religione…

“Questa è la Chukkah (Statuto non comprensibile razionalmente) della Torah (Chukkath HaTorah) che D-o ha comandato” (Bemidbar 19, 2)
Or HaChaym (1696 – 1743) si chiede come mai il verso non si esprima diversamente, avrebbe dovuto dire: “questa è la Chukkah della Parah”, oppure “questa è la Chukkah della purificazione”. Or HaChaym da una risposta inequivocabile: è scritto “Questa è la Chukkah di tutta la Torah”, cioè: Tutte le Mitzvoth della Torah devono essere applicate come Chok per volontà Divina, senza basarsi su un significato razionale.
L’ebreo medio della nostra generazione non si sente di accettare il metodo dell’obbedienza come via per avvicinarsi al mistero della Volontà Divina. La sua situazione culturale non tende ad un atteggiamento di fede, di abbandono spirituale. Né egli è disposto a sacrificare la propria presunta “libertà intellettuale” sull’altare della fedeltà allo spirito interpretativo dei Maestri della Halachà. Egli sarà pronto a rispondere soltanto se gli si dimostra che ciò che si pretende da lui ha un significato comprensibile razionalmente. La difficoltà maggiore che egli incontra dipende dall’incapacità di comprendere l’origine Divina della Torah e di intuire la presenza del significato Divino nell’adempimento della Halachà.
L’ebraismo moderno ha cercato di trovare spiegazioni razionali del significato dell’osservanza della Torah: l’osservanza contribuisce al bene della società e alla sopravvivenza del popolo; l’osservanza accresce la nostra sensibilità morale e spirituale; l’osservanza aiuta a realizzare il bene.
È vero, la Halachà abbraccia l’esistenza nel suo complesso: si preoccupa del bene della società e dell’individuo, come pure della sopravvivenza del popolo ebraico, della salvezza etico-spirituale di tutti gli uomini, ma tutte queste ragioni non possono essere ritenute sufficienti a giustificare l’osservanza di tutte quelle Mitzvoth rituali che non rientrano in una di queste spiegazioni. Vi è una sola ragione che sta alla base del significato profondo dell’osservanza della Halachà così come interpretata dai Saggi nella Torah Orale: l’osservanza è la volontà di D-o e non occorre nessun’altra giustificazione. La società etica dipende dalla fedeltà a D-o; la sopravvivenza del popolo ebraico sta nel fatto che esso partecipa ad un Patto con D-o; la salvezza etico-spirituale di tutti gli uomini dipende dalla loro sollecitudine nel servire la Sua Volontà.
La religione non consiste nell’appagamento di una necessità personale. Fino a che l’uomo considera la religione una fonte di soddisfazione per i suoi propri bisogni sulla base della propria comprensione razionale, non sarà per D-o che egli opera, ma per se stesso.

Paolo Sciunnach, insegnante

(9 luglio 2018)