Se non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui

 11 Giugno 2018 - 28 Sivan 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Haim Korsia, Gran Rabbino
di Francia
La letteratura è quell'incredibile felicità che si ha quando incontri qualcuno che ha letto un libro che hai profondamente amato, o meglio ancora, qualcuno che ti ringrazia per avergli regalato o consigliato un libro che ti era piaciuto. 
 
Anna
Foa,
storica
Il 9 giugno del 1937, 81 anni fa, due antifascisti ebrei, i fratelli Rosselli furono assassinati da sicari del movimento francese di estrema destra, la Cagoule, a Bagnoles-de-l'Orne, in Normandia. A commissionare l'assassinio, il regime fascista italiano, in primis Ciano e Roatta.
Carlo Rosselli si trovava a Parigi dal 1929, dopo la sua avventurosa fuga dal confino di Lipari insieme ad Emilio Lussu e Francesco Fausto Nitti. Qui aveva fondato il Movimento Giustizia e Libertà, da lì era andato in Spagna a combattere per la Repubblica.
 
Leggi

Hamas e la minaccia
degli incendi
Da marzo a oggi oltre 800 aquiloni incendiari sono stati lanciati verso Israele dalla Striscia di Gaza. Circa 500 sono stati abbattuti, secondo i dati del governo israeliano, ma gli altri hanno appiccato 300 incendi e distrutto due ettari e mezzo di coltivazioni e due ettari di zone protette. Come racconta oggi La Stampa, l’esercito israeliano in queste settimane ha dovuto confrontarsi con questa nuova minaccia proveniente dal fronte palestinese: “in un Paese arido – scrive Giordano Stabile – basta poco ad appiccare incendi devastanti e gli aquiloni possono essere lanciati a sorpresa, da qualunque posto, richiedono una sorveglianza capillare lungo decine e decine di chilometri di confine”. Per fermare il lancio, l’esercito ha iniziato a usare droni di sorveglianza, armati con un cannoncino, per individuare i lanciatori e bloccarli: ieri uno ha sparato “colpi di avvertimento” contro un gruppo che si preparava al lancio, non ci sono state vittime e i responsabili hanno desistito. “Gli incendi causano notevoli perdite economiche e a volte bloccano il traffico per ore, – ricorda il quotidiano torinese – come ieri sulla superstrada 34 fra Sderot e il kibbutz di Nirim”. Ma l’esercito israeliano non tiene d’occhio solo il cielo: l’aviazione militare ha infatti distrutto nel Nord della Striscia un tunnel terroristico di Hamas che sbucava in mare e consentiva ai suoi sub di entrare in acqua senza essere scoperti “e così lanciare attacchi contro Israele” (Messaggero).

Ferrara, la Festa del Libro ebraico. Grande attenzione ha riscontrato la nuova edizione della Festa del Libro ebraico promossa dal Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara con grandi protagonisti tra cui lo scrittore israeliano Abraham B. Yehoshua, che ha tenuto una lectio magistralis sul significato del libro nella tradizione ebraica. Dialogando con la direttrice del Meis Simonetta Della Seta, Yehoshua – come racconta Stefano Lolli sul Quotidiano Nazionale – ha inoltre rilevato di voler scrivere un breve racconto “incentrato su una giovane ragazza ebrea, e che si svolgerà, per la prima volta, in Italia”, forse proprio a Ferrara. Rispetto al significato della rassegna, il quotidiano raccoglie poi le parole della presidente UCEI Noemi Di Segni: “Parlare qui del libro ebraico, in questa sede del Meis, equivale ad affermare che ci interroghiamo sulla nostra identità, sul nostro poter essere futuro, sul terrore che il libro che leggiamo sia profezia, anziché memoria”.

