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29 Giugno 2017 - 5 Tamuz 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
Per la purificazione dall’impurità, la Torah ordina di prendere una mucca “che non ha difetto, sulla quale non è stato posto il giogo”.
 
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
Il Gioco della torre è uno sciocco passatempo, soprattutto estivo, in cui un partecipante chiede all'altro: Chi getteresti dalla torre, Tizio o Caio? Il giochino serve a far svelare preferenze, in parte esplicite, in parte recondite, su questioni di politica, di sport, di amicizie, di parentela allargata. Salvo poi arrivare alla domanda ultimativa: il Babbo o la Mamma? A questo punto molti abbandonano proclamando: no, questo non si può, e si passa a un altro passatempo. Nella storia trimillenria del popolo ebraico non era mai accaduto prima che un poco avveduto partecipante al Gioco della Torre potesse arrivare alla domanda: Chi getteresti dalla Torre: Il Popolo di Israele o lo Stato di Israele? Eppure questa settimana un giocatore, Benyamin Netanyahu, senza battere ciglio ha risposto: Li getterei tutti e due pur di non gettare il Governo di Israele. Questa settimana i capi del direttorio dell'Agenzia Ebraica hanno annullato a Gerusalemme un incontro con il Premier e il suo governo in segno di protesta nei confronti di una serie di provvedimenti che a grandine stanno cambiando la natura di Israele da Stato del Popolo Ebraico a Stato dei Partiti Haredim. In rapida successione il governo ha congelato l'accordo che era stato faticosamente elaborato per individuare una zona appartata e separata del Muro Occidentale del monte del Tempio – più precisamente nell'angolo sud-ovest – dove consentire una preghiera comune a uomini e donne, mentre nel piazzale principale vi sono zone separate per i due sessi. Ha poi annullato il riconoscimento ai tribunali ortodossi privati che effettuano delle conversioni all'ebraismo al di fuori del Rabbinato centrale di Gerusalemme. Infine sta esaminando la richiesta di sopprimere i trasporti pubblici di sabato in quelle città dove questi esistono da tempo immemorabile come parte dell'accordo di status quo nei rapporti fra stato e religione. Netanyahu, adducendo problemi di coalizione, sostiene a sua difesa che qualsiasi Primo ministro avrebbe preso le stesse decisioni. Bibi è uno dei dodici Primi ministri che ha avuto finora Israele nei suoi settant'anni di esistenza. Nessuno degli altri undici si era mai messo in rotta di collisione frontale con la maggioranza degli ebrei che vivono nel mondo e nella stessa Israele.
 
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Il sindaco di Amatrice:
Grati a solidarietà ebraica
Amatrice riparte del calcio”. Sul Tempo spazio all’iniziativa UCEI per le popolazioni terremotate, con l’inaugurazione del campo di calcetto che è stato donato dall’ente e che sarà disponibile da questa domenica, dopo l’incontro previsto nel pomeriggio tra il Maccabi Italia e l’Amatrice 2.0. “Da domenica si riacquista un luogo dove fare sport. Questo accade, ci tengo a sottolinearlo, grazie allo splendido mondo della solidarietà della comunità ebraica. È un piccolo tassello che aiuta a livello psicologico la mia comunità” dichiara il sindaco Sergio Pirozzi al Tempo.

Un segno di riconoscimento del suo lavoro “per costruire ponti tra le religioni così come tra l’Unione europea e le varie confessioni”. Questa la motivazione con cui, durante la sua visita alla sinagoga di Bruxelles, è stata annunciata da parte dei rappresentanti ebraici presenti la decisione di dedicare un bosco in Israele al presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani. Sul Messaggero, tra gli altri, una fotonotizia dell’incontro.

A Kassel in Germania “documenta 14”, esposizione dedicata alla creatività contemporanea, rilancia il tema dei tesori sottratti agli ebrei dai nazisti. A partire naturalmente dal ritrovamento che, nel 2011, ha fatto parlare il mondo intero. “Il caso Gurlitt – scrive Repubblica – dimostra quanto sia disperante l’impresa di risalire alle famiglie espropriate. La commissione creata ad hoc con diciassette membri e trenta esperti esterni, dopo due anni di ricerche su 499 opere in odore di confisca, ha presentato un bilancio magrissimo, all’inizio del 2016. Sono appena undici le provenienze dei quadri in mano a Gurlitt chiarite con certezza”.

