Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui        14 Maggio 2019 - 9 Iyar 5779
CONTINUANO LE TRATTATIVE MENTRE TEL AVIV SI PREPARA PER LA FESTA MUSICALE  

Israele, in attesa di un governo e dell'Eurovision

Altre due settimane a disposizione del Premier israeliano Benjamin Netanyahu per formare una nuova coalizione di governo. Mentre il leader del Likud prosegue le trattative, trovando soprattuto difficoltà con l’ex alleato Avigdor Lieberman, il presidente d’Israele Reuven Rivlin gli ha concesso due ulteriori settimane per creare il nuovo esecutivo. Secondo i media israeliani, il Likud avrebbe posto come requisito dell’accordo di coalizione l’impegno degli alleati ad appoggiare una legge che permetta alla Knesset – il parlamento israeliano – di superare la Corte suprema israeliana sulle questioni amministrative e legislative. Netanyahu ha negato la notizia, riportata in prima battuta da Haaretz e ripresa dagli altri quotidiani: non ci sarebbe dunque da parte sua e del Likud il progetto di impedire alla Corte suprema – come del resto è accaduto in passato – di rovesciare sia la legislazione della Knesset che le decisioni del governo per motivi costituzionali. Intervenendo a un evento a Norimberga la presidente della Corte suprema israeliana Esther Hayut ha chiarito la sua posizione in merito a queste notizie: “l’indipendenza della giustizia, a livello istituzionale e personale, è una delle più importanti garanzie per l’individuo che ha così un indirizzo a cui rivolgersi per proteggere i propri diritti”.

QUI ROMA - LA RIUNIONE ALLA PRESENZA DEL PREMIER GIUSEPPE CONTE

“Ebrei e cattolici, dialogo proficuo”

“Hine ma tov uma na’im, Shevet achim gam yachad”. “Ecco come è buono e piacevole che i fratelli siedano tutti insieme”:
Versi celebri tratti dal salmo 133 in cui la fratellanza viene paragonata all’olio di unzione sacerdotale e alla rugiada divina che scende sui monti d’Israele e sulle colline di Gerusalemme. È da questa immagine che parte il rabbino Daniel Polish, a capo dell’International Jewish Committee on Interreligious Dialogue che in questi giorni si confronta a Roma con esponenti del Vaticano, leader ebraici ed esperti di Dialogo in occasione dei lavori della 24esima Riunione del Comitato internazionale di collegamento cattolico-ebraico. Lavori in più giornate che hanno preso il via nello storico Palazzo della Cancelleria, alla presenza del Primo ministro Giuseppe Conte, e con gli interventi del cardinale Kurt Koch, presidente della Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo della Santa Sede; del presidente della Conferenza Episcopale Italiana Gualtiero Bassetti, della presidente UCEI Noemi Di Segni, del vescovo ausiliare monsignor Paolo Selvadagi, del rav Benedetto Carucci Viterbi in rappresentanza del rabbino capo Riccardo Di Segni e della presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello.

QUI GENOVA - DUE INCONTRI ORGANIZZATI DAL DIPARTIMENTO DI LINGUE  

Polonia ed ebraismo, radici da riscoprire

“Scuole religiose, scuole sioniste, scuole di ispirazione bundista. La Polonia prima della guerra rappresentava, con i suoi tre milioni di ebrei, perfettamente le diverse anime dell'ebraismo. Una complessità che per rav Giuseppe Momigliano, rabbino capo di Genova, deve essere raccontata: in quelle radici c'è molto della storia ebraica e per questo, l'idea del rav, la Polonia potrebbe diventare un laboratorio per lo studio dell'ebraismo, al di là del ricordo necessario della Shoah. L'idea è arrivata come ultima battuta di una serata dedicata proprio all'intreccio tra storia ebraica e polacca, con protagonista il rav, Ulrico Leiss de Leimburg, console onorario della Polonia, e il giornalista della redazione UCEI Daniel Reichel. Un'iniziativa ideata da Laura Quercioli, docente di Letteratura polacca all’Università di Genova, e organizzata dal Dipartimento di Lingue e Culture Moderne dell’Università in collaborazione con la Comunità ebraica locale e l’Associazione Italo-Polacca, per approfondire la centenaria storia degli ebrei di Polonia e la ricostituzione di una comunità durante e dopo il regime comunista. E proprio al periodo sovietico fa riferimento il film 
Cold War di Paweł Pawlikowski (2018 - nell'immagine un fotogramma del film), presentato nelle scorse ore dal direttore della redazione UCEI Guido Vitale agli studenti dell'Università di Lingue di Genova. Nel secondo appuntamento dedicato al binomio ebrei-Polonia, Vitale ha mostrato e commentato alcuni brani del film di Pawlikowski, una profonda riflessione sulla vita dietro la cortina di ferro.

