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16 Aprile 2018 - 1 Iyar 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Paolo Sciunnach, insegnante
Aronne tace: il silenzio di Aronne è pari al silenzio di D-o. Chi è come Te tra i silenti, D-o?
Nel Talmud il versetto “Chi è come te fra gli dei, Signore?” viene letto come: “chi è come te tra i silenti, Signore?”. La Parola di D-o viene data nel deserto, nel luogo del silenzio. Spetta a Israele ascoltarla: “Ascolta Israele, il Signore è il nostro D-o, il Signore è uno!”. E se Israele non fosse più capace di ascoltare? 
 
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Anna
Foa,
storica
“Andare in soccorso dei dannati della Terra non è conservatorismo né neo né archeo – ma progressismo. È avere il senso della fraternità”, afferma Bernard-Henry Lévy in un’intervista apparsa sul Corriere di ieri, riferendosi specificamente alla politica di Macron. Può andar bene anche da noi per contrastare tutti gli ammiratori di Putin, di destra e di sinistra: “Gli ammiratori di Mussolini e Hitler usavano lo stesso lessico di chi loda Putin oggi. Naturalmente Putin non è Hitler o Mussolini, ma assomiglia più a loro che a Churchill”, aggiunge il filosofo francese.
 
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“Israele 70, una festa
per tutto il mondo libero”
“Questa settimana cade un anniversario straordinario per il popolo ebraico. Settant’anni dalla fondazione dello Stato di Israele e dalla realizzazione, per la prima volta in due millenni, del sogno dell’indipendenza ebraica nella nostra patria”. Una pietra miliare che non è solo un’occasione di festa per Israele, ma “una celebrazione per tutto il mondo libero”. È quanto scrive il presidente israeliano Reuven Rivilin in un intervento per vari quotidiani europei pubblicato da La Stampa. “Guardando al futuro – prosegue – speriamo di non dover aspettare altri settant’anni per la pace in questa regione”. Aggiunge poi il capo dello Stato: “Faremo di tutto per difenderci. Possiamo essere costretti a costruire barriere per fermare i terroristi, o ad agire in modi diversi per garantire la sicurezza del nostro popolo, ma non chiuderemo mai la porta alla pace”.

Resta comunque alta la tensione in tutta la regione. La Repubblica racconta le mosse di Israele e Iran sul Golan, che viene definito ‘il fronte più caldo’. “È sempre più uno scontro diretto fra Iran e Israele”, si legge. “Per questo salire al monte Bental, sulle alture del Golan, aiuta a capire quanto i due nemici siano arrivati pericolosamente vicini. Dal punto di osservazione più alto si vedono i verdi campi della pianura siriana, la cittadina di Quneitra, i villaggi occupati dai ribelli e poi le strade che portano verso Damasco o il Sud. Il posto di ascolto di intelligence della ‘montagna dell’elefante’, lì dove ci sono i soldati iraniani”.

Insulti antisemiti, saluti romani, il ricordo di Anna Frank nuovamente oggetto di offese malate. Il mondo del calcio torna a interrogarsi, dopo l’ennesima squallida provocazione di un gruppo di tifosi della Lazio a pochi minuti dall’inizio del derby capitolino. “Un gruppo di ragazzi, forse minorenni – scrive il Corriere – ha intonato cori antisemiti e si è filmato con lo smartphone, postando sui social il video della vergogna. Una traccia ora utile alla Digos e alla polizia postale per identificare gli autori della bravata: rischiano un daspo fino a 5 anni e una denuncia per violazione della legge Mancino”.
“Evocare una bambina morta in una camera a gas – spiega Gianni Mura, su Repubblica – non è solo deviazione del tifo, è antisemitismo. Al di là della goffa visita di Lotito al ghetto, dopo il derby d’andata, mi piacerebbe sentire Inzaghi, o uno o più giocatori, dire: questi non sono tifosi della Lazio, e se dicono di esserlo noi non li vogliamo. Non ci rappresentano”.

A tre anni dall’accordo chiuso tra Palazzo Vecchio, Regione e Associazione nazionale ex deportati via libera della Giunta toscana al finanziamento decisivo per il riallestimento del padiglione italiano di Auschwitz in uno spazio espositivo fiorentino. Il Comune, riferisce il dorso locale di Repubblica, riceverà un milione di euro per “i lavori di adeguamento strutturale dell’edificio, la messa a norma degli impianti e la realizzazione per l’accesso ai portatori di handicap”.

Comunità ebraica milanese e Anpi insieme per chiedere al rettore della Statale di revocare l’autorizzazione a una iniziativa del “Fronte della Palestina” nell’ateneo, prevista per domani.
“I promotori dell’evento in Statale sono gli stessi che in un volantino apparso su Facebook si sono dati appuntamento in piazza San Babila, il prossimo 25 Aprile, per contestare la Brigata Ebraica” afferma il presidente della sezione locale dell’Anpi Roberto Cenati (Corriere Milano).
 
