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23 Febbraio 2017 -  27 Shevat 5777
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
HaQadòsh Barùkh Hu ci ordina “Wa-ànshe qòdesh tihyùn Li”, “Uomini di santità siate per Me”. Il Rebbe di Kotzk spiegava: siate santi umani, ossia consacrate le vostre azioni umane, quotidiane, ordinarie. Questo è il concetto stesso della Qedushà, l’elevazione spirituale del quotidiano. L’estraniarsi dal mondo materiale per essere santi non serve: in cielo D.o ha già abbastanza angeli…
 
Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
La forma geometrica bidimensionale che meglio descrive l’attuale situazione geopolitica del mondo occidentale è una spirale. A tre dimensioni è un gorgo.
 
Siria, l'esercito israeliano colpisce Hezbollah
Aerei militari israeliani avrebbero colpito la scorsa notte in Siria un carico di armi destinato al movimento terroristico libanese Hezbollah, impegnato al fianco del regime di Assad nel conflitto siriano (Avvenire). Da parte di Gerusalemme non c’è stata conferma dell’azione e già in passato si era parlato di incursioni dei caccia israeliani per colpire Hezbollah, che minaccia i confini a nord del Paese. Ma Israele guarda con attenzione anche a quanto succede a Sud, dove i terroristi dell’Isis continuano a spargere violenza nella zona del Sinai: due cittadini egiziani copti, padre e figlio, sono stati uccisi da jihadisti dell’Isis. Il primo con un colpo di pistola, il secondo è stato bruciato vivo: “i due uomini sono stati rapiti da miliziani del Daesh, assassinati e poi abbandonati sul ciglio della strada poco distante dalla città di el-Arish. – scrive Avvenire – Una ricostruzione che la dice lunga sul controllo territoriale che gli estremisti hanno raggiunto sulla costa mediterranea della penisola, nonostante il dispiegamento di uomini e mezzi militari disposto dal Cairo da oltre tre anni”.
 
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  davar
qui roma - la visita della fedeli
La ministra alla scuola ebraica:
"Studiare per avere un futuro"