QUI ROMA - IL CONVEGNO NELL'AULA MAGNA DELLA CORTE DI CASSAZIONE

“Lodovico Mortara, un padre del diritto”

Della scienza giuridica Lodovico Mortara (1855-1937) fu uno dei più alti interpreti del Novecento italiano. E lo fu in diverse declinazioni: avvocato, professore, magistrato, statista. Consigliere, procuratore generale e Primo Presidente della Corte di Cassazione romana, morì alla soglia delle Leggi razziste, pochi mesi prima che i provvedimenti antiebraici fossero annunciati e promulgati dal fascismo. Un protagonista riscoperto grazie anche a due recenti pubblicazioni, “Il figlio del rabbino” di Massimiliano Boni e “La procedura civile in Italia nei primi anni del XX secolo” di Paolo Spaziani. Proprio queste due opere sono state il punto di partenza di un convegno svoltosi nell’aula magna della Corte di Cassazione. Un ideale ritorno a casa segnato da molti illustri interventi.
QUI ROMA - LA NUOVA EDIZIONE DEL PROGETTO CHANCE 2 WORK  

Giovani e lavoro, nuove possibilità

Una risposta alle trasformazioni del mondo del lavoro e alla mutata forma di incontro fra domanda e offerta. Un supporto concreto nel percorso di crescita e inserimento professionale. Una rete virtuosa di relazione tra giovani e adulti.
È possibile iscriversi a una nuova edizione di Chance 2 Work, il progetto sviluppato da Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e Unione Giovani Ebrei d’Italia rivolto a giovani laureati e studenti universitari, tra i 18 e i 35 anni, iscritti a una Comunità ebraica. Dopo il successo della prima edizione, Chance 2 Work è riproposto ora con diverse novità tra le quali una maggiore strutturazione del percorso che, oltre alla formazione e alla banca dati per posizioni di stage e lavoro, viene ora a offrire anche alcune ore di coaching individuale; un percorso di orientamento al Lavoro in collaborazione con la John Cabot University che prevede formazione, career fair e accesso a posizioni di stage e di lavoro, con costi estremamente ridotti per gli iscritti; un accordo con il Consiglio Nazionale delle Ricerche per un accesso preferenziale all’attivazione di tirocini presso questa realtà.
LA PRESENTAZIONE DEL MUSEO E DELLA MOSTRA SUL RINASCIMENTO EBRAICO

Il Meis si racconta a Parigi

Ancora un importante palcoscenico europeo per il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara e per la mostra “Il Rinascimento parla ebraico” ospitata in questi mesi nella città estense. A pochi giorni da un partecipato evento tenutosi nella sede dell’ambasciata italiana in Germania, ieri è stata la volta di Parigi e del suo Istituto Italiano di Cultura che ha organizzato un incontro con la direttrice del Meis Simonetta Della Seta, i due curatori della mostra Giulio Busi e Silvana Greco e Claire Decomps, conservatrice presso il MAHJ, Musée d’Art et d’Histoire du Judaisme. 
                                                                                                                                                


Rassegna stampa

La minaccia antisemita
attuale e da combattere

"Ci siamo illusi di essere diventati immuni all’antisemitismo. Per decenni è rimasto in un angolo buio della coscienza collettiva. Ma senza mai sparire. È inaccettabile e va combattuto con ogni mezzo”. È quanto afferma Felix Klein, incaricato del Governo Federale di Germania per la lotta all’antisemitismo in una intervista con Repubblica a poche ore dall’incontro sul tema “Antisemitismo e populismo in Germania, Italia e Europa” che si svolgerà oggi a Roma, con il contributo dell’UCEI.
“Siamo in un momento di forte imbarbarimento generale. La soglia di tolleranza di ciò che è dicibile si sta spostando. Sempre più persone che non si sarebbero mai permesse di dire certe cose, ora lo fanno apertamente. I social media – riflette Klein – hanno enormemente contribuito a questo imbarbarimento”.
A proposito di social media e odio gratuito, sulla prima pagina del Corriere, nel suo Caffè quotidiano, Massimo Gramellini racconta la storia dello chef Paolo Palumbo che, colpito di SLA, è stato ammesso a un nuovo protocollo di cure in Israele e ha promosso una raccolta di fondi per pagarselo. Sui social fioccano insulti e auspici di morte.  

