28 febbraio 2018 - 13 Adar 5778

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4 aprile 2018 - 19 Nissan 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav
Giuseppe Momigliano,
rabbino
Abbiamo iniziato la Sefirat ha-‘Omer, il conteggio dei 49 giorni che la Torah prescrive di seguire, a partire dal secondo giorno di Pesach e che ci accompagna fino alla festa di Shavuot. Uno dei significati di questa Mitzvah è quello di stabilire per il popolo d’Israele un legame indissolubile – che si sviluppa giorno per giorno – tra le due feste e i significati che rappresentano: Pesach rappresenta la libertà intesa come liberazione dal giogo fisico della schiavitù, la possibilità di riacquistare l’autonomia di azione di cui gli schiavi, i prigionieri, gli oppressi sono privi.
 
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Davide
Assael,
ricercatore
Ah, la propaganda. È come sempre un boomerang: dà l’impressione di andare lontano, ma alla fine torna sempre indietro. È proprio ciò che è accaduto, una volta di più, a Bibi Netanyahu, con la sua imprudente promessa di trasferire circa 40.000 profughi africani in altri Paesi a partire dal primo aprile. Scaduti i termini posti dal suo stesso governo e non intravedendosi una soluzione praticabile, Bibi ha estratto l’ennesimo coniglio dal cilindro, annunciando una accordo con Canada, Germania e, udite udite, Italia per il trasferimento di 16.000 migranti africani. Ora, non so per quanto riguarda il Canada di Justin Trudeau, ma per quanto riguarda Germania e Italia non so proprio da dove sia venuta questa idea, che sa tanto di tentativo di gol in zona Cesarini.
 
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Gaza, Hamas rilancia
la provocazione
Due i fronti su cui resta alta la tensione in Israele. In particolare l’annunciato rilancio, da parte dei terroristi di Hamas, della mobilitazione che lo scorso venerdì ha portato al tentativo di forzare la frontiera con lo Stato ebraico. La Stampa, tra gli altri, riporta le dichiarazioni del ministro Lieberman (che ha respinto l’accusa di aver colpito manifestanti). “La maggior parte erano terroristi, dell’ala militare di Hamas e della Jihad islamica. È stata una provocazione organizzata ad arte da Hamas” dice l’esponente del governo israeliano.
A proposito dei disordini che si annunciano per la giornata di venerdì, La Stampa scrive: “L’uso di mezzi anti-sommossa, come lacrimogeni, cannoni ad acqua, proiettili di gomma, sarà limitato. L’esercito sparerà proiettili veri, anche se è consapevole che potrebbero esserci vittime”.
L’altro fronte caldo è quello dei migranti, dopo che il premier Netanyahu ha annullato l’intesa con l’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) per il ricollocamento di 16 mila richiedenti asilo africani. Repubblica raccoglie alcune testimonianze di profughi nel quartiere di Neve Shanan, che viene definito “il più problematico di Tel Aviv” con “scritte in lingua tigrina, case spoglie, saracinesche mezzo abbassate”. E segnala l’opposizione di alcuni intellettuali israeliani e di alcuni piloti dell’El Al al piano che prevede che una parte dei profughi sia riportata in Africa, “ma in zone più sicure”. Secondo Fabio Nicolucci, che ne scrive sul Messaggero, “la leadership di Netanyahu ha subito in questa ultima settimana due ulteriori colpi”.
Sempre a proposito di Israele, da segnalare l’approfondimento del Corriere sulle tre tappe del prossimo Giro d’Italia che da Gerusalemme porteranno ad Eilat. Si legge a proposito della cronometro d’esordio, che partirà davanti alla Porta di Giaffa: “L’inizio è subito storia. Memoria ricca, densa, fatta di pietre e muri centenari, testimoni per nulla muti con incisi i segni delle schegge e le pallottole di guerre antiche e moderne, assieme al protrarsi di tensioni acute, che durano tutt’ora”.

“Credo si tratti di un incidente increscioso, nato da un malinteso tra i doganieri francesi e le ferrovie italiane sull’uso del locale nella stazione di Bardonecchia”. Così il ministro francese dei Conti pubblici Gérald Darmanin, in un colloquio con il Corriere che si apre con le polemiche innescate dal blitz dei doganieri armati nella struttura per migranti della cittadina di frontiera piemontese. 
 
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  davar
il colloquio tra i due leader
Netanyahu a Trump: "In Siria,
l'Iran ha troppo potere"

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha avuto un colloquio telefonico nelle scorse ore con il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e ha discusso “i recenti sviluppi in Medio Oriente”. Netanyahu ha sottolineato la preoccupazione israeliana riguardo alla situazione siriana: un eventuale ritiro americano dalla Siria rafforzerebbe ancora di più l'Iran, fortemente coinvolto nel conflitto e strenuo sostenitore del regime di Assad. “Il presidente Trump ha ribadito l'impegno degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele – si legge in una comunicazione ufficiale della Casa Bianca - due leader hanno deciso di continuare il loro stretto coordinamento per contrastare l'influenza maligna dell'Iran e le sue iniziative” che cercano di destabilizzare il Medio Oriente.
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pagine ebraiche - aprile 2018
La guida italiana ad Auschwitz:
"Non c'è Polonia senza ebraismo"