Si conclude con questo messaggio ai giovani raccolti nel cortile la visita della ministra dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Valeria Fedeli alla scuola ebraica di Roma.
Un'ora e mezzo abbondante al Portico d'Ottavia, per la ministra, che incontra i vertici della scuola, i rappresentanti dell'ebraismo romano e italiano, chi a vario titolo è impegnato nel mondo dell'educazione e della formazione. Visita le classi, i diversi ambienti, incontra gli studenti.
Ad accoglierla e ad accompagnarla all'interno dell'istituto la ministra trova la presidente della Comunità romana Ruth Dureghello, la preside delle elementari Milena Pavoncello, la presidente UCEI Noemi Di Segni, e i presidenti delle altre tre Comunità dove è attiva una scuola ebraica: Milo Hasbani e Raffaele Besso per Milano, Dario Disegni per Torino, Alessandro Salonichio per Trieste.
Presenti inoltre, tra gli altri, gli assessori alla scuola di UCEI (Livia Ottolenghi) e Comunità di Roma (Daniela Debach), il preside delle scuole ebraiche rav Benedetto Carucci Viterbi e il direttore delle materie ebraiche rav Roberto Colombo.
Ad accompagnare la ministra il consigliere diplomatico Gianluigi Benedetti.
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qui roma - la visita della fedeli
"I nostri valori, i valori di tutti"
Una visita alla scuola ebraica di Roma, che sarebbe dovuta essere molto breve ma si è invece trasformata in un’occasione di emozione e di dichiarazioni importanti: così, con volontà tenace, la ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in un giorno pieno di impegni, ha dato un segnale importante alle comunità ebraiche italiane. Segno tangibile di un’attenzione che non cala e della ferma e precisa volontà di vedere, incontrare, conoscere direttamente la multiforme realtà della bimillenaria minoranza ebraica a partire proprio dai luoghi deputati alla formazione dei più piccoli, i veri garanti del futuro di una comunità piccola nei numeri ma grande nei valori e nelle tradizioni.
Dopo il Viaggio della Memoria cui ha partecipato insieme alla presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, per non dimenticare, ora Valeria Fedeli guarda avanti, e mostra il suo impegno e la sua intenzione di incontrare quelle istituzioni che accolgono e accompagnano la crescita, che educano, formano e sostengono lo sviluppo identitario dei giovani e dei giovanissimi ebrai italiani. Così, dopo la visita alla scuola di Roma, accompagnata dalla presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e alla padrona di casa, la presidente della Comunità romana Ruth Dureghello, Valeria Fedeli ha incontrato i presidenti di Milano, Torino e Trieste, ossia di quelle comunità che pur fra mille difficoltà tengono aperta una scuola ebraica.
Un incontro importante, Dureghello ha scelto di aprire con parole sentite: “Grazie. Un grande e caloroso grazie, innanzitutto, per aver deciso di essere qui con noi e di visitare un’istituzione che è centrale e fondamentale per la Comunità di Roma, così come le scuole sono il cuore delle Comunità di Milano, Torino e Trieste, qui rappresentate dai rispettivi presidenti. Sono per noi imprescindibili, importantissime, e non intendiamo rinunciarvi, per nessun motivo. Ma abbiamo bisogno di sostegno e dell’appoggio suo e del Ministero tutto”.
Evidentemente emozionata, accolta dai canti degli allievi e da un caloroso benvenuto della direttrice Milena Pavoncello, la ministra si è rivolta direttamente ai bambini e ai ragazzi che affollavano il cortile della scuola: “Siete una parte fondamentale del nostro futuro: siete italiane e italiani portatori di valori, di cultura e di storia, siete una componente imprescindibile della società”.
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L'UDIENZA IN VATICANO DI UN GRUPPO DI EDITORI
"Torah, una prova d'amore"
“Il dialogo fraterno e istituzionale tra ebrei e cristiani è ormai consolidato ed efficace, attraverso un confronto continuo e collaborativo. Questo vostro dono odierno si inserisce pienamente in tale dialogo, che non si esprime solo attraverso le parole, ma anche nei gesti”.
Lo ha affermato papa Bergoglio, incontrando in udienza privata il rabbino Abraham Skorka e un consorzio di editori sudamericani e spagnoli, che gli hanno donato una copia della Torah in edizione limitata. La Torah, ha sottolineato Bergoglio nel suo intervento, “manifesta l’amore paterno e viscerale di Dio, un amore fatto di parole e di gesti concreti, un amore che diventa alleanza. E proprio questa parola alleanza è ricca di risonanze che ci accomunano”.
Sempre in Vaticano, questa mattina il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni è intervenuto nel corso di un prestigioso convegno internazionale sul “Diritto umano all’acqua” organizzato alla Casina Pio IV dalla Pontificia Accademia per le Scienze.


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qui torino - IL NUOVO SALONE SI PRESENTA  
"La bibliodiversità è un valore"
Il messaggio è affidato a un’immagine forte, di grande impatto, disegnata da Gipi: per la sua trentesima edizione il Salone del Libro di Torino, nonostante le polemiche, nonostante le difficoltà è capace di proporre un’idea di cultura, rifiutando il ruolo di semplice vetrina editoriale. “Oltre il confine” è il tema e il direttore del Salone, Nicola Lagioia, ha sottolineato: “La bibliodiversità è un valore. Il pluralismo (non soltanto in campo editoriale) è una ricchezza, e dare spazio a molte voci è sempre meglio che ascoltare un monologo”.


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Qui Milano, qui roma
Israel Day, le scelte per il futuro
Nelle scorse ore a Milano e oggi a Roma è stato organizzata presso le scuole ebraiche una nuova edizione dell'Israel Day, l’iniziativa nata per offrire agli studenti e ai giovani italiani una panoramica sulle opportunità che il paese riserva per il loro futuro. Un'iniziativa promossa dall’Agenzia Ebraica e il Keren Hayesod in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e le Comunità ebraiche di Milano e Roma. Dopo una prima tappa milanese svoltasi ieri, oggi è stato dunque il turno della scuola ebraica della Capitale dove i ragazzi hanno avuto la possibilità di scoprire una vasta gamma di opportunità, rappresentate da vari stand e volontari, offerte dalle maggiori università israeliane. Ampia la rosa di opzioni tra cui poter scegliere, da programmi di qualche mese, passando per stage fino alla prospettiva dell’aliyah.
  
