28 febbraio 2018 - 13 Adar 5778

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13 Marzo 2019 - 6 Adar II 5779
PAGINE EBRAICHE 24
ALEF / TAV DAVAR PILPUL


alef/tav
Giuseppe Momigliano,
rabbino
"Se una singola persona del popolo peccherà involontariamente, facendo una delle cose che il Signore ha comandato di non fare e si accorgerà di essere in colpa…”   (Levitico 4,27). Il testo della Torà prosegue specificando tipologia e norme per il sacrificio di espiazione previsto per tale trasgressione involontaria.
 
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Davide
Assael,
ricercatore
L’intervento di Rivlin a difesa del carattere democratico di Israele riportato anche da «Pagine ebraiche» ricorda molto da vicino quelli del Presidente Mattarella, o del verde Alexander Van Der Bellen a capo della repubblica austriaca. Sono queste le figure istituzionali che ricordano a tutti quanto sia stupido affrontare in ottica nazionale problemi che per natura sono di matrice globale.
 
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No a Piazza Almirante
Proteste contro la decisione del Comune di Ladispoli di dedicare una piazza a Giorgio Almirante, fondatore del Msi e, durante il fascismo, segretario di redazione de “La Difesa della Razza”. Di “provocazione” parlano – in una nota richiamata dai giornali (Repubblica Roma e Corriere Roma) – l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Comunità ebraica di Roma: “Le valutazioni storiche non possono tralasciare una parte considerevole dell’attività di una persona in cui spicca un ruolo centrale nella propaganda antisemita e razzista del tempo. – si legge nella nota- È arrivato il momento per una riflessione vera sulle responsabilità del fascismo e dei suoi protagonisti che impedisca atti che non fanno bene al Paese”. “Giorgio Almirante – ricorda l’Anpi – era un personaggio non secondario della repubblica di Salò. Chiamiamo alla mobilitazione perché il fascismo e il razzismo non trovino più legittimazione”.
 
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  davar
le trame del gruppo terroristico
Hezbollah, una nuova minaccia

Israele svela la rete del terrore
Israele ha scoperto una rete terroristica segreta creata da Hezbollah sul versante siriano delle alture del Golan, per compiere attacchi contro lo Stato ebraico. A renderlo pubblico nelle scorse ore, l’esercito israeliano, che ha spiegato che la rete è stata creata dal gruppo terroristico libanese senza che il presidente siriano Bashar Assad ne fosse a conoscenza. Per il momento questa cellula terroristica è impegnata principalmente nella raccolta di informazioni sull’esercito israeliano, affermano da Tsahal, nel reclutamento di membri e nella costruzione di infrastrutture militari segrete ma il suo obiettivo è quello di compiere incursioni oltreconfine.
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il ministro in visita alle catacombe ebraiche
"Venosa, sito eccezionale"
Tangibile testimonianza della presenza ebraica tra terzo e settimo secolo, le catacombe di Venosa in Basilicata sono oggi al centro di un progetto di recupero e valorizzazione promosso dalla Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia con il supporto dell’Associazione Daniela Di Castro. “Venosa è un sito eccezionale, raro in Europa, che parte dal Paleolitico per arrivare praticamente quasi ai giorni nostri” ha detto ieri il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli, in visita al sito e al vicino complesso archeologico di origini romane. Per il ministro il luogo ha tutte le potenzialità per essere, turisticamente parlando, “un’altra Pompei”.
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qui milano - il lutto
Joseph Nissim (1919-2019)
Un esempio di determinazione e forza di volontà capace di costruire da zero un’azienda multinazionale di successo. Un uomo meticolosamente impegnato a realizzare i propri sogni e a farlo lontano dai riflettori. Un ebreo cosmopolita, innamorato della vita e della moglie, Jeanne Aroesti, conosciuta in un campo profughi ad Aleppo. A tracciare un ritratto di Joseph – Joe – Nissim, scomparso all’età di 100 anni a Milano, il figlio Gabriele. “Si può pensare che mio padre avesse doti fuori dalla norma? No, lui pensava alla normalità della volontà. Mi diceva spesso con orgoglio, ‘guarda cosa ha fatto quel ragazzino di Salonicco: prima decidendo di andare a combattere i nazisti, quando nessuno tra gli ebrei avvertiva il pericolo; e poi quando è arrivato come un migrante in Italia senza nulla e cominciando un avventura imprenditoriale”.
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il video del primo ministro 
Netanyahu, caffè in casa Coen

