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 22 Maggio 2018 - 8 Sivan 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Haim Korsia, Gran Rabbino
di Francia
Un uomo libero non è chi fa solo ciò che vuole, ma piuttosto chi compie quello che è il suo dovere. Questo è il concetto di mitzvah
 
Dario
Calimani,
Università di Venezia
A deporre – per chi lo richiedesse – a favore della mia non spiccata passione per la politica dell’attuale governo israeliano stanno i sette anni di note frammentarie che ho pubblicato su queste pagine. Come pedigree a me basta e avanza. Alla sinistra non devo rispondere di nulla. Alla destra non ho mai ‘strizzato l’occhio’, anche se a qualche buontempone piace affermarlo sui social network. In breve, il mio amore per Israele non ha conti aperti da pagare o da far pagare, né debiti né crediti.
Per questo, in un momento assai delicato e imbarazzante per lo Stato d’Israele e per la sua immagine agli occhi del mondo, non sono riuscito a firmare un appello di critica che chiedesse a Israele di far tacere le armi.
 
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Mattarella prende tempo
La Lega e Movimento Cinque Stelle hanno svelano ufficialmente il nome del premier indicato dai due partiti: si tratta di Giuseppe Conte, docente di diritto privato. “Sarà un premier politico di un governo politico. Era nella mia squadra e lo hanno votato u milioni di persone”, ha affermato il leader Cinque Stelle Luigi Di Maio, rispondendo ai giornalisti che sottolineano come Conte non è tra gli eletti e fino a pochi giorni fa era sconosciuto agli elettori di entrambi i partiti. Intanto, scrive il Corriere, il presidente Mattarella ha avvertito Lega e Cinque Stelle “su quanto sia alto il livello di preoccupazione per i conti pubblici e i risparmi degli italiani” e “si è preso una pausa di riflessione. L’incarico a Conte sembra ormai scontato, ma l’allungarsi dei tempi (tra stasera e giovedì), rivela come il capo dello Stato voglia avere garanzie ulteriori sui ministeri chiave, a cominciare dall’Economia”. Senza alcuna base politica o esperienza di governo, scrive invece il New York Times, “la principale qualifica di Conte potrebbe essere la sua volontà di realizzare un’agenda di governo concordata dai leader dei partiti populisti. Tale agenda, che chiede la revoca delle sanzioni contro la Russia, la revisione delle regole di bilancio e la repressione dell’immigrazione, ha già fatto impennare i mercati europei e ha sollevato la preoccupazione che l’erosione dell’Unione europea possa provenire dall’interno dal nucleo dell’Europa occidentale”. Il quotidiano americano ha inoltre contattato la New York University riguardo a quanto dichiarato da Conte nel suo curriculum, ovvero di aver “perfezionato” i suoi studi giuridici nel 2008 e nel 2009 presso l’università newyorkese. La portavoce dell’accademia ha però spiegato di non avere trovato traccia della presenza di Conte né come insegnante né ricercatore né come studente.
 
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  davar
l'analisi in corso nei paesi ue
"Indagine sull'antisemitismo,

fondamentale la voce italiana"
“Rispetto all’indagine sull’antisemitismo, stiamo ottenendo dei feedback eccezionali in diversi paesi: in Inghilterra, in Francia ma anche in Svezia abbiamo ottenuto un’adesione molto forte. L’auspicio è che, nei prossimi giorni, anche l’Italia possa essere annoverata tra questi paesi”. Ad analizzare al portale dell’ebraismo i primi risultati dell’indagine sulla percezione dell’antisemitismo da parte del mondo ebraico europeo – voluta dall’Agenzia per i Diritti Fondamentali (Fra) e avviata il 9 maggio scorso in 14 paesi della UE – il demografo Sergio Della Pergola. “Abbiamo ancora due settimane davanti a noi ma possiamo già dire di aver ottenuto un risultato nettamente superiore rispetto all’indagine del 2012”, sottolinea lo studioso, parlando dell’indagine condotta dall’Institute for Jewish Policy Research (JPR) in collaborazione con IPSOS, a cui è possibile partecipare andando sul sito www.eurojews.eu.
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il portavoce dell'idf
"Su Gaza distorta la realtà"
Il movimento terroristico di Hamas ha un “modus operandi semplice: mentire” e alcuni media internazionali sono caduti nelle sue bugie, riportando quanto accaduto a Gaza nelle scorse settimane. A sostenerlo, in un editoriale pubblicato dal Wall Street Journal, il portavoce dell’esercito israeliano Ronen Manelis (nell’immagine), che sulle colonne del quotidiano americano ricorda qual è l’obiettivo ultimo di Hamas: “delegittimare e distruggere Israele”. Obiettivo, scrive Manelis, che Hamas ha sostenuto anche durante le manifestazioni tenutesi al confine con il territorio israeliano. “Dietro le quinte c’era un piano che minacciava il confine di Israele e i civili – si legge nell’editoriale – Hamas ha fornito a civili innocenti, tra cui donne e bambini, trasporti gratuiti da tutta la Striscia di Gaza per portarli fino al confine. Hamas li ha assunti come extra, pagando 14 dollari a persona o 100 dollari a famiglia per la partecipazione, e 500 dollari a chi è rimasto ferito. Hamas ha costretto tutti i suoi comandanti e miliziani a recarsi al confine vestiti da civili, ciascuno di loro doveva fungere da direttore di un’area”.
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60mila i partecipanti a questa edizione
Festival, Gorizia saluta èStoria

