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10 Ottobre 2017 - 20 Tishri 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Roberto
Della Rocca,
rabbino
Questa sera inizia il settimo e ultimo giorno della festa di Sukkot conosciuto come Hosh’anà Rabbà, ricorrenza densa di significati soprattutto per i Maestri della Qabalà. Stasera, 21 del mese di Tishri è anche il ventiseiesimo giorno dalla creazione del mondo iniziata il 25 di Elul, e questo stesso numero equivale al valore della somma delle lettere che compongono il Nome dell’Eterno, il Tetragramma. È questa una delle spiegazioni del nome di Hosh’anà Rabbà, dove “Rabbà” sarebbe riferito al Grande Nome. Il 26 in verità è un numero di completezza.
 
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Dario
Calimani,
Università di Venezia
Il ministro della cultura polacco, Piotr Glinski, protesta per una mostra sulla Shoah aperta a Bruxelles nella Casa della Storia Europea. Glinski è furibondo perché la mostra presenta la Polonia, la Francia e l’Ucraina come paesi che collaborarono con i nazisti nel massacro degli ebrei.
Credo sarebbe difficile, per Glinski, dimostrare che i polacchi si siano mai dispiaciuti dell’impegno nazista nel purificare la razza ariana dalla contaminazione ebraica. Difficile anche dimenticare, a solo titolo esemplificativo, il pogrom polacco ai danni degli ebrei di Kielce nel 1946, a guerra finita.
 
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Jihadisti in Italia,
un quadro allarmante
Sono dodici gli attentatori islamici legati all’Italia che in questi mesi hanno colpito all’estero. Il numero viene fatto oggi da Repubblica, dove si dà anche conto delle ultime notizie relative al fratello del terrorista di Marsiglia fermato sabato scorso a Ferrara. Ieri, si riferisce, c’è stata l’udienza di convalida dell’arresto durante la quale l’uomo si sarebbe detto estraneo alle contestazioni. Scrive Repubblica: “Non capisce una parola d’italiano e anche con l’interprete non sarebbe andata meglio. Ha prima detto di essere pronto a rientrare in Francia, per poi tornare sui suoi passi. L’avvocata Laura Lemmi, nominata d’ufficio, ha solo spiegato che ci sono alcuni passaggi tecnici da chiarire”.

Sui giornali (tra gli altri Repubblica Roma e Corriere Roma) spazio anche alla cerimonia organizzata ieri dalla Comunità ebraica romana nel 35esimo anniversario dell’attentato al Tempio Maggiore in cui fu ucciso il piccolo Stefano Gaj Taché. “Un gesto vile contro la città di Roma, simbolo di tolleranza e di accoglienza, e contro l’intera Italia. Fu un crimine contro l’umanità” ha sottolineato ieri in un messaggio il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Sarà designato entro venerdì il nuovo direttore generale dell’Unesco. Quest’anno tra l’altro, per la prima volta dal 2013, il Comitato esecutivo non dovrà esaminare una proposta di risoluzione contro Israele come più volte avvenuto in passato. E non è un caso, scrive il Corriere. I Paesi arabi sono infatti impegnati in una grande offensiva diplomatica “per piazzare un loro rappresentante alla testa dell’organizzazione”. Tra i candidati più accreditati il rappresentante del Qatar.
 
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  davar
la norma in discussione a palazzo madama
Negazionismo e crimini di odio,
In Senato la legge chiesta dall'Ue

Tra i vari punti all’ordine del giorno dell’odierna seduta pomeridiana del Senato, l’aula sarà chiamata ad esprimersi (riaprendo un confronto già avviato la scorsa settimana) sulla legge comunitaria A.S 2886 nell’ambito della quale sono inserite le disposizioni per la completa attuazione di una precedente decisione quadro del 2008 sulla lotta contro espressioni di razzismo e xenofobia mediante il diritto penale. Tra queste un’integrazione al testo della cosiddetta Legge Mancino con le parole previste nella stessa decisione comunitaria “sulla minimizzazione in modo grave o sull’apologia” già passata alla Camera dei deputati nel recente passato. Qualora le modifiche fossero approvate si approverebbe la pena della reclusione da due a sei anni in caso di propaganda, istigazione e incitamento commessi in modo che derivi concreto pericolo di diffusione e fondati “in tutto o in parte sulla negazione, sulla minimizzazione in modo grave o sull’apologia della Shoah o dei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra”.
In un messaggio inviato nelle scorse ore ai capigruppo dei diversi schieramenti politici rappresentati a Palazzo Madama, la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni ha parlato di un via libera a tale integrazione come di “un atto dovuto”. E non solo per evitare all’Italia la procedura di infrazione per un’incompleta attuazione di un atto comunitario approvato all’unanimità ormai da diversi anni “e già ampiamente ponderato per tutto quanto concerne gli aspetti connessi al principio di legalità con l’introduzione di un’aggravante nel nostro diritto penale che troverebbe applicazione assieme ad altri ben definiti criteri”. Ma anche perché andrebbe ad inserirsi in tempi particolarmente complessi da questo punto di vista, che vedono il passato appena remoto “divenire nuovamente presente” e nel quale i quotidiani “si sostituiscono ai libri di storia nel narrare episodi di violenza e odio”.
Scrive la Presidente UCEI nel suo messaggio ai capigruppo: “Sono certa che vorrete contribuire con il vostro concreto impegno e competenza, facendo sentire il vostro senso di responsabilità. L’auspicio, al termine della votazione, è di poter esplicitare, da orgogliosi cittadini, il nostro rinnovato riconoscimento per quanto fatto dall’Italia a dai suoi rappresentanti in Parlamento, pronta ancora una volta ad affermare con risolutezza libertà e diritti fondamentali”.
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pagine ebraiche - l'intervista a vincenzo pinto
"Mein Kampf, l'edizione critica
per mettere a nudo il nemico"