"Italia il mio secondo Paese"
Tra qualche giorno sarà Purim. E i fratelli romani Daniel e Michael Coen, da poco immigrati in Israele, hanno ricevuto per l’occasione una visita davvero particolare. Alla porta del loro appartamento di Tel Aviv si è infatti presentato il Primo ministro Benjamin Netanyahu.
In compagnia dei genitori Dario e Veronica, Daniel e Michael hanno raccontato la loro storia, il loro rapporto con la città d’origine, il futuro che si immaginano in Israele (dove vive anche la sorella Ghila, che tra qualche mese si arruolerà nell’esercito).
Durante la visita, da cui lo staff di comunicazione del Premier ha ricavato un video postato sui profili social ufficiali, Netanyahu si è soffermato sul suo legame con l’Italia (”È un po’ il mio secondo paese”, ha detto) e prima di lasciare l’appartamento ha voluto gustare un espresso.
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tirocinante nella redazione ucei 
Mazal tov, Sara!
È arrivato il momento della laurea anche per Sara Volpe, studentessa della Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori dell’Università di Trieste che negli scorsi mesi ha collaborato con la redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane nell’ambito del tirocinio formativo obbligatorio previsto dal suo piano di studi.
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qui verona - la nota congiunta
"Nessun omaggio ad Almirante"
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Abbiamo appena celebrato gli 80 anni dalla promulgazione delle leggi razziali ribadendo con forza la necessità di radicare in ogni aspetto del nostro agire questa memoria così dolorosa del nostro Paese e del fascismo, assumendosi tutti le responsabilità per quanto avvenuto e adoperandosi affinché giustizia sia fatta, quanto meno sul piano conoscitivo. L’intitolazione di una strada in una città è un atto commemorativo che troveremo dinanzi a noi ogni giorno e dovrebbe ispirarsi all’esatto contrario: affermare il contributo di chi ha combattuto e affermato i valori delle libertà oggi sancite nella Costituzione”.
È quanto scrivono in una nota congiunta rivolta al sindaco di Verona Federico Sboarina, che guida una coalizione di centrodestra, la presidente UCEI Noemi Di Segni e il presidente della Comunità ebraica veronese Celu Laufer. A suscitare allarme è la mozione presentata negli scorsi giorni dal presidente del Consiglio comunale Ciro Maschio, esponente di Fratelli d’Italia, per perorare la causa dell’intitolazione di una piazza a Giorgio Almirante.

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  pilpul
Ticketless - La città di Miriam
Cade quest’anno il ventesimo anniversario della morte di Fulvio Tomizza. La biblioteca cantonale di Lugano, che conserva le carte del suo archivio, annuncia per maggio un importante convegno. Altre iniziative spero verranno promosse in Italia e segnatamente a Trieste. Il pensiero di ricordarlo qui mi è venuto da un toccante articolo di Sofri apparso sul “Foglio” di venerdì scorso dedicato alla città di Saba, di Svevo e, aggiungo io, anche di Miriam. Rileggo volentieri in questi giorni La città di Miriam, romanzo autobiografico del 1972 che precede i capolavori, La miglior vita e Materada. Sulle orme di Una vita di Svevo, Tomizza descrive la non semplice integrazione del giovane istriano di campagna nella città della borghesia ebraica. Dietro il velo di una tenue finzione si nasconde la appassionata storia d’amore dell’autore.

Alberto Cavaglion
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Periscopio - Le parole di Macron
Merita davvero grande apprezzamento l’intervista rilasciata dal Presidente Emmanuel Macron a Fabio Fazio, andata in onda domenica sera alla trasmissione “Che tempo che fa”, per il modo fermo, lucido e sereno con cui sono stati affrontati alcuni tra i principali problemi che affliggono le società europee e, segnatamente, quella francese. I preoccupanti rigurgiti di odio, razzismo e antisemitismo che intossicano la Francia sono stati fatti oggetto di una denuncia netta e senza alibi, come segno di una malattia che va combattuta senza quartiere, e che richiede un impegno convergente, capillare e costante di tutte le forze sane del corpo sociale.
Tre cose, in particolare, emergenti dalle sue parole, mi sono sembrate degne di apprezzamento.


Francesco Lucrezi, storico
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Leopoli ebraica
Janowska era un Campo di lavoro coatto, transito e concentramento aperto dal Reich nel settembre 1941 presso la periferia nordoccidentale di Leopoli, il controllo del Campo fu affidato ai famigerati Trawnikimänner e a prigionieri di guerra sovietici volontari; nel novembre 1941 fu istituito un Ghetto presso la zona settentrionale di Leopoli, nel marzo 1942 iniziarono i trasferimenti della popolazione ebraica di Leopoli – 330.000 residenti dei quali oltre 150.000 rifugiati da altre regioni della Polonia occupata dal Reich – presso il Campo di sterminio di Bełżec.
Migliaia di essi caddero nel luglio 1941 durante i pogrom antisemiti perpetrati da militanti nazionalisti ucraini istigati dai reparti militari tedeschi; ai primi di giugno 1943 i tedeschi liquidarono il Ghetto, gli ebrei idonei al lavoro furono trasferiti a Janowska, gli altri furono deportati a Bełżec o scaraventati nel burrone Piaski a nord del Campo; il 19 novembre 1943 i prigionieri insorsero e tentarono una fuga di massa ma la maggior parte di essi fu catturata, circa 6.000 ebrei insorti furono uccisi.


Francesco Lotoro
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