Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

23 marzo 2017 - 25 Adar 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
La presentazione del rendiconto sui materiali impiegati per la costruzione del Mishkàn è introdotta dalla frase: “Élle fequdè ha-mishkàn, mishkàn ha-‘edùth”, “Questi sono i conteggi del Mishkàn, il Mishkàn della testimonianza”. Questa ripetizione e la sua specificazione sono oggetto di analisi da parte dei Chakhamìm. Il Méshekh Chokhmà spiega che questo ci insegna che l’unica cosa che rende il Mishkàn sacro è la presenza dell’Arca con le Tavole del Decalogo, come riportato da una Toseftà citata alla fine del trattato di Zevachìm.
 
Leggi

Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
L’incipiente crisi di governo in Israele verte su uno dei valori fondamentali di una democrazia: la libertà di stampa. Israele come molti altri paesi ha un’Autorità pubblica per le trasmissioni televisive e radiofoniche (la Reshut Hashidur – in inglese IBA). La IBA controlla il primo canale televisivo e la radio pubblica ed è governata da un gruppo dirigente indipendente anche se inevitabilmente influenzato dal volere della politica governativa. Esiste anche una Seconda Autorità che controlla gli altri canali televisivi – solitamente molto più popolari – anch’essa nominata con procedure miste fra il privato e il pubblico. A parte le differenze di qualità fra i vari canali, una cosa che va molto elogiata nella comunicazione israeliana esistente, elettronica come cartacea, nel suo complesso è la grande libertà di espressione e di critica, anche sul piano della satira graffiante.
 
Leggi

Terrorismo, nuova allerta
Dopo l’attentato di Londra, allerta sicurezza ai massimi livelli anche in Italia. A suscitare preoccupazione, come riferiscono tutti i principali quotidiani, sono in particolare gli appuntamenti legati al sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma.
Le dinamiche dell’azione terroristica di ieri fanno intanto riflettere gli analisti. Raramente però si evoca la realtà di Israele, che da molti anni conosce bene il problema dei “kamikaze col coltello” o che travolgono innocenti con mezzi di trasporto. “L’imprevedibilità assoluta è il vero nemico. Abituati a non conoscere ‘quando’ e al non sapere ‘dove’, sempre più spesso si è costretti a non immaginare ‘chi’ e a non riuscire nemmeno lontanamente prevedere il ‘come’. Il vortice di variabili è infinito – si legge sul Messaggero – perché il terrorista ormai può essere chiunque ed ovunque, in grado di agire con qualunque strumento di offesa e persino capace di entrare in azione senza avere necessariamente un ideale o anche un più spicciolo obiettivo da perseguire”.

“È vero o no che qualcuno intendeva delegittimare l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi accusandolo ‘falsamente’ di aver ricevuto finanziamenti dal Mossad? È possibile che una simile accusa possa restare sospesa? Se fosse vera, sarebbe gravissimo. Se fosse stata pianificata a tavolino, lo sarebbe altrettanto”.
Lo scrive Il Fatto Quotidiano, che oggi riporta alcune dichiarazioni dell’ex manager Eni Vincenzo Armanna: “Mi offrirono due milioni per diffondere notizie false sui finanziamenti dei servizi segreti israeliani”.

Costruzione di centri di ricerca congiunti sull’intelligenza artificiale, scambi di ricercatori universitari, trasferimenti di tecnologie per la lotta all’inquinamento e la protezione delle risorse idriche. Sono soltanto alcuni dei punti, sottolinea La Stampa, del vasto accordo di cooperazione sull’innovazione e l’alta tecnologia siglato nelle scorse ore dai presidenti di Israele e Cina.

Un’accademia per giovani kapò. Un tirocinio di sopraffazione con i suoi ideologi e insegnanti, pronti anche ad applicare íl codice rosso nei confronti degli indisciplinati, con metodi più adatti a un’associazione mafiosa che a una comitiva. Questo lo spaccato, scrive il Corriere Roma, che si ricava dalla conclusione dell’indagine dei carabinieri del Ros sui cosiddetti Bangla-Tour. E cioè le spedizioni punitive promosse da alcuni ritrovi di Forza Nuova nei confronti di cittadini bengalesi.
 
