Rassegna stampa
La minaccia antisemita
attuale e da combattere
"Ci siamo illusi di essere diventati immuni all’antisemitismo. Per decenni è rimasto in un angolo buio della coscienza collettiva. Ma senza mai sparire. È inaccettabile e va combattuto con ogni mezzo”. È quanto afferma Felix Klein, incaricato del Governo Federale di Germania per la lotta all’antisemitismo in una intervista con Repubblica a poche ore dall’incontro sul tema “Antisemitismo e populismo in Germania, Italia e Europa” che si svolgerà oggi a Roma, con il contributo dell’UCEI.
“Siamo in un momento di forte imbarbarimento generale. La soglia di tolleranza di ciò che è dicibile si sta spostando. Sempre più persone che non si sarebbero mai permesse di dire certe cose, ora lo fanno apertamente. I social media – riflette Klein – hanno enormemente contribuito a questo imbarbarimento”.
A proposito di social media e odio gratuito, sulla prima pagina del Corriere, nel suo Caffè quotidiano, Massimo Gramellini racconta la storia dello chef Paolo Palumbo che, colpito di SLA, è stato ammesso a un nuovo protocollo di cure in Israele e ha promosso una raccolta di fondi per pagarselo. Sui social fioccano insulti e auspici di morte.
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Il Limmud a Parma
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QUI PARMA
Shevilim, scuole protagoniste
Decima edizione alle porte per il concorso “Shevilim”, rivolto al mondo della scuola con l’obiettivo di offrire percorsi di studio e conoscenza dell’ebraismo e promosso dalla Comunità ebraica di Parma col patrocinio del Comune di Soragna e della Prefettura di Parma.
In tutte le passate edizioni, decine di scuole di ogni ordine e grado provenienti da ogni parte d’Italia hanno presentato i loro elaborati sulla cultura ebraica frutto di una libera ricerca e proposta. Quest’anno invece la scelta è stata di dare un indirizzo tematico, legando il premio al recente anniversario degli 80 anni delle Leggi razziste.
L’appuntamento con la cerimonia di premiazione è per questa domenica alle 15.30 al Museo ebraico di Soragna.
QUI BOLOGNA
Le pagine di Elias Canetti, ricordando mamma Mathilde
Una narrazione teatrale che illumina la presenza della figura materna nella vita ebraica intrecciandosi alla storia del legame di uno scrittore intenso e analitico come Elias Canetti con la memoria della madre, Mathilde Arditti, di famiglia ebraica di origine livornese. Un percorso che ci porta dai primi anni di vita dello scrittore, nato nel 1905, vissuti sulle sponde del Danubio nella città bulgara di Ruse alle successive residenze europee: da Manchester a Zurigo, da Vienna a Francoforte e a Parigi.
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Resistenza consapevole
Il dibattito su fascismo sì, fascismo no sta diventando uno dei nostri passatempi preferiti. Anche un piccolo incubo, a dire il vero, e per qualcuno una sincera preoccupazione. Qualcun altro, invece, è felice perché, con il clima che si respira, il comunismo, almeno, lo si tiene a distanza. E si tiene a distanza anche lo spettro del terrorismo islamista e, magari, anche l'islamismo tout court.
Chi sostiene che prestare troppa attenzione al 'fascismo' rinascente gli offre una visibilità che non merita ha certamente una sua dose di ragione. Ma si può anche temere che non sottolineare ora certe manifestazioni di pre-fascismo potrà risultare, in futuro, una colpevole sottovalutazione di un fenomeno che sta effettivamente cercando con tutti i mezzi di risollevare la testa.
Dario Calimani, Università di Venezia
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Nel condominio Europa
L’Europa non va bene, l’Europa esagera, l’Europa ci ignora. È questo il tormentone. L’Europa trattata a stregua di uno Stato estero e non come un’entità sovranazionale di cui siamo magna pars.
L’Europa è paragonabile ad un grande condominio, del quale l’Italia è titolare di tantissimi millesimi, per dire, quasi gli stessi della Francia che, secondo la vulgata, governerebbe l’UE assieme alla Germania (la c.d. Framania). Sennonché, se diserti le riunioni del “condominio”, oppure se tendi ad occupare i posti di lavoro più modesti oppure, peggio ancora, se consideri le istituzioni europee come un ripiego, nelle quali mandare il personale meno qualificato o meno motivato, devi poi rassegnarti ad essere puntualmente scavalcato.
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La lezione dei giovani
E se fossero i giovani a indicarci la strada per uscire dal tunnel nel quale siamo intrappolati? Vari recenti episodi ci portano a pensarlo. Un mese fa un ragazzo di quindici anni si è coraggiosamente opposto ai militanti di Casapound che a Torre Maura nei pressi di Roma incalzavano la popolazione locale a bersagliare un gruppo di Rom destinatari di un alloggio popolare: “Non mi sta bene che ve la prendiate con le minoranze, siete qui solo per sfruttare la situazione e prendere voti!”, è stato il penetrante giudizio con cui ha tenuto testa a chi lanciava slogan razzisti e violenti.
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