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16 Marzo 2017 - 18 Adar 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
"Ze yittenù kol ha-‘ovèr ‘al ha-pequdìm, machatzìth ha-shéqel…”, “Questo daranno tutti coloro che passano il conteggio, mezzo siclo…”. La Torà avrebbe potuto semplicemente dire: “Chi passa il conteggio darà mezzo siclo”; perché viene accentuata la parola “Ze”, “Questo”?

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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
I giovani nati negli anni ’80 e ’90 che hanno varcato la soglia del 20° secolo durante la loro infanzia sono chiamati in gergo sociologico i Millennials – i Millenari. Questi giovani adulti, oggi venti-trentenni, sono al centro di molte ricerche sui valori sociali, sulle idee politiche e sull’identità religiosa. Per quanto riguarda i giovani adulti ebrei, è interessante effettuare dei confronti sulla base dei dati forniti dalle recenti indagini dell’Istituto Pew nelle due principali comunità ebraiche: Israele e gli Stati Uniti. Va notato innanzitutto che le esperienze di vita sono alquanto diverse in quanto in Israele esiste il servizio militare e a 30 anni la maggioranza lavorano e sono già sposati con figli, mentre in America e negli altri paesi occidentali i giovani studiano magari più a lungo, fanno maggiore fatica a trovare impiego, si sposano molto più tardi e hanno meno figli. Col passare del tempo, e confrontando i più anziani con i più giovani, in seguito all’incessante aumento nei matrimoni interreligiosi, negli Stati Uniti si nota un crescente divario fra il numero dei giovani con una chiara identità ebraica e quello dei discendenti da famiglie di origine ebraica ma oggi con un’identità composita o non ebraica. In Israele il fenomeno è ancora abbastanza marginale.

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Stop al populismo
“L’Olanda ha detto no al populismo”, le prime parole di Mark Rutte, leader del centro destra olandese, uscito vincitore dalle urne. “Grazie per questa vittoria che avete dato all’Olanda, ma anche all’Europa – ha detto il premier ai suoi sostenitori – adesso siamo impegnati per mantenere il paese stabile, sicuro e caratterizzato dal benessere”. Il suo partito (Vvd) ha conquistato 33 seggi, mentre si è fermata a 20 la temuta rincorsa dei populisti islamofobi e anti-Ue di Geert Wilders (Pvv). Democristiani (Cda) e i liberali di sinistra (D66) sono invece appaiati un seggio più indietro. Exploit dei verdi, che passano da 4 a 14 seggi. “La vera sorpresa – scrive Repubblica – sono i Verdi e il suo leader Jesse Klaver, il ‘Trudeau olandese’: 30 anni, padre marocchino e madre indonesiana-olandese, prima sindacalista poi paladino dell’integrazione e dell’ambientalismo. Una speranza nuova, giovane e bella della sinistra europea”. Il grande sconfitto (oltre ai laburisti andati molto male) è dunque Wilders che ha sì guadagnato quattro seggi rispetto all’ultima tornata elettorale ma sperava in qualcosa di più: “Rutte non si è ancora liberato di me”, ha scritto il leader populista che prima della chiusura delle urne aveva detto ad alcuni inviati stranieri: “Cinque anni fa nessuno parlava di identità, di pericolo islamico, di difesa del perimetro della cittadinanza. Erano tabù. Oggi invece fanno parte dell’agenda di governo. Comunque vada, per me non si è mai trattato di poltrone, ma di difendere il mio Paese, la mia cultura, il mio popolo. Questo io lo chiamo successo” (Corriere della Sera).
 
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  davar
#roma60 - il sottosegretario gozi
'Dai lager all'Erasmus in 40 anni, l'Europa unita nel nostro futuro'
“Il 60esimo anniversario della firma dei Trattati di Roma deve essere un’opportunità per dimostrare, soprattutto ai giovani, che l’Unione Europea non può essere data per scontata. Per farlo, occorre ricordare loro il cammino che è stato fatto fin qui: in più di 40 anni siamo passati dai campi di sterminio al programma Erasmus”. Lo ha dichiarato il sottosegretario di Stato per gli Affari europei, Sandro Gozi, intervenendo in occasione dell’apertura della conferenza “The re-launching of Europe and the Rome treaties” e dell’inaugurazione della mostra “Ever Closer Union” alla Farnesina.
Una duplice iniziativa che dà il via al fitto calendario di celebrazioni dello storico anniversario, che vedrà convergere a Roma numerosi capi di Stato. A partire dalla giornata di domani, quando tra Palazzo Montecitorio e Palazzo Madama voci illustri della politica italiana e internazionale si riuniranno per fare un bilancio di questi 60 anni, ma anche per mettere in evidenza il ruolo che le assemblee elettive nazionali possono oggi svolgere nel processo di rilancio.