(Foto di Federico Disegni)

qui milano - l'iniziativa
"L'ottimismo di Shimon Peres, lezione per il mondo di oggi"
“A mio padre chiedevano spesso: ‘Qual è la cosa più importante che pensi di aver fatto nella tua vita?’ E lui rispondeva sempre: ‘Quella che farò domani’. Ed è un messaggio anche per noi, per continuare a lavorare per la pace”. Nel segno dell’esempio paterno, Zvia Peres Valden ha voluto chiudere con un messaggio di speranza l’incontro dedicato alla memoria di Shimon Peres, organizzato nella prestigiosa sala Alessi del Comune di Milano. Al premio Nobel per la Pace – scomparso il settembre scorso- è stato infatti conferito ieri il premio di uomo dell’anno dall’associazione Amici italiani del Museo d’Arte di Tel Aviv. Un riconoscimento postumo di cui la figlia Zvia ha ringraziato gli organizzatori, ricordando il grande rapporto dello statista israeliano con l’Italia. Dall’amicizia con il Presidente emerito Giorgio Napolitano alla scelta di un architetto italiano, Massimiliano Fuksas – tra i protagonisti dell’incontro milanese -, per la realizzazione del Centro Peres per la Pace di Tel Aviv, il legame tra Peres è il Bel Paese ha avuto radici profonde. “Anche Milano ha un legame particolare con Peres – ha ricordato Ruggero Gabbai, coordinatore dell’evento – Il primo viaggio che il precedente sindaco, Giuliano Pisapia, scelse di fare all’estero fu infatti in Israele. Ero con lui in qualità di consigliere comunale quando partimmo per la visita e sull’areo ci fu un fortunato incontro con il presidente Peres”. “Un uomo – ha ricordato Gabbai, parlando del segno politico lasciato dall’ex presidente d’Israele – la cui lezione è ancora viva: quella di avere speranza nel futuro e soprattutto in una pace possibile”. “Leader come lui ci servirebbero oggi – le parole del vice-sindaco di Milano Anna Scavuzzo, richiamando il preoccupante riemergere dei populismi in Europa e non solo – Ci servirebbero la sua passione per la politica, la sua dedizione per la pace”. Una guida di fronte alle difficoltà del presente.
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qui torino - il concerto
Da Ciajkovskij al Kol Nidrei,

Maisky regala solo emozioni
Auditorium Rai pieno, emozione, applausi infiniti. Così è stato accolto Mischa Maisky, a Torino per il concerto organizzato dall’Unione Musicale che ha visto sul palco l’unico violoncellista che è stato allievo sia di Gregor Pitiagorsky che di Mstislav Rostropovich insieme alla Franz Liszt Chamber Orchestra. Lettone, ha studiato al conservatorio di Leningrado prima di diventare, a Mosca, l’allievo prediletto di Rostropovich.
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qui roma - l'incontro
Economia e impatto ambientale,

i segnali decisivi da cogliere
“Cambiamento climatici e finanza sostenibile”. Questo il titolo del convegno che ha avuto luogo ieri pomeriggio presso la sede dell’Università Popolare Upter, a Palazzo Englefield a Roma. Un articolato incontro sui drammatici effetti del “global warming”, e sulla capacità del mondo dell’economia e della finanza di contribuire ad affrontare il problema in una prospettiva globale. A organizzare il simposio l’associazione ambientalista Italian Council for a Beautiful Israel, i cui scopi sono stati introdotti dal presidente Emilio Nacamulli, che ha sottolineato come l’associazione madre, in Israele, “nacque nel 1968, quasi venticinque anni prima di Legambiente, grazie a una felicissima intuizione di Shimon Peres. Il che fa capire l’attenzione che da sempre c’è in Israele per le tematiche ambientali, che rendono oggi lo Stato ebraico all’avanguardia nelle pratiche eco-sostenibili”.


