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 11 Marzo 2019 -  4 Adar II 5779
PAGINE EBRAICHE 24


ALEF / TAV DAVAR PILPUL
alef/tav
Paolo
Sciunnach,
insegnante
Ecco il pane della sofferenza, che i nostri padri mangiarono in terra d’Egitto; chiunque ha fame venga e mangi; chiunque ha bisogno venga e faccia Pesach. Quest’anno siamo qui; l’anno prossimo saremo in terra d’Israele. Questo anno siamo qui come schiavi; l’anno prossimo saremo in terra d’Israele liberi.
In che senso “siamo oggi qui schiavi”?

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Anna
Foa,
storica
Senatrice Liliana Segre, Liliana,
quelli che ti hanno attaccato così vilmente e ignobilmente hanno paura di te, delle dichiarazioni che fai, di quanto racconti, delle tue coraggiose prese di posizione. Si nascondono dietro l’anonimato perché sono vili e non hanno il coraggio di firmare le ignominie che scrivono. Che si palesino, che mostrino il loro volto orrendo!
Hai con te, vicini a te, tutti quelli che ti hanno ascoltata e amata: i bambini e i ragazzi a cui hai parlato nelle scuole e che hanno trattenuto anche il fiato per ascoltarti meglio; coloro che hanno sentito dentro di sé rinascere la speranza quando sei stata nominata dal Presidente della Repubblica Senatore a vita; coloro che guardano la scritta da te voluta, Indifferenza, al Binario 21 e fanno i conti con la loro coscienza. E tutti ti ringraziano.
L'utima lezione
Il giorno dopo la tragedia aerea in Etiopia, dove il Boeing 737 della Ethiopian Airlines si è schiantato poco dopo il decollo, i quotidiani di tutto il mondo ritraggono alcune delle 157 vittime dell’incidente. Molti dei passeggeri erano diretti a Nairobi per i lavori dell’assemblea Onu sull’ambiente ed erano volontari di ong (Corriere). Delle otto le vittime italiane scrive in prima pagina de La Stampa Gianni Riotta: “morendo in Africa, senza fanfare, senza squilli di tromba, senza enfasi, come hanno vissuto, i nostri connazionali ci offrono un’ultima, nobile, lezione. La loro Italia, – scrive Riotta – l’Italia di tanti milioni di noi, ignorati dalle luci della ribalta ma non per questo meno formidabili, è la migliore e, a tempo debito, prevarrà su gradassi, rodomonti, bugiardi. Per questo possiamo chiamare senza imbarazzo eroi i caduti del Boeing 737, dar loro l’encomio che meritavano in vita e pregare perché la memoria dei loro sentimenti resista”.
 
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  davar
il monito del presidente 
Rivlin: "Ebrei e arabi, in Israele

i cittadini sono tutti uguali"
“Mi sono rifiutato e mi rifiuto di credere che ci siano partiti politici che hanno abdicato al carattere di Israele come Stato ebraico e democratico, democratico ed ebraico”. Israele “riconosce la totale uguaglianza di diritti per tutti i suoi cittadini”. A ribadirlo il Presidente d’Israele Reuven Rivlin, che, ospite dell’Università Ebraica di Gerusalemme, ha voluto mandare un messaggio chiaro ai politici nazionali: “Non ci sono, e non ci saranno mai, cittadini di prima classe, come non ci sono elettori di seconda classe. Siamo tutti uguali nella cabina elettorale. Ebrei e arabi, cittadini dello Stato di Israele. I centoventi membri della Knesset non possono cambiare il suo carattere di Stato ebraico e non saranno in grado di cambiare il suo carattere democratico”. Rivlin ha apertamente criticato “le osservazioni del tutto inaccettabili sui cittadini arabi di Israele” fatte da alcuni politici durante l’attuale campagna elettorale.
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la celebrazione 
Ferrara, un bar mitzvah speciale
Con sentitissimi “chazak“ conclusivi, in questi ultimi anni, le intonazioni di Adon Olam per l’Arvit del Venerdì sera sono stati appannaggio, quasi esclusivo, del giovane Israel.
Riservato, attento, sempre molto preso e pronto al richiamo di rav Luciano Caro per lo svolgimento di questo suo importante compito… “corale “, spesso coadiuvato dal fratello minore Isaac.
Ed ecco che, nel Tempio maggiore della sinagoga di Ferrara, dopo il lungo percorso di studio preparatorio, effettuato sotto la magistrale guida del rav, è stato celebrato il Bar Mitzvah di Israel Marchetti.
Non casuale la scelta cronologica della celebrazione.

