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29 Giugno 2018 - 16 Tamuz 5778
PAGINE EBRAICHE 24

ALEF / TAV DAVAR PILPUL

alef/tav

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino
Eppure da Bilaam si impara. In fondo crede in Dio, lo teme e lo rispetta. Ma lo fa per paura. Ed è tutto lì.
 
Gadi
Luzzatto
Voghera,
direttore
Fondazione CDEC
Quasi quattrocentomila post dichiaratamente antisemiti in un anno. Si sa, la rete è un grande sfogatoio e si leggono cose orrende, espressione della pancia profonda di una certa parte della popolazione tecnologizzata. Ma la rete è solo uno strumento. Può essere utilizzata in tanti modi, positivi o negativi, ma è uno strumento. Di conseguenza, la misurazione delle tendenze di crescita o decrescita dei fenomeni sociali (in questo caso dell’antisemitismo, ma anche di altri) non può basarsi solo sull’analisi di quello strumento, assegnandogli un significato di concretezza che non ha. Sono i fondamenti culturali che producono in seconda battuta le migliaia di post arrabbiati e infamanti che divengono l’espressione visibile di quei fondamenti. Il fenomeno va quindi combattuto all’origine.
 
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L'Ue trova l’accordo
sulla gestione dei migranti
Dopo diverse ore di trattative, protratte fino a tarda notte, è arrivato l’accordo tra i leader europei. L’annuncio sui social network del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk: “i 28 leader hanno trovato un accordo sulle conclusioni del consiglio europeo, inclusa l’immigrazione”. Il Corriere riporta che rispetto al tema caldo dei migranti, “a prevalere sarebbe stato il principio di solidarietà tra i Paesi europei di ‘primo ingresso’”. “Da questo Consiglio esce una Europa più responsabile e solidale, l’Italia non è più sola”, ha detto il premier Giuseppe Conte. “Chi arriva in Italia arriva in Europa e tutte le navi che arrivano nel Mediterraneo devono rispettare le legge quindi anche le ong e non devono interferire con la guardia costiera libica”, ha precisato Conte, aggiungendo che c’è “si afferma chiaramente la necessità di riformare Dublino e quindi anche tenendo conto delle persone che vengono soccorse in mare”. Secondo il Foglio però l’accordo siglato non è un successo per l’Italia: il presidente francese Macron “ha abilmente trascinato Conte verso la soluzione proposta sin dall’inizio dalla Francia: quella degli hotspot sotto bandiera europea – chiamati ‘centri controllati’, cioè chiusi – nei paesi di primo ingresso – Italia, Spagna e Grecia – dove smistare e separare richiedenti asilo, che saranno condivisi in base alla solidarietà, e migranti economici, che saranno rimpatriati. L’Italia può scegliere di partecipare a questo esercizio ‘volontario’”, spiega il giornalista del Foglio David Carretta, aggiungendo però che c’è una conseguenza: “solo i paesi che hanno i ‘centri controllati’ potranno beneficiare della ripartizione dei richiedenti asilo tra alcuni paesi europei (anche qui è tutto volontario) e dei fondi dell’Ue per effettuare i rimpatri dei migranti economici”. I quotidiani riportano la soddisfazione di Macron per l’accordo siglato ma anche quella dei Paesi di Visegrad, oltre che quella italiana: visti gli interessi diametralmente opposti in campo, qualcosa non quadra.

I problemi dell’Italia. “Quanto a lungo gli italiani saranno illusi dalle immagini di una ruspa che abbatte un centro rom o di Di Maio che siede con i rider? Non lo sappiamo ma la storia insegna che spesso siamo stati sensibili alle parole roboanti di grandi comunicatori. Le élite che attendono il governo al varco rischiano di attendere molto e, un giorno, di assistere inermi all’uscita dall’euro, quando i populisti perderanno la scommessa di negoziare con l’Europa un grande sforamento del deficit e nel contempo convincere mercati della loro credibilità per tenere basso il costo del debito”, è la lucida analisi dell’economista Roger Abravanel sul Corriere della Sera, che inquadra le problematiche attuali dell’Italia e ricorda come “la responsabilità della situazione vissuta dal nostro Paese è delle élite che non hanno guidato il cambiamento per evitare di perdere i loro privilegi”. Queste ultime, sottolinea Abravanel, devono “impegnarsi da subito con grande convinzione nella battaglia per l’euro e per l’Europa, soprattutto per quello che significano, e non per evitare di uscirne, quanto per restarci a pieno merito”.

