Ephraim Mirvis, rabbino capo di Gran Bretagna | Moshe
era un uomo che empatizzava con gli altri, era lì per il loro bene, era
disposto a uscire allo scoperto per servire le esigenze delle persone
intorno a lui. È qui che la Torah ci presenta l'aspetto di un leader
veramente grande: una persona che si preoccupa di chi lo circonda.
Un vero leader non è qualcuno che si preoccupa costantemente del
proprio potere, ma piuttosto qualcuno che si preoccupa veramente degli
altri, ed è per questo che si trova in una posizione di leadership: per
prendersi cura di chi lo circonda.
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David
Bidussa,
storico sociale
delle idee | “Una
locomotiva, una locomotiva che trainava quattro laidi vagoni merci,
spuntò dalle colline e si fermò in stazione ‘Dentro!’ ordinarono delle
voci. La gente si disperse all’interno”. (…) Il dottor Pappenheim ebbe
ancora modo di pronunciare la seguente frase:: “Se i vagoni sono
così sporchi, significa che non si andrà lontano”.
È la chiusura di Badenheim 1939, il primo libro edito in Italia, era il 1981, di Aharon Appelfeld.
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Attacco a Charlie Hebdo,
l'anniversario
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Cade
oggi l’anniversario dell’attacco terroristico di matrice islamista alla
redazione del giornale satirico Charlie Hebdo. A ricordare la strage
del 7 gennaio 2015 a Parigi, a cui seguì quella all’Hyper Casher per
mano di un altro terrorista, il Corriere della Sera che racconta
l’incontro tenuto alle Folies Bergère della capitale francese,
intitolato “Dalla memoria alla lotta”. “Tre anni dopo la sala per
Charlie è piena,- racconta il Corriere – ma come del resto sono pieni i
teatri del comico antisemita Dieudonné, che disse di non sentirsi
Charlie ma piuttosto ‘Charlie Coulibaly’ (in omaggio al terrorista
islamico che uccise quattro persone al supermercato ebraico di
Vincennes). Se tre anni fa quattro milioni di francesi scesero nelle
strade per dimostrarsi solidali con le vittime ma soprattutto per
difendere la libertà di espressione, la laicità e quindi il diritto
alla derisione di tutto e tutti, comprese le religioni e quindi anche
l’islam, oggi nella società francese quello slancio sembra
affievolirsi”. Per la filosofa Elisabe Badinter “il lavoro di
intimidazione degli islamisti e di colpevolizzazione di una parte della
sinistra ha avuto i suoi effetti”.
Milano e la Memoria d’inciampo. 26 nuove Pietre d’inciampo saranno
poste a Milano tra il 19 e il 20 gennaio. “Ricordano dove sono nati e
dove sono morti ebrei e antifascisti, cioè coloro che avevano scelto di
stare dalla parte più pericolosa. – spiega al Corriere la Testimone
della Shoah Liliana Segre – Ma perché siano pedine della memoria e i
ragazzi possano davvero inciamparvi, il ruolo di insegnanti e adulti è
davvero fondamentale”. Segre, parlando poi del futuro della Memoria, si
dice pessimista: “Sono molto pessimista. Quando leggo di quei barconi
che si rovesciano nel Mediterraneo e muoiono centinaia di persone di
cui non si saprà mai il nome, penso sempre che il mare della
dimenticanza coprirà anche quei 6 milioni di morti per la colpa di
essere nati. Man mano che noi testimoni ce ne andiamo, perché siamo
vecchi, si fa strada sempre più quel negazionismo che fa comodo a
tutti. C’è sempre qualche voce che nel giorno della Memoria dice ‘e
basta con questi ebrei’”. Un tema di cui scrive su La Lettura del
Corriere anche Donatella Di Cesare.
