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Elia Richetti,
rabbino
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HaQadòsh
Barùkh Hu ci ordina “Wa-ànshe qòdesh tihyùn Li”, “Uomini di santità
siate per Me”. Il Rebbe di Kotzk spiegava: siate santi umani, ossia
consacrate le vostre azioni umane, quotidiane, ordinarie. Questo è il
concetto stesso della Qedushà, l’elevazione spirituale del quotidiano.
L’estraniarsi dal mondo materiale per essere santi non serve: in cielo
D.o ha già abbastanza angeli…
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
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La
forma geometrica bidimensionale che meglio descrive l’attuale
situazione geopolitica del mondo occidentale è una spirale. A tre
dimensioni è un gorgo.
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Siria, l'esercito israeliano colpisce Hezbollah
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Aerei
militari israeliani avrebbero colpito la scorsa notte in Siria un
carico di armi destinato al movimento terroristico libanese Hezbollah,
impegnato al fianco del regime di Assad nel conflitto siriano
(Avvenire). Da parte di Gerusalemme non c’è stata conferma dell’azione
e già in passato si era parlato di incursioni dei caccia israeliani per
colpire Hezbollah, che minaccia i confini a nord del Paese. Ma Israele
guarda con attenzione anche a quanto succede a Sud, dove i terroristi
dell’Isis continuano a spargere violenza nella zona del Sinai: due
cittadini egiziani copti, padre e figlio, sono stati uccisi da
jihadisti dell’Isis. Il primo con un colpo di pistola, il secondo è
stato bruciato vivo: “i due uomini sono stati rapiti da miliziani del
Daesh, assassinati e poi abbandonati sul ciglio della strada poco
distante dalla città di el-Arish. – scrive Avvenire – Una ricostruzione
che la dice lunga sul controllo territoriale che gli estremisti hanno
raggiunto sulla costa mediterranea della penisola, nonostante il
dispiegamento di uomini e mezzi militari disposto dal Cairo da oltre
tre anni”.
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qui roma - la visita della fedeli
La ministra alla scuola ebraica:
"Studiare per avere un futuro"
Si
conclude con questo messaggio ai giovani raccolti nel cortile la visita
della ministra dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Valeria
Fedeli alla scuola ebraica di Roma.
Un'ora e mezzo abbondante al Portico d'Ottavia, per la ministra, che
incontra i vertici della scuola, i rappresentanti dell'ebraismo romano
e italiano, chi a vario titolo è impegnato nel mondo dell'educazione e
della formazione. Visita le classi, i diversi ambienti, incontra gli
studenti.
Ad accoglierla e ad accompagnarla all'interno dell'istituto la ministra
trova la presidente della Comunità romana Ruth Dureghello, la preside
delle elementari Milena Pavoncello, la presidente UCEI Noemi Di Segni,
e i presidenti delle altre tre Comunità dove è attiva una scuola
ebraica: Milo Hasbani e Raffaele Besso per Milano, Dario Disegni per
Torino, Alessandro Salonichio per Trieste.
Presenti inoltre, tra gli altri, gli assessori alla scuola di UCEI
(Livia Ottolenghi) e Comunità di Roma (Daniela Debach), il preside
delle scuole ebraiche rav Benedetto Carucci Viterbi e il direttore
delle materie ebraiche rav Roberto Colombo.
Ad accompagnare la ministra il consigliere diplomatico Gianluigi Benedetti.
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qui roma - la visita della fedeli "I nostri valori, i valori di tutti"
Una
visita alla scuola ebraica di Roma, che sarebbe dovuta essere molto
breve ma si è invece trasformata in un’occasione di emozione e di
dichiarazioni importanti: così, con volontà tenace, la ministra
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in un giorno pieno di
impegni, ha dato un segnale importante alle comunità ebraiche italiane.