“Sono convinto che la nostra società abbia bisogno di confini ma soprattutto di porte che si aprono, rivolte verso il futuro. La Sicilia è al centro dell’identità mediterranea, un punto nevralgico sia per i paesi mediorientali che per quelli nord africani. Voglio essere chiaro, il Mediterraneo è un crocevia di identità arabo-giudaiche-cristiane e nessuno può voltarsi dall’altra parte e ignorare i barconi con i migranti, persone in cerca di speranza”. Così lo scrittore israeliano Abraham Yehoshua in una intervista al Messaggero, che l’ha raggiunto a Taormina dove è stato protagonista di un festival letterario.

Stasera in onda su Rai2 la seconda puntata del discusso programma “M” condotto da Michele Santoro. Tra gli ospiti in studio, si legge nella rubrica “Teleraccomando” sul Corriere, lo storico Emilio Gentile, la filosofa Donatella Di Cesare, lo scrittore Giuseppe Genna.

A un lettore del settimanale 7 del Corriere che le chiede dove si viva meglio in Israele, Rossella Tercatin risponde: “Dipende da cosa si cerca (vibrazioni spirituali, lavorative, marine?). Una cosa senz’altro accomuna tutto il Paese: da Tel Aviv a Gerusalemme, da Haifa a Nazareth: non si corre il rischio di annoiarsi. Poca terra, tanta identità: così la vita intensa è servita”.
 
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  davar
il nuovo pagine ebraiche in distribuzione
Domenica in campo per la vita
L'appuntamento è per questa domenica 2 luglio e l'avvenimento campeggia con forte evidenza sulla copertina del nuovo numero del giornale dell'ebraismo italiano Pagine Ebraiche attualmente in distribuzione. Dall'inaugurazione ad Amatrice del campo di calcetto di cui abbiamo dato notizia in questi giorni nei notiziari quotidiani e realizzato grazie a una donazione dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, alla preoccupazione per i nuovi segni dell'odio presentati nel Rapporto annuale sull'antisemitismo in Italia, realizzato dall'Osservatorio antisemitismo del Centro di documentazione ebraica contemporanea (Cdec) e presentato a metà giugno in collaborazione con il Comune di Milano, sono molti i segni che il nuovo numero di Pagine Ebraiche affonda profondamente le proprie radici nell'attualità.

Allo sport in particolare, e ai lavori in corso al campo di Scai, la frazione più popolosa di Amatrice, è dedicato ampio spazio nel numero di luglio: “Grazie all’UCEI possiamo tornare in campo” ha dichiarato il sindaco, Sergio Pirozzi, tra i protagonisti della giornata inaugurale. “Lo sport è veicolo straordinario per la condivisione di valori profondi, che ci uniscono nel segno della solidarietà e dell’amicizia” ha conferma l’assessore UCEI Franca Formiggini Anav, che ha seguito i lavori.
All'interno del giornale poi, il dossier Sport, realizzato ogni estate da Pagine Ebraiche, che vuole stimolare un confronto originale con i grandi temi dell'attualità e in particolare di quella sportiva. L'approfondimento realizzato in questo numero è dedicato soprattutto al campo di calcetto ad Amatrice, un appuntamento meno rilevante da un punto di vista agonistico rispetto a quelli precedentemente trattati, ma che ha invece un valore simbolico enorme.
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il riconoscimento del parlamento italiano
Brigata Ebraica è Medaglia d'oro
"Voto unanime, grande successo"

“C’è grande soddisfazione per aver contribuito, attraverso uno strumento istituzionale, a costruire una pagina condivisa di Storia”.
Capogruppo del Partito Democratico in Commissione Esteri, Lia Quartapelle è prima firmataria della proposta di legge per far attribuire la Medaglia d’oro alla Brigata Ebraica. Da ieri, con il via libera della Commissione Difesa del Senato, la proposta è diventa legge. La Medaglia, non più un obiettivo ma un’onorificenza da attribuire.
“È il completamento di un percorso avviato tempo fa, un messaggio al Parlamento e a chi ancora oggi strumentalizza la vicenda dei combattenti della Brigata per distorcerne il senso e il significato. Tenevamo molto a questa medaglia – riflette Quartapelle con Pagine Ebraiche – e anche al fatto che fosse riconosciuta all’unanimità”.
Vinta qualche resistenza, in particolare del Movimento 5 Stelle, la proposta ha ottenuto prima il parere favorevole alla Camera dei deputati e quindi, nel pomeriggio di ieri, al Senato. Spetterà adesso alle autorità competenti, e cioè il Capo dello Stato e il Ministro della Difesa, deliberare un momento ufficiale di consegna della medaglia. Se ne parlerà certamente anche nel corso della conferenza stampa che proprio l’onorevole Quartapelle e la ministra Pinotti hanno indetto per giovedì prossimo alle 11 alla Camera dei deputati.
Apprezzamento è arrivato dalla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, che in una nota inviata ieri ha parlato di “pagina fondamentale di memoria, ma soprattutto di impegno rivolto al futuro”.
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il presidente fioroni a pagine ebraiche
Aldo Moro, le Br e i palestinesi
tanti i nodi ancora da sciogliere

