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7 gennaio 2018 - 20 tevet 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Ephraim Mirvis, rabbino capo di Gran Bretagna
Moshe era un uomo che empatizzava con gli altri, era lì per il loro bene, era disposto a uscire allo scoperto per servire le esigenze delle persone intorno a lui. È qui che la Torah ci presenta l'aspetto di un leader veramente grande: una persona che si preoccupa di chi lo circonda.
Un vero leader non è qualcuno che si preoccupa costantemente del proprio potere, ma piuttosto qualcuno che si preoccupa veramente degli altri, ed è per questo che si trova in una posizione di leadership: per prendersi cura di chi lo circonda.
 
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David Bidussa,
storico sociale
delle idee
“Una locomotiva, una locomotiva che trainava quattro laidi vagoni merci, spuntò dalle colline e si fermò in stazione ‘Dentro!’ ordinarono delle voci. La gente si disperse all’interno”. (…) Il dottor Pappenheim ebbe ancora modo di pronunciare la seguente frase:: “Se i vagoni sono così  sporchi, significa che non si andrà lontano”.
È la chiusura di Badenheim 1939, il primo libro edito in Italia, era il 1981, di Aharon Appelfeld.
 
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Attacco a Charlie Hebdo,
l'anniversario
Cade oggi l’anniversario dell’attacco terroristico di matrice islamista alla redazione del giornale satirico Charlie Hebdo. A ricordare la strage del 7 gennaio 2015 a Parigi, a cui seguì quella all’Hyper Casher per mano di un altro terrorista, il Corriere della Sera che racconta l’incontro tenuto alle Folies Bergère della capitale francese, intitolato “Dalla memoria alla lotta”. “Tre anni dopo la sala per Charlie è piena,- racconta il Corriere – ma come del resto sono pieni i teatri del comico antisemita Dieudonné, che disse di non sentirsi Charlie ma piuttosto ‘Charlie Coulibaly’ (in omaggio al terrorista islamico che uccise quattro persone al supermercato ebraico di Vincennes). Se tre anni fa quattro milioni di francesi scesero nelle strade per dimostrarsi solidali con le vittime ma soprattutto per difendere la libertà di espressione, la laicità e quindi il diritto alla derisione di tutto e tutti, comprese le religioni e quindi anche l’islam, oggi nella società francese quello slancio sembra affievolirsi”. Per la filosofa Elisabe Badinter “il lavoro di intimidazione degli islamisti e di colpevolizzazione di una parte della sinistra ha avuto i suoi effetti”.

Milano e la Memoria d’inciampo. 26 nuove Pietre d’inciampo saranno poste a Milano tra il 19 e il 20 gennaio. “Ricordano dove sono nati e dove sono morti ebrei e antifascisti, cioè coloro che avevano scelto di stare dalla parte più pericolosa. – spiega al Corriere la Testimone della Shoah Liliana Segre – Ma perché siano pedine della memoria e i ragazzi possano davvero inciamparvi, il ruolo di insegnanti e adulti è davvero fondamentale”. Segre, parlando poi del futuro della Memoria, si dice pessimista: “Sono molto pessimista. Quando leggo di quei barconi che si rovesciano nel Mediterraneo e muoiono centinaia di persone di cui non si saprà mai il nome, penso sempre che il mare della dimenticanza coprirà anche quei 6 milioni di morti per la colpa di essere nati. Man mano che noi testimoni ce ne andiamo, perché siamo vecchi, si fa strada sempre più quel negazionismo che fa comodo a tutti. C’è sempre qualche voce che nel giorno della Memoria dice ‘e basta con questi ebrei’”. Un tema di cui scrive su La Lettura del Corriere anche Donatella Di Cesare.

Gerusalemme. Sul Domenicale del Sole 24 Ore, lo storico David Bidussa, a partire dal libro Gerusalemme. Storia di una città-mondo, riflette sull’identità della città, segnata dalla spartizione del 1947 votata dall’Onu. “Da quel momento Gerusalemme inizia ad avere una fisionomia identitaria e confessionale molto divisiva, che è foriera di altre divisioni (non solo tra fedi, ma anche tra laici e credenti) che accompagnano la dimensione triplice del conflitto che la riguarda in quanto: 1) capitale universale; 2) capitale nazionale di due attori che continuano a fronteggiarsi; 3) essere binazionale”, scrive lo storico richiamando il lavoro del volume edito da Einaudi. E di Gerusalemme scrive anche Aldo Zargani su Robinson di Repubblica, aprendo una riflessione personale sulla storia della città (nelle stesse pagine, anche un articolo della scrittrice Suad Amiry), che, racconta Avvenire, deve far fronte a un problema di carattere socioeconomico: metà della popolazione cittadina vive sotto la soglia di povertà secondo gli standard dell’Ocse. E di Gerusalemme parla anche al Fatto Quotidiano lo scrittore Simon Sebag Montefiore, il cui antenato sir Mosè Montefiore, contribuì a fondare la città fuori dalle vecchie mura.

