che ha permesso di cogliere differenze e analogie tra le varie Comunità anche in relazione ai fenomeni avvenuti a livello macro in questi ultimi decenni. Fenomeni che hanno cambiato, tra le altre, la realtà di Israele ma soprattutto il volto della Diaspora: i tassi di natalità e il tema dei matrimoni misti, ha spiegato Della Pergola, sono soltanto alcune delle questioni che stanno modificando il mondo ebraico (…) Le principali difficoltà sono state analizzate anche dal professor Gabriel Levi, che ha comparato la realtà numerica dell’ebraismo italiano di pochi decenni fa con quella odierna. Un drastico calo, molti problemi aperti. Una via d’uscita però ci sarebbe: è nella Torah, dice il professore. Ma in una Torah condivisa, non per 'pochi ma buoni'". Insomma nella capacità di non escludere chi si ritiene diverso da noi, di non perdere nessuno per strada.


Stefano Jesurum, giornalista
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In ascolto - Ruth
La ventisettesima Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei quest’anno ha scelto la lettura del libro di Ruth, dando particolare risalto al tema dell’accoglienza. Ruth, la moabita, decide di seguire la suocera Naomi e dichiara: “dove andrai tu andrò io, dove starai tu, starò anch’io, il tuo popolo sarà il mio popolo, il tuo Dio sarà il mio Dio”.
Quando Ruth inizia il suo percorso di “conversione” è tempo di mietere il grano e proprio come nella festa di Shavuot, la narrazione si svolge tra il dono delle primizie dei campi e il dono della Torah, che fu data al popolo ebraico e che Ruth sceglie nel momento in cui decide di restare con Naomi.


Maria Teresa Milano
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Il simpatizzante
Non so come prenderlo, adesso che ve lo voglio raccomandare, questo romanzo formidabile che ha preso me per tre giorni in ostaggio, e che – proprio come capita al suo protagonista – mi ha lasciato vinto ma non arreso. È un romanzo di spionaggio, un romanzo di guerra, un romanzo sull’immigrazione, sul Comunismo, sull’America ? Sì, Il Simpatizzante ( Neri Pozza, ottima traduzione di Luca Briasco, Euro 18 ) è tutto questo, e ancora lo si potrebbe definire un romanzo sull’amicizia, sull’amor filiale, sul tradimento, oltre che una riflessione sul potere del cinema. È tragedia, è parodia, è un libro di Storia: è un romanzo totale e coinvolgente.
“Sono una spia, un dormiente, un fantasma, un uomo con due facce".


Valerio Fiandra
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Nazionalismo
Riportavano qualche giorno fa alcuni siti di informazione ed il quotidiano La Stampa una notizia solo apparentemente minore: a quasi vent’anni dal conflitto in Kosovo (il quale, concordo con l’analisi di Alessandro Marzo Magno, fa parte in realtà della lunga “guerra dei dieci anni” di dissoluzione della Jugoslavia), il nazionalismo tra serbi ed albanesi si riaccende sul treno che, per la prima volta, dovrebbe costituire un collegamento diretto tra Belgrado e Mitrovica Nord – ovvero la parte a maggioranza serba della città kosovara rigidamente divisa, come nella maggior parte delle città jugoslave del dopoguerra, su linee nazionali innaturali segnate da confini naturali, spesso fiumi come in questo caso.

Sara Valentina Di Palma
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