Sono tanti gli interrogativi che si aprono dopo quanto dichiarato da Bassam Abu Sharif, ex uomo di vertice del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Fplp), davanti alla Commissione bicamerale d’inchiesta sulla morte di Aldo Moro. Due, ribadisce a Pagine Ebraiche il presidente della Commissione Giuseppe Fioroni, gli elementi di interesse emersi dall’audizione di Abu Sharif: “il fatto che l’Fplp ritenesse già nel 1975 la seconda generazione delle Brigate Rosse inaffidabili perché ritenute infiltrate dagli americani, dai servizi” e “l’assoluta novità dell’ammissione della presenza di ‘compagni europei’ nei campi palestinesi: Sharif dice infatti che ‘i nostri campi profughi palestinesi erano pieni di giovani europei, che venivano per fare i medici, per aiuti umanitari, per fare istruzione e per combattere ma contro i nostri oppressori’”.
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QUI ROMA - LO SPETTACOLO
Dalle lacrime alla speranza
Gli ebrei di Libia in scena

Pettegolezzi al telefono, storie e aneddoti che corrono da un capo all’altro della cornetta. Sembra una conversazione come tante, tra amiche che si tengono aggiornate sulle ultime vicende familiari. Poi, da fuori, ecco che all’improvviso arriva il rumore della folla. Un boato che si fa sempre più forte, minaccioso, vicino. Come immagine sullo sfondo, le casa degli esponenti della comunità ebraica che prendono fuoco. È il momento di chiudere il telefono, cala il sipario sulla leggerezza. È il momento di cercare al più presto salvezza e protezione.
Grazie anche alla bravura dell’attrice Dina Hassan, che ha interpretato questa scena, pochi minuti di teatro hanno regalato uno sguardo intenso sul dramma degli ebrei di Libia costretti nel 1967 a lasciare in fretta e furia il paese e a ricostruirsi altrove un futuro. Per molti di loro, in Italia.
Teatro, ma anche musica, filmati, letture di testi a segnare la serata “Ebrei di Libia 1967-2017. Cinquanta anni in Italia” organizzata ieri al Teatro Argentina su iniziativa del Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Hamos Guetta, che ne è stato direttore artistico.
Condotta da Roberto Attias, la serata ha raccontato la sofferenza, la nostalgia, ma anche la straordinaria capacità testimoniata dagli ebrei libici di non piangersi addosso, di rinnovarsi nel più breve termine, di impegnarsi per il bene della collettività, ebraica e non.
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conferita la medaglia raoul wallenberg
Palermo, premiato Lorefice
“Giornata ricca di significati”

Consegnata nelle mani di monsignor Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo, la medaglia “Raoul Wallenberg” conferita dall’omonima fondazione internazionale in segno di riconoscimento “per il suo impegno nel dialogo interreligioso”. E in particolare per la donazione di un locale di proprietà della Chiesa palermitana alla neonata sezione ebraica cittadina che in futuro diventerà una sinagoga e un luogo di studio. Donazione che da molti è stata definita storica, a oltre cinque secoli dalla cacciata degli ebrei dalla Sicilia.
“Una giornata ricca di significati” ha sottolineato il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giulio Disegni, intervenuto oggi alla cerimonia tenutasi al palazzo arcivescovile insieme tra gli altri alla delegata della sezione ebraica palermitana Evelyne Aouate e al rabbino Pierpaolo Punturello in rappresentanza dell’associazione Shavei Israel.
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il presidente dell’Europarlamento
Bruxelles, Tajani in sinagoga:
“Il Dialogo è fondamentale”

“Sono grato e orgoglioso per questo riconoscimento. È il risultato di un lungo cammino fatto insieme, per consolidare uno dei punti forti dell’Europa: il dialogo. Sono ottimista, perché siamo forti e questa forza proviene dalla nostra identità, che ci unisce più di quelli che vogliono dividerci”.
Così il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani dopo aver appreso, durante una cerimonia svoltasi nella Grande Sinagoga di Bruxelles di cui è stato ospite d’onore, dell’intenzione manifestata dalla leadership ebraica di piantare un boschetto di diciotto alberi in Israele come riconoscimento per il suo impegno nel “costruire ponti tra religioni e tra l’Ue e tra le varie confessioni”.
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le riprese girate al meis di ferrara 
1938, a 80 anni dalla vergogna
il docufilm sulle Leggi razziste