Mein Kampf per lunghi decenni è stato solo un nome di un libro che si includeva nelle lezioni – troppo brevi – impartite ai ragazzi delle superiori. Poi lo scorso anno è uscita in allegato col Giornale la ristampa anastatica dell’edizione Bompiani, con una prefazione dello storico Francesco Perfetti. Un’operazione che ha fatto discutere. Vincenzo Pinto, che del Mein Kampf ha da poco curato un’edizione critica, la pensa così: “Quando è uscita la ristampa anastatica dell’edizione Bompiani - racconta - mi trovavo a Berlino. Lo storico e giornalista Sven Felix Kellerhoff, caporedattore di Die Welt, mi chiese che cosa pensassi di quella trovata. Io risposi che, a mio avviso, quella pubblicazione era la risposta della famiglia Berlusconi alla c.d. legge sul negazionismo, di cui non condivideva l’impianto “liberticida”. A distanza di un anno confermo la mia riflessione di allora e – aggiungo – che l’operazione fu anche di natura culturale e commerciale: da un lato, lanciare la collana di testi dedicati al Terzo Reich e, dall’altro, sostenere la tesi della “nuova egemonia economica tedesca” (il Quarto Reich). Ora, la difesa di Sallusti è stata debole perché l’edizione proposta non è affatto critica (non basta l’introduzione di uno storico ancorché valido come Perfetti per renderla tale). In secondo luogo, se è condivisibile l’assunto che il nemico vada conosciuto per essere meglio combattuto (e battuto), mi chiedo quale tesi “forte” abbia sostenuto l’edizione proposta dal Giornale. In terzo luogo, non è minimamente paragonabile lo sforzo dell’edizione dell’Institut fuer Zeitgeschichte di Monaco (con tutti i limiti che citerò) alla ristampa anastatica dell’edizione Bompiani (del secondo volume, tradotto da Angelo Treves). Per tutti questi motivi, ritengo che l’operazione sia stata molto discutibile.
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sotto la sukkah con il presidente rivlin
"Ebrei d'Israele e della Diaspora,
dobbiamo lavorare per l'unità"

Circa seimila persone hanno affollato nelle scorse ore la sukkah realizzata nella residenza del presidente d'Israele Reuven Rivlin a Gerusalemme. “Auguro a tutti un anno e un futuro felice, per noi e per tutto il popolo d'Israele. Siete tutti cittadini dello Stato, padroni di casa e ospiti allo stesso tempo. Questa casa appartiene a voi”, ha affermato Rivlin parlando con la folla. “Quest'anno mettiamo in evidenza i nostri legami, quelli tra ebrei d'Israele ed ebrei della Diaspora. Siamo tutti fratelli e siamo tutti responsabili l'uno dell'altro, anche come nazione. Israele è l'unico luogo definito come lo Stato del popolo ebraico e appartiene a tutta la nazione ebraica".
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pilpul
A proposito di razzismo
Gli italiani sono razzisti? Noi, siamo razzisti? L’interrogativo, provocatorio finché si vuole, mi si è posto due volte in dieci giorni. Nella prima circostanza leggevo il bel libro di Luigi Manconi e Federica Resta Non sono razzista, ma (Feltrinelli): all’inizio gli autori evidenziano giustamente quanto, descritta in questi termini, la domanda rischi di essere fuorviante e persino sciocca. È ovvio che la maggioranza degli italiani non sia razzista, ma è plausibile ritenere che il numero dei razzisti sia in aumento e che soprattutto la quantità di atti e comportamenti razzisti sia in crescita esponenziale. 

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Storie - Memoria della salvezza
Come fecero tanti ebrei in Italia a sfuggire alla persecuzione nazifascista durante il periodo di Salò e dell'occupazione tedesca? La storiografia ha scandagliato a fondo le vicende degli ebrei deportati nei lager di sterminio, ma ha indagato assai meno sui percorsi della salvezza. Eppure gli ebrei sfuggiti alla Shoah furono più dell'81 per cento. Il poderoso saggio Salvarsi di Liliana Picciotto (Einaudi, pp. 570) presenta i risultati del progetto «Memoria della salvezza» del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC), durato nove anni e volto a riflettere su come essi abbiano potuto salvarsi malgrado la spietata caccia all'uomo scatenata da parte delle autorità fasciste e naziste.

Mario Avagliano
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In fuga dalla Shoah
Mercoledì 11 ottobre (ore 18.30, Istituto Cervantes di Roma - Sala Dalì - Piazza Navona, 91 – Roma), sarà presentata l’edizione italiana de La bambina che guardava i treni partire, dell’autore uruguagio Ruperto Long. Anna Foa dialogherà con l'autore. La presentazione è organizzata dall'Ambasciata dell’Uruguay, in collaborazione con l’Ambasciata di Israele in Italia, con l’Istituto Cervantes di Roma e con la Newton Compton Editori. Come succede sovente nei romanzi (basta pensare a Salinger o Némirovsky) l’autore stesso è un personaggio di grande interesse, dalle molteplici identità, come avrebbe detto Amartya Sen, fra le quali: ingegnere, Senatore, Presidente della compagnia elettrica nazionale, accademico, ministro della Corte dei Conti, fondatore e primo presidente del Gruppo parlamentare di appoggio allo Stato di Israele e alla pace in Medio Oriente.

Emanuele Calò
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