Leggi

  davar
la solidarietà ebraica dopo l'attentato 
“Londra, siamo al tuo fianco”
Numerose le voci a levarsi nel mondo ebraico per l’attentato di Londra, rivendicato quest’oggi dall’Isis.
“Le preghiere della Comunità ebraica sono tutte per le famiglie delle vittime” ha subito scritto sul proprio profilo Twitter rav Efraim Mirvis, rabbino capo d’Inghilterra e del Commonwealth, uno dei primi ad intervenire. Non sono poi mancate prese di posizione a tutti i livelli.
Sottolinea il presidente dello European Jewish Congress Moshe Kantor in una nota: “Questa azione, diretta al cuore della democrazia, nell’anniversario degli attacchi di Bruxelles, ci dimostra ancora una volta che l’estremismo radicale continua ad avere la capacità di portare morte in Europa. C’è quindi un gran bisogno di un lavoro di intelligence e di leggi sempre più efficaci contro chi, in Europa, e in giro per il mondo, fornisce mezzi, motivazioni e ideologie per far sì che questi attacchi avvengano”. Di tenore simile l’intervento del presidente del World Jewish Congress Ronald Lauder, che ha parlato di “crimine barbaro contro l’umanità intera”. Ancora una volta, ha poi aggiunto, “bisogna agire come un unico fronte, compatto nella lotta al terrorismo in ogni sua forma”.
Ferma anche la solidarietà espressa dai rappresentanti dello Stato di Israele. A partire dal presidente Reuven Rivlin, che subito voluto assicurare la vicinanza di tutto il paese ai cittadini di Londra e d’Inghilterra.

(Nell’immagine il municipio di Tel Aviv illuminato con la bandiera inglese)
Leggi

la cerimonia per l'anniversario dell'eccidio
“Fosse Ardeatine, Memoria viva”
Nel 73esimo anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine le più alte cariche dello Stato hanno reso omaggio alle 335 vittime del commando nazista guidato da Erich Priebke. Una pagina di Memoria che è parte integrante del nostro presente, come si è voluto sottolineare con una nuova iniziativa lanciata proprio oggi: l’inaugurazione del sito web mausolefosseardeatine.it nato da un’idea del Ministero della Difesa e della Regione Lazio con la collaborazione dell’Associazione nazionale famiglie italiane martiri caduti per la libertà di Patria.
“Un progetto fondamentale per condividere con voi, ragazzi, quello
che è successo in questi luoghi e il tragico insegnamento che ne deriva” ha sottolineato Rosina Stame, presidente Anfim, dopo aver deposto una corona insieme al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Numerose le scuole presenti oggi alla commemorazione, segnata come di consueto da una rilevante partecipazione ebraica.

(Nelle immagini, il Presidente della Repubblica e le massime cariche dello Stato rendono omaggio alle vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine; il rabbino capo Riccardo Di Segni mentre legge il salmo 130; la presidente UCEI Noemi Di Segni e la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello mentre depongono una corona)
Leggi

il presidente del wjc con il segretario onu
"Nazioni Unite, per il futuro
basta pregiudizi su Israele"

Il legame tra Gerusalemme e il popolo ebraico è innegabile. A ribadirlo il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres nel corso di un incontro con il presidente del World Jewish Congress Ronald Lauder a New York. Parole, quelle di Guterres, che sottolineano la presa di distanza del Segretario generale dell'Onu dalla nota quanto contestata risoluzione Unesco che negava proprio il legame tra ebraismo e Gerusalemme. “È assolutamente chiaro che il tempio che i romani distrussero fosse il Tempio ebraico”, ha ricordato Guterres in un'intervista radiofonica con un'emittente israeliana, richiamando la storia della Capitale d'Israele. “Non c'è dubbio – ha aggiunto – che Gerusalemme sia oggi una città santa per tre religioni. È un fatto e nessuno può negarlo”. Al segretario Onu, Lauder ha invece fatto presente come “sia osceno” che su 26 risoluzioni approvate dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2016, 20 siano contro Israele. Solo tre invece sono state votate sulla Siria, dove oltre 500mila persone sono morte, e solo una ciascuna per Iran, Corea del Sud e Crimea.
Leggi

#roma60 - l'incontro 
Religioni al servizio della pace
per costruire un'Europa unita