Oggi e domani, Ferrara e il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah diventano le location di “1938 – Quando scoprimmo di non essere italiani”, il docufilm diretto da Pietro Suber e Amedeo Osti Guerrazzi in vista dell’ottantesimo anniversario delle leggi razziste del 1938.
Tra le cinque famiglie protagoniste della pellicola c’è anche quella del ferrarese Franco Schonheit, che nel 1944 fu deportato insieme al padre prima a Fossoli e poi a Buchenwald, mentre la madre finì a Ravensbrück. Un caso eccezionale, il loro, visto che la famiglia Schönheit è stata una delle pochissime (forse l’unica al mondo) a potersi riabbracciare alla fine del conflitto.
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scomparso il creatore dell'orso paddington
Michael Bond (1926 – 2017)
Non sono passatti neppure due anni da quando DafDaf, il giornale ebraico dei bambini, aveva raccontato ai suoi lettori la vera storia di Paddington. L’orso “sempre gentile, pieno di buone intenzioni, che ha però una incredibile capacità di cacciarsi nei guai. Ama i panini con la marmellata d’arance e la cioccolata calda, odia le ingiustizie e il razzismo, e soprattutto non tollera chi tratta male i suoi amici” è rimasto solo. Il suo autore, Michael Bond, morto nelle scorse ore, aveva raccontato di ricordare perfettamente che alla fine degli anni Trenta era rimasto molto impressionato dalle file di bambini ebrei che arrivavano con i Kindertransport: “Avevano tutti un cartellino appeso al collo su cui stava scritto il loro nome, e l’indirizzo. E ognuno di loro portava una piccola valigia, che conteneva tutto quello che possedevano.” Un’immagine triste, che non aveva dimenticato e che nel 1958 dopo lo aveva portato a creare il suo famoso personaggio. “Penso che non ci sia nulla di più triste che vedere dei piccoli rifugiati, e Paddington, in un certo senso, è un orso rifugiato.”
Riproponiamo qui le pagine uscite sul numero 52 di DafDaf, nel dicembre del 2015.

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il caso dopo l'elezione del governo cittadino
"Monza dica no ai neofascisti
e le istituzioni intervengano"

Preoccupano le notizie che arrivano da Monza, dove c'è il rischio che all'interno dell'amministrazione cittadina entrino esponenti del partito neofascista e antisemita Lealtà e Azione. “Oramai si tratta dell'affermazione di una tendenza inquietante – sottolinea la Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni in riferimento alle cronache delle ultime settimane che parlano sempre più del coinvolgimento di partiti neofascisti alla politica locale italiana – quanto accade a Monza è l'affermazione ormai netta di una situazione che si sta delineando e sulla quale occorre non solo una presa di coscienza ma anche un'azione concreta e concertata di tutte le istituzioni”. Come spiega un articolo di Repubblica, dopo la vittoria al ballottaggio di Dario Allevi, candidato sindaco del centrodestra a Monza, è emerso il caso legato al movimento Lealtà Azione che “entra, di fatto, nel governo cittadino del capoluogo brianzolo. L'operazione porta il nome di Andrea Arbizzoni, politico neo-eletto (con Fratelli d'Italia) nel nuovo consiglio monzese”. Un fatto giudicato “con estrema preoccupazione” dall'Anpi provinciale di Milano, che allarga l'orizzonte, ricordando l'inquietante elezione di rappresentanti di Casa Pound in alcuni Consigli Comunali.
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L'intervista a pagine ebraiche 
Aie, a Ricardo Franco Levi
la presidenza degli editori