I fallimenti della sinistra internazionale. La Stampa intervista il politologo Michael Walzer, autore del libro A Foreign Policy for the Left, incentrato sulle debolezze della sinistra in politica estera. Tra i temi toccati, quello dei migranti: “non credo nei confini aperti, non sono un libertario, e penso che i Paesi abbiano diritto a limitare gli arrivi. – afferma Walzer – La sinistra avrebbe dovuto dire queste cose. Però se non sei disposto ad aiutare i migranti in Italia o in Francia, devi farlo nei loro Paesi, per due motivi: solidarietà, e stabilità internazionale. Questo programma andava lanciato molto tempo fa: non lo abbiamo fatto, e così abbiamo lasciato il campo aperto alla demagogia radicale”.
 
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  davar
tende, cibo, vestiti inviati da tsahal
Siriani in fuga, l'aiuto d'Israele
Nel segno dell'operazione “Buon vicino”, Israele ha trasferito nella notte diverse decine di tonnellate di aiuti umanitari ai campi profughi nel sud-ovest della Siria. Un aiuto dettato anche dalla situazione venutasi a creare nelle scorse ore oltreconfine: decine di migliaia di siriani stanno infatti fuggendo da un'offensiva portata avanti dalle forze armate del dittatore Bashar Assad assieme all'esercito russo nella vicina provincia di Daraa. L'esercito israeliano (Tsahal) ha affermato che probabilmente continuerà a fornire assistenza umanitaria all'area. “L'Idf sta monitorando ciò che sta accadendo nel sud della Siria ed è preparato per una serie di scenari, tra cui continuare a fornire aiuti umanitari ai siriani in fuga”, ha detto il portavoce militare. L'operazione è durata diverse ore, fanno sapere delle forze armate israeliane, e ha portato alla consegna di circa 300 tende, 13 tonnellate di cibo, 15 tonnellate di alimenti per bambini, tre pallet di forniture mediche e 30 tonnellate di vestiti e scarpe per i rifugiati.
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il 4 luglio a roma la lectio di giuliano amato
1938, il silenzio dei giuristi
Prima attività nazionale per la neonata associazione italiana Avvocati e Giuristi Ebrei (AGE), con ospite d'onore il professor Giuliano Amato che sarà chiamato a tenere un intervento sul tema “1938-2018 dal silenzio dei giuristi di fronte alle leggi razziali alla tutela costituzionale dei diritti fondamentali”.
L'appuntamento è per mercoledì 4 luglio alle 18, presso lo studio legale Nunziante Magrone a Roma (Piazza di Pietra 26).
L'intervento di Amato, aperto a tutti, sarà seguito (evento in queso caso riservato) da una presentazione ai soci e candidati soci degli obiettivi e dei programmi dell'associazione.
Presieduta da Giorgio Sacerdoti, l'AGE è amministrata da un Consiglio in cui siedono anche Ariel Dello Strologo, Davide Jona Falco, Ruben Pescara, Giulio Disegni, Maurizio Ruben e Roberto Coen.
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meis - l'incontro con giulio busi
In viaggio per l'Europa ebraica
seguendo Beniamino da Tudela

Di lui si sa pochissimo perché, anche nelle pagine scritte di suo pugno, gli elementi autobiografici scarseggiano. Chi viaggiava nel XII secolo lo faceva per motivi religiosi o per commercio, quindi forse era un mercante. Ma il suo testo non ha praticamente nulla della pratica di mercatura, che nella tradizione italiana del Trecento vede diffondersi i prontuari con note sugli empori, le piazze, i diritti doganali, le tariffe, i cambi delle monete.
Il misterioso personaggio è Beniamino da Tudela e su di lui, ieri sera, il Direttore dell'Istituto di Giudaistica della Freie Universität di Berlino, Giulio Busi, ha fatto luce al Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah. Sede non casuale dell’incontro, visto che il percorso espositivo del MEIS “Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni” si conclude proprio con il “Libro di viaggi” (Sefer massa‘ot) dell’ebreo navarrese, di cui sono esposte diverse, preziose edizioni.
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la due giorni organizzata nel milanese
"No a iniziative neofasciste
Siano applicate le leggi"