I jihadisti italiani. Si intitola “Destinazione Jihad, i Foreign fighters d’Italia”, lo studio realizzato da Francesco Marone e Lorenzo Vidino dell’Osservatorio sulla Radicalizzazione e il Terrorismo Internazionale dell’Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi): pagine in cui si tracciano nel dettaglio i profili di 125 soggetti partiti per la Siria, l’Iraq e la Libia per unirsi alle milizie jihadiste quali l’Isis o l’ex Jabhat Al Nusra, sulla base delle informazioni fornite dal ministero dell’Interno. “Lo scenario italiano è sicuramente meno prolifico di quello francese o belga. Stiamo parlando di due foreign fighters per milione di abitanti, contro gli oltre 46 in Belgio e i 28 in Francia. Inoltre dei soggetti esaminati soltanto 24 hanno nazionalità italiana”, sottolinea Vidino al Corriere della Sera.
 
Leggi

  davar
la festa del libro ebraico di ferrara
Yehoshua: "Per noi ebrei, i libri
sono salvezza e minaccia"

“Sono stato in Italia diverse volte, ma solo recentemente ho deciso di ambientare nel vostro paese una piccola novella, che avrà per protagonista una giovane ebrea. E ora che ho visto Ferrara, non ho dubbi: il mio racconto si svolgerà qui! Resterò in città un altro giorno e potreste vedermi girare per le strade, le piazze e le chiese col mio taccuino, in cerca di materiale…”.
È con questa notizia che ieri sera, al Teatro Comunale di Ferrara, Abraham B. Yehoshua ha aperto la sua lectio magistralis, appuntamento culminante della Festa del Libro Ebraico 2018.
In un’edizione di grande successo e affluenza, che ha avuto come tema conduttore l’identità, lo scrittore ha risposto all’invito del MEIS di intervenire sul ruolo del libro nell’ebraismo. E lo ha fatto con la cifra che lo contraddistingue e che lo colloca tra i maggiori autori viventi:
“Più che un intellettuale impegnato – ha sottolineato Simonetta Della Seta, Direttore del MEIS, introducendolo alla platea -, un insegnante che fino a poco tempo fa incontrava e dialogava con i suoi studenti ad Haifa. Una persona con i piedi per terra, fortemente radicata nella cultura israeliana e influenzata dall’ispirazione della moglie Rivka, psicologa scomparsa nel 2016, che ha infuso nelle sue pagine una grande sensibilità introspettiva”.
"Il Museo è molto impressionante già ora che non è finito – ha proseguito Yehoshua – e trovo di grande importanza che si basi su una legge dello Stato. Negli ultimi anni, in Europa sono sorti numerosi musei ebraici, su tutti quelli di Berlino e di Varsavia. Mentre ci vorrà tanto tempo, sempre che ciò avvenga, prima che ne nascano nei Paesi islamici, dove fino all’anno Mille viveva il 90 per cento della popolazione ebraica mondiale. Le tracce di quel passato stanno scomparendo nel mondo musulmano. Ma questi nuovi musei ebraici intendono preservare il passato degli ebrei europei prima che venga cancellato e offuscato dalla forte presenza politica e culturale di Israele, e dei suoi problemi militari? Oppure è il fenomeno della globalizzazione che spinge le comunità ebraiche a mantenere le tradizioni locali, prima di essere travolte dalla modernità? O forse ebrei e non ebrei sono stanchi e delusi dalle vicende di Israele, dal suo deterioramento politico e morale, e hanno nostalgia delle comunità, grandi e piccole, sparse per secoli in tutto il mondo, che con lo studio e l’interpretazione dei testi sacri hanno dato vita a una loro particolare identità?”.
Interrogativi che portano inevitabilmente la lectio di Yehoshua ad ancorarsi al libro, ai libri: “A definire il popolo ebraico ‘popolo del Libro’ furono i musulmani, nel Corano. Li consideravano inferiori, ma non li costringevano a convertirsi all’islam, perché il testo sacro della religione ebraica conteneva pur sempre la parola di Dio, ancorché travisata. Il maggior esponente degli studi di ebraismo, il professor Gershom Scholem, scrisse che «il popolo ebraico comparve sulla scena della storia insieme al suo Libro. Il popolo e il Libro erano dunque intrecciati, sia nella coscienza degli ebrei sia in quella del mondo»”.

