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13 luglio 2017 - 19 Tamuz 5777
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav


Elia Richetti,
rabbino
In vista della suddivisione della terra d’Israele, la Torah elenca i capifamiglia di ogni tribù, e per ognuno di loro mette il nome della famiglia, derivato dal nome del capofamiglia al quale viene aggiunta una “he” all’inizio ed una “yod” alla fine.
 
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Sergio
Della Pergola,
Università
Ebraica
di Gerusalemme
La finalina delle primarie del Partito Laburista israeliano si è disputata fra due ebrei marocchini. Già questo sarebbe il segnale di una svolta stimolante nel sistema pubblico israeliano dove finora i sefarditi hanno occupato tutte le posizioni possibili di vertice con l’eccezione di due: quelle di Primo ministro e di Presidente della Corte Suprema. Fra l’altro, in ottemperanza al sistema della promozione secondo anzianità sappiamo già fin da ora che per lo meno fino al 2033 la Corte suprema sarà presieduta da giudici di origine ashkenazita.
 
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Nizza, un anno dopo
I principali quotidiani italiani ricordano il primo anniversario dell’attentato di Nizza: la sera del 14 luglio Lahouaiej-Bouhlel lanciava il suo camion sulla folla raccolta sulla Promenade des Anglais, uccidendo 86 persone, tra cui sei italiani, e ferendone altre 450. Un anno dopo Parigi si prepara a omaggiare i morti nella parata agli Champs-Elysées cui domani parteciperanno Emmanuel Macron e Donald Trump. Subito dopo a Nizza il presidente francese incontrerà le famiglie delle vittime. “Da un anno ogni notte mi insegue quel Tir”, racconta al Corriere Gaetano Moscato, sopravvissuto alla strage e definito allora dai giornali il “nonno eroe” perché prese da parte sua figlia e i suoi nipoti di 13 e 18 anni prima di essere investito. Nell’attentato Moscato ha perso una gamba e l’amica Carla. “Cerco di guardare le televisione il meno possibile, di non pensare a nulla. Cerco di vivere in un’altra dimensione. – racconta – In un mondo diverso. Ma so che ci saranno altre stragi. Questa maledizione non ce la toglieremo mai”. “È difficile dimenticare, ogni nuovo attentato ci riporta a quella sera. – spiega invece a Repubblica Andrea Avagnina, sopravvissuto con la compagna alla strage – Però, per certi versi, noi stiamo meglio di chi ha visto quello che accadeva o ha cercato i parenti per giorni. Io non ho visto il camion e non mi ricordo l’impatto”.

Attacchi antisemiti a Fiano: “Corsaro si dimetta”. Come scrive il Corriere, il seme dell’antisemitismo attecchisce anche in Parlamento con una battutaccia del deputato Massimo Corsaro, ex missino, ex An, ora approdato al gruppo di Raffaele Fitto, nei confronti del collega Pd Emanuele Fiano. “Sono in Parlamento da undici anni e non era mai accaduto” un attacco simile, spiega Fiano a Repubblica, primo firmatario della legge contro la propaganda fascista. Alcuni criticano la sua legge in nome della libertà di opinione: “Sono critiche che rispetto, ma non condivido: io non voglio colpire le opinioni. Per me, chi dice ‘sono fascista e mussoliniano’ non deve essere perseguito. Le norme riguardano chi fa propaganda delle idee fasciste”. Diversi editorialisti, da Pierluigi Battista sul Corriere della Sera a Giovanni De Luna su La Stampa, analizzano la preoccupante situazione legata alla riemersione del neofascismo e allo sdoganamento delle retoriche antisemite. “La proposta di legge di Fiano non c’entra. – scrive Battista – C’entra l’insulto all’ebreo Emanuele Fiano. C’entra che con il passato che abbiamo alle spalle uno così in Parlamento non ce lo possiamo permettere. C’entra che nel mondo e in Europa tira una brutta aria sugli ebrei ed è giusto che la sensibilità pubblica senta la frase di Corsaro come un’offesa e un oltraggio. C’entra la tristezza che un antisemita così abbia un suo seguito e che stia nel Parlamento. Non resta che sperare nelle sue dimissioni”.

CasaPound ci riprova, ma rimane fuori da Palazzo Marino. Dopo la recente incursione nelle sale comunali, i militanti di estrema destra di CasaPound hanno cercato nuovamente di introdursi a Palazzo Marino ma questa volta sono stati fermati. “L’ingresso stavolta è sbarrato e piazza Scala in un attimo è circondata da agenti in assetto anti-sommossa e digos. – racconta Corriere Milano – I militanti urlano con i megafoni ‘dimettiti’ all’indirizzo del sindaco Beppe Sala che è in aula, perché si discute l’accordo di programma sugli ex Scali ferroviari, arrivato all’ultimo step. Distribuiscono gli stessi volantini ma non ci sono saluti romani.

Denis Mack Smith (1920-2017). È morto a 97 anni lo storico Denis Mack Smith. In Italia, l’incontro che segnò una svolta nella sua carriera di studioso, quello con Benedetto Croce che lo introdusse nel ambiente culturale del Paese. Nel 1959 vide la luce il libro stampato oltre 150 mila copie che lo mise al centro dell’attenzione, facendone il bersaglio di molte polemiche. Lo storico, spiega sul Messaggero Mario Avagliano, “ha segnato quanto pochi altri la vicenda storiografica italiana nel dopoguerra, con saggi importanti sia sulla bella pagina del Risorgimento sia sul buco nero del fascismo”.
 