"Auschwitz alle guide polacche”. L'inquietante scritta apparsa sul muro della casa in cui vive a Cracovia è soltanto l'ultimo di una serie di episodi che gettano più di un'ombra sulla Polonia. Ne abbiamo parlato con Diego Audero, 35 anni, originario di Savigliano (Cuneo) e da molti anni guida ad Auschwitz-Birkenau. In un primo momento aveva pensato di gettare la spugna. Adesso, dice, si è convinto ad andare avanti. "Spero - ci spiega - di ritrovare la luce".
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qui torino - il festival di animazione
Cartoon contro il razzismo, ricordando l'infamia del '38
Presentata questa mattina, l'edizione 2018 di Cartoons on the Bay, festival internazionale della televisione per ragazzi e dell’animazione cross-mediale della Rai torna a Torino con un programma dedicato al rapporto tra musica e animazione, a partire dal riconoscimento al lavoro di Bruno Bozzetto. Ma oltre ai grandi protagonisti dell'animazione, a premi e anteprime, grande attenzione è dedicata agli Ottanta anni trascorsi dalla promulgazione delle Leggi razziste. Il primo giorno del festival verrà inaugurata nel Museo del Carcere Le Nuove, alla presenza della presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni una mostra dedicata proprio a questo anniversario. Ideata da Roberto Genovesi, direttore artistico di Cartoons on the Bay e costruita attraverso il contributo dei più importanti autori del fumetto italiano, è presentata come "il modo più efficace per parlare ai ragazzi attraverso uno dei linguaggi più immediati ed efficaci della comunicazione di quanto possa essere pesante questo fardello se dimenticato e di quanto il germe dell’antisemitismo sia subdolo nell’insinuarsi nel quotidiano attraverso i concetti di razzismo e intolleranza”.
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il messaggio al premier israeliano
L’American Jewish Committee:
“Migranti, Netanyahu sbaglia”

"Le sfide che Israele sta affrontando sul tema dei migranti sono enormemente complesse. La decisione del primo ministro Benjamin Netanyahu di cancellare l’intesa proposta, che sarebbe stata un passo avanti nella risoluzione del problema, non aiuta”. Così David Harris, CEO dell’American Jewish Committee, in una nota che arriva a poche ore dal passo indietro del premier israeliano in merito all’accordo con l’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr).
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pilpul
Ticketless -  I se e i ma...
L’assassinio a Parigi di Mireille Knoll ha visto, soprattutto in rete, il ritorno dei se e dei ma, ovvero la tecnica dei sottili distinguo: un vizio nazionale che riguarda il rapporto degli italiani con il terrorismo. La questione risale ai tempi dello slogan “né con lo Stato, né con le Brigate Rosse”. Tutti noi - cinicamente – avremmo desiderato che le indagini ci dicessero che Casalegno fosse stato ucciso da compagni che sbagliavano strategia, così come adesso, sempre cinicamente, ci rallegreremmo se la polizia francese venisse a dirci in conferenza stampa che Mireille è stata vittima di delinquenti comuni. I risultati delle indagini inducono purtroppo a ritenere che l’anziana donna sia caduta vittima dell’integralismo islamico. Piuttosto che cedere alla evidenza i moralisti del blog fanno acrobazie incredibili. Spostano l’accento dalla dura realtà dei fatti alla frivolezza linguistica: si può definire Mireille Knoll “sopravvissuta alla Shoah” o tale dovrebbe essere detto “soltanto” chi è scampato ad Auschwitz? Con sofismi ancora più arditi, si fa di tutto pur di scartare l’ipotesi che gli assassini siano stati mossi da furore ideologico.

Alberto Cavaglion
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Periscopio - Ricordando Roberto
La scomparsa di Roberto Piperno - nato a Genova nel 1933 e mancato a Napoli lo scorso 24 marzo - priva la città, il Paese, la Comunità ebraica, tutti i cittadini sensibili ai valori dell'uguaglianza, del rispetto, della dignità umana, della Memoria, della voce di un Testimone particolarmente caro e prezioso, ricordato da tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo di persona per le sue rare doti di umanità, delicatezza, garbo. Uomo semplice, discreto, arguto, lontano dalla mondanità e dagli intellettualismi, Roberto è stato chiamato al difficile compito di vivere una vita apparentemente felice e serena - sorretto dall'amore della moglie Francesca e della figlia Alessandra, dall'affetto e dalla stima dei tanti amici, da una solida attività lavorativa - portando sempre nel cuore il terribile ricordo delle ingiurie subite da lui e dai suoi parenti durante "l'ora più buia".

Francesco Lucrezi, storico
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Dal ghiaccio fu creato
"L'educazione è una cosa pericolosa. Professori di pedagogia e scienziati furono la chiave del successo di Hitler, senza di loro la sua ascesa e l'influenza inspiegabile su 60 milioni di tedeschi non sarebbe stata possibile". La dottoressa Tamar Katko, docente alla facoltà di Scienza della Formazione al Seminar HaKibbuziam di Tel Aviv, ha tenuto per due ore e mezzo il cuore in sospeso di tutto il pubblico nella sala rotonda del Kibbutz. Sono andata alla conferenza per rispetto all'argomento. Dopo due pellegrinaggi in Polonia con i bogrim dell'Hashomer Hazair, dopo 40 anni di allestimento di cerimonie per il Giorno della Shoah, di film, di studi sulle leggi razziali per la scrittura del nuovo spettacolo "Mamma perché noi non possiamo entrare?"

Angelica Edna Calò Livne
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