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PIERO TERRACINA CITTADINO ONORARIO
Perugia onora il Testimone
Centinaia di giovani ad accompagnarlo in questo nuovo riconoscimento, con un oceano di affetto, domande, curiosità.
Piero Terracina, uno degli ultimi testimoni italiani della Shoah ancora in vita, è da questa mattina un cittadino onorario di Perugia.
Decisione assunta all’unanimità dal Consiglio comunale lo scorso gennaio e che sancisce il legame speciale del comune umbro con Terracina, ospite ormai da molti anni di varie iniziative di Memoria.
Al suo fianco il Testimone Sami Modiano, legato a Piero da una profonda amicizia; la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello; il giornalista Roberto Olla; il sindaco Andrea Romizi, il presidente del Consiglio comunale Leonardo Varasano; il presidente di Avis Comunale Perugia Fabrizio Rasimelli e il vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve Paolo Giulietti.

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qui milano - l'iniziativa
Beteavòn, solidarietà a tavola
Shemà, ascolta. Al fianco dell’importante iniziativa Beteavòn (in ebraico, buon appetito), prima cucina sociale casher in Italia che distribuisce pasti gratuiti a chiunque ne abbia bisogno, il Merkos l’Inyonei Chinuch, il ramo educativo del movimento Chabad-Lubavitch, ha presentato nelle scorse ore un nuovo progetto: si chiama Shemà, come la fondamentale preghiera ebraica, ed è rivolto a tutti coloro che hanno bisogno di essere ascoltati. “Si tratta di uno sportello d’ascolto”, ha spiegato Daniela Mevorah nel corso della serata organizzata per sostenere il grande lavoro portato avanti in questi anni da Beteavòn, a cui dunque si affiancherà una nuova iniziativa di sostegno per chi è in difficoltà.

“Beteavòn non deve ringraziare nessuno – ha spiegato rav Igal Hazan, fondatore e direttore della Cucina sociale del Merkos – perché Beteavòn siamo tutti noi. È la Comunità ebraica di Milano, è l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, è la Comunità di Sant’Egidio, il Comune, il Bene Akiva, la Caritas”.
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il convegno alla camera dei deputati 
'Terrorismo, la lezione di Israele'
“Sin dalla sua creazione Israele ha dovuto affrontare una continua minaccia alla sua esistenza, non solo nella forma della guerra tra eserciti, ma anche e soprattutto nella forma della guerra asimmetrica, con il costante attacco contro i propri civili, che ha raggiunto il suo culmine durante la Seconda Intifada, tramutatasi poi da intifada suicida, a intifada dei coltelli e dei camion. Nel corso dei decenni, le autorità e il popolo israeliani hanno sviluppato dei dettagliati codici etici, legali e militari di operazione in situazioni estremamente complesse, da cui l’Europa, che si trova ora a affrontare minacce simili, potrebbe trarre spunto di collaborazione, rafforzando l’alleanza strategica con l’unica democrazia del Medioriente”.
Nella sua ricerca “Lessons from Israel’s Response to Terror”, edito dal think tank Jerusalem Center for Public Affairs, la giornalista Fiamma Nirenstein raccoglie alcune voci autorevoli di addetti ai lavori. La sfida, portare all’attenzione della politica il cosiddetto “modello Israele” nella lotta al terrorismo islamico. Un insieme di buone pratiche che trova casa nel volume, presentato alla Sala del Mappamondo alla Camera dei Deputati.

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OR LAMISHPACHOT A ROMA
"Figli vostri, figli di tutti noi"
Trenta nomi. Trenta vite spezzate. Trenta giovani che ci hanno lasciato, ma immortali nel ricordo.
Si è conclusa con lo svelamento di un lapide commemorativa nei giardini della casa di riposo ebraica di Roma, la seconda visita in Italia dei genitori di Or Lamishpachot, associazione israeliana che raggruppa madri e padri che hanno perso i loro figli in guerra o in azioni terroristiche. Cinque giornate di incontri, testimonianze, lacrime. Ma anche e soprattutto di sorrisi e nuove amicizie, coltivate sia a Roma che a Firenze (dove la comitiva si è recata alcune ore).
Giornate che restano indimenticabili per tutte le realtà coinvolte – dalla scuola agli asili, dalle sinagoghe alla casa di riposo. Con la consapevolezza, è stato sottolineato, di un legame che non potrà mai spezzarsi.