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  davar
al via la campagna ucei per l'otto per mille 
Una firma che vale una scelta
Prime uscite, sulle edizioni di Roma, Milano e Torino del quotidiano in distribuzione gratuita Metro, della campagna pubblicitaria dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane per sostenere la raccolta Otto per mille. La campagna proseguirà nei prossimi giorni con lo sviluppo di iniziative rivolte all'opinione pubblica anche mediante l'apertura di canali web e sulle piattaforme social.



i recenti accordi siglati dalle due parti
Corrente elettrica e acqua, Israele
trova un'intesa con i palestinesi

Nell'ultima settimana tra israeliani e palestinesi sono stati siglati due importanti accordi, uno sull'acqua (firmato proprio nelle scorse ore) e uno per l'approvvigionamento energetico. Il primo è arrivato grazie alla mediazione americana, ed è stato annunciato dall'inviato in Medio Oriente Jason Greenblatt che ha parlato di “importante passo avanti” rispetto a un più ampio accordo regionale, con Israele a fornire oltre 32 milioni di metri di cubi di acqua sia alla Striscia di Gaza sia alla West Bank. Lunedì invece a a Jalameh, nei pressi di Jenin, il ministro israeliano Yuval Steinitz e il premier palestinese Rami Hamdallah si sono incontrati per presentare al pubblico l'intesa che porterà un incremento della fornitura di energia elettrica nell'area e alla realizzazione di una nuova centrale di distribuzione dell'elettricità.
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European Jewish Choir Festival 
Da Roma a San Pietroburgo, musiche ebraiche sul palco
Dal 5 al 9 luglio 2017 il coro ebraico romano Ha Kol ha partecipato, anche grazie al supporto dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, alla quinta edizione dello European Jewish Choir Festival, che si è tenuta a San Pietroburgo, in Russia. Il festival, al quale hanno preso parte undici cori e gruppi musicali ebraici provenienti da diversi Paesi europei e da Israele, si è svolto in due location d’eccezione: la Cappella di Stato e la Mariinsky Concert Hall, dove si sono esibiti tutti i gruppi in una serata di Gala finale.
“C’è un grande interesse all’estero per la tradizione musicale ebraica italiana, e il coro Ha Kol, oggi diretto dal M° Camilla Di Lorenzo, è stato sicuramente tra i protagonisti di questa edizione. Per la qualità artistica, perché siamo molto conosciuti, avendo partecipato a tutte le edizioni precedenti, e perché abbiamo organizzato, tre anni fa, la bella edizione romana, che si tenne in location prestigiose come l’Auditorium Parco della Musica e il Teatro Argentina”, racconta il Presidente del coro Richard Di Castro.
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il messaggio di ucei e comunità ebraica
"Verona punisca il tifo nazista"
Una richiesta di intervento immediato diretto alle autorità veronesi e alla società calcistica Hellas Verona per contrastare chi inneggia al nazismo. È quanto chiedono la Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e il presidente della Comunità ebraica veronese Bruno Carmi, in un messaggio rivolto alle autorità, alla Figc e alla società Hellas Verona, in merito alla vicenda che ha visto alcune persone di quest'ultima inneggiare al nazismo nel corso di una festa del tifo organizzato della Curva Sud. Sulla questione veronese ha assunto l’iniziativa anche la Comunità ebraica di Roma
Si moltiplicano intanto gli interventi in tutta Italia per contrastare l’ondata di odio e di apologia dei regimi fascista e nazista.
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  pilpul
Setirot - Arma impropria
Io sto con Israele. Am Israel chai. In ambito ebraico lo ripetiamo tutti, lo sentiamo tutti visceralmente nel nostro cuore e nella nostra testa. Eppure c’è chi usa queste parole d’amore come una clava per ferire, per aggredire, per “cancellare” quei fratelli che reputa essere meno fratelli degli altri.

Stefano Jesurum, giornalista
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Il problema è di chi resta
Da alcuni anni si fa un gran parlare, nelle comunità ebraiche e in Ucei, di come frenare il grande nemico: l’assimilazione dei famigerati “ebrei lontani”. Già l’uso di questa espressione a me sembra una pessima forma con cui porre la questione, distribuendo patenti di lontananza e vicinanza in modo arbitrario e tendenzialmente unidirezionale. Che se ne parli è peraltro fondamentale, anche se l’auspicio è che prima o poi alle parole seguano politiche concrete di ampio respiro.

Giorgio Berruto
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Vane chiacchiere
"Il sonno del mattino, il vino del mezzogiorno, le chiacchiere dei bambini e la frequentazione dei luoghi di ritrovo degli ignoranti trascinano l'uomo fuori dal mondo" (Pirké Avot 3, 14), però va detto anche che "Chi impara da bambino a cosa assomiglia? A inchiostro scritto su carta nuova; e chi impara da vecchio a cosa assomiglia? A inchiostro scritto su carta cancellata" (Pirké Avot 4, 25).
In entrambi i casi il testo usa il termine bambino, ילד ieled (e queste sono le uniche due occorrenze in tutto il testo), mentre altrove si parla di figli, בנים banim, sempre con accezione positiva: "Caro è Israel, chiamato figli dell'Onnipresente...figli del Signore D-o vostro" (Pirké Avot 3, 18) dove banim riguarda i figli di Israele; "la bellezza, la forza, la ricchezza, l'onore, la sapienza, l'anzianità, la canizie e i figli, si addicono ai giusti e si addicono al mondo" (Pirké Avot 6, 8).


Sara Valentina Di Palma
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