Roma e la storia del sopravvissuto Elie Marey. “Qualcuno è morto senza parlare. Altri hanno deciso di iniziare a farlo ora. Come Elie Marey, un ebreo francese di 93 anni che domani pomeriggio alle 17.30, per la prima volta, – scrive Repubblica Roma – racconterà la sua deportazione ad Auschwitz durante un incontro organizzato alla Casina dei Vallati dalla Fondazione Museo della Shoah”. “Sarà una testimonianza inattesa, che arriva decenni dopo la liberazione di Auschwitz e la tragedia dell’Olocausto – spiega al quotidiano Mario Venezia, presidente della Fondazione – un incontro reso possibile dalla collaborazione con il Progetto Talmud e con Bruno Piperno e Celeste Pavoncello, che grazie alle loro conoscenze ci hanno messo in contatto con Marey”.
 
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  davar
appuntamenti in tutta italia per il 27 gennaio
Memoria viva e rivolta al futuro, un mese di iniziative e riflessioni
Una Memoria viva, vigile e consapevole. Uno sguardo approfondito, attraverso molteplici iniziative, per lasciare un segno profondo nelle nuove generazioni. Al centro l’ottantesimo anniversario dalla promulgazione delle Leggi razziste, che misero gli ebrei italiani ai margini della società e furono l’anticamera alle successive persecuzioni e alla Shoah.
Prenderà il via nelle prossime ore un intenso calendario di appuntamenti dedicati al Giorno della Memoria, con il coinvolgimento di enti e istituzioni ai massimi livelli.
Tra gli appuntamenti più attesi “Il processo”, rappresentazione teatrale in programma la sera di giovedì 18 gennaio all’Auditorium Parco della Musica di Roma nel corso della quale, grazie al contributo di autorevoli giuristi e testimonianze d’eccezione, saranno approfondite le responsabilità individuali e collettive legate all’infame provvedimento. Tra gli imputati il re Vittorio Emanuele III, la cui firma fu premessa alla successiva approvazione.
Per il secondo anno consecutivo il Giorno della Memoria avrà inoltre la sua corsa non agonistica, tra gli eventi di maggior successo del 2017. La Run For Mem, quest’anno in programma a Bologna la mattina del 28 gennaio, costituirà ancora un momento di incontro speciale. Tra le figure cui si renderà omaggio nei due percorsi previsti, uno di dodici e l’altro di cinque chilometri, l’allenatore magiaro Arpad Weisz. Appena pochi anni dopo aver regalato due scudetti al Bologna, fu ucciso ad Auschwitz.
Tra gli appuntamenti istituzionali la solenne cerimonia al Quirinale, in programma la mattina del 25 gennaio, con gli interventi del capo dello Stato Sergio Mattarella, della ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli e della presidente UCEI Noemi Di Segni. Nel corso della cerimonia, come tradizione, saranno premiati i ragazzi che hanno partecipato al concorso “I giovani ricordano la Shoah”.
Giovani protagonisti anche del tradizionale Viaggio della Memoria organizzato dal ministero insieme all’UCEI, che quest’anno avrà la durata di tre giorni. Dal 21 al 23 gennaio, sempre in Polonia.
La mattina del 23, alla Camera dei deputati, è invece prevista un’iniziativa specificamente dedicata agli ottanta anni delle Leggi razziste con alcune testimonianze dedicate alle conseguenze che tali Leggi ebbero nella vita degli ebrei italiani. A fare gli onori di casa la presidente della Camera Laura Boldrini.
Tema analogo per un prestigioso convegno che si terrà il giorno successivo, dalle 15 alle 19, presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva. Organizzato insieme a Palazzo Chigi, il convegno “La vera legalità. Dal ’38 ad ottant’anni dall’emanazione dei provvedimenti per la tutela della razza” esaminerà le corresponsabilità di varia natura – legali, morali, storiche – di istituzioni e cariche nell’emanazione, esecuzione e applicazione delle Leggi e dei provvedimenti conseguenti. Aprirà il confronto un intervento del ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Il 29 invece, alla Farnesina, è in programma una Conferenza Internazionale promossa dal ministero degli Affari Esteri insieme a UCEI e Cdec. Un’iniziativa che si svolge nel contesto della presidenza annuale dell’Osce e che, nel corso di un’intera giornata, dalle 9 alle 18.30, affronterà il tema su diversi piani. Il contesto giuridico, le responsabilità delle religioni nella lotta all’odio, le piattaforme digitali, il ruolo degli educatori e del mondo dello sport.
Tra le tante iniziative significative che si svolgeranno fuori Roma l’inaugurazione il 23 a Napoli, nei locali della Prefettura e in collaborazione con la locale Comunità ebraica, della mostra itinerante del Cdec “1938-1945. La persecuzione degli Ebrei in Italia. Documenti per una storia” (ad intervenire lo storico Michele Sarfatti). Lo stesso giorno a Milano, a partire dalle 18, il Memoriale della Shoah ospiterà la visita di esponenti del mondo del calcio e dirigenti delle principali società di Serie A. Dopo l’orrendo episodio dello scorso autunno su Anna Frank “giallorossa” l’occasione per lanciare un messaggio diametralmente opposto. Negli stessi minuti, alla cineteca Oberdan, proiezione del film Denial con dibattito a seguire sul tema del negazionismo. L’evento, che sarà riproposto il giorno successivo a Roma al Teatro Eliseo, è promosso assieme all’associazione no-profit BrainCircle Italia.
Sempre Milano sarà città protagonista di diverse apposizioni di pietre d’inciampo, le “Stolpersteine” ideate dall’artista tedesco Gunter Demnig. Referente, per il capoluogo lombardo, la Testimone Liliana Segre. Per il nono anno consecutivo le pietre saranno anche a Roma, su iniziativa di Adachiara Zevi. Il 9 gennaio il giorno delle apposizioni, con inaugurazione alle 10.30 in via dei Delfini.
Domani intanto, alle 17.30, uno straordinario incontro alla Casina dei Vallati. Ad intervenire Elie Marey, ebreo francese sopravvissuto alla Shoah, ma creduto morto a Birkenau nel 1945. In dialogo con lui i Testimoni Sami Modiano e Piero Terracina. L’incontro con i Testimoni e la partecipazione di migliaia di studenti segnerà anche il consueto appuntamento fiorentino al Nelson Mandela Forum. Una delle iniziative di maggior successo nel panorama italiano, voluta e organizzata dalla Regione Toscana.
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il rabbino capo d'israele Yitzhak Yosef
"I grandi saggi dell'ebraismo
sono contro la pena di morte"

