Se non leggi correttamente questo messaggio, clicca qui         19 Settembre 2019 - 19 Elul 5779
L'INVITO DI RIVLIN A GANTZ E NETANYAHU. SUL TAVOLO, IL GOVERNO DI UNITÀ

"Siate responsabili, date un governo stabile a Israele"

“La situazione in cui ci troviamo da molto tempo, con un esecutivo di transizione, nuoce gravemente alla capacità del governo di agire e di servire i cittadini di Israele, nonché alla nostra capacità di affrontare le sfide politiche, economiche e di sicurezza che ci troviamo ad affrontare.
Sento le voci che chiedono l'istituzione di un governo di unità. Un governo ampio e stabile. E mi congratulo con lei, signor Primo Ministro, per aver aderito a questo appello”, così il Presidente d'Israele Reuven Rivlin durante una cerimonia in memoria di Shimon Peres. Poche ore prima il Primo ministro Benjamin Netanyahu aveva invitato il leader di Kachol Lavan, l'ex capo di Stato maggiore Benny Gantz, a incontrarsi per lavorare alla formazione di un governo di unità nazionale. Gantz può contare - secondo i risultati dello spoglio ormai quasi terminato – due seggi in più rispetto a Netanyahu: 33 Kachol Lavan, 31 per Likud. Dal partito dell'ex capo dell'esercito la risposta è chiara: il governo di unità si può fare ma senza Netanyahu e non sarà lui a dare diktat. “Sono interessato e intendo formare un governo di unità ampio e liberale sotto la mia guida - ha detto Gantz, rispondendo a Netanyahu. “Per formare un governo di unità non ci si presenta con blocchi politici e rotazioni, ma piuttosto onestà, spirito di governo, responsabilità e serietà”, ha aggiunto, riferendosi all'accordo che Netanyahu ha firmato nelle scorse ore con i leader dei partiti religiosi Shas e Yahadut HaTorah e l'unione di destra Yamina. A rincarare la dose, Yair Lapid, tra i fondatori di Kachol Lavan, che ha affermato che il primo ministro Netanyahu si rifiuta di accettare i risultati delle elezioni e di conseguenza sta trascinando il paese verso la terza elezione dell'anno. “Una persona sta impedendo la formazione di un governo liberale di unità nazionale. Una persona. Di fronte alla scelta tra ciò che è importante per il paese e ciò che è importante per una persona, il paese viene prima”, l'accusa di Lapid al leader del Likud. Diversi quotidiani israeliani spiegano che Kachol Lavan considera la proposta di Netanyahu una trappola: il leader del Likud, secondo Kachol Lavan, vorrebbe tornare alle elezioni ma addossare la responsabilità di questa mossa al partito di Gantz attraverso una proposta – quella di sedere con lui e con i partiti religiosi – per loro irricevibile. 

(Nell'immagine il primo incontro tra Rivlin, Gantz e Netanyahu dopo le elezioni in occasione di una cerimonia in memoria di Shimon Peres)

IL MEIS PRESENTA IL PROGETTO DI RESTAURO DEL PREZIOSO CODICE NORSA

Guida dei perplessi, la nuova vita del manoscritto

Ogni libro ha una vita. Il Codice Norsa, manoscritto miniato della “Guida dei perplessi” di Maimonide, ne ha almeno tre.
A ripercorrere le sue rocambolesche e affascinanti vicende, l’incontro "La Guida dei perplessi di Mosè Maimonide. Un restauro in equilibrio tra storia, estetica e conservazione" svoltosi al Salone Internazionale del Restauro, dei Musei e delle Imprese Culturali di Ferrara e organizzato dall’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario (Icrcpal) in collaborazione con il Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah - Meis.
Appartenuto per più di 500 anni alla famiglia ebraica mantovana dei Norsa, il Codice è uno dei preziosi volumi esposti al Meis per la mostra “Il Rinascimento parla ebraico” curata da Giulio Busi e Silvana Greco. Nel 2017 è stato acquistato dallo Stato e restaurato dall’Icrcpal.
“Noi siamo come un ospedale per libri malati – ha esordito Maria Letizia Sebastiani, direttore dell’Icrcpal – e il nostro obiettivo è quello di poterli restituire sani alla collettività”.
“Dal 1500, la famiglia Norsa ha custodito il codice – ha spiegato il presidente del Meis Dario Disegni – ed è stato particolarmente interessante seguire l’acquisizione da parte dello Stato italiano che è riuscito a non farlo uscire dal Paese. Grazie all’Icrcpal e al suo restauro straordinario abbiamo la possibilità e il privilegio di mostrare al Meis uno dei capolavori dell’arte ebraica”.
Un testo emblematico dell’ebraismo italiano, ha ricordato il direttore del Meis Simonetta Della Seta: “La Guida dei perplessi di Mosè Maimonide è stata scritta in arabo e tradotta in ebraico in area sefardita, poi copiata in area germanica aschenazita, infine custodita per secoli da una famiglia di ebrei italiani a Mantova. Un esempio della pluralità ebraica nella nostra Penisola, nonché di confronto tra culture, dal momento che Maimonide cercò in questa opera una strada per far dialogare la filosofia ebraica, aristotelica e musulmana”.
Cosa rende questo manoscritto così unico? Lo illustra Giulio Busi, curatore della mostra: “La particolarità è nella miniatura. Realizzato nel 1349 nel periodo della peste nera, il codice ha delle miniature a tutta pagina, un vero e proprio unicum per un’opera di carattere filosofico. Bisogna pensare che all’epoca un libro del genere costava più di una casa”. 

LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME ALLA BIBLIOTECA DELLA CORTE COSTITUZIONALE

"Vietato studiare, vietato insegnare"

Oltre 700 documenti che descrivono come il Ministero dell’Istruzione italiana applicò in modo pedante e puntuale le Leggi razziste promulgate dal fascismo nel 1938. “Vietato studiare, vietato insegnare (Palombi Editori)”, curato da Vincenza Iossa e Manuele Gianfrancesco, e frutto di un lavoro di ricerca sugli archivi del Ministero stesso, costituisce un prezioso punto di partenza per riflettere oggi, in modo consapevole, sulla portata di quei provvedimenti.
Già presentato in primavera al Salone internazionale del libro di Torino, il volume varca in queste ore anche la soglia prestigiosa della Biblioteca della Corte costituzionale dove a parlarne saranno (insieme agli autori) il giudice della Corte ed ex Primo ministro Giuliano Amato, lo storico Michele Sarfatti, il direttore della Biblioteca Antonmichele de Tura, alla presenza tra gli altri di Lea Polgar, che fu vittima della legislazione razzista. 

 
LA NOTIZIA RIPORTATA DALLE AGENZIE DI STAMPA 

"Ritrovata la sinagoga di Matera"

A Matera esisterebbe una sinagoga. A riferirlo, alcune agenzie di stampa nazionali secondo cui due rabbini, Bruno Fiszon (rabbino capo di Metz) e Herschel Gluck (presidente di Shomrim a Stamford Hill), in città per partecipare a all'iniziativa "Pax Mater", avrebbero confermato la presenza della sinagoga in una grotta del Sasso Caveoso di Matera. I due hanno visitato il luogo insieme al sindaco di Matera, Raffaello De Ruggiero.



Rassegna stampa

Governo d’unità nazionale,
l’ipotesi per Israele

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Setirot - Nella giungla
Elezioni israeliane: che dire? Non sta a me fare analisi politiche, comunque bisognerà attendere le decisioni del Presidente Reuven Rivlin con il conseguente susseguirsi degli avvenimenti. Curiose coincidenze. In questi giorni sto finendo di guardare la – secondo me – bellissima miniserie televisiva “Quando gli eroi volano”, vincitrice della prima edizione di Canneseries (2018), creata da Omri Givon, tratta dall’omonimo libro di Amir Gutfreund z”l. In un momento di estrema tensione c’è un significativo scambio di battute tra il comandante di un reparto speciale della polizia colombiana e la detective arrivata da Tel Aviv che vuole partecipare all’operazione. Lui: “È mai stata nella giungla?”. E lei: “Vengo da Israele”.
Stefano Jesurum, giornalista
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Le elezioni israeliane e noi
Data la relazione complessa ma inevitabile tra terra d’Israele, di fronte a cui ogni ebreo non può essere indifferente, e stato d’Israele, è comprensibile che le elezioni ci interessino e spesso ci appassionino. Ma ci toccano anche da vicino, nella nostra vita quotidiana di ebrei italiani?
Io credo di sì, e probabilmente per più motivi. 
Giorgio Berruto
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Il messaggio di Porta Pia
Le recenti vicende politiche, con all’opera “atei devoti” dediti a dediche ed affidamenti religiosi densi di ipocrisia avversati da scandalizzati censori, spesso altrettanto ipocriti, servano almeno a ricordarci quanto, ancora oggi, sia attuale e sano il messaggio che il ricordo della Breccia di Porta Pia emana.
Entrambe le posizioni, infatti, si ritrovano in realtà accomunate dall’essere profondamente strumentali, lontane da un concetto di vera laicità che, peraltro, nemmeno si sognano di affrontare stante l’incompiuta realizzazione delle relative prescrizioni costituzionali.
Non c’era, infatti, bisogno di certe scenografiche esternazioni “mistiche” per accorgersi di come l’aspetto religioso venga tradizionalmente manipolato dalla politica. 
Gadi Polacco
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Faremo, sogneremo ed ascolteremo
Sogni. Una scala verso il cielo. Appunti sulla ventesima Giornata Europea della Cultura ebraica.
Ricorda rav Gadi Piperno – aprendo il convegno pisano svoltosi nel pomeriggio di domenica 15 settembre – dal trattato di Berakhòt del Talmud babilonese, foglio 55a: “E disse ancora Rav Chisdà: un sogno che non è stato interpretato è come una lettera che non è stata letta”. Con qualche precauzione nella lettura del sogno, perché non sempre si è in grado di interpretare – e farlo con ingenuità, come Yosef con i fratelli in merito ai sogni dei covoni che si inchinavano al suo e delle stelle che si prostravano a lui, può decretare risentimento ed influenzare negativamente il proprio destino.
Sara Valentina Di Palma
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Di nuovo sotto attacco
L’attacco agli impianti petroliferi della Saudi Aramco ha riproposto due temi non nuovi ma che periodicamente sembrano andare sotto traccia, almeno per quanto riguarda la capacità dei media di offrire una descrizione attendibile della realtà internazionale.
Il primo riguarda la fragilità del sistema nel quale viviamo, sia di quello economico che di quello politico. Non è una grande novità ma sembra che periodicamente ce ne dimentichiamo. E’ fragile il sistema economico, se basta una temporanea sospensione della capacità di raffinazione del greggio in un’azienda sia pure di rilevante proporzioni come la Saudi Aramco per provocare ripercussioni significative in tutte le borse del mondo e un rialzo altrettanto significativo del prezzo del petrolio, con tutte le conseguenze a cascata che conosciamo.
Valentino Baldacci
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