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L'iniziativa UCEI, 24-26 maggio
Shabbaton a Senigallia


Roma, il contest artistico
Musica, nel nome di Alisa


L'iniziativa il 2 e 3 giugno
Il Limmud a Parma

QUI PARMA 

Shevilim, scuole protagoniste

Decima edizione alle porte per il concorso “Shevilim”, rivolto al mondo della scuola con l’obiettivo di offrire percorsi di studio e conoscenza dell’ebraismo e promosso dalla Comunità ebraica di Parma col patrocinio del Comune di Soragna e della Prefettura di Parma.
In tutte le passate edizioni, decine di scuole di ogni ordine e grado provenienti da ogni parte d’Italia hanno presentato i loro elaborati sulla cultura ebraica frutto di una libera ricerca e proposta. Quest’anno invece la scelta è stata di dare un indirizzo tematico, legando il premio al recente anniversario degli 80 anni delle Leggi razziste.
L’appuntamento con la cerimonia di premiazione è per questa domenica alle 15.30 al Museo ebraico di Soragna.
 

 
QUI BOLOGNA 

Le pagine di Elias Canetti, ricordando mamma Mathilde

Una narrazione teatrale che illumina la presenza della figura materna nella vita ebraica intrecciandosi alla storia del legame di uno scrittore intenso e analitico come Elias Canetti con la memoria della madre, Mathilde Arditti, di famiglia ebraica di origine livornese. Un percorso che ci porta dai primi anni di vita dello scrittore, nato nel 1905, vissuti sulle sponde del Danubio nella città bulgara di Ruse alle successive residenze europee: da Manchester a Zurigo, da Vienna a Francoforte e a Parigi.
 
Resistenza consapevole
Il dibattito su fascismo sì, fascismo no sta diventando uno dei nostri passatempi preferiti. Anche un piccolo incubo, a dire il vero, e per qualcuno una sincera preoccupazione. Qualcun altro, invece, è felice perché, con il clima che si respira, il comunismo, almeno, lo si tiene a distanza. E si tiene a distanza anche lo spettro del terrorismo islamista e, magari, anche l'islamismo tout court.
Chi sostiene che prestare troppa attenzione al 'fascismo' rinascente gli offre una visibilità che non merita ha certamente una sua dose di ragione. Ma si può anche temere che non sottolineare ora certe manifestazioni di pre-fascismo potrà risultare, in futuro, una colpevole sottovalutazione di un fenomeno che sta effettivamente cercando con tutti i mezzi di risollevare la testa.
Dario Calimani, Università di Venezia
Nel condominio Europa 
L’Europa non va bene, l’Europa esagera, l’Europa ci ignora. È questo il tormentone. L’Europa trattata a stregua di uno Stato estero e non come un’entità sovranazionale di cui siamo magna pars.
L’Europa è paragonabile ad un grande condominio, del quale l’Italia è titolare di tantissimi millesimi, per dire, quasi gli stessi della Francia che, secondo la vulgata, governerebbe l’UE assieme alla Germania (la c.d. Framania). Sennonché, se diserti le riunioni del “condominio”, oppure se tendi ad occupare i posti di lavoro più modesti oppure, peggio ancora, se consideri le istituzioni europee come un ripiego, nelle quali mandare il personale meno qualificato o meno motivato, devi poi rassegnarti ad essere puntualmente scavalcato.
Emanuele Calò
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La lezione dei giovani
E se fossero i giovani a indicarci la strada per uscire dal tunnel nel quale siamo intrappolati? Vari recenti episodi ci portano a pensarlo. Un mese fa un ragazzo di quindici anni si è coraggiosamente opposto ai militanti di Casapound che a Torre Maura nei pressi di Roma incalzavano la popolazione locale a bersagliare un gruppo di Rom destinatari di un alloggio popolare: “Non mi sta bene che ve la prendiate con le minoranze, siete qui solo per sfruttare la situazione e prendere voti!”, è stato il penetrante giudizio con cui ha tenuto testa a chi lanciava slogan razzisti e violenti.
David Sorani
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