(Nell'immagine in alto, Abraham B Yehoshua assieme alla presidente UCEI Noemi Di Segni, al presidente della Fondazione Meis Dario Disegni e al direttore del Museo Simonetta Della Seta. Foto di Marco Caselli Nirmal. Nell'immagine in centro, Yehoshua in visita al Meis. In basso, con la giornalista della redazione UCEI Ada Treves)
Leggi

la festa del libro ebraico di ferrara
"L'identità del popolo ebraico
racchiusa nelle pagine scritte"

In occasione della nona edizione della Festa del Libro ebraico di Ferrara, promossa dal Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS), la presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche ha pronunciato il seguente discorso.

Con commozione ed entusiasmo vi porto oggi il saluto di tutte le comunità ebraiche italiane per questa festa del libero ebraico, ospitata quest’anno nella nuova cornice del MEIS, a riprova che questo Museo è un luogo nel quale si “espone” il nostro ebraismo, vivo e vibrante. È festa che è parte del viaggio millenario qui narrato.
Un libro, un qualsiasi libro, crea un rapporto tra lo scrittore e il lettore, quasi sempre un legame che resta nell’intimo di entrambi, senza - quasi mai – conoscersi, e certamente non si esaurisce con la lettura del libro, perché qualcosa di quella lettura resta per sempre. Ecco nel libro ebraico – se per ebraico volgiamo fare riferimento a quanto scrive una persona di religione ebraica, o israeliana, o sull’ebraismo anche da altri – ha qualcosa di speciale. Perché al di là del rapporto con lo scrittore vi è il rapporto con la propria identità, con un popolo, con una comunità, con una storia lunga e faticosa, con un fardello che non è solo quello nostro personale ma di una collettività. Quando si legge il libro ebraico si fa sempre attenzione a collocarlo nel tempo e nello spazio rispetto alle generazioni passate, per quanto potrà valere per le generazioni future, per quanto cambia o conferma una nostra convinzione.

Noemi Di Segni,
Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
Leggi

israele - terrorista ferisce una 18enne
L'odio palestinese torna a colpire
“Quando siamo arrivati sulla scena c'è stato un grande subbuglio. Una ragazza di circa 18 anni era seduta su una sedia all'ingresso di un negozio. Era cosciente ma aveva diverse ferite nella parte superiore del corpo. Le abbiamo prestato le prime cure mediche per fermare l'emorragia e l'abbiamo portata d'urgenza al vicino ospedale HaEmek”. Questo il racconta di uno dei paramedici arrivati questa mattina in soccorso di una giovane israeliana di 18 anni, aggredita ad Afula – città nel nord del Paese – da un terrorista palestinese. L'aggressore, un uomo di 30 anni proveniente da Jenin – nel nord della Cisgiordania -, l'ha ripetutamente colpita con un coltello per poi fuggire. La ragazza, raccontano i testimoni, è riuscita a fare pochi passi, fino a un caffè lì vicino e chiedere aiuto. Dopo l'intervento dei paramedici del Maghen David Adom, è stata portata d'urgenza all'ospedale HaEmek. Dall'ospedale fanno sapere che la ragazza ha perso molto sangue e che le sue condizioni sono serie: dopo che è stata stabilizzata e stata spostata in terapia intensiva. La polizia ha invece arrestato l'attentatore, che aveva cercato di scappare. “La polizia ha sparato all'indagato alla gamba dopo averlo invitato a fermarsi”, fa sapere il portavoce delle forze dell'ordine israeliane, spiegando che l'uomo “è stato arrestato con un coltello in suo possesso”.
Leggi

segnalibro
Palermo riscopre La Meschita,
il quartiere ebraico della città

“La tessera ebraica è preziosa, perché è paradigma del carattere di condivisione e accoglienza dei siciliani, è parte importante del ‘mosaico’ storico di quest’Isola, formato da incroci di tante culture”. Lo ha detto Francesco D’Agostino, durante la presentazione del suo libro “La Meschita. Il quartiere ebraico di Palermo”, pubblicato con le fotografie di Sandro Riotta dalle Edizioni Kalos.
Il volume è stato presentato alla nona edizione di Una Marina di Libri, festival della letteratura organizzato dentro l’Orto Botanico dell’Università degli Studi di Palermo. Con l’autore e Sandro Riotta, alla presentazione del testo erano presenti: Evelyne Aouate, delegata della Comunità ebraica napoletana per la sezione di Palermo, e il giornalista Alessandro Hoffmann, direttore di Radio Spazio Noi.