Si è tenuto ieri, nella prestigiosa cornice di Palazzo Ferrajoli, il convegno “L’impegno delle religioni per un’Europa di pace”, evento curato dalla sezione italiana dell’Associazione Religions for Peace, presieduta da Luigi De Salvia, che ha coordinato gli interventi. 
Un momento di confronto culturale e di dialogo in occasione delle celebrazioni per i sessant’anni dai Trattati di Roma, durante il quale sono intervenuti studiosi ed esponenti di diverse fedi, in rappresentanza delle tre religioni monoteiste così come delle altre e numerose confessioni religiose presenti nel nostro Paese.
Tra gli interventi di apertura, quello della Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, che ha espresso la curiosità di conoscere “le parole chiave del documento che sarà firmato dai Capi di Stato che giungeranno a Roma in questi giorni, e siamo curiosi di capire quale sarà il nucleo di questo documento che verrà firmato, quali concetti si sarà scelto di affermare".
Leggi

jciak
Una boccata d’aria santa
Basta l’idea giusta e ti ritrovi ricco sfondato prima dei 30, vedi Mark Zuckerberg o il ventisettenne fondatore di Snapchat Evan Spiegel. Come loro anche Adam, arabo cristiano di Nazareth, è in cerca del business che gli cambierà la vita. La sua idea sembra perfetta, imbottigliare l’aria santa e venderla ai turisti, ma lo scontro con la realtà non lo sarà altrettanto. A raccontare gli alti e i bassi della sua avventura è Holy Air, diretto da Shady Srour (che interpreta Adam) che insieme al corto Big Sister di Michal Gassner, selezionato fra 4,385 lavori, il mese prossimo rappresenterà Israele al Tribeca Film Festival a New York.

Daniela Gross
Leggi

  pilpul
Setirot - Vicini e lontani
Ogni tanto, facendo ordine tra carte e cartacce più o meno vecchie, ci si imbatte in documenti che testimoniano accanite polemiche, battaglie portate fino allo stremo delle forze, divisioni che paiono tsunami irreversibili. Plichi di carta (anche intesi come files digitali) che, una volta divisi per ordine cronologico, dimostrano coincidere con le elezioni per il rinnovo degli organismi comunitari, insomma essere null’altro se non contrapposizioni di liste e persone in climi elettorali roventi.

Stefano Jesurum, giornalista
Leggi

In ascolto - Bracha Tzefira
Bracha Tzefira nasce nel 1910 in una famiglia yemenita a Gerusalemme e resta presto orfana; viene affidata a una vedova di origine sefardita che la fa lavorare come lavandaia. Fortunatamente la donna le permette anche di frequentare la scuola e gli insegnanti si accorgono subito di quale straordinaria memoria musicale sia dotata e così a undici anni viene inviata al collegio Meir Shfeyah, non lontano da Haifa. Avendo sentito la sua bella voce, la preside le affida il compito di cantare ogni sabato sera una melodia yemenita per la havdalah, la chiusura della festa. Dopo tre anni la ragazza lascia la scuola e torna a Gerusalemme per studiare pianoforte e teoria al Conservatorio, poi si iscrive alla scuola di Menahem Gnessin, scrittore e pioniere del teatro ebraico che nel 1923 aveva fondato una compagnia a Berlino e con questa era tornato nella Palestina mandataria nel 1925.

Maria Teresa Milano
Leggi



Lascia andare il mio popolo
“In seguito Moshe ed Aharon andarono a dire al Faraone: ‘Così ha detto il Signore D-o d’Israel, lascia andare il Mio popolo’…” (Shemot 5,1). In Egitto erano scesi settanta uomini (corrispondenti alle settanta nazioni nel mondo), ora si accingono a partire in seicentomila, tanti quanti gli ebrei alla nascita di Israele nel 1948, tanti quanti le lettere della Torah (perché Israel è acronimo di Yesh Shishim Ribo Otiot LaTorah, ci sono seicentomila lettere nella Torah, e se anche contandole sono poco più di trecentoquattromila, bisogna tener conto della vocalizzazione, o delle lettere non scritte bianche tra l’inchiostro nero). Il popolo ebraico nasce qui, ora, durante i pochi secoli trascorsi in Egitto, in cui da Benè Israel, figli di Israele, gli ebrei diventano Am Israel, popolo d’Israele che forse proprio per la sua unità e diversità fa paura al faraone, il quale ne teme, probabilmente, più che la prosperità, la fiera autonomia anti assimilatoria.

Sara Valentina Di Palma
Leggi

Educare in armonia
Dopo l’ultimo viaggio in Italia con la compagnia dell’Arcobaleno – Beresheet LaShalom patrocinato dal Centro Universitario di via Zabarella di Padova, dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dai Licei nei quali abbiamo presentato il progetto: Educare in armonia. Alcuni studenti che hanno partecipato al laboratorio di Teatro Umanante e allo spettacolo Beresheet hanno inviato le loro riflessioni.

Angelica Edna Calò Livne
Leggi


moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.