Gerusalemme. Sul Domenicale del Sole 24 Ore, lo storico David Bidussa,
a partire dal libro Gerusalemme. Storia di una città-mondo, riflette
sull’identità della città, segnata dalla spartizione del 1947 votata
dall’Onu. “Da quel momento Gerusalemme inizia ad avere una fisionomia
identitaria e confessionale molto divisiva, che è foriera di altre
divisioni (non solo tra fedi, ma anche tra laici e credenti) che
accompagnano la dimensione triplice del conflitto che la riguarda in
quanto: 1) capitale universale; 2) capitale nazionale di due attori che
continuano a fronteggiarsi; 3) essere binazionale”, scrive lo storico
richiamando il lavoro del volume edito da Einaudi. E di Gerusalemme
scrive anche Aldo Zargani su Robinson di Repubblica, aprendo una
riflessione personale sulla storia della città (nelle stesse pagine,
anche un articolo della scrittrice Suad Amiry), che, racconta Avvenire,
deve far fronte a un problema di carattere socioeconomico: metà della
popolazione cittadina vive sotto la soglia di povertà secondo gli
standard dell’Ocse. E di Gerusalemme parla anche al Fatto Quotidiano lo
scrittore Simon Sebag Montefiore, il cui antenato sir Mosè Montefiore,
contribuì a fondare la città fuori dalle vecchie mura.
Roma e la storia del sopravvissuto Elie Marey. “Qualcuno è morto senza
parlare. Altri hanno deciso di iniziare a farlo ora. Come Elie Marey,
un ebreo francese di 93 anni che domani pomeriggio alle 17.30, per la
prima volta, – scrive Repubblica Roma – racconterà la sua deportazione
ad Auschwitz durante un incontro organizzato alla Casina dei Vallati
dalla Fondazione Museo della Shoah”. “Sarà una testimonianza inattesa,
che arriva decenni dopo la liberazione di Auschwitz e la tragedia
dell’Olocausto – spiega al quotidiano Mario Venezia, presidente della
Fondazione – un incontro reso possibile dalla collaborazione con il
Progetto Talmud e con Bruno Piperno e Celeste Pavoncello, che grazie
alle loro conoscenze ci hanno messo in contatto con Marey”.
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appuntamenti in tutta italia per il 27 gennaio
Memoria viva e rivolta al futuro, un mese di iniziative e riflessioni
Una
Memoria viva, vigile e consapevole. Uno sguardo approfondito,
attraverso molteplici iniziative, per lasciare un segno profondo nelle
nuove generazioni. Al centro l’ottantesimo anniversario dalla
promulgazione delle Leggi razziste, che misero gli ebrei italiani ai
margini della società e furono l’anticamera alle successive
persecuzioni e alla Shoah.
Prenderà il via nelle prossime ore un intenso calendario di
appuntamenti dedicati al Giorno della Memoria, con il coinvolgimento di
enti e istituzioni ai massimi livelli.
Tra gli appuntamenti più attesi “Il processo”, rappresentazione
teatrale in programma la sera di giovedì 18 gennaio all’Auditorium
Parco della Musica di Roma nel corso della quale, grazie al contributo
di autorevoli giuristi e testimonianze d’eccezione, saranno
approfondite le responsabilità individuali e collettive legate
all’infame provvedimento. Tra gli imputati il re Vittorio Emanuele III,
la cui firma fu premessa alla successiva approvazione.
Per il secondo anno consecutivo il Giorno della Memoria avrà inoltre la
sua corsa non agonistica, tra gli eventi di maggior successo del 2017.
La Run For Mem, quest’anno in programma a Bologna la mattina del 28
gennaio, costituirà ancora un momento di incontro speciale. Tra le
figure cui si renderà omaggio nei due percorsi previsti, uno di dodici
e l’altro di cinque chilometri, l’allenatore magiaro Arpad Weisz.
Appena pochi anni dopo aver regalato due scudetti al Bologna, fu ucciso
ad Auschwitz.
Tra gli appuntamenti istituzionali la solenne cerimonia al Quirinale,
in programma la mattina del 25 gennaio, con gli interventi del capo
dello Stato Sergio Mattarella, della ministra dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli e della presidente UCEI
Noemi Di Segni. Nel corso della cerimonia, come tradizione, saranno
premiati i ragazzi che hanno partecipato al concorso “I giovani
ricordano la Shoah”.
Giovani protagonisti anche del tradizionale Viaggio della Memoria
organizzato dal ministero insieme all’UCEI, che quest’anno avrà la
durata di tre giorni. Dal 21 al 23 gennaio, sempre in Polonia.
La mattina del 23, alla Camera dei deputati, è invece prevista
un’iniziativa specificamente dedicata agli ottanta anni delle Leggi
razziste con alcune testimonianze dedicate alle conseguenze che tali
Leggi ebbero nella vita degli ebrei italiani. A fare gli onori di casa
la presidente della Camera Laura Boldrini.