Daniele Ienna
 
Leggi

la proroga fino al 22 giugno 
Ebrei d'Europa e antisemitismo
prosegue l'indagine online

È stata prorogata fino al 22 giugno l’indagine online sulla percezione dell'antisemitismo da parte del mondo ebraico europeo voluta dall’Agenzia per i Diritti Fondamentali (Fra) dell'Unione europea e condotta dall’Institute for Jewish Policy Research (JPR) in 14 paesi dell'Ue, tra cui l'Italia (clicca qui – per condividere, il sito è www.eurojews.eu). Perché è importante partecipare, lo spiegano i ricercatori che stanno conducendo il progetto: “l’antisemitismo rimane a tutt’oggi una questione problematica, non solo per gli ebrei, ma per tutti coloro che lottano contro i crimini d’odio e contro la discriminazione. Il modo in cui esso si manifesta varia a seconda del luogo e del momento storico e colpisce persone di origine ebraica in modi diversi e in misure diverse. Al fine di comprenderne l’attuale natura, questa indagine cerca di raccogliere la testimonianza diretta delle persone di origine ebraica che vivono in Europa, indipendentemente dal fatto che essi percepiscano l’antisemitismo come un problema rilevante, abbiano assistito direttamente o abbiano avuto esperienza di episodi antisemiti. In questo modo, il gruppo di ricercatori punta ad ottenere un quadro dettagliato e complesso dell’antisemitismo contemporaneo in Europa, così come lo percepiscono e lo vivono gli ebrei europei”. E, una volta analizzati i dati ottenuti, sarà possibile mettere in campo strumenti per contrastare concretamente il pregiudizio antisemita, passaggio obbligato per le istituzioni se vogliono salvaguardare la convivenza all'interno dell'intera società europea. Come spiegava rav Jonathan Sacks, infatti: “L’antisemitismo rappresenta l’incapacità di un gruppo di lasciare spazio a chi è diverso. E poiché siamo tutti diversi, l’odio che comincia con gli ebrei, non finisce mai con gli ebrei”.

qui casale monferrato 
In sinagoga, note di ebraismo 
”Musica in sinagoga” è il titolo della rassegna realizzata dalla Comunità Ebraica di Casale Monferrato e da Giuglio Castagnoli. Un’iniziativa che non solo regala uno sguardo “trasversale” sul repertorio classico, scegliendo tra autori che, per nascita o per biografia, hanno avuto a che fare con l’ebraismo, ma anche porta alla luce tutta una serie di compositori italiani del ‘900, riconosciuti in tutto il mondo come appartenenti a una prestigiosa matrice culturale eppure poco presenti nei programmi di sala della nostra Penisola.
Leggi

pilpul
Oltremare - Aperitivo
Ci sono molti modi con cui misurare la civiltà di un popolo, e come mezza torinese e mezza veneziana uno dei miei metri è l'esistenza del concetto di aperitivo. Perché non si può sempre incontrarsi per tutto il tempo di una cena, o perché a volte è bello poter iniziare la cena con un anticipo congruo, o perché semplicemente ci si vuol sedere un attimo dopo la giornata di lavoro ma non avventarsi subito sul cibo. L'aperitivo è una cosa culturale insomma, a patto che non diventi apericena, un ibrido insulso e inutile, tanto vale andare direttamente a cena e fare un po' meno scena. Ma in qualsiasi declinazione, l'aperitivo chiama alla chiacchiera amena e conviviale, una cosa che in Israele si è ancora incapaci di fare davanti a un prosecchino e a una scodella di patatine croccanti.

Daniela Fubini, Tel Aviv
Leggi




moked è il portale dell'ebraismo italiano
Seguici su  FACEBOOK  TWITTER
Pagine Ebraiche 24, l'Unione Informa e Bokertov sono pubblicazioni edite dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. L'UCEI sviluppa mezzi di comunicazione che incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti che fossero interessati a offrire un proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it  Avete ricevuto questo messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it indicando nell'oggetto del messaggio "cancella" o "modifica". © UCEI - Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.