(Nell’immagine lo svelamento della targa, realizzata con il contributo del Keren Kayemeth LeIsrael)


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JCIAK
1939, le nozze salvate
Nel giorno del suo matrimonio, Mimi Dwinger ha un sorriso carico di felicità. Lui, Barend Boers, un fiore candido all’occhiello, la guarda con la meraviglia di chi non crede alla sua fortuna. Sembrano ordinarie scene di nozze, in un filmato che il tempo ha sfocato, se non fosse che il matrimonio si tiene il 18 aprile 1939 nella sinagoga di Leeuwarden in Olanda e che quasi tutti gli invitati, oltre al rabbino Abraham Salomon Levisson che officia la cerimonia, hanno trovato la morte nei campi di sterminio.
Mimi e Barend si sono però salvati e con loro il film delle nozze che, proprio pensando a tutti i cari scomparsi nella Shoah, si sono sempre rifiutati di mostrare ai figli. Sono stati loro, dopo la morte di lei, a trovarlo in una valigia e a rendersi conto della sua importanza storica oltre che affettiva. Dopo essere stato visionato dagli esperti del Fries Film Archive olandese, il filmato è stato da poco reso disponibile su youtube e ha presto totalizzato 21 mila spettatori. Ritagliatevi sette minuti di tempo e guardatelo perché è un documento straordinario.

Daniela Gross
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EBRAISMO
Fbcei, due bandi per la cultura
La Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia Onlus (FBCEI) bandisce due concorsi: una borsa di ricerca per la redazione di un lavoro originale su beni culturali ebraici in Italia del Sud; una borsa di ricerca per la redazione di un lavoro originale su opere architettoniche, arredi, manufatti e prodotti della cultura ebraica nell’Italia dal tardo Medioevo all’Unità d’Italia.

Data di scadenza dei bandi è il 28 aprile 2017.
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  pilpul
Setirot - Amare le domande
Lo psichiatra Irvin Yalom, nel suo libro Il dono della terapia, fa propria la convinzione espressa da Rainer Maria Rilke quando scrive a un giovane poeta: “Abbi pazienza con tutto ciò che è irrisolto e cerca di amare le domande in sé”. Poi Yalom chiosa: “Cerca di amare anche chi le domande le pone”. Si potrà certo dire che in tutto questo c’è molto di ebraico. Ma allora perché se qualcuno che non la pensa come te, pone dubbi e dilemmi, lo aggredisci in malo modo e lo marchi a fuoco con epiteti di una violenza inaudita?
L’interrogativo lo pongo a coloro – molti purtroppo sia tra gli “alleati” sia tra gli “avversari” – che sono vittime del pensiero unico o coro da stadio che dir si voglia.


Stefano Jesurum, giornalista

In ascolto - Avahat Hadassah
Anche quest’anno Purim è passato e lo salutiamo con un canzone intitolata Ahavat Hadassah – l’amore di Hadassah, ovvero la regina Ester. La melodia nasce dalla tradizione yemenita, mentre il testo è di Shalom Shabazi, uno dei più grandi poeti ebrei yemeniti. Di Shabazi restano circa 550 componimenti in ebraico, aramaico e arabo; si tratta di liriche di grande bellezza, in cui l’autore esprime la propria fede e la sofferenza profonda della sua generazione, affronta il tema dell’esilio e la questione della redenzione; parla di Torah, saggezza ed etica e in questo grande corpus vi è un numero cospicuo di testi dedicati alle feste del calendario ebraico, come appunto Ahavat Hadassah che si riferisce a Purim.

Maria Teresa Milano
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Preparativi
E così, come quando appena uscito Kippur si inizia a preparare la Sukkà perché ילכו מחיל אל חיל (Essi procederanno di successo in successo, Tehillim 84,8)
finito Purim e tornati a casa dopo un piacevolissimo pomeriggio nella nostra Keillà di provenienza, messi a letto i bambini e sbrigate le faccende più urgenti, abbiamo iniziato a prepararci per Pesach.


Sara Valentina Di Palma
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