santità…

La presentazione del rendiconto sui materiali impiegati per la costruzione del Mishkàn è introdotta dalla frase: “Élle fequdè ha-mishkàn, mishkàn ha-‘edùth”, “Questi sono i conteggi del Mishkàn, il Mishkàn della testimonianza”. Questa ripetizione e la sua specificazione sono oggetto di analisi da parte dei Chakhamìm. Il Méshekh Chokhmà spiega che questo ci insegna che l’unica cosa che rende il Mishkàn sacro è la presenza dell’Arca con le Tavole del Decalogo, come riportato da una Toseftà citata alla fine del trattato di Zevachìm. E anche l’Arca aveva la sua giustificazione solo dalla presenza delle Tavole, che la Torah chiama Tavole della testimonianza.
Questo ci insegna che l’unica vera santità si ha dove c’è la Torah. Luoghi, oggetti, persone non hanno alcun livello santo se non attraverso la costante presenza della Torah.

Elia Richetti, rabbino

(23 marzo 2017)