“Nel Comune di Abbiategrasso si svolgerà il prossimo 6 e 7 luglio la Festa del sole, organizzata dal movimento neofascista e antisemita Lealtà e Azione che si ispira al generale nazista delle Waffen SS Leon Degrelle e a Corneliu Codreanu, fondatore della Guardia di ferro rumena, movimento ultranazionalista e antisemita, protagonista di spaventosi pogrom antiebraici negli anni trenta e quaranta”. Nelle scorse ore il presidente dell'Anpi Milano Roberto Cenati aveva messo in guardia politica e istituzioni dall'iniziativa di Lealtà Azione, movimento di estrema destra e antisemita , che ha avuto il permesso di organizzare in un comune del milanese una propria manifestazione. Non solo, nel programma sono previsti interventi di Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda, Igor Iezzi, deputato della Lega, Carlo Fidanza (FdI), Giulio Gallera, assessore alla sanità della Regione e Stefano Bruno Galli, assessore regionale all’Autonomia e alla cultura (Lega). A loro, diverse voci della società civile hanno chiesto di disertare l'iniziativa.
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qui firenze
Shapiro incanta il Balagan Cafè
75 anni (a breve) e non sentirli. Per oltre un’ora e mezzo Shel Shapiro, all’anagrafe Norman David Shapiro, l’ex frontman del gruppo musicale The Rokes, ha incantato il pubblico del Balagan Cafè.
Una serata, quella di ieri, interamente dedicata alla musica. Prima con un ricordo di Herbert Pagani e un approfondimento sulla beat generation, in compagnia del direttore artistico Enrico Fink. Quindi con il concerto di Shapiro, che era già stato ospite del festival ebraico fiorentino nel 2014.
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pilpul
La storia non dimentica
Cosa diranno tra venti / trenta / cinquanta / cento / mille anni? Mi rendo conto che questa domanda è un mio chiodo fisso, quasi un’ossessione, probabilmente un po’ anche per deformazione professionale. Niente è così trascurabile o irrilevante da poter contare con certezza sull’oblio: lettere private (da più di duemila anni leggiamo Cicerone che sbrodola lodi a Giulio Cesare e poi dopo le Idi di marzo si affretta a congratularsi con i suoi assassini), diari (il povero Luigi XVI, quando ha scritto “nulla” alla data del 14 luglio 1789, non immaginava che dopo aver perso la testa avrebbe perso anche la faccia di fronte agli studenti del futuro), resoconti di riunioni, assemblee e incontri privati, battute infelici, previsioni completamente sballate. Non c’era bisogno che arrivassero i social network per rischiare di fare figuracce non cancellabili. Devo dire che l’idea non mi pare affatto angosciante, anzi, la trovo divertente, ed è anche confortante pensare che ciò che facciamo, diciamo, votiamo, scriviamo potrebbe essere ricordato anche tra molto tempo. 

Anna Segre, insegnante
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"Poi penseremo anche agli ebrei"
“Prima occupiamoci dei Rom, dei neri, e dei meridionali. Poi penseremo anche agli ebrei e a Soros, una cosa alla volta” scrive un sostenitore di Matteo Salvini in risposta a un post, pubblicato sulla pagina Facebook del ministro dell'Interno, dove un'immagine accompagna il viso di Soros a una nave ONG, in perfetto stile Orban. Magari chi ha scritto questo commento è un “troll” o un provocatore, come verificarlo? Ma queste parole cariche d'odio e violenza aumentano di giorno in giorno e sono sempre rivolte verso chiunque non “puramente italiano”. Come ha rilevato, l'Osservatorio Italiano dei Diritti – Vox, dal 2017 al 2018, solo su Twitter, l'odio nei confronti di donne, stranieri, musulmani ed ebrei è aumentato dal 32,45% al 36,93%. Senza che ci siano stati nel frattempo aumenti di sbarchi, un numero maggiore di reati, o attentati terroristici nel nostro paese.

Francesco Moises Bassano
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