Poco dopo essere stato designato come candidato alla presidenza dell’Associazione Italiana Editori (Aie), Ricardo Franco Levi aveva anticipato in un’intervista a Pagine Ebraiche i temi che intendeva rendere durante la sua presidenza. E nelle scorse ore, appena confermata la sua elezione, ha ribadito: “Dobbiamo mirare a imporre il tema dell’istruzione e della conoscenza come questione di primario e decisivo interesse nazionale. È una sfida che non potremo né affrontare nè, men che meno, vincere da soli”. Nato a Montevideo sessantotto anni fa, giornalista e politico noto per il suo impegno nell’ambito editoriale, è anche apprezzato consigliere della Fondazione Beni Culturali Ebraici, e rivendica con fierezza la sua appartenenza ebraica. Riproponiamo qui l’intervista pubblicata sul numero scorso di Pagine Ebraiche.
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il concorso di Haviu et Hayom
L’esodo si racconta in uno scatto
Un concorso fotografico volto a sviluppare il tema dell’esodo a partire dalla specifica esperienza, esattamente cinquanta anni fa, della fuga degli ebrei di Libia e del loro arrivo in Italia. A lanciarlo l’associazione giovanile Haviu et Hayom, attraverso un bando diffuso in questi giorni. Al termine del concorso, rivolto alla fascia di età 16-35 anni, le fotografie verranno esposte in una mostra che sarà inaugurata in occasione della prossima Giornata Europea della Cultura Ebraica (i vincitori saranno premiati in questa circostanza).
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jciak
La Banda è a Broadway
Li avevamo visti, in viaggio verso Petach Tikvah, arenarsi nel deserto della cittadina di Bet Hatikva. Avevamo riso e sorriso delle loro peripezie, senza mai immaginare che un giorno quel pugno di scalcinati musicisti sarebbe riuscito ad arrivare fino a Broadway. Da ottobre, invece, La Banda – Bikur Hatizmoret (2007) di Eran Kolirin, tenero e surreale racconto di una banda egiziana smarritasi in Israele, debutterà sul palco nell’adattamento di Itamar Moses con musiche di David Yazbek per la regia di David Cromer Nei primi due mesi off-Broadway The Band’s Visit, questo il titolo del musical, ha già conquistato critici e pubblico.

Daniela Gross
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  pilpul
Setirot - Il viaggio di Yash
Una grande epopea dell'antieroe sotto molteplici forme, e insieme un romanzo profondo, ma anche - come sottolineano i curatori della Giuntina - un viaggio sperimentale, poetico e artistico alla scoperta di nuove modalità espressive, tra realtà e irrealtà.
Di sicuro, poi, per Jacob Glatstein, nato Yankev Glatshteyn, poeta di lingua yiddish e giornalista "americano" - nacque in Polonia nel 1986 e morì a New York nel 1971 - Il viaggio di Yash è un tortuoso percorso interiore alla ricerca della propria identità, delle proprie origini, del suo essere al mondo e del suo essere ebreo. Tortuoso eppure magistralmente "raccontato", poiché «non l'azione, solo il dialogo è ciò che fa il dramma. La sfumatura delle parole, la voce, l'espressione del viso...».


Stefano Jesurum, giornalista
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In ascolto -  Beyle Schaechter
Beyle Schaechter nasce a Vienna il 7 agosto 1920. Poetessa, cantautrice, educatrice, scrittrice per bambini, artista e studiosa di folclore, nel 1999 è stata inserita nella City Lore Hall of Fame di New York per il suo contributo alla vita culturale della città.
Beyle cresce a Czernowitz, nella regione storica della Bucovina, a cavallo tra Romania e Ucraina, uno spazio culturale e linguistico in perenne movimento. Il papà Binyumin, originario della Galizia, con diverse generazioni di shochetim e hassidim alle spalle, lavora come giornalista e si interessa agli studi sulla lingua yiddish.


Maria Teresa Milano
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Il pogrom di Kielce e la Chiesa
Nella città di Kielce, nella Polonia meridionale, nel 1941 vivevano 24.000 ebrei, più o meno tanti quanti gli iscritti oggi a comunità ebraiche italiane. Nei primi mesi del 1945 erano rimasti in due. Gli altri erano stati assassinati sul posto oppure deportati a Treblinka e uccisi all’arrivo con i gas. Nei mesi successivi alla fine della guerra tornarono circa 150 sopravvissuti, lo 0,6% della popolazione originaria. Passò poco più di un anno. Il 4 luglio 1946 una folla inferocita, gridando all’omicidio rituale, attaccò i superstiti massacrandone 42 e ferendone altri 50. Nei mesi successivi i pochi ebrei rimasti lasciarono Kielce. Nessuno rimase.

Giorgio Berruto
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Giancarlo Piperno z.l.
È deceduto dopo lunga malattia giovedì 22 giugno il dottor Giancarlo Piperno z.l., di cui scrissi pochi mesi or sono in occasione dell'onorificenza conferitagli dal Comune di Serravalle Pistoiese lo scorso 25 aprile, per i suoi meriti di partigiano combattente. L'operato del dottor Piperno è presente nelle nostre vite non solo, come ricordavo, per aver contribuito alla lotta di Liberazione decidendo, sedicenne, di non poter trascorrere il tempo di guerra braccato, nascondendosi e contando i giorni tra una retata e l'altra, ma di volersi impegnare in prima linea.

Sara Valentina Di Palma
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