Paolo Sciunnach, insegnante |
Oggi si parla spesso di didattica. Una parola troppo spesso abusata.
La didattica è la scienza della comunicazione e della relazione
educativa. La comunicazione per definizione è bidirezionale. Bisogna
per forza essere in due, ed essere connessi per poter comunicare: un
messaggio va mandato, ma rimane inerte se non viene recepito.
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Anna
Foa,
storica |
Il
senatore repubblicano dell’Arizona John McCain sta morendo per un
cancro al cervello e sta organizzando i suoi funerali che si terranno
nella Cattedrale di Washington e in cui a fare l’elogio funebre saranno
gli ex presidenti George W. Bush e Barak Obama. McCain ha fatto sapere
al presidente Trump di non volere la sua presenza al suo funerale.
Anche ai recenti funerali di Barbara Bush era presente Barak Obama ma
non il presidente Trump. Trump e McCain sono ai ferri corti dal 2016.
Trump ha dichiarato in un discorso che McCain, considerato negli Stati
Uniti un eroe per il suo comportamento in Vietnam, dove è stato fatto
prigioniero, non è un eroe perché gli eroi non si fanno prendere
prigionieri.
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Israele saluta il Giro
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Il
Giro d’Italia in Israele mette d’accordo tutti e il giudizio è unanime:
le tre tappe che hanno portato la corsa rosa da Gerusalemme al Mar
Rosso sono state una scommessa vinta, con una partecipazione da parte
del pubblico andata oltre ogni aspettativa. “Grazie Israele. Grazie
Giro”, titola la Gazzetta dello Sport per sintetizzare il pensiero del
suo direttore Andrea Monti, mentre il campione israeliano Guy Sagiv
racconta di essere felice e un po’ stordito dall’entusiasmo dei
concittadini: “È chiaro che la gente ora ami il ciclismo. Fino a tre
giorni fa neppure esisteva come sport e adesso guardatevi in giro: è
come se fosse diventato la cosa più importante. Fantastico!”. Dal punto
di vista sportivo, è stato Elia Viviani a vincere l’ultima tappa,
quella conclusasi a Eilat, confermandosi dopo il trionfo di due giorni
fa. “Siamo stati fortunati con il tempo, poteva essere un problema fare
questa tappa a 35 gradi”, le parole di Viviani alla Gazzetta, che
invece ricorda come “il deserto del Negev ci lascia la terza,
struggente cartolina di questa meravigliosa Grande Partenza del Giro
101 da Israele”. “Sono state prove tecniche di normalità, nel cuore del
problema”, scrive il Corriere parlando del successo della corsa ma
ricordando anche gli scontri al confine con Gaza.
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la squadra israeliana ancora protagonista Giro, da Eilat si vola in Sicilia
La Academy sogna una vittoria
Lasciato
Israele, con le infinite suggestioni che hanno accompagnato la carovana
rosa da Gerusalemme a Eilat, il Giro d’Italia prosegue da domani in
Sicilia. Un percorso decisamente più ordinario (anche se carico di
emozioni, fino all’ultima tappa) per una corsa che già molti spunti ha
offerto al vasto pubblico che la sta seguendo in tutto il mondo. Lo
Stato ebraico resta però protagonista, grazie alla sua squadra
professionistica già distintasi per la grande combattività delle prime
tappe: la Israel Cycling Academy. Due i corridori israeliani che
promettono battaglia anche per i prossimi giorni, Guy Sagiv e Guy Niv.
Eccoli in questa foto, in procinto di prendere il volo per questo lungo
trasferimento. “Siamo riconoscenti per l’affetto ricevuto finora.
Daremo tutto” garantiscono gli atleti della Academy. Riusciranno a
vincere una tappa? Il responso, inevitabilmente, dalla corsa. “Ma –
dicono dal team – di una cosa siamo sicuri. Faranno del loro meglio”.
Comunque andrà, è già un successo. Leggi
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Oltremare
- Giro in tandem
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Anni
fa un mio conoscente mi disse che nel tardo pomeriggio sarebbe stato
occupato, che come ogni settimana faceva il giro in tandem nel Park
Hayarkon con una persona non vedente. Me lo disse come se fosse la cosa
più logica e normale del mondo, e io ci misi un po’ per collegare tutti
i punti e capire: essere non vedente non vuol dire non poter andare in
bicicletta, a livello fisico, salvo che per il dettaglio non secondario
del non poter vedere dove si va. E suppongo che non abbiano ancora
allenato cani guida abbastanza veloci da poter guidare un non vedente
in bici. Quindi, tandem: idea geniale e applicata benissimo.
Mai avrei immaginato che avrei ritrovato questa idea durante il Giro
d’Italia, in Israele, e sotto forma di due signori (con assoluta
evidenza non ciclisti professionisti) interamente inguainati in tute
rosa confetto che corrono uno in un verso e uno nell’altro sulla stessa
bicicletta, tenendo anche testa non male al gruppo dei professionisti
nella corsia accanto. E davvero, da dove poteva venire una così pura
genialità e totale mancanza di pudore? Ma naturalmente da un kibbutz.
Daniela Fubini, Tel Aviv
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