Segno tangibile di un’attenzione che non cala e della ferma e precisa
volontà di vedere, incontrare, conoscere direttamente la multiforme
realtà della bimillenaria minoranza ebraica a partire proprio dai
luoghi deputati alla formazione dei più piccoli, i veri garanti del
futuro di una comunità piccola nei numeri ma grande nei valori e nelle
tradizioni.
Dopo il Viaggio della Memoria cui ha partecipato insieme alla
presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, per non
dimenticare, ora Valeria Fedeli guarda avanti, e mostra il suo impegno
e la sua intenzione di incontrare quelle istituzioni che accolgono e
accompagnano la crescita, che educano, formano e sostengono lo sviluppo
identitario dei giovani e dei giovanissimi ebrai italiani. Così, dopo
la visita alla scuola di Roma, accompagnata dalla presidente
dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e alla
padrona di casa, la presidente della Comunità romana Ruth Dureghello,
Valeria Fedeli ha incontrato i presidenti di Milano, Torino e Trieste,
ossia di quelle comunità che pur fra mille difficoltà tengono aperta
una scuola ebraica.
Un incontro importante, Dureghello ha scelto di aprire con parole
sentite: “Grazie. Un grande e caloroso grazie, innanzitutto, per aver
deciso di essere qui con noi e di visitare un’istituzione che è
centrale e fondamentale per la Comunità di Roma, così come le scuole
sono il cuore delle Comunità di Milano, Torino e Trieste, qui
rappresentate dai rispettivi presidenti. Sono per noi imprescindibili,
importantissime, e non intendiamo rinunciarvi, per nessun motivo. Ma
abbiamo bisogno di sostegno e dell’appoggio suo e del Ministero tutto”.
Evidentemente emozionata, accolta dai canti degli allievi e da un
caloroso benvenuto della direttrice Milena Pavoncello, la ministra si è
rivolta direttamente ai bambini e ai ragazzi che affollavano il cortile
della scuola: “Siete una parte fondamentale del nostro futuro: siete
italiane e italiani portatori di valori, di cultura e di storia, siete
una componente imprescindibile della società”. Leggi
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L'UDIENZA IN VATICANO DI UN GRUPPO DI EDITORI "Torah, una prova d'amore" “Il
dialogo fraterno e istituzionale tra ebrei e cristiani è ormai
consolidato ed efficace, attraverso un confronto continuo e
collaborativo. Questo vostro dono odierno si inserisce pienamente in
tale dialogo, che non si esprime solo attraverso le parole, ma anche
nei gesti”.
Lo ha affermato papa Bergoglio, incontrando in udienza privata il
rabbino Abraham Skorka e un consorzio di editori sudamericani e
spagnoli, che gli hanno donato una copia della Torah in edizione
limitata. La Torah, ha sottolineato Bergoglio nel suo intervento,
“manifesta l’amore paterno e viscerale di Dio, un amore fatto di parole
e di gesti concreti, un amore che diventa alleanza. E proprio questa
parola alleanza è ricca di risonanze che ci accomunano”.
Sempre in Vaticano, questa mattina il rabbino capo di Roma Riccardo Di
Segni è intervenuto nel corso di un prestigioso convegno internazionale
sul “Diritto umano all’acqua” organizzato alla Casina Pio IV dalla
Pontificia Accademia per le Scienze.
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Qui Milano, qui roma
Israel Day, le scelte per il futuro
Nelle
scorse ore a Milano e oggi a Roma è stato organizzata presso le scuole
ebraiche una nuova edizione dell'Israel Day, l’iniziativa nata per
offrire agli studenti e ai giovani italiani una panoramica sulle
opportunità che il paese riserva per il loro futuro. Un'iniziativa
promossa dall’Agenzia Ebraica e il Keren Hayesod in collaborazione con
l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e le Comunità ebraiche di
Milano e Roma. Dopo una prima tappa milanese svoltasi ieri, oggi è
stato dunque il turno della scuola ebraica della Capitale dove i
ragazzi hanno avuto la possibilità di scoprire una vasta gamma di
opportunità, rappresentate da vari stand e volontari, offerte dalle
maggiori università israeliane. Ampia la rosa di opzioni tra cui poter
scegliere, da programmi di qualche mese, passando per stage fino alla
prospettiva dell’aliyah.