Tema analogo per un prestigioso convegno che si terrà il giorno
successivo, dalle 15 alle 19, presso il Chiostro del Convento di Santa
Maria sopra Minerva. Organizzato insieme a Palazzo Chigi, il convegno
“La vera legalità. Dal ’38 ad ottant’anni dall’emanazione dei
provvedimenti per la tutela della razza” esaminerà le corresponsabilità
di varia natura – legali, morali, storiche – di istituzioni e cariche
nell’emanazione, esecuzione e applicazione delle Leggi e dei
provvedimenti conseguenti. Aprirà il confronto un intervento del
ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Il 29 invece, alla Farnesina, è in programma una Conferenza
Internazionale promossa dal ministero degli Affari Esteri insieme a
UCEI e Cdec. Un’iniziativa che si svolge nel contesto della presidenza
annuale dell’Osce e che, nel corso di un’intera giornata, dalle 9 alle
18.30, affronterà il tema su diversi piani. Il contesto giuridico, le
responsabilità delle religioni nella lotta all’odio, le piattaforme
digitali, il ruolo degli educatori e del mondo dello sport.
Tra le tante iniziative significative che si svolgeranno fuori Roma
l’inaugurazione il 23 a Napoli, nei locali della Prefettura e in
collaborazione con la locale Comunità ebraica, della mostra itinerante
del Cdec “1938-1945. La persecuzione degli Ebrei in Italia. Documenti
per una storia” (ad intervenire lo storico Michele Sarfatti). Lo stesso
giorno a Milano, a partire dalle 18, il Memoriale della Shoah ospiterà
la visita di esponenti del mondo del calcio e dirigenti delle
principali società di Serie A. Dopo l’orrendo episodio dello scorso
autunno su Anna Frank “giallorossa” l’occasione per lanciare un
messaggio diametralmente opposto. Negli stessi minuti, alla cineteca
Oberdan, proiezione del film Denial con dibattito a seguire sul tema
del negazionismo. L’evento, che sarà riproposto il giorno successivo a
Roma al Teatro Eliseo, è promosso assieme all’associazione no-profit
BrainCircle Italia.
Sempre Milano sarà città protagonista di diverse apposizioni di pietre
d’inciampo, le “Stolpersteine” ideate dall’artista tedesco Gunter
Demnig. Referente, per il capoluogo lombardo, la Testimone Liliana
Segre. Per il nono anno consecutivo le pietre saranno anche a Roma, su
iniziativa di Adachiara Zevi. Il 9 gennaio il giorno delle apposizioni,
con inaugurazione alle 10.30 in via dei Delfini.
Domani intanto, alle 17.30, uno straordinario incontro alla Casina dei
Vallati. Ad intervenire Elie Marey, ebreo francese sopravvissuto alla
Shoah, ma creduto morto a Birkenau nel 1945. In dialogo con lui i
Testimoni Sami Modiano e Piero Terracina. L’incontro con i Testimoni e
la partecipazione di migliaia di studenti segnerà anche il consueto
appuntamento fiorentino al Nelson Mandela Forum. Una delle iniziative
di maggior successo nel panorama italiano, voluta e organizzata dalla
Regione Toscana. Leggi
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Le false epifanie |
Non
è che si abbia per forza la fissazione su qualcosa di trascorso. Semmai
sono gli altri ad essere fissati al riguardo, ripetendosi con
preoccupante costanza. Al punto che nella giornata di ieri, ricorrenza
cristiana dell’Epifania così come, più prosaicamente, della «Befana»,
un quotidiano a tiratura e diffusione nazionale, che già nei giorni
scorsi si era adoperato per definire Mussolini «uomo dell’anno», è
tornato su temi similari, commemorando con lacrimosa immedesimazione la
«befana fascista» (poi detta «del Duce»). Per coloro che non avessero
cognizione storica dell’antefatto, basti ricordare che negli anni
Trenta il regime garantiva, per la circostanza, la diffusione, a titolo
gratuito, di beni donati alle famiglie più povere ed in particolare ai
loro figli. L’obiettivo era quello di rafforzare la visibilità e la
presenza, attraverso le diramazioni territoriali del Partito nazionale
fascista, dell’Opera nazionale del dopolavoro e dei fasci femminili.
Claudio Vercelli
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