"Quale beneficio c'è? Tutti i funzionari di sicurezza dicono che non ne avremo molto. Ecco perché tutti i grandi e veri saggi sono sempre stati contrari alla pena di morte. Non si tratta di sinistra o destra. Si tratta di un' attenta considerazione. Un uomo intelligente, un grande uomo considera queste cose”. Così il rabbino capo sefardita d'Israele Yitzhak Yosef intervenendo pubblicamente sulla possibilità che in Israele si introduca la pena di morte per il reato di omicidio terroristico. La pena di morte è già prevista dalla legge israeliana, ma si limita ad alcuni reati specifici come il genocidio e i crimini di guerra ed è stata eseguita solamente due volte nella storia.
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sorgente di vita
Leggi razziste, il tradimento
“L’uguaglianza tradita” è il titolo della puntata speciale di Sorgente di vita che va in onda questa sera, domenica 7 gennaio. A ottanta anni dalla promulgazione delle Leggi razziste emanate dal regime fascista nel 1938, in vista del Giorno della Memoria intorno al quale sono previste numerose iniziative dell’UCEI, dedichiamo a quelle tragiche vicende un numero monografico della durata di 38’. Tante voci, facce e storie diverse per un racconto corale degli eventi: la propaganda antisemita iniziata proprio nel mese di gennaio, la politica di Mussolini, le norme sulla “razza”, l’umiliazione profonda subita dagli ebrei italiani che da quel momento smisero di essere cittadini come tutti gli altri, il tradimento del re Vittorio Emanuele III e della patria per la quale gli ebrei avevano combattuto dal Risorgimento alla Prima Guerra Mondiale. 
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pilpul

Le false epifanie
Non è che si abbia per forza la fissazione su qualcosa di trascorso. Semmai sono gli altri ad essere fissati al riguardo, ripetendosi con preoccupante costanza. Al punto che nella giornata di ieri, ricorrenza cristiana dell’Epifania così come, più prosaicamente, della «Befana», un quotidiano a tiratura e diffusione nazionale, che già nei giorni scorsi si era adoperato per definire Mussolini «uomo dell’anno», è tornato su temi similari, commemorando con lacrimosa immedesimazione la «befana fascista» (poi detta «del Duce»). Per coloro che non avessero cognizione storica dell’antefatto, basti ricordare che negli anni Trenta il regime garantiva, per la circostanza, la diffusione, a titolo gratuito, di beni donati alle famiglie più povere ed in particolare ai loro figli. L’obiettivo era quello di rafforzare la visibilità e la presenza, attraverso le diramazioni territoriali del Partito nazionale fascista, dell’Opera nazionale del dopolavoro e dei fasci femminili.

Claudio Vercelli
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