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qui roma - l'incontro
Nutrire il corpo, nutrire l'anima
Un incontro per parlare di alimentazione, tra regole religiose (non solo ebraiche) e medicina.
“Alimentazione, regole per nutrire corpo e anima”, questo il titolo della conferenza che ha avuto luogo ieri al Centro Bibliografico dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, organizzata dall’Ospedale Israelitico e patrocinata anche da UCEI, secondo appuntamento del ciclo di incontri su “Corpo e spirito”, promossi dalla struttura ospedaliera per approfondire il tema dei rapporti tra scienza e religione.
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Qui Torino
Viaggio nella cucina tripolina
“Pentole dal deserto” è il titolo della serata organizzata dall’Associazione Ex Allievi e Amici della Scuola Ebraica di Torino. Tra i presenti, Giulio Disegni, presidente dell’Associazione e vicepresidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, e Rossella Bottini Treves, presidente della Comunità ebraica di Vercelli.
Una serata a base di sapori, racconti, usi e tradizioni dell’ebraismo libico che hanno dato vita a una cena ebraica tripolina, chef Hamos Guetta, ebreo tripolino.
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jciak
Le parole di Jackie
È stata una first lady amata, odiata, discussa, comunque straordinaria. Da oggi nei cinema italiani, Jackie di Pablo Larrain, riesce nell’impresa di mettere in scena i mille volti dell’unica prima signora d’America diventata un’icona di stile. A calarsi nei panni elegantissimi di Jackie Kennedy – l’Oscar per i costumi è dato fra i più probabili – c’è Natalie Portman con un’interpretazione intensa, paragonabile per molti versi alle ossessioni de Il cigno nero che nel 2010 valse all’attrice israelo-americana l’Oscar e con un tocco in più che nel doppiaggio italiano va perduto. In questo film il vero tour de force, per Natalie Portman, è la parlata di Jackie, sospirata, aspirata, melodiosa: quel cosiddetto Kennedy sound che è uno dei grandi protagonisti del film.


Daniela Gross
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  pilpul
Setirot - Né ridere né piangere
Molto si ragiona – e si continuerà purtroppo a ragionare a lungo – sulla natura nichilista e la dimensione suicida dei terroristi islamici soprattutto di quelli “europei” (non dei mandanti, sia chiaro, degli esecutori). Insomma sulle differenti analisi che vedono da una parte una radicalizzazione dellʼislam e dallʼaltra una islamizzazione del radicalismo. Non a caso la serata di qualche giorno fa al Teatro Parenti organizzata da Gariwo (“La battaglia culturale contro il terrorismo”, con interventi particolarmente intensi, tra gli altri, di Olivier Roy e Hamadi ben Abdesslem) ha suscitato un discreto confronto. Dibattito al quale vorrei proporre non soltanto la definizione lacaniana dellʼautosacrificio come espressione del “narcisismo supremo della Causa persa”, ma anche un ragionamento letto in una recensione della rivista “Oasis” a un saggio dello psicoanalista Fethi Benslama che si intitola “Un furieux désir de sacrifice”. Dove al quesito sul perché la via sacrificale tenti oggi in modo particolare la gioventù musulmana Fethi Benslama chiama in causa lʼislamismo come utopia antipolitica, ovvero come assorbimento del religioso nel politico più che semplice politicizzazione del religioso.
Capisco che per alcuni tutto ciò sia semplicemente perdita di tempo, però io credo che i fenomeni vadano, per quel che è possibile, sviscerati prima che etichettati. In questo ricordando il buon vecchio Baruch Spinoza e il suo «né ridere né piangere, ma capire». O almeno cercare di capire.


Stefano Jesurum, giornalista 

In ascolto - La ragazza di Ludmir
Hannah Rachel Vebermacher nasce nel 1815 a Ludmir, cittadina dell’Ucraina, animata dal fervore hassidico. Inizia da bambina a studiare l’ebraico e la Bibbia e ancora ragazzina è già edotta in letteratura parabiblica, Talmud, Midrash e codici etici. Di lei si dice che pregava tre volte al giorno proprio come gli uomini e il suo coinvolgimento era tale che la gente non riusciva a distogliere lo sguardo. Caduta in stato d’incoscienza presso la tomba della madre, resta a letto diverse settimane e quando si sveglia dichiara (secondo alcuni con una voce di uomo) di aver incontrato la corte celeste e aver ricevuto una nuova anima.

Maria Teresa Milano
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Rispetto
Ricordo il tempo delle scelte, una nuova famiglia in costruzione, una nuova città: tra il serio e il faceto, dicevo, mi trasferisco qui perché questo è il centro del mondo.
Di sicuro, il centro di una vita culturale fervida e vivace, in cui avendo tempo a disposizione, tra lezioni di musica, nuoto, Talmud Torà a quaranta chilometri di distanza e ogni tanto un po’ di lavoro, si potrebbero infilare almeno due presentazioni di libri a settimana, un paio di mostre nuove al mese, rassegne teatrali ed incontri in biblioteca per bambini ogni stagione. Purtroppo tocca selezionare e scegliere, non solo come utenti, ma ancora più difficile, di cosa poter fare parte.


Sara Valentina Di Palma
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