(Foto di Federico Disegni)
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qui milano - l'iniziativa "L'ottimismo di Shimon Peres, lezione per il mondo di oggi"
“A
mio padre chiedevano spesso: ‘Qual è la cosa più importante che pensi
di aver fatto nella tua vita?’ E lui rispondeva sempre: ‘Quella che
farò domani’. Ed è un messaggio anche per noi, per continuare a
lavorare per la pace”. Nel segno dell’esempio paterno, Zvia Peres
Valden ha voluto chiudere con un messaggio di speranza l’incontro
dedicato alla memoria di Shimon Peres, organizzato nella prestigiosa
sala Alessi del Comune di Milano. Al premio Nobel per la Pace –
scomparso il settembre scorso- è stato infatti conferito ieri il premio
di uomo dell’anno dall’associazione Amici italiani del Museo d’Arte di
Tel Aviv. Un riconoscimento postumo di cui la figlia Zvia ha
ringraziato gli organizzatori, ricordando il grande rapporto dello
statista israeliano con l’Italia. Dall’amicizia con il Presidente
emerito Giorgio Napolitano alla scelta di un architetto italiano,
Massimiliano Fuksas – tra i protagonisti dell’incontro milanese -, per
la realizzazione del Centro Peres per la Pace di Tel Aviv, il legame
tra Peres è il Bel Paese ha avuto radici profonde. “Anche Milano ha un
legame particolare con Peres – ha ricordato Ruggero Gabbai,
coordinatore dell’evento – Il primo viaggio che il precedente sindaco,
Giuliano Pisapia, scelse di fare all’estero fu infatti in Israele. Ero
con lui in qualità di consigliere comunale quando partimmo per la
visita e sull’areo ci fu un fortunato incontro con il presidente
Peres”. “Un uomo – ha ricordato Gabbai, parlando del segno politico
lasciato dall’ex presidente d’Israele – la cui lezione è ancora viva:
quella di avere speranza nel futuro e soprattutto in una pace
possibile”. “Leader come lui ci servirebbero oggi – le parole del
vice-sindaco di Milano Anna Scavuzzo, richiamando il preoccupante
riemergere dei populismi in Europa e non solo – Ci servirebbero la sua
passione per la politica, la sua dedizione per la pace”. Una guida di
fronte alle difficoltà del presente. Leggi
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qui roma - l'incontro Economia e impatto ambientale,
i segnali decisivi da cogliere
“Cambiamento
climatici e finanza sostenibile”. Questo il titolo del convegno che ha
avuto luogo ieri pomeriggio presso la sede dell’Università Popolare
Upter, a Palazzo Englefield a Roma. Un articolato incontro sui
drammatici effetti del “global warming”, e sulla capacità del mondo
dell’economia e della finanza di contribuire ad affrontare il problema
in una prospettiva globale. A organizzare il simposio l’associazione
ambientalista Italian Council for a Beautiful Israel, i cui scopi sono
stati introdotti dal presidente Emilio Nacamulli, che ha sottolineato
come l’associazione madre, in Israele, “nacque nel 1968, quasi
venticinque anni prima di Legambiente, grazie a una felicissima
intuizione di Shimon Peres. Il che fa capire l’attenzione che da sempre
c’è in Israele per le tematiche ambientali, che rendono oggi lo Stato
ebraico all’avanguardia nelle pratiche eco-sostenibili”.
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jciak Le parole di Jackie
È
stata una first lady amata, odiata, discussa, comunque straordinaria.
