Haim Korsia, Gran Rabbino
di Francia
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Un
uomo libero non è chi fa solo ciò che vuole, ma piuttosto chi compie
quello che è il suo dovere. Questo è il concetto di mitzvah
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Dario
Calimani,
Università di Venezia
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A
deporre – per chi lo richiedesse – a favore della mia non spiccata
passione per la politica dell’attuale governo israeliano stanno i sette
anni di note frammentarie che ho pubblicato su queste pagine. Come
pedigree a me basta e avanza. Alla sinistra non devo rispondere di
nulla. Alla destra non ho mai ‘strizzato l’occhio’, anche se a qualche
buontempone piace affermarlo sui social network. In breve, il mio amore
per Israele non ha conti aperti da pagare o da far pagare, né debiti né
crediti.
Per questo, in un momento assai delicato e imbarazzante per lo Stato
d’Israele e per la sua immagine agli occhi del mondo, non sono riuscito
a firmare un appello di critica che chiedesse a Israele di far tacere
le armi.
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Mattarella prende tempo
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La
Lega e Movimento Cinque Stelle hanno svelano ufficialmente il nome del
premier indicato dai due partiti: si tratta di Giuseppe Conte, docente
di diritto privato. “Sarà un premier politico di un governo politico.
Era nella mia squadra e lo hanno votato u milioni di persone”, ha
affermato il leader Cinque Stelle Luigi Di Maio, rispondendo ai
giornalisti che sottolineano come Conte non è tra gli eletti e fino a
pochi giorni fa era sconosciuto agli elettori di entrambi i partiti.
Intanto, scrive il Corriere, il presidente Mattarella ha avvertito Lega
e Cinque Stelle “su quanto sia alto il livello di preoccupazione per i
conti pubblici e i risparmi degli italiani” e “si è preso una pausa di
riflessione. L’incarico a Conte sembra ormai scontato, ma l’allungarsi
dei tempi (tra stasera e giovedì), rivela come il capo dello Stato
voglia avere garanzie ulteriori sui ministeri chiave, a cominciare
dall’Economia”. Senza alcuna base politica o esperienza di governo,
scrive invece il New York Times, “la principale qualifica di Conte
potrebbe essere la sua volontà di realizzare un’agenda di governo
concordata dai leader dei partiti populisti. Tale agenda, che chiede la
revoca delle sanzioni contro la Russia, la revisione delle regole di
bilancio e la repressione dell’immigrazione, ha già fatto impennare i
mercati europei e ha sollevato la preoccupazione che l’erosione
dell’Unione europea possa provenire dall’interno dal nucleo dell’Europa
occidentale”. Il quotidiano americano ha inoltre contattato la New York
University riguardo a quanto dichiarato da Conte nel suo curriculum,
ovvero di aver “perfezionato” i suoi studi giuridici nel 2008 e nel
2009 presso l’università newyorkese. La portavoce dell’accademia ha
però spiegato di non avere trovato traccia della presenza di Conte né
come insegnante né ricercatore né come studente.
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l'analisi in corso nei paesi ue "Indagine sull'antisemitismo,
fondamentale la voce italiana"
“Rispetto
all’indagine sull’antisemitismo, stiamo ottenendo dei feedback
eccezionali in diversi paesi: in Inghilterra, in Francia ma anche in
Svezia abbiamo ottenuto un’adesione molto forte. L’auspicio è che, nei
prossimi giorni, anche l’Italia possa essere annoverata tra questi
paesi”. Ad analizzare al portale dell’ebraismo i primi risultati
dell’indagine sulla percezione dell’antisemitismo da parte del mondo
ebraico europeo – voluta dall’Agenzia per i Diritti Fondamentali (Fra)
e avviata il 9 maggio scorso in 14 paesi della UE – il demografo Sergio
Della Pergola. “Abbiamo ancora due settimane davanti a noi ma possiamo
già dire di aver ottenuto un risultato nettamente superiore rispetto
all’indagine del 2012”, sottolinea lo studioso, parlando dell’indagine
condotta dall’Institute for Jewish Policy Research (JPR) in
collaborazione con IPSOS, a cui è possibile partecipare andando sul
sito www.eurojews.eu. Leggi
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il portavoce dell'idf "Su Gaza distorta la realtà" Il
movimento terroristico di Hamas ha un “modus operandi semplice:
mentire” e alcuni media internazionali sono caduti nelle sue bugie,
riportando quanto accaduto a Gaza nelle scorse settimane. A sostenerlo,
in un editoriale pubblicato dal Wall Street Journal, il portavoce
dell’esercito israeliano Ronen Manelis (nell’immagine), che sulle
colonne del quotidiano americano ricorda qual è l’obiettivo ultimo di
Hamas: “delegittimare e distruggere Israele”. Obiettivo, scrive
Manelis, che Hamas ha sostenuto anche durante le manifestazioni
tenutesi al confine con il territorio israeliano. “Dietro le quinte
c’era un piano che minacciava il confine di Israele e i civili – si
legge nell’editoriale – Hamas ha fornito a civili innocenti, tra cui
donne e bambini, trasporti gratuiti da tutta la Striscia di Gaza per
portarli fino al confine. Hamas li ha assunti come extra, pagando 14
dollari a persona o 100 dollari a famiglia per la partecipazione, e 500
dollari a chi è rimasto ferito. Hamas ha costretto tutti i suoi
comandanti e miliziani a recarsi al confine vestiti da civili, ciascuno
di loro doveva fungere da direttore di un’area”. Leggi
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60mila i partecipanti a questa edizione Festival, Gorizia saluta èStoria
"Vocazione internazionale" Si
è parlato di Migrazioni, quelle lontane nel passato e quelle che
abitano la contemporaneità, si è discusso di storiografia e di
attualità geopolitica, si sono intrecciate discipline e prospettive
diverse: circa 60 mila persone, nel corso di 100 eventi, hanno
partecipato alla quindicesima edizione del Festival èStoria a Gorizia.
Un successo che fa emergere ancora una volta “la forte identità di
èStoria e il suo primato nazionale nella divulgazione storica – osserva
l’ideatore e direttore del Festival Adriano Ossola – ma ha anche
testimoniato la sua vocazione internazionale, con voci di protagonisti
stranieri”.
“Il nostro obiettivo è avvicinare e coinvolgere il grande pubblico
attraverso la divulgazione storica – ha aggiunto Ossola – e, vista
l’ottima risposta, stiamo valutando di ampliare lo spettro dei
contenuti aprendo a tutti i modi con i quali si fa e si dice la storia:
dalla precisione della ricostruzione storiografica alla creatività
narrativa e ai linguaggi e orizzonti più vari. Penso in particolare
alla letteratura, alle serie tv e al graphic novel storico”. Leggi
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Le nozze di Harry e Meghan
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Il
matrimonio tra Harry del Galles e Meghan Markle è solo una questione di
gossip, del più globale e favoloso dei gossip? Forse no. Perché
quell’immagine del principe pel di carota e della neo-principessa
attrice e un po’ mulatta che scendono le scale della chiesa ha davvero
qualcosa di rivoluzionario. Non solo un’altra bella, bellissima ragazza
a vent’anni dalla morte di Lady D.; non solo una donna adulta e
americana dal passato e dai parenti più che attivi; non solo una
showgirl con tanto di abbondante repertorio fotografico su internet; ma
soprattutto un essere umano “meticcio”, con madre afroamericana e
tradizioni che affondano nel gospel e nella tradizione omiletica del
cristianesimo nordamericano.
Non era incredibile la predica del reverendo Michael Curry, e i suoi
cori quasi fossimo a Harlem? E non era stupendo lo stupore dipinto sui
volti compassati della nobiltà britannica? E non siamo di fronte alla
più efficace e definitiva delle campagne anti-razziste?
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Un contesto irreale
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L’occupazione
è un termine poco gradito; se si pensa alla Francia occupata, diventa
addirittura sinistro. Nel caso d’Israele, vi è un crescente quanto
inquietante consenso nel considerare occupato tutto il suo territorio,
onde far galleggiare gli ebrei in aria, rendendo quanto mai reale la
risalente definizione di Luftmenschen (cfr. Zionist studies, by Alfred
M. Friedenberg, New York, 1904, p. 17) ossia, di uomini librati in
aria, affidati ai capricci dei venti, un’immagine che supera lo stesso
Marc Chagall.
L’opinione pubblica – parte di essa, emersa nei social media – schiuma
di rabbia perché crepano pochi ebrei, e lo proclama ai quattro venti:
Emanuele Calò
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