Roberto Patitucci
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il corteo a sofia
"Più tolleranza, più unità"
Oltre 1500 partecipanti a un corteo “per la tolleranza e l’unità” organizzato a Sofia dal Word Jewish Congress in collaborazione con la comunità ebraica bulgara come risposta a una sfilata neonazista organizzata in febbraio per le strade della capitale.
“Oggi abbiamo lanciato un chiaro messaggio, dicendo no ai moderni nazisti, all’odio, alle divisioni nella nostra società” ha sottolineato il presidente del Congresso ebraico mondiale Ronald Lauder, presente all’iniziativa.
“Insieme per la Bulgaria, insieme per la Bulgaria” lo slogan del corteo, che si è svolto sotto l’egida dell’amministrazione municipale. Al termine della cerimonia il presidente bulgaro Rumen Radev ha insignito Lauder di un importante riconoscimento assegnato a cittadini non bulgari distintisi in vari campi. Un’occasione per rafforzare la collaborazione con il mondo ebraico a tutti i livelli ma anche per ricordare la speciale storia di salvezza che ebbe per protagonista la Bulgaria durante la seconda guerra mondiale.
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tirocinante nella redazione ucei 
Mazal tov, Francesca!
Si è laureata con una tesi intitolata “Museo Memoria y Tolerancia – Traduzione e analisi della sezione Tolerancia” basata sulla traduzione della prestigiosa istituzione di Città del Messico, Francesca Antonioli. Studentessa della Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori dell’Università di Trieste che ha svolto il suo tirocinio presso la redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, guidata dalla relatrice Helena Lozano Miralles, ha dedicato la sua tesi a una istituzione che vuole diffondere l’importanza di tolleranza, non violenza e rispetto dei diritti umani, attraverso la conservazione della memoria storica, in particolare dei genocidi.
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l'intervento
Il papa emerito e gli ebrei

Una linea con molte ombre
“Joseph Ratzinger ha fatto intendere nuovamente che Dio ama solamente i cristiani”. È quanto si legge in un importante documento pubblicato dalla Zeit negli scorsi mesi, che ha affidato una risposta ad un intervento apparso su una rivista teologica di lingua tedesca al rabbino Walter Homolka, professore di teologia giuridica a Potsdam e rettore del collegio Abraham Geiger. “La lealtà di Dio è anche per Israele. Tuttavia, gli argomenti teologici di Benedetto possono essere utilizzati dall’antigiudaismo religioso”, dice il consigliere papale Gregor Maria Hoff in un intervento tradotto da Giulia Schincariol con revisione di Rachele Ferin, studentesse della Scuola Superiore Interpreti e Traduttori dell’Università di Trieste, entrambe tirocinanti presso la redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
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pilpul
Oltremare - Modiin
Ci sono ancora luoghi in Israele che io non sono proprio in grado di comprendere. Non la natura, quella è facile da capire e fare propria, una volta che ci si è abituati alla sua anima estrema e ci si è organizzati con bottiglia d’acqua perpetuamente in borsetta, vestiti appropriati e occhiali da sole d’ordinanza. No, parlo di luoghi del tutto manufatti, certe città per esempio, come Modiin. Modiin è nella mia testa un dormitorio di Gerusalemme o di Tel Aviv, posizionata abbastanza a metà strada e raggiungibile comodamente dalle due città principali d’Israele. E forse sarà l’imprinting torinese, dove l’orizzonte a quadretti fa ordine e nessuno può perdersi a meno di non venire da Marte, ma se mi lasciate in un punto a caso di Modiin senza gps o Google Maps, io alzo bandiera bianca e aspetto l’arrivo dei soccorsi.

Daniela Fubini, Tel Aviv
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Controvento - Allarme robot
La cultura ebraica è sempre all’avanguardia. Già nel Medioevo circolava la leggenda del Golem, un umanoide che sfugge al controllo del suo creatore e minaccia l’umanità. È quello che sta per accadere con i robot?
Il problema è di grande attualità. Tant’è vero che in tutto il mondo si sono costituiti comitati etici con lo scopo di creare dei paletti giuridici alla proliferazione degli umanoidi intelligenti. Nel dicembre 2018 un gruppo di 52 studiosi selezionati dall’Unione Europea (tra cui 4 italiani) ha depositato il primo dossier sul codice etico per i robot (il documento definitivo è atteso per la fine di marzo). In sintesi, l’intelligenza artificiale non deve danneggiare l’umanità ma deve tutelarne la sicurezza fisica, psicologica e finanziaria.


Viviana Kasam 
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