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  davar
l'iniziativa promossa dall'ucei 
“Rosh Chodesh nelle Comunità,
una partecipazione significativa”

"Questa giornata è stata una chiara dimostrazione di quanti momenti e quante potenzialità di vita ebraica esistano anche nelle piccole Comunità. L'auspicio è che questa giornata non sia fine a se stessa, ma possa avere una continuità nel tempo".
Bilancio più che positivo per rav Giuseppe Momigliano, assessore al Culto dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e promotore assieme alla Commissione Culto dell'UCEI di un momento di preghiera e riflessione condiviso, in tutte le sinagoghe, in occasione del primo giorno di Rosh Chodesh, capomese di Iyar.
La risposta, sottolinea il rav, è stata significativa un po' ovunque. Dai grandi ai piccoli centri, una sensazione di vitalità che lascia ben sperare per il futuro.
"È stato un ottimo lavoro di squadra, con la commissione che ha ben seminato un po' ovunque. In alcuni casi, parliamo di Comunità numericamente molto piccole - osserva rav Momigliano - il raggiungimento del minian è stato un fatto quasi storico".
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È online l'indagine swg-ucei 
L'Italia e la sua realtà ebraica,
un questionario per capire

Nelle scorse ore è stata lanciata nuovamente l'indagine online realizzata dall'Istituto di ricerca Swg per l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane sull'orientamento dell'opinione pubblica nei confronti dell'ebraismo italiano e sulla sua percezione del mondo ebraico, dei suoi valori, della sua cultura. Una ricerca importante, già effettuata nel 2014, a cui i nostri lettori possono partecipare rispondendo a un semplice questionario online (clicca qui).
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qui milano - la protesta della comunità
"In Statale, gli odiatori d'Israele
Manifestazione inaccettabile"

“Stupore e preoccupazione” sono stati espressi dalla Comunità ebraica di Milano al rettore dell'Università Statale dopo la notizia dell'autorizzazione da parte dell'accademia di una manifestazione “contro l’occupazione sionista della Palestina”, prevista per il 17 aprile. Uno lettera di protesta che ha portato alla convocazione d'urgenza in queste ore del Comitato di presidenza della Statale.
Nella missiva, i presidenti della Comunità Raffaele Besso e Milo Hasbani, hanno sottolineato l’illegittimità di una forma di protesta contro un Paese riconosciuto dall’ONU, che tutela tutti i diritti dei suoi cittadini, da quelli civili a quelli politici e religiosi; poi la coincidenza degli organizzatori della manifestazione della Statale con coloro che animarono, lo scorso 9 dicembre, la manifestazione di piazza Cavour, durante la quale furono urlati vergognosi slogan antisemiti.
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qui roma
Talmud, il confronto in ateneo
Un nuovo incontro dedicato a Berakhòt, il secondo volume realizzato dal Progetto di Traduzione Talmud Babilonese. A proporre un approfondimento nei locali dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata (Macroarea di Lettere e Filosofia) è stato quest’oggi il Centro Romano di Studi sull’Ebraismo.
L’iniziativa, partecipata da numerosi studenti e docenti, si è aperta con i saluti del rettore Giuseppe Novelli, del direttore generale del Cnr Giambattista Brignone, della delegata del rettore alle iniziative culturali Marina Formica, del capo dipartimento del Miur Marco Mancini, della presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello e della direttrice del progetto di traduzione Clelia Piperno. Ad intervenire sono stati poi il rav Riccardo Di Segni, che del progetto è presidente, con un intervento intitolato “Che cos’è il Talmud”, nel quale è stato introdotto il concetto di Torah orale, Paolo Poccetti con “Il Talmud: un modello eccezionale di traduzione di un testo eccezionale”, Myriam Silvera con “Alcuni passi di Berakhòt nella storia e nella cultura ebraica”, con un riferimento alle vicende che portarono al rogo del Talmud a Parigi nel Duecento, e rav Gianfranco Di Segni, che del secondo volume è il curatore, con “Scuola numero chiuso? Una pagina del Talmud Berakhòt”.
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INFORMAZIONE – INTERNATIONAL EDITION 
Polonia, Memoria da difendere 
“Per nessun Paese è facile fare i conti con la propria storia, specialmente nel caso dell’Olocausto. Come rendono evidenti anche le riflessioni stimolate dall’80° anniversario della promulgazione delle leggi razziali in Italia, le scelleratezze naziste hanno potuto contare su complicità e connivenze di individui, gruppi e istituzioni nei Paesi occupati. La difficoltà risulta ancor maggiore nei Paesi dell’Europa centro-orientale”. Così ha scritto l’ambasciatore Sandro De Bernardin, attuale chairman dell’International Holocaust Remembrance Alliance, in un testo pubblicato nell’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition (pubblicato originariamente nel magazine Treccani, è stato tradotto da Sara Volpe e Rachele Ferin, studentesse della Scuola superiore interpreti e traduttori di Trieste che stanno svolgendo il proprio tirocinio nella redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane). De Bernardin si concentra in particolare sulla Polonia e sul tema della legge che punisce qualsiasi attribuzione di responsabilità ai polacchi per quanto accaduto durante la Shoah.
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pilpul
Oltremare - Celebrazioni
Sodastream ha fatto le bottigliette con le icone dei Fondatori: Herzl, Ben Gurion e Golda. Profili pop, più in stile Che Guevara su t-shirt che non a statisti e ideologi dello Stato ebraico. Ovviamente sono a tiratura limitata, come per ogni celebrazione che si rispetti, ma figurine simili, in plastilina o stampate su magliette o sottobicchieri, si vedono da parecchio. Non so cosa penserebbero i Fondatori di questo merchandising delle loro fattezze, e ho visto veri e propri altarini allestiti – di solito in uffici – con le miniature posizionate secondo cronologia o gerarchia di preferenza; e anche io nel mio piccolo, con tutta la cultura iconoclasta di cui sono imbevuta, non vorrei proprio togliere dalla vetrinetta il piccolo Herzlino che guarda ispirato il panorama (cioè me) con le braccia appoggiate ad un mini balconcino bianco. Intanto il popolo si è espresso e ha scelto in un sondaggio l’Iron Dome come massima espressione della creatività israeliana.

Daniela Fubini, Tel Aviv
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