Da oggi nei cinema italiani, Jackie di Pablo Larrain, riesce
nell’impresa di mettere in scena i mille volti dell’unica prima signora
d’America diventata un’icona di stile. A calarsi nei panni
elegantissimi di Jackie Kennedy – l’Oscar per i costumi è dato fra i
più probabili – c’è Natalie Portman con un’interpretazione intensa,
paragonabile per molti versi alle ossessioni de Il cigno nero che nel
2010 valse all’attrice israelo-americana l’Oscar e con un tocco in più
che nel doppiaggio italiano va perduto. In questo film il vero tour de
force, per Natalie Portman, è la parlata di Jackie, sospirata,
aspirata, melodiosa: quel cosiddetto Kennedy sound che è uno dei grandi
protagonisti del film.
Daniela Gross Leggi
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Setirot - Né ridere né piangere
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Molto
si ragiona – e si continuerà purtroppo a ragionare a lungo – sulla
natura nichilista e la dimensione suicida dei terroristi islamici
soprattutto di quelli “europei” (non dei mandanti, sia chiaro, degli
esecutori). Insomma sulle differenti analisi che vedono da una parte
una radicalizzazione dellʼislam e dallʼaltra una islamizzazione del
radicalismo. Non a caso la serata di qualche giorno fa al Teatro
Parenti organizzata da Gariwo (“La battaglia culturale contro il
terrorismo”, con interventi particolarmente intensi, tra gli altri, di
Olivier Roy e Hamadi ben Abdesslem) ha suscitato un discreto confronto.
Dibattito al quale vorrei proporre non soltanto la definizione
lacaniana dellʼautosacrificio come espressione del “narcisismo supremo
della Causa persa”, ma anche un ragionamento letto in una recensione
della rivista “Oasis” a un saggio dello psicoanalista Fethi Benslama
che si intitola “Un furieux désir de sacrifice”. Dove al quesito sul
perché la via sacrificale tenti oggi in modo particolare la gioventù
musulmana Fethi Benslama chiama in causa lʼislamismo come utopia
antipolitica, ovvero come assorbimento del religioso nel politico più
che semplice politicizzazione del religioso.
Capisco che per alcuni tutto ciò sia semplicemente perdita di tempo,
però io credo che i fenomeni vadano, per quel che è possibile,
sviscerati prima che etichettati. In questo ricordando il buon vecchio
Baruch Spinoza e il suo «né ridere né piangere, ma capire». O almeno
cercare di capire.
Stefano Jesurum, giornalista
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In ascolto - La ragazza di Ludmir
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Hannah
Rachel Vebermacher nasce nel 1815 a Ludmir, cittadina dell’Ucraina,
animata dal fervore hassidico. Inizia da bambina a studiare l’ebraico e
la Bibbia e ancora ragazzina è già edotta in letteratura parabiblica,
Talmud, Midrash e codici etici. Di lei si dice che pregava tre volte al
giorno proprio come gli uomini e il suo coinvolgimento era tale che la
gente non riusciva a distogliere lo sguardo. Caduta in stato
d’incoscienza presso la tomba della madre, resta a letto diverse
settimane e quando si sveglia dichiara (secondo alcuni con una voce di
uomo) di aver incontrato la corte celeste e aver ricevuto una nuova
anima.
Maria Teresa Milano
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Rispetto
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Ricordo
il tempo delle scelte, una nuova famiglia in costruzione, una nuova
città: tra il serio e il faceto, dicevo, mi trasferisco qui perché
questo è il centro del mondo.
Di sicuro, il centro di una vita culturale fervida e vivace, in cui
avendo tempo a disposizione, tra lezioni di musica, nuoto, Talmud Torà
a quaranta chilometri di distanza e ogni tanto un po’ di lavoro, si
potrebbero infilare almeno due presentazioni di libri a settimana, un
paio di mostre nuove al mese, rassegne teatrali ed incontri in
biblioteca per bambini ogni stagione. Purtroppo tocca selezionare e
scegliere, non solo come utenti, ma ancora più difficile, di cosa poter
fare parte.
Sara Valentina Di Palma
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