"Vocazione internazionale"
Si è parlato di Migrazioni, quelle lontane nel passato e quelle che abitano la contemporaneità, si è discusso di storiografia e di attualità geopolitica, si sono intrecciate discipline e prospettive diverse: circa 60 mila persone, nel corso di 100 eventi, hanno partecipato alla quindicesima edizione del Festival èStoria a Gorizia. Un successo che fa emergere ancora una volta “la forte identità di èStoria e il suo primato nazionale nella divulgazione storica – osserva l’ideatore e direttore del Festival Adriano Ossola – ma ha anche testimoniato la sua vocazione internazionale, con voci di protagonisti stranieri”.
“Il nostro obiettivo è avvicinare e coinvolgere il grande pubblico attraverso la divulgazione storica – ha aggiunto Ossola – e, vista l’ottima risposta, stiamo valutando di ampliare lo spettro dei contenuti aprendo a tutti i modi con i quali si fa e si dice la storia: dalla precisione della ricostruzione storiografica alla creatività narrativa e ai linguaggi e orizzonti più vari. Penso in particolare alla letteratura, alle serie tv e al graphic novel storico”.
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qui roma - segnalibro
"Israele, l'ultimo Stato europeo"
“Israele è piccolo come dimensioni, ma grande. E la sua grandezza sta nei valori che questo Stato rappresenta”.
Valori quali “democrazia, il suo essere Stato di diritto, con una economia capitalista e in cui si tutelano libertà sessuale, di espressione e di parola”, cui il giornalista Giulio Meotti ha dedicato il suo saggio di recente pubblicazione “Israele. L’ultimo Stato europeo” (ed. Rubbettino).
“Perché un piccolo paese assediato nelle sedi internazionali e sui campi di battaglia è tra i più felici del mondo? Il segreto di Israele – sostiene l’autore – risiede in un modello culturale opposto a quello oggi in voga in un Occidente dominato dal relativismo, dal pacifismo e dal politicamente corretto”.
Temi su cui si è confrontato ieri sera nel corso di una serata svoltasi al Centro Studi Americani di Roma.
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pilpul
Le nozze di Harry e Meghan
Il matrimonio tra Harry del Galles e Meghan Markle è solo una questione di gossip, del più globale e favoloso dei gossip? Forse no. Perché quell’immagine del principe pel di carota e della neo-principessa attrice e un po’ mulatta che scendono le scale della chiesa ha davvero qualcosa di rivoluzionario. Non solo un’altra bella, bellissima ragazza a vent’anni dalla morte di Lady D.; non solo una donna adulta e americana dal passato e dai parenti più che attivi; non solo una showgirl con tanto di abbondante repertorio fotografico su internet; ma soprattutto un essere umano “meticcio”, con madre afroamericana e tradizioni che affondano nel gospel e nella tradizione omiletica del cristianesimo nordamericano.
Non era incredibile la predica del reverendo Michael Curry, e i suoi cori quasi fossimo a Harlem? E non era stupendo lo stupore dipinto sui volti compassati della nobiltà britannica? E non siamo di fronte alla più efficace e definitiva delle campagne anti-razziste?


Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas
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Un contesto irreale
L’occupazione è un termine poco gradito; se si pensa alla Francia occupata, diventa addirittura sinistro. Nel caso d’Israele, vi è un crescente quanto inquietante consenso nel considerare occupato tutto il suo territorio, onde far galleggiare gli ebrei in aria, rendendo quanto mai reale la risalente definizione di Luftmenschen (cfr. Zionist studies, by Alfred M. Friedenberg, New York, 1904, p. 17) ossia, di uomini librati in aria, affidati ai capricci dei venti, un’immagine che supera lo stesso Marc Chagall.
L’opinione pubblica – parte di essa, emersa nei social media – schiuma di rabbia perché crepano pochi ebrei, e lo proclama ai quattro venti:


Emanuele Calò
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