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 9 Luglio 2018 - 26 Tamuz 5778
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Paolo Sciunnach, insegnante
“Questa è la Chukkah (Statuto non comprensibile razionalmente) della Torah (Chukkath HaTorah) che D-o ha comandato” (Bemidbar 19, 2)
Or HaChaym (1696 – 1743) si chiede come mai il verso non si esprima diversamente, avrebbe dovuto dire: “questa è la Chukkah della Parah”, oppure “questa è la Chukkah della purificazione”. Or HaChaym da una risposta inequivocabile: è scritto “Questa è la Chukkah di tutta la Torah”, cioè: Tutte le Mitzvoth della Torah devono essere applicate come Chok per volontà Divina, senza basarsi su un significato razionale.
 
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Anna
Foa,
storica
Un delizioso pezzetto di Michele Serra su L’Espresso ci propina qualche bufala “preventiva”: fra le altre, per esempio, che Bergoglio in realtà è ebreo (come si dice in autobus, tutti i nomi che finiscono in “oglio” sono ebraici) o addirittura, udite udite, che Bergoglio è in realtà Soros, travestitosi e fattosi eleggere papa dal conclave per dirigere dal Vaticano la sostituzione etnica. Sciocchezze, direte, che ci potrebbe credere? Ma e allora le oltre diecimila persone che hanno immediatamente condiviso, convinti, la foto dei Pink Floyd a Venezia fatta passare per una foto dei migranti che da Tripoli si preparavano a sbarcare in massa in Italia? Credete, non c’è nulla che possa dirsi davvero salvo dalla credulità dilagante. Oggi tocca alla minaccia dei malati di mente (colpa della chiusura dei manicomi, a quando la proposta di eutanasia?), ieri ai sinti e ai rom. E domani? già, domani è un altro giorno, come diceva Rossella O’Hara. Ridiamoci sopra, per non piangere.
 
Il vertice tra i timori
Bruxelles si prepara ad accoglie la due giorni (mercoledì e giovedì) del vertice Nato. Un appuntamento a cui l’Europa arriva con una buona dose di preoccupazione visti i toni del presidente Usa Donald Trump: secondo il Washington Post infatti i leader europei temono che Trump possa danneggiare seriamente l’alleanza atlantica. Il presidente Usa, notoriamente critico verso i contributi versati dai paesi del Vecchio Continente alla Nato, ha scelto ultimamente come principale bersaglio la Germania, accusata di farsi difendere a spese degli Stati Uniti. Sullo sfondo poi, un altro importante appuntamento di cui Trump sarà protagonista: il vertice in Finlandia con il presidente Russo Vladimir Putin (16 luglio). Sul tavolo, spiega il Corriere Economia, le sanzioni economiche alla Russia e la questione siriana, che interessa anche Israele: come ricorda il Corriere, il governo di Gerusalemme ha chiesto a Mosca di fare pressione su l’Iran per ottenere che le forze del regime degli Ayatollah nel sud della Siria si allontanino verso nord-est.
 
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  davar
mercoledì l'incontro tra putin e netanyahu
Israele a Russia e Stati Uniti:

"Fuori l'Iran dalla Siria"
In attesa di sapere cosa emergerà dall’atteso vertice tra il Presidente Usa Donald Trump e il Presidente russo Vladimir Putin previsto per la prossima settimana in Finlandia, la diplomazia israeliana lavora per influenzare l’agenda dell’incontro: il Primo ministro d’Israele Benjamin Netanyahu si prepara infatti per una nuova missione a Mosca. Mercoledì Netanyahu incontrerà in Russia il presidente Putin per ribadire un concetto più volte espresso in passato: “Israele non può tollerare una presenza militare iraniana e dei suoi sodali in Siria”.


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pagine ebraiche - il dossier dedicato al calcio
Israele, la squadra del Dialogo

si fa rispettare anche sul campo
Ormai la fama di squadra del Dialogo e della pace ha valicato i confini di Israele, per arrivare un po’ ovunque nel mondo. Il Roma Club Gerusalemme, realtà che raggruppa bambini delle diverse religioni ed etnie e che ha all’attivo diverse iniziative che hanno fatto scuola, inizia ad affermarsi anche sul piano dei risultati agonistici. Non soltanto squadra simpatia, ma anche un vero e proprio incubatore di talenti che magari in futuro avranno una possibilità ad alto livello. Una dimostrazione arriva proprio da questo inizio di estate, con la compagine dei ragazzi di seconda e terza media che si è aggiudicata, prima volta nella sua storia, il campionato cittadino.


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cantore della libertà ad aquisgrana
Max Fuchs (1922-2018)
Per la prima volta in Germania, dopo anni di persecuzione spietata, le parole del rito ebraico tornavano ad occupare lo spazio pubblico. A Berlino il nazismo era ancora al comando, ma si aprivano le prime brecce che avrebbero portato alla capitolazione del regime. Ad Aachen, capoluogo della Renania Settentrionale-Vestfalia da poco liberato, a pochi chilometri dal confine con Belgio e Paesi Bassi, un soldato si affianca al cappellano militare che officia davanti a 50 soldati ebrei americani. Manca un cantore, e lui forte della sua bella voce si presta senza esitazione. Insieme, celebrano lo Shabbat. Immagini, parole e canti che presto faranno il giro del mondo.
“Un’emozione indiscernibile” avrebbe raccontato anni dopo quel soldato, Max Fuchs, in una intervista rilasciata all’American Jewish Committee. Nato a Rzeszow in Polonia, emigrato insieme alla famiglia a New York a metà degli Anni Trenta, negli Stati Uniti aveva iniziato a ricostruirsi una vita. E con la divisa dell’esercito del suo nuovo paese aveva liberato l’Europa dal mostro.
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INFORMAZIONE - INTERNATIONAL EDITION
Ebraismo sotto la Torre
Sull’odierna uscita di Pagine Ebraiche International Edition prosegue il viaggio attraverso la storia e le caratteristiche delle diverse comunità ebraiche realizzato attraverso la collaborazione tra la redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e il professor Daniel Leisawitz, direttore del dipartimento di Studi italiani del Muhlenberg College (Allentown, Pennsylvania, USA). Gli allievi del corso “Jewish-Italy: Two Thousand Years of Culture and History” (Italia ebraica: duemila anni di cultura e storia), hanno scelto ciascuno una città da raccontare: questa settimana viene proposto l’approfondimento su Pisa, firmato da Austin Marques. Tra l’altro si ricorda come ci siano lì testimonianze della presenza ebraica sin dall’850 e.v. e si rende onore alla figura di Giuseppe Pardo Roques, presidente della comunità e filantropo, ucciso dai nazisti nel 1944.


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pilpul
Oltremare - Lavori in corso
Una cosa cui si fa l’abitudine in Israele sono strade, autostrade, quartieri e a volte città intere in costruzione. Si smette presto di vederli perché fanno parte del paesaggio quotidiano, ma a pensarci a mente fredda è una specie di assurdo: il paese è piccolo e stretto, la maggior parte del territorio israeliano è desertico, e la costa è oramai quasi tutta pesantemente costruita e abitata. Eppure, non importa dove si è, basta fare un paio di chilometri in qualunque direzione per trovare lavori in corso.

Daniela Fubini, Tel Aviv
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